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Autore: Love_in_idleness    22/05/2005    5 recensioni
Due personaggi davanti ad un quadro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[L’Autrice, distratta dal parlottare sommesso delle interrogazioni di francese su Rablais e Montaigne, non sa che fare

--- V’avverto che si tratta di un racconto incentrato sull’analisi del quadro di cui sotto, “Il bacio” di Gustav Klimt, pittore della secessione viennese e massimo esponente della corrente naif. Uno dei miei preferiti ^___^. Magari l’argomento non vi interessa… Vi ho messo una piccola riproduzione perché se qualcuno non l’avesse mai visto (cosa di cui dubito fortemente vista la sua popolarità) non potrebbe seguire il discorso. Scusate se ho appesantito un po’ la pagina…

 

[L’Autrice, distratta dal parlottare sommesso delle interrogazioni di francese su Rablais, non sa che fare.Si annoia.

E le torna in mente quanto le piace scrivere, e il perché le piaccia scrivere. Così il collegamento automatico è la visione nitida di un quadro meraviglioso e leggiadro –uno dei suoi preferiti- che le è rimasto impresso con incredibile precisione di dettagli.

Nel quadro il significato è così evidente!

Allora estrae dalla borsa un bel quaderno in carta di riso, profumato, legato da un nastro di raso; afferra una biro blu dalla punta fine e comincia a creare l’ambiente migliore per la sua storia.

 

Si inventa il dove: un corridoio niveo investito da luce abbagliante, lungo oltre l’infinito, sulle cui pareti sono appesi infiniti quadri. Due personaggi camminano affiancati, ma il rumore dei loro passi è come assorbito dalla quiete immobile che pervade l’aria cristallina. Tutto è perfettamente silenzioso e puro.

Lei è l’Autrice, che si è divertita ad intrufolarsi nel racconto. I suoi capelli rossicci e la sua lunga gonna nera, la sua camicetta di pizzo nero, staccano violentemente col candore innaturale della luce che la circonda. Anche l’altro è vestito di nero, con un bel soprabito che gli ricade sulle spalle. L’autrice ha scelto Matej come chaperon perché tra tutte le sue creazioni è quella più studiata nell’estetica, la più riuscita, la più raffinata e sensibile, la più vicina  all’Arte.

I due personaggi si fermano davanti a “il Bacio”, di Gustav Klimt. Si immobilizzano fieramente per studiarlo meglio e cominciano a parlare, spezzando l’equilibrio perfetto che il corridoio voleva preservare, essendo l’anticamera della Perfezione]

 

Matej: Cosa ne pensi?

Autrice: E’ così naif!

Matej: Oh, ma che naif e naif! Io conosco bene “il Grande Amore che hai per l’Arte”. E l’Arte è tutto ciò per cui hai ancora voce in capitolo!

Autrice: La possibilità di creare a mia discrezione…

Matej: Of course. Nessuno penetra nella mente dell’artista per guidarne la mano, a parte, forse, nell’iconografia religiosa. Dovresti saperlo, tu che ti diverti a scrivere e a renderti divinità onnipotente delle tu pagine bianche…

Autrice: Son cose già dette.

Matej: Ma ti piace questo quadro?

Autrice: Certo che sì. Altrimenti non lo avrei scelto come punto di partenza per il mio discorso!

Matej: E tutto quell’oro ?

Autrice: E’ così caldo… è come colato sulla tela dal calderone nel quale ribolliva. Ha incorniciato la figura rendendola immortale e luminosissima.

Matej : I loro vestiti ?

Autrice : Sembrano leggeri e morbidi, quasi come fossero fatti per aderire al corpo fino ad attaccarvisi, a diventare un nuovo delicato strato di pelle ! Loro avvertono il tocco ed il contatto gentile con sensi amplificati, quelle soffici stoffe non impediscono il passaggio della prolessi.

Matej : E la loro gestualità ?
Autrice :
Ah, sì. Sembra quasi proiettata verso un mondo diverso e più scintillante.

Klimt possiede questo dono: nelle sue figure eleganti, eteree e flessuose imprime una violenza espressiva incredibile.

Sai da cosa si sprigiona la bellezza di questo quadro? La sensazione di dolcezza che cola in cascate di miele ed oro, di raggi radiosi e preziose sfumature? Forse dalla geometria della decorazione dei vestiti? O magari dai colori che quasi feriscono gli occhi con la loro baluginante lucentezza? Dall’astrazione stilizzata della decorazione?

L’autore ha congelato per l’eternità questo felice frammento di natura umana, così piccolo e straordinariamente carico di patos. Guarda bene le figure: non ti sembrano davvero immobili?

Ci sono dipinti così rigorosamente plastici che, a guardarli bene, l’occhio s’inganna, e sembra che le figure si muovano, che i personaggi abbiano una vita e proseguano la scena, che siano trasportati da uno slancio di movimento.

Ma qui non vedi niente di tutto ciò, perché non c’è stata la volontà, né il bisogno, di animare le figure e renderle realistiche. Solo fermare l’attimo. Solo consacrare una sensazione all’eternità.

È tutto qui. Leggi, per favore, nei due modelli, una propagazione dell’oro dei loro vestiti. Nessuno dei due è il protagonista del bacio, né lo sono insieme. Perché loro sono il bacio, o meglio, sono il sentimento (luminoso) che il bacio racchiude in sé. Ecco perché li vedi come appiattiti, immoti.

Matej : Da dove lo capisci?

Autrice : Oh, guarda bene! Dalle mani!

Matej: Dalle mani?

Autrice : Sì ! Dalla gestualità ! La singolare dolcezza del tocco di quelle mani non è mortale. Non è umana. È puro sentimento imprigionato in scintillanti pennellate di colore!

Matej : Io vedo spiccare anche il viso, dall’astrazione e dalla lucentezza dello sfondo.

Autrice : Sì. Ma per me le mani hanno più carica emotiva. Puoi controllare le espressioni del viso, ma non i movimenti delle mani. Le mani dicono molto di una persona. Qui esprimono l’unico dettaglio di corporeità.

Matej : Allora sono discontinue rispetto al racconto del quadro?

Autrice : Niente di tutto ciò. Nella molteplicità brulicante di dolcezza che trasuda in maniera passionale ogni minimo elemento del dipinto, l’unità si ritrova nella luce.

Non lo trovi splendido?

Matej : E’ per questo che ora sei felice?

Autrice : Felice? Che ne sai che sono felice!

Matej : Sorridi…

Autrice : Ah… in fondo è il motivo per cui ti ho portato qui ed ho creato questo mondo immerso in un silenzio candido: per dimostrarti le basi del “Grande Amore che ho per l’Arte”, che si evidenzia in maniera spiccata nella pittura e nella scultura, più che in tutte le altre forme d’Arte.

La pittura è immediata ed incisiva, per quanto sia passionale, soggettiva. Il fatto che venga percepita attraverso il senso che abbiamo più sviluppato, la vista, la rende maggiormente affine alla nostra interpretazione. È così. Non è che ti soffermi a riflettere su un quadro come su una poesia, perché la comprensione di qualcosa di sensibile, di percepibile, arriva in un attimo, in un flash, in una visione fulminea; mentre la poesia, con la sua metrica calcolata e le sue figure retoriche, va studiata con molta più concentrazione.

Matej : Dunque?

Autrice : Dunque, sì. Avevi ragione. Sono felice.

Matej: Perché?

Autrice: Perché questo quadro mi piace moltissimo.

Matej: E –

Autrice: Risparmiati la domanda stupida. Capita a tutti: quando osservi qualcosa di bello e di piacevole ti senti felice.

Ma scusa… se non avesse un senso, perché perorare nei secoli la causa dell’Arte?

 

--- Non so se vi interessi la piccola interpretazione che ho dato di un quadro che amo moltissimo. E’ nato tutto come una breve recensione personale a “Il Bacio”, poi mi son fatta prendere la mano… ^___^ ‘’’. Ho voluto pubblicarla. E’ stato osservando questo quadro che ho cominciato a elaborare la mia personalità bizzarra… quindi gli devo molto. E poi ho rispolverato Matej. Come amo Matej. Aspetto cmmenti ^_^

   
 
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