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Autore: Angelo Azzurro    11/03/2022    1 recensioni
Bulma ha 15 anni e assieme alle sue amiche va al luna park: a quanto pare c'è una veggente che tutti quanti in città voglio interpellare per scoprire il proprio futuro.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Baba, Bulma
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una quindicenne si stava osservando con occhio molto critico allo specchio, si chiedeva se quel vestito rosso non fosse troppo eccessivo per un pomeriggio al luna park.

“Uh, tesoro, questo vestitino che ti ho regalato ti dona moltissimo, farai girare la testa a tutti i ragazzi!” trillò la madre della ragazza con voce entusiasta e facendo arrossire vistosamente la figlia.

“Ma mamma, vado solo al luna park con le mie amiche. E se devo dire la verità andiamo perché sono curiose di farsi predire il futuro da quella veggente di cui parlano tutti!” spiegò Bulma spazientita alla madre.

Già era piuttosto spazientita, ormai lei aveva 15 anni e un pomeriggio al luna park non era esattamente tra i suoi passatempi preferiti, ma le sue amiche avevano tanto insistito perché lei le accompagnasse; le avevano ripetuto che sarebbe stato divertente e che comunque tutti i loro compagni di scuola erano andati da quella donna e alcune sue previsioni si erano già avverate addirittura.

“Ci saranno comunque dei ragazzi carini e poi sarà divertente andare dalla veggente; quasi quasi potrei venire anch’io!” esclamò la madre di Bulma.

“Non ci pensare nemmeno, mamma, anzi ora è meglio che vada, sono già in ritardo, ciao!” rispose la ragazza uscendo frettolosamente dalla stanza, ci mancava solo che sua madre decidesse davvero di accompagnarla e allora sì che avrebbe potuto lasciarsi sprofondare lentamente.

Bulma s’incontrò con le sue amiche Umi e Fuu all’ingresso del luna park, le sue amiche erano a dir poco raggianti, avevano grandissime aspettative su quella sedicente veggente; mentre lei in quanto futura scienziata, credeva che fossero solo un mucchio di fandonie ed era prontissima a farlo presente anche a quella donna se ce ne fosse stata l’occasione.

Il luna park della Città dell’ovest come sempre era pieno di persone, perlopiù bambini che trascinavano i genitori da una giostra all’altra e la ragazza si augurò che tutto finisse quanto prima perché ne aveva già abbastanza.

Soprattutto decise che ne aveva abbastanza quando giunsero alla tenda della veggente, la quale si trovava leggermente discostata rispetto alle altre attrazioni, quasi fosse qualcosa a sé: era un tendone di colore viola con delle stelline dorate come decorazione attaccate ovunque e davanti c’era una lunghissima fila di persone.

“Ragazze, ma c’è la fila, ci vorrà un sacco di tempo per entrare, perché non torniamo in un altro momento? Un altro giorno magari?” provò Bulma augurandosi che le amiche fossero d’accordo con lei.

“Sarà meglio se ci mettiamo in coda invece, mio fratello ha detto che ogni giorno questa veggente ha coda davanti alla sua tenda e sembra che ormai siano gli ultimi giorni che rimarrà qui in città!” le rispose Fu mettendosi in fila e tirando Umi per un braccio.

Bulma sbuffò, ma comprese che non l’avrebbe avuta vinta, quindi offerse per andare a prendere i gelati per tutte visto che l’attesa sarebbe stata piuttosto lunga.

E così fu, poiché la giovane riuscì a prendere i gelati, tornare indietro, mangiare i gelati e allontanarsi di nuovo per prendere anche lo zucchero filato; ormai era davvero esasperata, ma era praticamente l’unica a pensarla così, le altre persone sia prima che dopo di lei stavano ordinatamente in fila senza protestare. E chi usciva dalla tenda poi, usciva entusiasta e rassicurando gli ancora aspettava che ne valeva davvero la pena, tant’è che Bulma si chiese se la donna fosse più una fattucchiera che una vera veggente.

Finalmente dopo un’eternità in coda giunse il turno delle ragazze, le amiche di Bulma entrarono ridacchiando nervosamente, mentre la giovane scienziata si guardò attorno con occhio critico: anche l’interno della tenda era imbarazzante come l’esterno, c’erano sparsi ovunque dei volumi aperti a casaccio e dei piccoli scaffali con delle boccette di tutti i colori.

L’occhio di Bulma si spostò sulla veggente, era una donna piuttosto anziana, rugosa e pingue, con dei ridicoli capelli viola e dei vistosi occhiali da sole di colore lilla. Sul tavolo era posizionata una grande sfera di cristallo, proprio come nei migliori film, pensò con disprezzo Bulma, mentre prendeva posto vicino alle sue amiche.

“Benvenute care bambine, cosa posso fare oggi per voi? Vi ricordo che i miei servigi costano 50 zeni a consulenza…e si paga in anticipo!” le salutò la donna indicando una piccola cassetta di colore viola vicino alla sfera. Le tre ragazze misero il denaro dove fu loro indicato, anche se Bulma tra le tre fu la più riluttante, più passava del tempo in quella tenda e più tutto le pareva un’immensa sciocchezza.

La donna chiese alle ragazze chi volesse essere la prima a conoscere il suo futuro e Umi alzò la mano ansiosa e con un filo di voce chiese alla veggente come sarebbe stata tra dieci anni.

La donna iniziò ad agitare le mani attorno alla sfera, dicendo una litania che si ripeteva:”Ollaolla appari nella bolla!”, le tre ragazze strizzarono all’unisono gli occhi per vedere cosa appariva nella bolla, ma nessuna delle tre vide un bel nulla e intanto la litania continua crescendo d’intensità.

“Vedo una giovane donna che viaggerà all’estero e avrà molti amori, ma troverà il vero amore solo quando deciderà di smettere di viaggiare!” sentenziò la veggente e Umi annuì seria ringraziando la donna per la sua profezia.

Venne poi il momento di Fuu, e dopo aver ripetuto tutta la litania la veggente annunciò alla ragazza che avrebbe trovato il vero amore da lì a pochi giorni, un giovane dai capelli verdi e gli occhi azzurri le avrebbe rapito il cuore, dalla bolla poteva vedere che era dedito ad una disciplina con la spada, ma non le era chiaro quale fosse dalla visione; anche Fu quindi ringraziò entusiasta la donna.

“Bene, mia cara, rimani solo tu; sai ho notato le tue occhiate scettiche, ma ti posso garantire che non sono una ciarlatana io e presto te lo dimostrerò, dimmi cosa desideri sapere!” ordinò la veggente a Bulma.

La giovane che fino a quel momento aveva assistito alle profezie delle sue amiche sforzandosi di non sbottare che era tutto davvero ridicolo decise che era il caso di concludere la cosa alla svelta ed andarsene e quindi chiese alla donna di raccontarle come sarebbe stato il suo futuro tra un anno.

Gli occhi della veggente scintillarono sotto gli occhiali da sole e poi riprese con la sua litania e infine fece il suo responso: “viaggerai in compagnia di due giovani uomini e affronterai dei pericoli, tanti pericoli, oh e vedo anche l’amore, vedo un giovane bandito che ti ruberà il cuore, ma è meglio che tu faccia attenzione ragazza”.

Bulma aveva ascoltato quelle parole senza senso con gli occhi sgranati e a quel punto non era più riuscita a trattenersi ed era scoppiata in una fragorosa risata :”ma per favore, un giovane bandito, io? ma dove siamo? In un telefilm di serie b? davvero assurdo, certo che ne hai di fantasia vecchiaccia. Vedete ragazze, sono un mucchio di sciocchezze, abbiamo speso le nostre paghette inutilmente ecco!” accusò Bulma, alzandosi in piedi bruscamente per andarsene.

“Ehi mocciosa, come ti permetti di affermare che dico fandonie e tutto vero e vedrai che avrò ragione, anzi visto che non sei soddisfatta ti regalerò un’altra consulenza, stai a sentire ragazzina diffidente!” le rispose la veggente riprendendo ad agitare le mani sulla sfera e questa volta Bulma notò dei vapori viola attorno alla sfera, anche se durarono per pochi secondi, tant’è che li classificò come un altro trucco della fattucchiera.

“Amerai il giovane bandito, oh se lo amerai, ma poi arriverà un principe, un principe dai capelli corvini e lui sarà il vero amore, anche se per voi la strada sarà tutt’altro che semplice. Vedo tanto dolore, tanta sofferenza e purtroppo anche morte, ma alla fine sarai tu a spuntarla. E con questo spero di averti soddisfatta!” sentenziò la veggente con una voce completamente diversa rispetto a quella delle precedenti profezie.

Soddisfatta? Quella maga da strapazzo credeva che con quelle parole ancora più folli e senza senso lei fosse soddisfatta? Un principe…era assurdo tanto quanto il suo amore per il giovane bandito…dove diavolo avrebbe trovato due ragazzi così diversi e assurdi? C’erano più probabilità che un giorno si sposasse con il figlio di qualche altro scienziato collega di suo padre o magari con un industriale…le sue amiche la stavano fissando in attesa della sua risposta che non tardò ad arrivare:”Bah vecchia, a me sembra che tu mi abbia appena descritto una delle telenovela che probabilmente guardi al pomeriggio, ma non importa, apprezzerò il tuo impegno”.

“Sei davvero una mocciosa difficile e maleducata e mi hai già fatto perdere abbastanza tempo prezioso e dal momento che il tempo è denaro, andatevene e lasciate il posto a chi può apprezzare davvero i miei servigi!” e indicando seccatamente l’uscita alle ragazze le invitò ad andarsene.

Le ragazze uscirono di corsa e si allontanarono dalla tenda correndo; quando furono abbastanza lontane Umi rimproverò Bulma per come si era comportata, dopotutto poteva anche essere più gentile con quella vecchietta, non stava facendo nulla di male.

“Già nulla di male a parte prendersi i nostri soldi dicendo delle fesserie!” rispose acida Bulma, tant’è che poco dopo si separò dalle amiche per tornare a casa, ne aveva davvero abbastanza e poi, lei, aveva da fare, stava lavorando su un piccolo progetto legato ad una strana sfera arancione che aveva trovato poco tempo prima in cantina.

Quando due settimane dopo la sua amica Fuu conobbe Ferio un ragazzo con i capelli verdi che proveniva da una famiglia di spadaccini ritenne che fosse solo una coincidenza, quella vecchia aveva solo avuto fortuna e comunque era troppo impegnata nel creare un radar: quella sfera arancione che aveva trovato in cantina non era la sola esistente, anzi a quanto pareva erano sette e se fosse riuscita a radunarle tutte addirittura sarebbe riuscita a realizzare un desiderio, trovava la cosa entusiasmante, se fosse stato vero avrebbe avuto un mucchio di cose da chiedere e non certo banditi o principi.

 

Molto lontano dal pianeta Terra, in una base aliena c’era un giovane dai capelli neri, si stava lavando via il sangue degli ultimi allenamenti e starnutì per la terza volta; trovò la cosa molto strana, i saiyan non si ammalavano mai, eppure aveva passato un intero pomeriggio a starnutire, si augurò di non aver preso qualche virus alieno nella ultima missione, forse era il caso di passare qualche ora nella vasca di rianimazione, così per precauzione.

 

Eccomi, torno a distanza di quasi un anno con un raccontino, che spero vi piaccia. E’ una sciocchezza che mi è venuta in mente l’altro giorno dal nulla e nonostante i mille impegni ho dovuto trasformarla in una fanfiction.

  
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