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Autore: sese87    08/03/2022    3 recensioni
Out of Character è un raccolta di momenti tra Bulma e Vegeta, incentrata nel periodo dei tre anni (alla fine ho ceduto anch’io!). Momenti che non saranno necessariamente in ordine cronologico, ma spero di riuscire a trasmettere e a descrivere a pieno quanto credo sia avvenuto tra loro.
Per il momento il rating lo lascio verde, ma non è escluso che resti così, né che alla fine cambi (in questo periodo mi piace scrivere cosette leggere).
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Uni-versi

Capitolo 3

Uni-versi

 

Vegeta quel giorno non si stava allenando e l’unica a sapere perché era Panchy, sua madre. E soltanto perché lui le aveva chiesto qualcosa per il mal di testa. Lui aveva chiesto a sua madre qualcosa per il mal di testa. Il mal di testa. Lui. Un saiyan! Vegeta! «Che accidenti vuoi dire?»
«Quel povero tesoro sta spendendo troppo tempo in quella navicella tutta chiusa e malsana!»
«Malsana?» Bulma dal terrazzo abbassò lo sguardo su quello sputo di meccanica avanzata in giardino, «L’ho costruita con tutti i crismi, se lo vuoi sapere!» E il sole ci si rifletteva sopra che pareva mercurio.
«Ma certo tesoro!» Panchy continuò a versare del tè freddo nel bicchiere. La condensa fresca.
«E non perché così lui ci morisse dentro!»
«Certo tesoro,» intanto passò dei pasticcini al maiale, «Nessuno di noi lo vorrebbe!»
«Perché poi non sapremmo che farcene di un saiyan morto.» Disse Olong, il maiale, «Chi ci difenderebbe, poi? Lui
Yamcha, sdraiato ad abbronzarsi.
«E tu perché non ti stai allenando, Yamcha?» Chiese Bulma.
«Ho mal di testa.»
«Forse è troppo sole.»
Yamcha voltò il fianco verso di lei, sollevò gli occhiali scuri e con una puntina di stizza disse: «C’è Goku.» Non era quanto lei volesse sentirsi dire?
Goku. Goku. Goku! Che non si era neanche ricordato di farle gli auguri di compleanno (eppure si trattava di una ricorrenza annuale!) avrebbe dovuto ricordarsi di prendere una medicina per scongiurare la morte. Goku! Che invece prendeva tutto alla leggera e che, certo, però alla fine arrivava sempre a salvarli. Goku! «Tien Shinhan si sta allenando da qualche parte in montagna.» Disse ancora Bulma. «E tu non fai altro che perdere tempo.»
«Per tua informazione sono stato in palestra questa mattina!» Si stava allenando!

Che capolavoro! Il suo fidanzato. Ma non gli importava proprio niente di salvarla? Almeno a provarci sul serio! Ma lei detestava che ci si provasse, a lei interessava riuscirci. «Oggi è il mio compleanno!» Era troppo aspettarsi che che tutti facessero ciò che lei si aspettasse?
«E quindi?» Disse Olong. «Te li abbiamo già fatti gli auguri!»
 

Sbam!
 

Chiuse la porta della stanza e si gettò sul letto. Sprimacciò il cuscino immaginando fosse la testa di qualcuno. Lo gettò contro il muro. Spalancò le tende, spalancò le finestre. Entrò il sole.
Tutto in ordine in quella stanza! Nessuno aveva dormito in quel letto.
«Che diamine ci fai qui dentro?» Disse Vegeta e l’attenzione di Bulma scattò alla porta, ma lui le era alle spalle, alla finestra. La sua ombra sul pavimento.
«Ovviamente, ti mettevo in ordine!» E lanciò un calcio ad un robottino azionatosi per riassettare (sua ultimissima, geniale invenzione!). «Mia mamma mi ha detto che hai mal di testa.»
«E quindi?» Atterrò dal davanzale sulla moquette.
Evidente non capisse! «Mia mamma mi ha detto che le hai chiesto qualcosa per il mal di testa.» Si girò verso di lui e gli puntò un dito al petto (non indossava la corazza!) «E voglio sapere come glielo hai chiesto!» E non era neanche sudato, profumava di vento! «Voglio sperare tu sia stato garbato ma scommetto che sei stato rozzo come al solito!» Sempre. «Voglio che tu la smetta di andartene in giro a comandare!»
«Altrimenti entri nella mia stanza e metti tutto in disordine?» Vegeta raccolse da terra il cuscino (il robottino arrancava rotelle all’aria) e Bulma glielo tolse dalle mani e poi di nuovo per terra.
«Non è la tua stanza, è una delle stanze che io ti ho concesso di usare in casa mia!» Riprese a puntellargli il petto (la sua maglietta era lisa, cotone scolorito dal sole!) «Voglio sperare che il tuo fantomatico mal di testa sia sparito!»
«Non sono affari tuoi.»
«Lo diventano se prendete decisioni da pazzi!» Lasciare in vita il dottor Gelo! «Non voglio morire, intesi?» Non prima di essere riuscita a costruire una dannata macchina del tempo! Ma come diamine ci era riuscita? Perché lei non ci riusciva? E se non ci fosse mai riuscita?

 
Aveva ancora il suo indice premuto contro.
 

Lo guardò negli occhi. «Devi iniziare a chiedere per favore.»
 

Un ricciolo morbido le sfiorava la mascella serrata.
 

Si guardarono negli occhi. Tra le tende il soffio dell'estate.


Ciao! Dopo tempo infinito ogni tanto rispunto! :-D Se sono “sparita” è stato perchè nel frattempo mi sono trasferita in un altro stato, ho cambiato lavoro, sto organizzando il mio matrimonio (che Covid e casini internazionali permettendo dovrebbe avvenire a Settembre!) e ho anche iniziato un master (che Covid e casini internazionali permettendo dovrebbe finire a Settembre!) per cui rimango sempre con briciole di tempo libero da dedicare alle mie fanfiction (sui cui comunque continuo a prendere appunti e a lavorarci anche se non pubblico ancora nulla dei capitoli nuovi della miei long).

Nel frattempo, spero che questa one shot piccina picciò sia stata di vostro gradimento e vi abbia distratto un po’. Un abbraccio e alla prossima! :*

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