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Autore: DarkStarShining    16/02/2022    0 recensioni
[Marvel]
Devra è una comune mortale che soffre di incubi indicibili.
Athena è una divinità mitologica bellissima e letale.
Loki vive a New York e stufo di essere sempre il cattivo in ogni situazione decide di vivere da comune mortale. Thor dubita che le cose funzioneranno e lo avvisa, non si può sfuggire da sè stessi.
Determinato a riuscire nella sua nuova impresa, Loki decide di fare nuove amicizie e un giorno sul suo cammino arriva qualcuno che gli cambierà per sempre la vita...
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una giornata ad esplorare la città e l'animo umano mi lascio condurre dai miei stessi passi verso casa. Prendo una strada più piacevole e passo attraverso Central Park. Dicono sia meraviglioso in ogni periodo dell'anno, è evidente non hanno mai visto Asgard! 

Mentre mi inoltro nel parco sento il mio telefono vibrare. Non amo la tecnologia, la trovo inutilmente fastidiosa. Mi costringo a rispondere, con mio grande disappunto vedo che a chiamare è il mio amatissimo fratellastro...

"Ciao Thor, cosa ti spinge a infastidirmi?"

"Ciao fratellino, volevo sapere se hai già ucciso qualcuno...o se hai almeno già rinunciato nei tuoi intenti." 

"Assolutamente no, sono determinato a portare avanti il mio anno di pausa e a conoscere i terrestri per quello che sono" avrei voluto aggiungere una massa di idioti, ma avrei perso di credibilità troppo in fretta. 

"Beh Loki, sono colpito. Non avrei mai pensato che avresti passato ben 48 ore senza odiare qualcuno. Complimenti! Qualcosa in particolare ti ha colpito? Sembri molto più motivato di quando ci siamo sentiti l'ultima volta."

"Assolutamente nulla, sono solo molto determinato. E ora perdonami, devo approfondire un aspetto degli esseri umani..."

Chiudo la chiamata senza nemmeno salutare, tanto comunque Thor mi perdona sempre tutto. Non ho voluto rivelare il vero motivo della mia concentrazione in questa pseudo missione. Il perché è semplice, non riesco bene a capire cosa mi spinge a farlo...a cercarla di nuovo. 

Il mio istinto mi dice che la rivedrò presto, sento ancora il profumo dei suoi capelli e rivedo continuamente quel suo viso imbarazzato e bellissimo. 

Allungo lo sguardo verso il laghetto e mi rendo conto di avere un ottimo intuito. Su una panchina vedo lei, la sconosciuta di questa mattina, che dorme profondamente con il viso rivolto al sole. Non so cosa mi attragga, non ho alcun interesse fisico per gli umani, ma c'è qualcosa in lei che urla "sono qui, avvicinati, ho bisogno di te". 

Non posso fare a meno di ascoltare il suo richiamo e mi avvicino silenzioso, la vedo dormire e mi rendo conto di quanto io abbia desiderato rivederla. Improvvisamente, senza rifletterci, le tocco una spalla e la sveglio. 

Lei si sveglia di colpo e d'un tratto sento qualcosa di strano, come un dolore che mi prende lo stomaco e lo stringe in una morsa. 

No, non è dolore, ho solo la sensazione di aver ritrovato qualcosa perso da molto tempo. 

Si sveglia e mi guarda come se avesse visto il sole per la prima volta. Mi difendo da quella sensazione fastidiosa alla bocca dello stomaco e la prendo in giro, nella speranza che lei si irriti. Ed è così. Si alza e se ne va come se la panchina avesse preso fuoco all'improvviso, ma poi ha un mancamento e io non posso far altro che sorreggerla...e sentire nuovamente il suo profumo. Si volta, mi guarda e il mondo perde di significato. Io perdo di significato. Non c'è più nulla intorno a me, solo i suoi occhi scuri piantati nei miei e una strana sensazione di smarrimento che mi sconvolge. 

Cerco di riprendermi e mi offro di accompagnarla per un tratto di strada verso casa, giusto per essere sicuro che stia bene. 

"Attenta ragazzina" lei mi guarda come se i miei occhi potessero bruciarla "E' solo un mancamento, sto bene."

"Lascia che ti accompagni per un pezzo di strada, si sta facendo buio e per quanto New York sia meravigliosa, la sera può anche essere pericolosa". Mi guarda, mi sta soppesando, mi attraversa col suo sguardo come se volesse leggermi dentro. 

"E io come faccio a sapere che posso fidarmi proprio di te Loki? Non sei famoso per essere un ottimo bugiardo?" 

Quando pronuncia il mio nome lo stomaco torna a sobbalzare, c'è qualcosa in questa ragazza che mi sconvolge. Il mio nome sulle sue labbra non è mai stato così ricco di significato e al contempo così terribile. Vorrei non essere Loki per lei. Vorrei essere qualcosa di meglio. 

Mi rendo conto di aver passato ogni limite con i miei pensieri. Sono ridicolo, non la conosco nemmeno e mi sto letteralmente sciogliendo. Io, Loki, dio dell'inganno, non sono un sognatore. 

"Beh allora vai, speriamo che arrivi a casa tutta intera. Leggerò di te sui giornali, domani."  mi avvio nella direzione opposta senza voltarmi. Ecco cosa sono, un dio fieramente ostinato.

"Aspetta!" mi corre incontro prendendomi un braccio "Ok, accompagnami, ma solo perché è buio e non conosco ancora bene la città. Non ho bisogno di una guardia del corpo..." mi fissa sorridendomi e ammiccando "però non vado dritta a casa, dovrai accompagnarmi in un paio di posti prima". Mai degli impegni banali come questi mi sono sembra così allettanti. 

"E sia...che non si dica che non sono un dio giusto" 

Scoppia a ridere, e mi ritrovo a sorridere con lei. 

 

   
 
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