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Autore: ryuga hideki    28/02/2022    0 recensioni
Tu sai cos'è giusto fare...
'Cos'è giusto fare... cos'è giusto fare...' quelle parole non facevano altro che trapanargli la testa ininterrottamente, non avevano alcuna intenzione di lasciarlo in pace ma anzi più lo tormentavano e più diventava faticoso continuare a salire quei lunghissimi gradini, come se portasse un enorme peso al petto che lo trascinava sempre più giù.
Ancora un ultimo gradino e...
FINALE ALTERNATIVO DI GOT, Spero non sia troppo OOC, in caso chiedo scusa!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Drogon, Jon Snow, Tyrion Lannister
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tu sai cos'è giusto fare...

 

La neve cadeva ancora leggiadra posandosi delicatamente sul suolo deturpato e sulle macerie di quella battaglia finale che aveva spezzato parecchie vite e anche parecchie cose. Era strano sentire la quiete tutt'intorno alla città distrutta, quasi le orecchie dolevano per l'assenza di un qualche suono, dopotutto era appena finita una guerra e camminare nella pseudo tranquillità era decisamente strano; ma nonostante quelle atrocità, i candidi fiocchi, col loro danzare, donavano un lieve benessere all'animo e lui ne aveva decisamente bisogno.

Salì il primo gradino poi il secondo e il terzo, ma qualcosa sembrava attirarlo sempre più giù come se volesse portarlo via da lì e non affrontare ciò che gli aspettava.

'Cos'è giusto fare... cos'è giusto fare...' quelle parole non facevano altro che trapanargli la testa ininterrottamente, non avevano alcuna intenzione di lasciarlo in pace ma anzi più lo tormentavano e più diventava faticoso continuare a salire quei lunghissimi gradini, come se portasse un enorme peso al petto che lo trascinava sempre più giù.

Ancora un ultimo gradino e...

'Dovrei farlo? È realmente giusto farlo?' si fermò con lo sguardo fisso verso il varco che lo avrebbe portato nella sala del trono, la testa incominciò a vorticargli leggermente mentre il cuore non smetteva di galoppare infuriato contro il suo petto e un nodo allo stomaco lo stava contorcendo e stritolando. Respirò profondamente e alzò il viso verso il candido cielo, sperando che quei piccoli fiocchi potessero alleviargli ogni affanno.

'Non voglio farlo...' un brivido gli percorse tutta la schiena e un freddo glaciale s'impadronì di tutto il suo corpo come se lo stesso inverno lo stesse intrappolando tra le sue gelide braccia. 'Ma devo fare ciò che è giusto...' fece un altro respiro profondo che non servì minimamente a calmarlo, ma anzì aumentò ancora di più il malessere che provava, tornò a guardare davanti a sé pronto a mettere fine a ogni cosa. Trascinò il primo piede e Drogon, accoccolato davanti all'ingresso, si mosse, i due si guardarono per un interminabile istante. Lo sguardo del drago sembrava diverso dal solito quasi amorevole, come un figlio che rivolge i propri occhi pieni di ammirazione verso il padre, riuscendo a scrutarlo fino alle più nascoste profondità del suo animo. Era straziante sopportare gli occhi di Drogon su di sé eppure non riusciva a voltare lo sguardo e proseguire.

'Oh, Drogon... mi spiace terribilmente. Fa malissimo...' sentiva i propri occhi pizzicare e farsi lucidi. 'Cosa devo fare? Come posso fare?' sentiva il terreno cadergli da sotto i piedi facendolo cadere senza sosta nel buio più assoluto, ma proprio in quell'istante Drogon farfugliò qualcosa come se avesse voluto confortarlo e salvarlo da quel precipitare senza fine. Allora il cuore di Jon sussultò sorpreso, l'oscurità che lo avvolgeva si stava via via diradando distrutta da raggi di luce e la gelida sensazione che lo intrappolava incominciò a sciogliersi. Era così bello sentire il tepore abbracciarlo e liberare i propri muscoli dalla pesantezza.

“Grazie...” accennò un piccolo sorriso e Drogon rispose inchinando il muso per poi tornare a sonnecchiare. Senza più alcuna esitazione, Jon proseguì e raggiunse la maledetta sala del trono.

Lei era lì: il trono di spade che a lungo aveva cercato si ergeva possente dinanzi a lei che, esitante, posò una mano su di esso come a voler essere certa di non star sognando. Quanta sofferenza per un dannatissimo trono, quante perdite e lacerazioni aveva subito solo per raggiungere questo esatto momento e Jon lo sapeva fin troppo bene.

“Daeny...” un filo di voce uscì dalle sue labbra chiamando l'attenzione della regina.

“Jon!” gli andò incontro con un malinconico sorriso dipinto sul viso. “Finalmente è qui.” Jon si perse nei suoi occhi tempestati di emozioni contrastanti, sembrava felice e soddisfatta ma una gigantesca tristezza regnava celata sopra ogni altra emozione. Come poteva non essere così? Dopotutto essere in questa sala non faceva altro che ricordarle tutte le atrocità che aveva subito, portandola ad azioni terribili e si sa che la sofferenza è capace di far commettere atti crudeli a chiunque; anche Jon probabilmente non sarebbe stato da meno poiché anche lui si era macchiato di qualche azione alquanto discutibile.

“Ho visto che si stanno preparando per una esecuzione ordinata da te.” parole dure uscirono dalle sue labbra. Il suo cuore era tormentato da così tante emozioni contrastanti da non riuscire a controllarsi ed essere lucido: era arrabbaito perché quella che aveva davanti non era la Regina che aveva conosciuto ed era terribilmente affranto perché sapeva che quella Daenerys era frutto di troppe sofferenze, e l'imprevedibilità di quella nuova Daenerys non gli dava alcuna certezza su un suo possibile ritorno alla ragione.

“Sì, ho dovuto farlo.”

“E così Tyrion morirà per tuo volere? È questo che vuoi?”

“Non è stata una scelta facile, Jon. Cospirava contro di me, devo farlo nonostante faccia male...”

“Daeny... per favore, non farlo.” la dolcezza nella voce di Jon era tornata per contrastare la freddezza di quella di Daenerys che non faceva altro che dividerli sempre di più, ma Jon non avrebbe rinunciato tanto facilmente.

“Devo, se voglio cambiare il mondo e renderlo giusto devo liberarmi di tutti i traditori che potrebbero intralciare la creazione del nuovo mondo.”

“Lui credeva in te è solo cieco per tutto questo sangue versato e per la rabbia nata dalla tua sofferenza, dimostragli che le sue paure sono frutto di quella ciecità...”

La regina abbassò lo sguardo un po' confusa: “E cosa dovrei fare...?”

“Mostra pietà, costruisci un nuovo mondo fatto di pietà, compassione e rispetto reciproco...” le prese le mani con delicatezza avvicinandosi a lei con cautela come se avesse paura di ferirla.

“Così mi dimostrerò debole... dimostrerò che chi mi tradisce non verrà punito.”

“No, dimostrerai che hai la forza di perdonare chi è stato meschino con te e il coraggio di saper dare una seconda possibilità.” le alzò il viso con un dito, i loro sguardi si incontrarono riempendosi l'un dell'altro colmi d'amore e pena. “Conosco il peso che stai portando, so che non è facile e so anche che la scelta fa male e che, una volta andata a fondo, lo rimpiangerai per sempre... è ciò che è successo a me poco prima d'incontrarti. E io non voglio che un ulteriore peso si gravi su di te...” Daenerys abbassò lo sguardo sempre più confuso e turbato, la sua sicurezza e freddezza stava vacillando sempre di più e solo Jon aveva il potere di ridurla in questo stato. “Se davvero vuoi cambiare il mondo in meglio, inizia ora. Io so che credi in questo tuo desiderio e io credo in te e nel tuo stesso sogno, per questo ti dico di iniziare ora.”

“Va bene ma... ma se scoprono che non sono la diretta erede? Se mi dimostro clemente, non mi temono e se dovessero scoprire la verità poi perderei tutto!” strinse con più forza le mani di Jon come se avesse paura di venire sotterrata da tutti i timori che la tormentavano.

“Non ha importanza.” gli occhi di Jon si fecero più calmi per infonderle sicurezza. “Perchè tu sei e sarai sempre la mia regina.”

“Sì, ma gli altri? Potrebbero cercare di distruggere tutto.” gli occhi di Daeny scrutavano nelle pozze scure di Jon in cerca di una risposta e salvezza.

“No, non succederà.” si portò le mani di lei al proprio petto avvolgendole con amore per poi posare la fronte sulla sua. “Sposami, Daeny e nulla avrà più importanza perché regneremo insieme e ti sarò sempre fedele.” gli occhi della regina si fecero lucidi e un piccolo sorriso si dipinse sul volto di Jon il cui cuore prese a battere con maggior insistenza sperando di aver fatto breccia nel suo cuore. “Costruiamo un nuovo mondo giusto e compassionevole insieme e facciamolo da adesso...” si baciarono, Jon la strinse a sé con forza come se volesse proteggerla da tutto e volesse impedirle di fuggire via, per poi allontanare appena le labbra riuscendo a sentire i propri respiri l'uno sull'altro.

“Ho paura, Jon...” sussurrò Daenerys la cui corazza di ferro si era sgretolata, lasciandola completamente indifesa. “Ho paura che qualsiasi cosa io faccia possa essere una disgrazia. So che la gente ha paura di me, ha paura che io possa essere pazza come la maggior parte della mia famiglia e ho paura che abbiano ragione...”

“Ehi...” la strinse di più a sé cercando di infonderle tutto il suo amore. “Non tutti i membri della tua famiglia erano dei pazzi, tuo fratello, mio padre... non era un pazzo e tu... tu non lo sei... hai solo il cuore a pezzi, quindi dimostra a tutti quanti che si sbagliano. Dimostra che sei meglio di come credono. Io ho fiducia in te e non ti lascerò mai da sola.” Daenerys lo baciò con intensa passione, sentendo il proprio cuore riscaldarsi e risanarsi dalle ferite di tutta la sua vita. E Jon ricambiò con altrettanta passione, finalmente la tensione che aveva provato fino a quel momento poteva essere liberata sotto forma di travolgente passione e amore, e il freddo si stava sciogliendo sempre di più con i vestiti sempre più stretti e opprimenti. Si liberarono da ogni ostacolo e la pelle a contatto con la neve li fece rabbrividire per un solo istante, aumentando di più la loro passione.

Jon la guardò negli occhi come non l'aveva mai vista prima d'ora: il suo sguardo così fragile ma allo stesso tempo impavido e avvolto da un'amore crescente, ciò gli riempì il cuore di affetto e desiderio infinito di proteggerla. Le baciò il collo mentre continuava a muoversi dentro di lei, mentre Daenerys inarcò la schiena aggrappandosi alle possenti spalle di Jon.

“Ti amo, Jon.” sussurò tra gli ansiti e piccoli gemiti.

“Ti amo, mia Regina.”

 

 

Daenerys si fece coccolare dai gentili e armoniosi battiti del cuore di Jon che la stringeva al suo petto. La luce della luna aveva preso il suo posto nel cielo, abbracciando i due amanti con i suoi raggi delicati.

“Rimarrei qui per sempre...”

“Io ti terrei stretto tra le mie braccia per sempre.”

“Però... credo sia giunto il momento.” si mise seduta acciuffando i propri vestiti. Jon le prese la mano per fermarla e costringerla a voltarsi. “Cosa c'è?”

Il moro la baciò: “E se volassimo via da tutto e da tutti insieme a Drogon? Niente più titoli, niente più aspettative e doveri, ma solo noi e nostro figlio... Sono sicuro che a Drogon non dispiacerebbe.” accennò un piccolo sorriso che contagiò anche la regina.

“Non mi dispiacerebbe, ma mi hanno sempre detto che questo è il mio destino.”

Jon la strinse a sé posando il viso tra il suo collo: “Noi ci costruiamo il nostro destino e anche se abbiamo grandi progetti, io voglio solo saperti al sicuro da tutto.”

“Jon...” si guardarono negli occhi. “Mi hai fatto risentire che possiamo fare la differenza e...”

“Intendi andare avanti, lo so, ma ci saranno altre sofferenze e non voglio che tu soffra ancora, non voglio che ti offusca di nuovo.”

“Non succederà perché ci sei tu.” lo baciò e poi si vestì seguita da Jon. “Questa sera dimostreremo a tutti l'inizio del cambiamento.”

“Insieme.” le prese la mano e lasciarono la sala del trono pronti per dirigersi nel luogo dell'esecuzione.

Molti dei sopravvissuti erano riuniti tra le macerie della piazza incuriositi, i mormorii svanirono non appena Daenerys, Jon e Drogon giunsero sul posto.

“Portate il prigioniero.” la voce ferma e sicura della regina echeggiò facendo crescere ancora di più la tensione. Poco dopo Tyrion arrivò in manette ai piedi di Daenerys e Jon, il Lannister si voltò verso il moro con sguardo confuso e allo stesso tempo terrorizzato e Jon ricambiò con sicurezza e leggerezza nel cuore.

“Tyrion Lannister, mio primo cavaliere e fidato consigliere, sei accusato di crimini contro la corona per il tuo tradimento!” seguì un momento di silenzio che per il nano fu così lungo e pesante da sentire il proprio cuore scoppiargli dalla tensione. “La morte era solita giungere nei Sette Regni per questi crimini! Una punizione esemplare per chiunque osasse minacciare la corona!” Daenerys lo guardò intensamente, emozioni contrastanti nascevano in lei: la rabbia per la fiducia mancata e la malinconia nel ricordare lo sguardo speranzoso che quel suo primo cavaliere le aveva rivolto una volta essere nominato consigliere. “Tyrion Lannister, come vi giudicate di fronte a queste accuse?”

“Ho fatto ciò che ritenenvo giusto per il Regno in quel momento.” Daenerys cercò lo sguardo di Jon e la calma riprese a crescere nel suo cuore, tornò a guardare Tyrion con fermezza.

“Hai fatto ciò che tenevi giusto, eh?” la regina scese i pochi gradini che la separavano da lui e gli si avvicinò. “Avvolte ciò che riteniamo essere giusto può richiedere scelte sofferte. Sei stato un buon primo cavaliere, Tyrion Lannister.” lo sguardo del nano si stava facendo sempre più confuso. “Ti sei fidato di me quando nel tuo mondo giravano voci di odio e disprezzo nei miei confronti. Mi hai guidato verso questo continente per aiutarmi a riconquistare ciò che è mio e guidandomi nei momenti di incertezza. Per questo motivo ti condanno a vivere.” lo sguardo di Daenerys ritornò ad essere quello di un tempo, lo stesso che Tyrion aveva imparato a conoscere. Dei mormorii di stupore si alzarono dalla folla mentre la Regina gli tendeva la mano. “Ho già dato una seconda possibilità ad un amico che ho perso e ne sono stata grata e felice, so che con te non sarà diverso e che insieme a me e Jon ci aiuterai a costruire un nuovo mondo. Rilasciatelo!”

Tyrion la guardò con stupore e incredulità, la speranza stava rinascendo dentro di sé. Prese la mano della Targaryan e la baciò: “Mia Regina, vi ringrazio!”

Daenerys si voltò verso il popolo sorridendo con soddisfazione: “Io per prima vi devo chiedere perdono per la sofferenza che ho causato a per via del dolore che annebbiava la mia mente. Non ho alcun diritto di pretendere la vostra peità, ma se nel vostro cuore riuscirete a perdonarmi vi prometto che il tempo dell'odio e delle punizioni barbare è finito e insieme creeremo un nuovo mondo, giusto e compassionevole, iniziando a ricostruire le città distrutte!” il popolo esitò un'istante, Jon la raggiunse prendendola per mano, per poi esultare con la speranza per il futuro.



 


Buon pomeriggio a tutti! Era da tantissimo tempo che volevo scrivere un finale alternativo di GOT e alla fine, dopo anni, ce l'ho fatta! Spero vi sia piaciuto come finale, se vi va di farmi sapere cosa ne pensate sono lieta di leggervi e soprattutto spero che i personaggi non siano stati troppo OOC. Chiedo scusa se ci sono errori, ho ricontrollato ma emotivamente non sto alla grande e quindi potrei non aver visto nulla. Diciamo che la fan fiction ha lasciato un bricciolo di "Come vorrei il Mondo", non era pensata a questo scopo ma gli eventi mi hanno influenzato.

Grazie per aver letto!
Ryuga
   
 
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