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Autore: Dani85    14/02/2022    0 recensioni
[Roswell New Mexico]
[Roswell New Mexico] Michael Guerin/Alex Manes | Malex
Tre one shot per tre San Valentino, scritte per Malex-Cupid 2022 su Tumblr
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[You're My Favorite HUman] Michael sbuffa - perché deve sempre complicarsi la vita da solo? -, afferra la penna, scarabocchia qualcosa sul biglietto rosso e poi lo piazza sotto la tazza di caffè di Alex. E aspetta.
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[You're Out of this World] Gli occhi di Michael brillano di desiderio, quello tenero dei sogni da realizzare e Alex non vede l'ora che diventino realtà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cross posted su Ao3 e Tumblr. Buona lettura!
 
BE MINE, VALIENTINE!

La sala è una bolla di calore piena fino all'orlo di emozioni - suoni, colori e profumi che si rincorrono e si mischiano, l'uno dentro l'altro, come onde nel mare. Alex inclina la testa, l'immagine congiurata dalla sua mente che diventa note e parole in un sorprendente lampo di ispirazione. E lui ci prova, cerca di afferrare il pensiero prima che svanisca ma il momento è già passato, andato via veloce com'è arrivato, perduto per sempre tra i pensieri troppo distratti di quella giornata. Alex ci pensa un attimo su, si chiede se valga o no la pena sforzarsi di ripescare l'idea appena perduta e decide che no, va bene così, è sicuro che la sua ispirazione possa fare di meglio che riempirgli la testa di versi sdolcinati. Anche perché ne ha già tanti di suo, taccuini pieni, può fare serenamente a meno di quelli congiurati da questa giornata. Alex torna a concentrarsi sulla sua overdose da zuccheri, un'altra forchettata di torta che viaggia dal piatto alla sua bocca, la posata ancora a mezz'aria quando Kyle si siede accanto a lui. O meglio, si schianta, drammaticamente stanco. Come se avesse appena dovuto spostare tavoli e sedie per liberare il pavimento e trasformarlo in una pista da ballo. Cosa che ha effettivamente fatto, ok, ma ad Alex sembra comunque un po' esagerato. E può non approfittare della cosa per prenderlo in giro?

"Brutta cosa la vecchiaia, eh? Ci si stanca per niente."

"Ah ah, come sei divertente! Abbiamo la stessa età, simpaticone. Solo che tu non sei stato condannato ai lavori forzati dalla tua dolce metà aliena."

Kyle sarà anche esagerato ma ha ragione. Alex è stato esonerato da qualsiasi sforzo, per volere insindacabile di Micheal e, in passato, la cosa lo avrebbe fatto scattare sulla difensiva, come se la cosa implicasse chissà che fallimenti da parte sua o come se fosse un modo per dirgli che la sua disabilità lo rendeva incapace persino di spostare una sedia. Oggi, per fortuna, sa che non è così, ha fatto un po' di pace coi suoi nuovi limiti e, soprattutto, ha imparato a godersi tutte le piccole protettive attenzioni di Michael. Specie in giornate come questa, troppo lunghe già appena cominciate.

"Ho supervisionato i lavori." Alex fa spallucce, tranquillissimo.

"Certo, a distanza e mangiando torta, molto molto efficiente."

Alex fissa Kyle negli occhi e mangia un altro pezzo di torta, lentamente, come a sottolineare per bene la cosa. "Efficientissimo!"

Kyle sbuffa una risata nasale, divertito oltremisura. Sono stanchi e felici e tutto sembra più divertente di quello che è. Più bello. Più intenso.

Il buio che entra dalle finestre rende le luci più vibranti e le minuscole candele sui tavoli brillano come piccole stelle. Alex ridacchia di se stesso, di questi paragoni che continuano ad esplodergli in testa, eterei, non voluti, a tanto così dall'essere melensi come le frasi dei cioccolatini.

"Tutto bene?" chiede Kyle.

"Sì sì, non ti preoccupare. È che continuano a venirmi in mente cose che potrei scrivere ma…"

"Non vanno bene?"

"Mmm non lo so, sfuggono via troppo in fretta per saperlo davvero. Sarà la stanchezza."

"O magari è che ci sono così tanti imput sensoriali oggi, che alla fine ci sono troppe informazioni da processare."

"E nessuna fa presa?" Alex non sa se la spiegazione di Kyle è corretta, ma gli sembra sensata, non fosse altro perché sotto sotto suona vagamente scientifica.

"O sarà la stanchezza, chi può dirlo!" È sì, tutto sommato, questa continua a essere la cosa più probabile.

Le luci si abbassano e si rialzano nel giro di un battito di ciglia e Max e Liz si ritrovano al centro della pista da ballo. Lei è una visione in bianco, la sposa più bella che Alex abbia mai visto, e lui… lui è la personificazione degli occhi a cuoricini, la faccia di uno che cammina a un metro da terra, adorante.

"Sono felici da fare schifo!" commenta Kyle con un sorriso che gli riempie tutta la faccia. Alex è d'accordo. Osserva Max e Liz stringersi le mani, la presa che si trasforma in un abbraccio, un piccolo cerchio d'amore che comincia a muoversi seguendo la musica. E Alex finalmente capisce. Ed è una specie di rilevazione rendersi conto che tutte le sdolcinatezze sbocciate nella sua testa oggi non hanno a che fare tanto con il matrimonio di Max e Liz, quanto con quello che ha intenzione di fare lui. Perché lui vuole la stessa cosa per sé e per Michael ed è a tanto così dal renderlo reale. È esaltante ed è un po' stupido che se ne sia accorto solo adesso, come se non avesse preparato tutto nei minimi dettagli, come se non avesse provato e riprovato il discorso da fare, da solo davanti allo specchio, ridicolo, folle, innamorato. Da fare schifo, come direbbe Kyle.

"Chiederò a Michael di sposarmi!"

Kyle si strozza respirando, come se all'improvviso non si ricordasse bene come si fa. Alex non aveva nessuna intenzione di dirglielo ma le parole gli sono sfuggite di bocca senza che potesse controllarle, come se tutto d'un tratto l'emozione fosse diventata troppa ed incontenibile.

"Non dire niente!" si affretta a dire, senza fiato, gli angoli della bocca bloccati in un accenno di sorriso. Kyle si sporge verso di lui, gli afferra un braccio.

"Alex!"

"No Kyle, dico sul serio, non dire niente a nessuno."

Perché è la giornata di Max e Liz e non voglio rubargli la scena.

Perché già l'anno scorso la vostra invadenza ci ha rovinato i piani.

Perché voglio che il momento sia solo mio e di Michael.

Alex ha un sacco di ragioni pronte per intimare l'amico al silenzio ma non ha il tempo di usarne nemmeno una. Michael li raggiunge al tavolo, Isobel aggrappata a lui, una mano già tesa verso Kyle, le dita che si agitano.

"Balliamo!" esclama, la voce soffocata dalla musica alta ma chiarissima, felice, esaltata. Kyle afferra la sua mano e si fa trascinare in piedi, un occhio a lei e uno ad Alex, gli occhi un po' sbarrati, un piccolo sorriso scemo che rischia di mandare tutto a rotoli. Alex ingoia la sua stessa risata nervosa, imbriglia la sua espressione con tutto l'autocontrollo che riesce a trovare e allunga entrambe le mani verso Michael.

"Balliamo anche noi?"

Micheal non aspetta altro, intreccia le dita alle sue e lo rimette in piedi, poi se te lo tira contro e comincia ad indietreggiare verso il centro della sala. Se anche ha percepito qualcosa di strano nell'atteggiamento di Kyle, Michael non gli dà nessuna importanza, tutto preso da Alex e dalle sue mani lunga la schiena.

Questioni di priorità, pensa Alex, la curva del suo sorriso premuta con un bacio contro il collo di Michael.

Un paio di coppie più in là, Kyle e Isobel ballano abbracciati stretti come loro. Alex intercetta lo sguardo di Kyle.

Non dire niente!

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La musica passa da un lento all'altro e poi a qualcosa di decisamente più agitato a cui Alex si sottrae. Rosa reclama un ballo con Kyle e lui ne approfitta per spingere delicatamente Micheal verso Isobel. Si guadagna uno sguardo un po' tradito, come se farlo ballare con Isobel fosse uno sgarbo. Non lo è ovviamente e il finto disappunto di Michael sparisce nell'esatto momento in cui lei gli si attacca al collo.

Alex aggira le altre persone in pista, sorride a Liz che balla col padre, ricambia il bacio volante che Maria gli indirizza dal suo posto tra le braccia di Gregory e poi, finalmente, arriva alla porta. Dall'altra parte lo accoglie una sferzata di aria gelida. Il contrasto con la temperatura della sala è così forte che, per un attimo, Alex rimane senza fiato. Il lato positivo però è che si porta via tutta la stanchezza e la rimpiazza con una stupefacente lucidità. File di lucine bianche e rosse avvolgono i rami degli alberi e, sotto uno di essi, dondola piano un'altalena. Sul sedile c'è una coperta e tutto intorno ci sono ancora i coriandoli a forma di cuore che hanno invaso l'aria al momento delle foto. D'altronde, un matrimonio a San Valentino non può non traboccare di cuori, veri e metaforici.

Alex si siede e l'altalena oscilla sotto il suo peso, avanti e indietro, avanti e indietro, e il suo respiro ne segue il ritmo. Non riesce comunque a disincastrare il cuore piantato in gola, l'ansia che cresce piano sotto pelle. L'attesa si consuma così, in un susseguirsi di boccate di aria fredda.

Quando Michael lo raggiunge all'esterno - la camicia sbottonata a metà, la cravatta che sbuca da una tasca e una bottiglia di champagne in mano -, ad Alex sembra di aver aspettato pochissimo e contemporaneamente di aver aspettato un tempo infinito.

"Si gela qua fuori. Non hai freddo?"

Michael si insinua in ciò che resta libero del sedile e finisce per metà premuto contro Alex, un punto di contatto continuo dalla spalla al ginocchio.

"Avevo bisogno di una boccata d'aria." Alex si stringe nella spalle, l'altalena che prende ad oscillare, ripetitiva ed ipnotica, avanti e indietro come prima, solo un po' più veloce.

"Ok, nessun motivo però per congelare." Michael guida la coperta ad avvolgere entrambi, un bozzolo di calore che li costringe ancora più vicini.

"Così va meglio." mugugna soddisfatto contro la sua guancia e Alex si gode il momento di perfetto silenzio in cui si ritrovano. A pochi metri da loro la festa continua e dalla vetrate si vedono gli sposi che continuano a ballare.

"È stata una bella giornata, vero?" È Alex a rompere il silenzio.

"Sì, non credo di aver mai visto Max così felice. Anche se non penso si sia reso conto di nulla che non fosse Liz." Michael scuote la testa, divertito.

"Lo capisco! Cioè, no nel senso di notare solo Liz - anche se è bellissima, eh -, intendo nel senso di non accorgersi davvero del resto, perché in fondo non è importante come loro."

"Mmm quindi, quando sarà il nostro turno, sarà così anche per noi? Non mi accorgerò di niente altro che te?" Michael alza gli occhi al cielo, fa finta di pensarci su, la fronte aggrottata. "Più o meno come al solito, quindi! Niente di nuovo su quel fronte!" scherza, un umido e schioccante bacio che risuona giusto sotto l'orecchio di Alex.

"Dai, fai il serio!"

Alex ride e cerca di sfuggire alle labbra di Michael e al solletico della sua barba contro la pelle.

"Sono sempre serio quando si tratta di te!"

Alex lo sa, lo sa da un pezzo ormai, ed è una consapevolezza solida come una roccia.

"Ti accorgerai solo di me, esatto, e io mi accorgerò solo di te." Onesto, sincero.

Michael sorride come un bambino davanti ad un regalo di Natale. "Mi piace!"

"Anche a me! E sarà una giornata come questa, piena di felicità e romantica, magari con meno gente però!"

"Oh sì, decisamente meno gente, decisamente!" Michael annusice lentamente, gli occhi un po' vacui come se già si stesse immaginando la scena. "Magari in primavera, o d'estate… magari circondati dai girasoli in fiore…" sembra quasi che parli a se stesso, ma Alex sente ogni parola scivolargli addosso, come gocce nel mare della sua convinzione.

"Non so quanto Isobel approverebbe davvero questo programma." Alex non crede possa essere veramente un problema ma lo dice comunque, per prendere ancora un po' di tempo, per trovare quell'ultimo briciolo di coraggio che gli manca.

"Possiamo sempre scappare e sposarci di nascosto, solo io e te!"

Alex inclina la testa a studiare Michael, i capelli un nido disordinato di ricci, lo sguardo morbido al chiarore delle lucine tra i rami sopra le loro teste. "Davvero?" gli chiede con un filo di voce, perché sa che questa è una cosa che andrebbe bene a lui ma non a Michael e al suo bisogno quasi fisico di avere le persone che ama attorno.

"Davvero, Alex! L'unica cosa di cui abbiamo bisogno per sposarci è noi due, io e te e basta. Dove, come e quando non ha nessuna importanza, basti tu. Solo tu."

Sono cose che si sono detti tante volte da quando sono tornati insieme, cose che si sono sussurrati nel buio delle notti - tante, tutte, infinite - che hanno già passato ad amarsi, cose che si sono promessi immaginado il futuro. Ora sono l'ultima spinta di cui Alex ha bisogno perché quel futuro diventi realtà, qui e adesso.

Michael sa di champagne e torta quando Alex lo bacia, una mano stretta al suo ginocchio, l'altra che scava sotto la sua stessa giacca. Il cartoncino stretto tra le dita è un po' stropicciato, gli angoli appena appena sciupati, perfettamente imperfetto. Come loro.

Michael ci mette qualche secondo per spostare la concentrazione da Alex - le sue labbra, il bacio, la mano sulla gamba - al biglietto davanti ai suoi occhi. Quando riesce a metterlo a fuoco, ridacchia, perché di solito è lui quello dei bigliettini di San Valentino. Quello di stamattina, un brillante ed argentato You're one in a universe scritto in una galassia di pianeti, deve ancora essere da qualche parte tra le coperte del loro letto, la colazione che si era raffreddata senza rimpianti sul comodino. Questo di adesso invece, è bianco, interamente ricoperto di tanti piccoli cuori in rilievo. Dentro, un unico grande cuore, il profilo stilizzato, e al centro la scritta Be Mine, Valientine! in lucide lettere rosse. Michael ride e non è per niente pronto quando la risata si trasforma in singhiozzi, quando davanti ai suoi occhi si ritrova la mano aperta di Alex e un anello.

"Vuoi sposarmi, Michael? Perché io lo voglio cosi tanto che mi manca il fiato, voglio sposarti e voglio che sia per sempre e voglio poter passare con te tutto il resto della mia vita."

"Alex…", Michael singhiozza il suo nome.

"Non importa quanti anni ci restano, io voglio passarli tutti con te! Non voglio altro… Vuoi sposarmi, Michael?"

Alex lo chiede di nuovo, le parole piene di disperata urgenza, la voce che si incrina e il cuore che sembra volergli scappare dal petto.

"Sì, Alex, sì, per sempre sì…" Michael lo grida e poi lo sussurra e poi lo imprime a fuoco in un bacio dopo l'altro, con le mani che sprofondano tra i capelli di Alex, insaziabili e possessive.

Intorno a loro l'aria è una corrente elettrica, Alex non sa se c'entrano i poteri di Michael o è solo la loro felicità ad essere così intensa da sembrare una presenza tangibile. È surreale. È magnifico.

"L'anello, dov'è?" Michael si stacca quanto basta per cercare la mano di Alex tra di loro e l'anello che scivola tremante al suo dito.

"Ci sposiamo! Alex, ci sposiamo!"

Michael ride e piange insieme, incredulo e meravigliato, come se solo ora, con l'anello addosso, ci credesse davvero.

"Ci sposiamo!" conferma Alex, e un attimo dopo Michael lo sta baciando di nuovo, labbra, guance, collo, una pioggia di ti amo umidi di lacrime.

Oltre la sua testa, al di là di una vetrata, Kyle si sbraccia con un sorriso da pazzo sulla faccia, entrambi i pollici alzati, il più ridicolo segno di approvazione possibile. E Alex lo adora. Quasi come Michael. Quasi, mai come Michael. Mai quanto Michael.

"Buon San Valentino, baby!"

  
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