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Autore: Sleepesleep    27/02/2022    0 recensioni
Tempo addietro una donna mi disse che ognuno di noi ha già un copione predisposto da seguire, secondo lei alcuni nascosto protagonisti eletti, altri invece sono solo comparse evanescenti senza nome. All’epoca le diedi ragione, nelle sue parole disilluse intravidi una effimera verità. Eppure, proprio tempo dopo sono venuta a conoscenza di una storia che ha riscaldato il mio animo, sono certo che te ne avranno già parlato, è abbastanza famosa la storia di quando l’eroina si innamorò della comparsa.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Universitario, Sovrannaturale
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Pov Autore

Il racconto fu bloccato da un'imprecazione non ripetibile dell'altro uomo seduto al tavolo con noi. Ricordo di averlo fissata confusa mentre scuoteva la testa seccato, le rughe sulla sua fronte si ispessirono facendolo invecchiare a vista d'occhio. Il mio accompagnatore rise forte a quella scena asserendo << Lo vedi, quelli come lui perdono sempre nella vita >>. Io spostai sempre più spaesata lo sguardo tra i due, passando dallo sconforto profondo dell'uomo più anziano all' ilarità incomprensibile del più giovane, dov'ero mai capitata? Il giovane mi richiamo affermando << Ascolta, ascolta, la storia è solo all'inizio >> e come le volte precedenti non attese la mia risposta e riprese il suo racconto...

Pov Narratore

Carlo è il tipico ragazzo simpatico della comitiva, carino per tutti ma mai bello per qualcuno, lui non è mai abbastanza per nessuno, ma ormai se n'è fatta una ragione, alcune persone nascono per essere personaggi secondari, comparse sullo sfondo e Carlo è uno di esse...

Pov Valeria

Valeria lasciò cadere la cartella sul pavimento, era stata davvero una giornata di merda, con stanchezza si abbandono sul letto pregando che il sonno la cogliesse veloce prima che le lacrime potessero sgorgare, non era certa di poter trattenere tutto quel dolore se fosse fuoriuscito. Peccato che il suo desiderio stavolta non fu esaudito pianse quel pomeriggio raggomitolandosi nelle coperte del suo letto freddo, inutili furono i tentativi di sopprimere i suoi singhiozzi nel cuscino, le parole aride del suo ormai ex ragazzo risuonavano nella stanza, bloccate nella testa della ragazza.

La mattina successiva si svegliò con un terribile mal di testa, con lentezza svolse la sua routine mattutina cercando di coprire gli occhi arrosati dalle lacrime sprecate. Si trascinò nervosa verso il campus, se fosse stato per lei si sarebbe chiusa in camera per tutta la settimana che veniva ma farlo significava darla vinta a quel bastardo.

Il cortile era pieno di persone raggruppate, con passo veloce si diresse verso le sue amiche stirando un finto sorriso sperando che potesse ingannarle almeno per un po' anche se era sicura che ognuna di loro già sapeva la notizia. << Oh Vale, ma quindi sei venuta? >> disse Anna sorpresa. << Nessuno ti avrebbe giudicato se ti fossi assentata oggi >> la conforto Serena.

<< Sapete quindi della rottura? >> chiese lei cercando di mantenere la voce salda. << Lo sanno tutti, Matteo ha aggiornato il suo stato, diciamo che il pettegolezzo bomba di oggi >> rispose Anna informata. Valeria si limitò a ruotare lo sguardo intorno, a quanto pare le toccava sostenere le occhiate di pietà quella mattina, dannazione.

Sorrise debole alle sue colleghe e riprese cambiando argomento << Oggi abbiamo lezione in aula 2 vero? >>. Anna annuì dandole una leggera spallata << Che ne dite se ci incamminiamo, essere in anticipo per una volta non potrà farci male >>. Vale annuì forse con troppo fervore, voleva scappare da quegli occhi indiscreti che si soffermavano sulla sua figura. Serena le prese il braccio trascinandola verso l'aula mentre Anna riprese con la sua parlantina continua, forse con loro a fianco sarebbe riuscita a superarla quella giornata, forse non sarebbe stata così male.

L'aula 2 era l'ultima stanza del terzo piano, salire le scale la mattina per la prima lezione era una tortura insensata. << Non puoi immaginare cosa ha detto quando gli ho fatto notare che indossava la mia camicetta >> continuò a raccontare infastidita Anna. Vale non ascoltava molto le sue parole, il nervosismo serpeggiava sotto la pelle rendendola estremamente recettiva.

Un forte rumore rimbombò alle loro spalle, Serena si strinse di più al braccio dell'amica bloccando il loro cammino. Vale si voltò a fissare la maschera di paura che solcava il volto dell'amica. Anna invece aveva fatto pochi passi prima di rendersi conto che le sue amiche si erano fermate << Ragazze? >>. Serena si allontanò da Vale veloce e ridacchiando nervosa ammise << Ho sempre odiato i rumori forti, scusa non volevo farti male >>. Lei scosse leggermente la testa mentre Anna affermò giocosa << Sei proprio una fifona, Sere>> e curiosa si affacciò dalla ringhiera << Chissà cosa è stato >>.

Pov Carlo

Alla base delle scale due figure maschili erano la causa del forte rumore. Peppe si era inginocchiato a raccogliere la sua borsa da palestra sbuffando << Mi sa che si sono rotti i manici >>. Carlo al suo fianco analizzava la logorata tracolla << Non credi che sia il momento di cambiarla, questo borsone avrà sei anni >>. Giuseppe sbuffo infastidito << Non ho tempo per andare a prenderne un altro al momento, proverò ad aggiustarlo >>. Il castano gli lanciò un'occhiata scettica << Non credo si possa recuperare con scotch o lacci, se vuoi ti presto una vecchia borsa >>.

<< No, ci penserò io >> ribatte l'altro stringendo la tracolla sfilacciata e aggiunse << Vai a lezione, io la lasciò in macchina e ti raggiungo >>. Carlo annuì pacato e salire veloce gli scalini, l'orologio segnava le nove meno dieci, era in ritardo per i parametri del professore di matematica, quell'uomo era dannatamente fiscale. Abbassò la maniglia e si intrufolò il più silenziosamente possibile in aula, prese posto all'estremità della seconda fila mentre il professore combatteva la solita battaglia con il computer non funzionante.

<< Dov'è Peppe? >> chiese Pietro spostando lo sguardo dal suo computer sull'amico. << è andato a lasciare in macchina la borsa della palestra, sarà qui a minuti >> rispose Carlo estraendo dallo zaino il taccuino. << Poteva portarla nella pausa tra le due lezioni, così rischierà di farsi sgridare >> borbotto aggiustandosi gli occhiali l'altro. << Non credo sia un problema per Peppe, sai che ama l'attenzione di qualsiasi tipo sia >> ribatte divertito il rosso facendo ruotare una penna tra le dita. 

 

   
 
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