Sì,
lo so. Lo so che negli ultimi anni non ho pubblicato praticamente nulla
salvo un paio di cosette che mi premeva condividere con voi. In molti
probabilmente nemmeno si ricorderanno di me, mi sarebbe piaciuto
continuare a scrivere e credetemi, o ancora tante, tantissime idee.
Quel che manca è il tempo.
Rimettendo in funzione il pc, tuttavia, ho ritrovato questa cosetta che
neanche ricordavo d'aver scritto, ed ho pensato che fosse non dico
bella, ma sicuramente nel mio stile, ed ho deciso di pubblicarla.
Spero che possiate apprezzarla e di poter pubblicare qualcosa
più spesso, d'ora in poi.
La vostra DarkRose, con affetto. <3
Pensieri semplici di uno zombie
felice
Sapete, la gente mi chiama con i più svariati nomi:
epidemia, apocalisse, inspiegabile disgrazia.
Io però sono io, e
niente altro.
Non ricordo come me ne sono andato da questo mondo
per la prima volta, non so quando e se me ne andrò per la
seconda,
ma di una cosa sono sicuro: mi sento bene.
Nonostante la mia
carne non sia più sana come un tempo e anche se non riesco a
parlare, per assurdo mi sento vivo. Sembra una barzelletta, lo so,
dal momento che sono un morto che cammina.
Mi rifugio dentro un
tombino che desta la curiosità di tutti, visto che su di
esso c'è
scritto, con un pennarello indelebile, "Morirai".
Penserete
sia un mio messaggio, ma vi sbagliate; io l'ho trovato, e
semplicemente mi è sembrato furbo nascondermi qui. Il motivo
è uno
solo: la fame. Ho sempre tanta fame. Però non ricordo che
cosa
mangiavo prima, così ora seguo il mio istinto.
La carne dei giovani
è più gustosa, è morbida ed ha un buon
odore. Attirati dalla
scritta, spinti dalla curiosità tipica degli esseri umani,
provano
ad aprire il tombino. Non sanno che dentro ci sono io.
Quelli che più
mi fanno pena li divoro senza lasciare alcuna traccia; quelli che
invece combattono li rendo miei simili, miei compagni. Io sono sempre
qui da solo, ma in questo modo so che fuori qualcun altro svolge il
compito che chissà chi mi ha assegnato.
Sono il re. Forse sono
addirittura un salvatore. Per quanto veda e faccia cose orribili, non
provo mai dolore. Anzi, vi dico una cosa: ogni giorno, per un
pochino, esco dal tombino e rivolgo il mio sguardo assente a
ciò che
mi circonda.
C'è tanto verde, tanto nero, ma anche tanto rosso.
Boschi e strade tinti di sangue e viscere, e un'aroma penetrante
proveniente dai cadaveri che li abbelliscono.
Ed è in quei momenti
che penso, sempre: questo mondo è meraviglioso!
End