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Autore: DarkRose86    07/03/2022    0 recensioni
Mi sono chiesta: che cosa potrebbe pensare uno zombie, mentre fa ciò che gli zombie fanno di solito?
Genere: Horror, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Zombie

Sì, lo so. Lo so che negli ultimi anni non ho pubblicato praticamente nulla salvo un paio di cosette che mi premeva condividere con voi. In molti probabilmente nemmeno si ricorderanno di me, mi sarebbe piaciuto continuare a scrivere e credetemi, o ancora tante, tantissime idee. Quel che manca è il tempo.
Rimettendo in funzione il pc, tuttavia, ho ritrovato questa cosetta che neanche ricordavo d'aver scritto, ed ho pensato che fosse non dico bella, ma sicuramente nel mio stile, ed ho deciso di pubblicarla.
Spero che possiate apprezzarla e di poter pubblicare qualcosa più spesso, d'ora in poi.

La vostra DarkRose, con affetto. <3

Pensieri semplici di uno zombie felice 

Sapete, la gente mi chiama con i più svariati nomi: epidemia, apocalisse, inspiegabile disgrazia.
Io però sono io, e niente altro.
Non ricordo come me ne sono andato da questo mondo per la prima volta, non so quando e se me ne andrò per la seconda, ma di una cosa sono sicuro: mi sento bene.
Nonostante la mia carne non sia più sana come un tempo e anche se non riesco a parlare, per assurdo mi sento vivo. Sembra una barzelletta, lo so, dal momento che sono un morto che cammina. 
Mi rifugio dentro un tombino che desta la curiosità di tutti, visto che su di esso c'è scritto, con un pennarello indelebile, "Morirai". 
Penserete sia un mio messaggio, ma vi sbagliate; io l'ho trovato, e semplicemente mi è sembrato furbo nascondermi qui. Il motivo è uno solo: la fame. Ho sempre tanta fame. Però non ricordo che cosa mangiavo prima, così ora seguo il mio istinto.
La carne dei giovani è più gustosa, è morbida ed ha un buon odore. Attirati dalla scritta, spinti dalla curiosità tipica degli esseri umani, provano ad aprire il tombino. Non sanno che dentro ci sono io. 
Quelli che più mi fanno pena li divoro senza lasciare alcuna traccia; quelli che invece combattono li rendo miei simili, miei compagni. Io sono sempre qui da solo, ma in questo modo so che fuori qualcun altro svolge il compito che chissà chi mi ha assegnato. 
Sono il re. Forse sono addirittura un salvatore. Per quanto veda e faccia cose orribili, non provo mai dolore. Anzi, vi dico una cosa: ogni giorno, per un pochino, esco dal tombino e rivolgo il mio sguardo assente a ciò che mi circonda.
C'è tanto verde, tanto nero, ma anche tanto rosso. Boschi e strade tinti di sangue e viscere, e un'aroma penetrante proveniente dai cadaveri che li abbelliscono. 
Ed è in quei momenti che penso, sempre: questo mondo è meraviglioso!

End

  
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