Anime & Manga > Project K
Ricorda la storia  |      
Autore: pampa98    12/03/2022    0 recensioni
[Storia Partecipante alla Challenge "To Be Writing 2022" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la penna]
4+1 Drabble. Quattro momenti in cui Mikoto pensa di dichiararsi a Totsuka e uno in cui finalmente lo fa.
In quel momento, pronunciando quelle parole davanti a Kusanagi – “Lo so già. Piuttosto dovresti dirle a lui, non credi?” – sai che il momento sarà tra diciassette giorni.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izumo Kusanagi, Mikoto Suoh, Totsuka Tatara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il momento adatto

 

With shortness of breath
You explained the infinite

And how rare and beautiful it is to even exist

 

È primavera quando il sorriso di Totsuka ti abbaglia, spegnendo il tuo fuoco dirompente con la sua sincerità. È sempre stato così, ricordi: non hai mai trascorso un giorno senza quel sorriso nella tua vita – vita iniziata con quel sorriso.
Totsuka si entusiasma per ogni sciocchezza, come quel bigné che hai comprato quasi senza pensarci, prestando però attenzione a scegliere il suo gusto preferito. Ha le lacrime agli occhi e tu pensi che sia esagerato e stupido e dolce. E mentre i fiori sbocciano nei prati circostanti, senti due parole sopite risvegliarsi in te.

Continui a offrirgli quel bigné e attendi il momento in cui potrai offrirgli anche quelle parole.

 

È estate quando Totsuka trova un’alternativa alla videocamera che gli hai rotto – incapace di maneggiare l’arte – rubandoti infinite immagini con lo scatto del cuore.
Totsuka non cela mai i suoi sentimenti, ma lo vedi arrossire seduto sul bagnasciuga quando gli chiedi perché sei la sua vittima più frequente. Quel “mi piaci” impacciato che lascia le sue labbra resta serrato nelle tue. Tu sei fiamme e distruzione; quelle parole sono un balsamo sul tuo cuore in tumulto e lì devono ancora restare.

Gli proponi un selfie e attendi il momento in cui quelle parole saranno farfalle rosse libere di volare nel cielo.

 

È autunno quando Totsuka riempie la stanza con la sua melodia, attirando l’Homra tutta, persa tra le note di quella canzone – la canzone di tutti voi.
Totsuka si siede accanto a te, sorridente: come ti è sembrata, Re? Carina, la tua semplice risposta. E quando vedi quell’espressione radiosa, ti chiedi che faccia avrebbe fatto sapendo la verità: quando suona lo ami al punto da temere che le tue fiamme esplodano – ferendolo, a discapito della protezione che lui ti dà.

Gli suggerisci di cantare più spesso – ad Anna piace: la tua motivazione – e attendi il momento in cui saprai che quelle parole sgorgheranno nel mondo con la dolcezza che meritano.

 

È inverno quando Totsuka ti porge una rosa, ricordandoti, ancora una volta, di darla ad Anna per il suo compleanno.
Totsuka esce a preparare il suo regalo: le luci rosse che guardate ogni sera, raccolte attraverso la videocamera che gli hai comprato.
Stringi lo stelo tra le dita, i petali che ti guardano: rossi – come il sangue versato, come il fuoco domato. In quel momento, pronunciando quelle parole davanti a Kusanagi – “Lo so già. Piuttosto dovresti dirle a lui, non credi?” – sai che il momento sarà tra diciassette giorni.

Totsuka non ha mai mancato di farti un regalo a Natale in quegli otto anni; è arrivato il momento di ricambiare.


* * *
 

«Non dovevi arrivare così presto, Re.»
«Tu non dovevi andartene, Totsuka.»

Totsuka ride, ma è un suono spezzato – forse perché in quella stanza ci sono solo due anime, distaccatesi troppo presto dai rispettivi corpi.
Hai atteso. Giorno dopo giorno. Anno dopo anno.
Avevi trovato una scadenza, ma avresti atteso ancora per l’eternità se solo lui fosse rimasto con te.
«Non ho avuto scelta» gli dici. «Dovevo dirti una cosa.»
Non attendi oltre. Gli sollevi il volto con due dita e lo baci – non ti chiedi quanto tempo avete sprecato (troppo).
L’attesa è terminata.
E il sorriso di Totsuka ti restituisce quella vita che si era portato via.


I couldn't help but ask for you to say it all again
I tried to write it down, but I could never find a pen

I'd give anything to hear you say it one more time
That the universe was made just to be seen by my eyes

[Saturn - Sleeping at last]


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Project K / Vai alla pagina dell'autore: pampa98