Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: fenris    18/03/2022    4 recensioni
Nella cupa oscurità del lontano futuro... c'è solo l'avventura! Centinaia di clan di esploratori e guerrieri si contendono la galassia tra tornei, missioni e guerre in miniatura. Sei ragazzi delle Isole del destino sognano di unirsi a loro, ma i loro sogni vengono infranti in una notte. Un di loro, Sora, si ritrova caricato con un'antica eredità che lo obbligherà ad addentrarsi negli angoli più oscuri della galassia e a scoprire il suo stesso limite.
*Crossover con Star Wars, Spectrobes e altre serie Disney con altri elementi da diversi giochi Square Enix*
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il secondo giorno delle riparazioni del deposito era giunto alla pausa pranzo, a base di una quantità abnorme di cibo messicano. Phil teneva gli allievi del colosseo a una dieta abbastanza rigida, consistente per lo più in carne bollita e vegetali conditi con parsimonia, il cibo spazzatura era consentito solo nelle rare occasione in cui Ercole copriva i ragazzi. Quindi Sora e compagni erano più che felici di farsi una bella scorpacciata di cibo tanto saporito quanto insalubre, anche se...

 

“ Angela, sicura di poter consumare tutta quella salsa di Alapeno?”, domandò il Custode alla Gargoyle, che si era riempita il taco con un mix di carne, grano, melanzane, formaggio e una quantità tale di salsa da esserle finita anche sul corpetto. L'espressione della Gargoyle era la stessa di un feroce Spectrobe di fronte a una preda indifesa o un degno rivale, persino Grogu era quasi spaventato.

 

“ Tranquillo, a casa mia non mangiamo altro. Per me l'acqua è quasi più piccante.”, disse la chitarrista prendendo un enorme morso dal panino e arrossendo mentre il sapore piccante le scendeva fino alla gola. Il resto dei muratori si allontanò con cautela nel caso rimettesse tutto fuori.

 

“ Dunque, Ventus, a che punto arrivati eravamo? L'inizio della guerra?”, chiese Sora al suo nuovo mentore, intento a sgranocchiare alcune pannocchie. Il biondino si ripulì la bocca e riprese la storia.

 

 

 

*****

 

 

Naboo era stato tra i principali obbiettivi dei Diafani, intenzionati a tagliare ai loro nemici i beni di prima necessità, in questo caso le risorse d'acqua del pianeta e le loro fabbriche di plasma. La loro mancanza avrebbe portato anche a una riduzione nella disponibilità di pozioni, carburante e simili oggetti altrimenti necessari all'alleanza dei clan.

 

I Gungan, la specie anfibia autoctona, si era già mossa per difendere i loro territori, aiutati nelle loro operazioni dal clan Eclipse e da alcune truppe dei coloni. Anakin e Windu guidavano l'avanzata contro il misto di non morti e droidi che costituiva le forze nemiche, al capo di una fitta cavalleria.

 

“ Prendi questo, cazzone. E quest'altro, cazzone numero due. Ma quanti bei cazzoni oggi da tagliare.”, rise Windu, mulinando con allegra brutalità il Keyblade o lanciandolo per falciare una fila di droidi prima di farlo riapparire in mano. Il suo Keyblade, il Grumbling Rose, aveva la cima simile a una zampa di orso blu con grossi artigli, mentre l'impugnatura verde ricordava un cerchio di rovi e per concludere l'impugnatura era una rosa rossa. Un aspetto più che idoneo al feroce stile del suo proprietario.

 

Poco lontano Anakin duellava con ben tre degli ufficiali nemici, muovendo le proprie armi in elaborate e acrobatiche tecniche che lo rendevano tanto letale quanto intoccabile. Pur essendo infatti circondato dal trio, nessuno dei loro attacchi, magici o fisici, riusciva a raggiungere lo spadaccino, che approfittava di ogni momento libero per lanciare ordini e parole di ispirazione a coloro che seguivano il suo comando, alternandosi ad attacchi contro i tre nemici.

 

Tra di loro c'era la stessa Malefica, ancora giovane, ma non meno ambiziosa. La giovane Gria si muoveva sinuosa tra fiamme color giada da lei create, alternandole a sfere d'ombra di cui Anakin si liberava con accorte mosse, rispondendo col suo acrobatico stile da duellante o magie ben mirate, lanciate a volte da entrambi i suoi Keyblade con effetti più che efficaci.

 

Per un attimo sembrò essere in pericolo quando l'ombra della strega si allargò nella forma di grosse fauci per inghiottirlo, ma un pallone luminoso si abbattè sulla testa di Malefica, annullando la sua mossa e lanciandola via, ben oltre i campi dove si svolgeva lo scontro. Il responsabile era un atletico Gungan dallo sguardo un po' svampito, vestito con un abito e un cappello coi campalelli da giullare, fatti in polimeri rinforzati

 

“ Bel colpo, Jar Jar.”, si complimentò il ragazzo col compagno di squadra, nonché partner di Windu e nuovo ufficiale dell'esercito Gungan, che alzò il pollice e lanciò poi un'altra serie di palle colorate o simili oggetti circensi, affliggendo chiunque ne venisse in contatto con status negativi e facilitando non poco il lavoro dei compagni.

 

“ Dannato girino troppo cresciuto, ora di farò vedere.”, sibilò un'irata Malefica quando tornò in battaglia, scagliando una raffica di fulmini verdi sul Clown. Questi schivò facilmente l'incantesimo con un balzo, e le scariche color giada, ora compresse in una sfera di saette, si schiantarono proprio contro Anakin. Con un potente scoppio e com'era capitato alla Gria, il biondo Custode venne scagliato via per quasi un chilometro in aria prima di cadere nella mischia con la possibilità di essere tranciato all'impatto.

 

“ ANI!”, gridò Jar Jar, balzando nel tentativo di afferrare l'amico al volo, che venne però avvolto da un refolo di vento, a opera di qualcuno dei suoi alleati. O meglio, alleate.

 

“ Oh, guarda chi ho pescato.”, disse la regina delle colonie umane di Naboo, Padme Amidalà. La ragazza, appena ventenne, era un'atletica mora dagli occhi vispi e intelligenti.Il volto era truccato con un misto di bianco e nero, mentre indossava abiti bianchi da sacerdotessa con pezzi di corazza su braccia e gambe di colore diverso.

 

Il tira e molla tra i due avventurieri era già leggenda, una rivalità cominciata sin dalla prima missione di Anakin su Naboo, appena prima che la ragazza fosse eletta regina. Obi- Wan e amici avevano una boccia delle scommesse su quanto ci avrebbe messo uno dei due a chiedere all'altro di uscire e un'altra su chi sarebbe stato.

 

“ Ciao, Padmè. Il tuo umorismo è come sempre fuori luogo... ma grazie. Dopo ti offrirò da bere.”, disse il ragazzo, facendo un dito medio alla sua soccorritrice. Malefica e i suoi compagni tentarono di approfittare della sua distrazione per attaccarlo, ma qualcuno saltò davanti proteggendolo con un Reflex.

 

“ Ehi, piccioncini. La battaglia non è finita.”, ricordò loro Windu, ripartando all'attacco contro i cazzoni avversari col Keyblade in pugno. Sbuffando, Akakin e Padmè lo seguirono, coprendosi le spalle a vicenda nell'assalto che seguì.

 

Era praticamente mezzanotte quando lo scontro tra i due eserciti si concluse e i guerrieri si ritirarono nella reggia di Padmè, felici di aver respinto l'avanzata dei Diafani un'altra volta. Alcuni si leccarono le ferite o curarono quelle dei compagni, altri si rifocillarono come poterono e altri si limitarono a parlare. Come Padmè e Anakin, che si poggiarono sulle mura esterne dell'edificio in attesa del sole nascente.

 

“ Ah, ce l'abbiamo fatta anche stavolta. Ma non saremo sempre così fortunati.”, disse il Custode, aprendo una lattina di birra e scolandola senza particolare riserbo, la schiena tenuta contro il muro mentre davanti a lui si stagliavano molti fuochi.

 

“ Strano che lo dica proprio l'eroe della battaglia- commentò Padmè, mettendo le gambe incrociate sulle mura del proprio palazzo- se facessi il pessimista, i nostri compagni si demolizzerebbero.”.

 

“ E proprio in quanto eroe della battaglia devo pensare al nostro esercito. E' troppo.... disordinato, senza una vera logica. E' più che altro un'organizzazione di clan che lavorano insieme. Che è bellissimo, intendiamoci non è mia intenzione sminuire gli sforzi di maestro Xenahort e degli altri capoclan. Ma... potrebbe non funzionare alla lunga. Prima o poi una strategia da parte dei nemici abbastanza elaborata riuscirà a spezzare una linea male organizzata e cominceremo a perdere.”.

 

“ Quindi vorresti un esercito più convenzionale?”, chiese di rimando la regina, volendo vedere dove l'amico andasse a parare.

 

“ Vorrei un esercito organizzato, dove ognuno conosca il proprio ruolo e lo svolga con efficienza, pur sapendo far conto sulla propria inventiva. Insomma, guarda R2. E' uno dei droidi più efficienti che conosca, se non il migliore, perchè conosce il proprio ruolo in ogni missione. Ma sa anche scegliere cosa fare per conto suo. Al contrario, gente come Pongo Krell ha una posizione che non meriterebbe in un miliardo di anni.”, cercò di spiegare Anakin, accompagnandosi con espliciti gesti delle mani, immaginando di avere tra le mani una scacchiera.

 

“ E lo dice uno che non fa altro che ignorare gli ordini.”, affermò Padmè con una lieve risata, dandogli un colpetto sulla spalla e facendo ridere anche il collega.

 

“ Già, mi fa apparire un po' ipocrita probabilmente. Ma anch'io so riconoscere che l'orlo esterno ha bisogno di un minimo di controllo. E anche ovviamente gli avventurieri che vi si recano. Forse, questa guerra è l'opportunità per portare un ordine diverso da quello che Jabba e Cornelius vogliono.”, aggiunse questi, prima di scendere per raggiungere i compagni.

 

*****

 

“ Che tipi. Quanto ci hanno messo a scopare?”, chiese Angela senza particolari riserve.

 

“ Angela! Ci sono dei bambini.”, la rimproverò severo Sora, indicando il gruppo di paperotti seduto assieme a loro.

 

“ Disse il grand'uomo vissuto.”, gli disse di rimando Qua, ricevendo in risposta un dito medio dal Custode e scatenando una generale risata nei compagni. Ventus roteò gli occhi divertito e ritornò alla storia.

 

“ La guerra prosegui per quasi cinque anni, tra battaglie, intrighi, imboscate e tentativi di diplomazie. Nonchè la nascita dell'eterno odio tra vostro zio Paperoga e Anakin.”.

 

“ Oh, mamma, che è successo? Ogni volta che chiediamo agli zii, ne inventano una diversa- fece invece Qui, saltando sulla cassa su cui era seduto- una volta si sono persino inventati che era una spia dei Diafani. O che in realtà era l'emissario di un'entità proveniente da un'altra galassia. Che è successo davvero, ma in una situazione slegata.”.

 

“ Probabilmente senza neanche saperlo, conoscendo lo zio Paperoga.”, concluse l'ultimo dei tre gemelli.

 

“ Dunque. R2, insieme ad altri droidi, venne mandato a infiltrarsi in una base dei Diafani. Sulla via del ritorno vennero dirottati più volte e finirono per prendere un passaggio su un'astronave dove viaggiavano anche Paperoga e Paperino. Notando che R2 era lievemente danneggiato, Paperoga si offrì di ripararlo, e purtroppo vostro zio non fece in tempo a fermarlo.”.

 

*****

 

“ Sbaglio o sono in ritardo?”, disse nervoso Anakin, battendo il piede sul pavimento dello spazioporto dove attendeva la prossima nave assieme a una Togruta dall'aria alquanto seccata.

 

“ Uff, spero non ci facciano saltare la serata poker, ho proprio bisogno di rilassarmi.”, si lamentò la ragazza. Era Ahsoka, la sua recentemente acquisita allieva. Come gli altri membri della sua razza aveva una pelle color caramello e al posto dei capelli una sorta di copricapo organico bianco e blu, con vispi occhi blu che nascondevano una furbizia e un senso dell'humor non molto diversi da quelli dell'amato insegnante, a lei assegnato in quanto unici portatori di doppi Keyblade in tutto il clan.

 

Finalmente atterrò l'astronave, che aprì lo sportello di fronte ai due Jedi. Non c'era nessuno però, a parte un grosso pacco, verso il quale maestro e allieva si diressero, trovandovi un biglietto.

 

Su un lato c'era scritto ' domando scusa, volevo solo aiutare'. Sull'altro era riportato ' credimi, ho provato a fermarlo'. Le firme erano rispettivamente quelle di Paperoga e Paperino. Preoccupato, Anakin aprì la scatola, trovandovi una gran ammucchiata di componenti elettronici e pezzi di metallo bianco o blu, che riconobbe subito.

 

“ R2! Cosa ti hanno fatto, amico mio?”, disse disperato il giovane Custode, affondando le mani in quel mucchio e potendosi quasi immaginare il bip disperato del suo amico robotico mentre veniva ridotto a pezzi. Ahsoka si sbattè una mano in faccia, capendo cos'era successo. D'altronde chiunque avesse incontrato almeno una volta lo zoologo di casa De Paperoni, sapeva che non c'era modo di fermarlo, una volta che si mettesse in testa qualcosa completamente al di fuori delle sue capacità.

 

“ Su, maestro, non preoccuparti, lo ricostruiremo. I pezzi sembrano ancora integri.”, lo consolò Ahsoka, mostrandogli la fortunatamente intatta scheda madre. Anakin la prese tra le lacrime, battendo un pugno a terra per poi gridare la sua rabbia al cielo.

 

“ PAPEROGAAAAAAAAA!”.

 

*****

 

“ Da allora quei due non possono trovarsi nello stesso posto senza che tra loro ci sia una battaglia campale o una grossa fornitura della cucina di Nonna Papera.”, si spanciò Qui dalle risate. Sora sghignazzò un po' a sua volta, anche se in quanto estremamente legato ai suoi amici, poteva capire come si era sentito al momento il futuro Sith nel vedere uno dei suoi amici più cari in quelle condizioni.

 

“ E in quel caso dobbiamo trattenere Ciccio o rischiamo che finisca la suddetta cucina troppo in fretta.”, aggiunse Gaia, che per quanto amasse le avventure, trovava difficile sopravvivere alle cene tra famiglia e amici.

 

“ O quando c'era Della in giro, perchè lei e Anakin erano troppo impegnati a sfidarsi nelle corse più folli- precisò Ven, ripensando alle sfide tra i due abilissimi piloti- Comunque, dopo quasi cinque anni di conflitto i capi della Gilda furono riuniti in un unico luogo e la nostra alleanza ne approfittò per colpire. Anakin e Padmè furono in prima linea a guidare le truppe, e dopo uno scontro cruento si ritrovarono di fronte al Re cornuto, mentre altri ufficiali della Gilda venivano sistemati singolarmente in giro per il pianeta.”.

 

“ Tu c'eri?”, chiese un curioso Quo, ansioso di postare su uno dei suoi numerosi blog un'altra testimonianza di quella mitica battaglia.

 

“ Mi infilai nell'astronave di Maestro Eraqus, come sempre. Non avevo intenzione di mancare proprio durante la battaglia finale, volevo aiutare a tutti i costi i miei amici. E mi ritrovai nell'inferno che fu lo scontro sull'Olandese volante.”.

 

*****

 

L'Olandese volante era la nave ammiraglia della Gilda dei diafani, un mostruoso vascello armato fino ai denti che era diventato l'incubo di molti che l'avevano avvistato. Che si trattasse di bombardamenti, combattimenti marittimi dov'era affiancato da potentissimi Spectrobe o di battaglie siderali, quel veicolo demoniaco si era rivelata più una fortezza mobile armata fino ai denti che un semplice vascello dall'inquietante design.

 

Cornelius l'aveva posta a difesa di Coruscant, che aveva conquistato mesi prima. L'alleanza dei clan, seppur spossata dalla perdita di uno dei loro centri più importanti, l'aveva vista anche come un'importante occasione per sbarazzarsi della Gilda in un colpo solo. Avevano quindi riunito tutte le forze rimaste e scatenato una guerra urbana senza precedenti, diretti al palazzo di Cornelius mentre una task force di piloti e sabotatori teneva impegnato l'Olandese. Xenahort era su un satellite, aiutando a coordinare le varie unità, indicando loro gli obbiettivi da colpire e i luoghi dove nascondersi come aveva già fatto in molti altri scontri.

 

Coordinare una guerra urbana di proporzioni planetarie non era certo cosa facile, e litri di sudore scivolavano lungo la pelle verdastra dell'anziano Skrull, i cui occhi d'ambra sembravano però più vivi che mai, accesi di una luce quasi folle.

 

Il responsabile delle difese era il generale Grievous, un potentissimo cyborg che aveva guidato la maggior parte delle offensive dei Diafani in prima persona. Lo spadaccino, ridotto impianto dopo impianto a un esoscheletro non troppo diverso dai suoi soldati, stava dando loro delle istruzioni in una piazza, quando Obi- Wan gli saltò dietro.

 

“ Salve a tutti.”, disse sardonico il Jedi, atterrando ed evocando il proprio Keyblade. Gli scheletri guerrieri disposti accanto al loro comandante fecero per attaccarlo in massa, ma questi li fermò.

 

“ Generale Kenobi.”, rispose Grievous girandosi e gesticolando un breve saluto. D'altronde aveva già combattuto spesso col Bangaa e questa cortese introduzione era quasi un rito prima dei loro duelli, nei quali non voleva intrusi. Lasciando cadere a terra il suo mantello nero, Grievous rivelò un paio extra di braccia e ben quattro spade runiche, lanciandosi contro Obi- Wan in un vortice di fendenti che avrebbero livellato l'intero quartiere in pochi minuti.

 

Erano solo uno tra gli infiniti duelli che stavano devastando le strade di Coruscant. Ovunque avventurieri dal centro della galassia e mercenari dall'Orlo esterno si scambiavano senza remore incantesimi e tecniche a profusione.

 

Coloro che erano sbarcati sull'Olandese non erano da meno, combattendo contro orde di non morti ricoperti di alghe, frutto dell'orribile necromanzia di Davy Jones, o altre bestie marine.

 

“ Avanti, non ho la minima intenzione di restare dietro Anakin.”, esultò Terra, sferrando potenti attacchi a qualsiasi zombie gli capitasse davanti per poi saltare in aria e rilasciare all'impatto un enorme cumulo di stalattiti con cui potè aprire un varco per i compagni.

 

Il bel castano aveva sviluppato nel corso degli anni un rapporto di amichevole rivalità con l'asso degli Eclipse, e i due non perdevano occasione per sfidarsi. Guidati da Paperone, che si infiltrò poi verso la cabina di comando, il gruppo contrastò con vigore e determinazione gli uomini, se potevano ancora definirsi tali, di Davy Jones.

 

“ Sono stanco di questi cazzo di zombie in questo cazzo di nave.”, affermò Windu dopo quelle che sembrarono ore di combattimento nei corridoi, sparando un Thunder contro una finestra. Quando questa si infranse, creò un fortissimo risucchio che prese infatti la maggior parte dei ghoul o scheletri.

 

“ Blizzaga!”, esclamò Aqua, sigillando il buco creato da Windu.

 

“ Grazie, Acqua.”, si complimentò il suo maestro, Eraqus, che aveva tenuto d'occhio Ventus per tutto il tempo.

 

“ La prossima volta rimani a casa. Ti metteremo in catene se necessario.”, lo rimproverò la turchese, puntandogli un dito addosso prima di tornare al combattimento.

 

Paperone stava intando duellando contro Davy Jones nella sala comandi del vascello. Il pirata dall'aspetto tentacoluto combatteva come una furia, mulinando la sua sciabola con fendenti che rilasciavano una temibile aura congelante a scontrarsi con gli spiriti animali o poteri elementali evocati dall'altro. Solo l'agilità di Paperone e la sua esperienza stavano salvando l'affarista dal diventare un filetto d'anatra sotto zero.

 

“ TORNADO!”, esclamò lo scozzese, generando dal bastone un potentissimo vortice che colpì Jones in pieno con una forza inaudita, sebbene non al punto da metterlo ko.

 

“ LAMA GELO!”, rispose di rimando Jones, sparando una pura ondata di energia gelida, che ricoprì il corpo di Paperone di ghiaccioli, pur non raffrendandone lo spirito.

 

 

“ La tua fama è ben meritata, Jones. In un'altra vita avremmo potuto solcare le stelle insieme”, si complimentò l'affarista, liberandosi dai ghiaccioli con un piccolo Fire e lanciandosi nuovamente all'attacco con una serie di Break volti a indebolire gradualmente l'avversario, che ribattè però con un'impenetrabile guardia finchè non venne spinto in un angolo, dove non c'era abbastanza spazio per muoversi decentemente.

 

“ Anche la tua, Paperone. Ma differentemente dall'altra volta, sarò io a vincere.”, rise l'uomo polpo, formando due grosse sfere d'acqua sulle punte dei suoi tentacoli facciali. L'avversario rispose con una raffica di fulmini, riempiendo la stanza dove combattevano di impulsi elettrici e schizzi d'acqua ad altissima pressione.

 

“ Non credo. Loro dovrebbero aver ormai finito.”, disse divertito Paperone, pulendosi un rivolo di sangue causato dall'acqua, prima di premere un pulsante sul suo Cosmolink e teletrasportarsi via.

 

L'Olandese volante venne scosso con forza. Rendendosi conto di essere stato fregato, Davy corse fino alla sala motori, passando sopra i suoi inumani scagnozzi e vedendo altri avventurieri materializzarvi via. Arrivato a destinazione vide un ragazzino con un cappello da pirata e in mano un paio di chiavi inglesi.

 

Lo conosceva, già diverse volte lo sprezzante avventuriero aveva vanificato i suoi attacchi ad alcuni pianeti o astronavi che portavano merci necessarie all'alleanza.

 

“ Tu.... cos'hai fatto?”, domandò con un filo di voce il polpo umanoide.


“ Tutto quello che mi pareva. E' stato l'unico ordine di Paperone. Credo che tra poco questa nave sfonderà la velocità della luce come nessun'altra abbia mai fatto prima. Non sono stato da solo però, Della mi ha dato una mano, ma se ne sarà già andata.”, rise il misterioso intruso.

 

“ Maledetto.”, sibilò Jones, avvicinandosi lentamente a lui, una promessa di puro dolore nello sguardo, le dita serrate attorno alla sua sciabola con l'intento di affondarla ripetutamente nel corpo del giovane, che d'altrocanto non sembrò preoccupato.

 

 

“ Calma, polipone, tieni la rabbia per la prossima galassia in cui finirai.... a mai più rivederci.”, rise sardonico il pirata, prima di svignarsela come avevano fatto i compagni. Davy Jones si mise a respirare pesantemente, facendo tintinnare più volte la propria chela, non potendo fare altro che immaginarsi all'infinito il beffardo sorriso del ragazzo appena svanito e alla fine esplose in tutta la sua collera.

 

“ JACK SPARROOOOOOOOOOOW!”, gridò a squarciagola il corsaro mentre la sua nave partiva, senza controllo e a una velocità immane, verso i più remoti angoli della galassia.

 

*****

 

La tensione nel piccolo campo di Sora e amici era a mille mentre ascoltavano la storia di quell'incredibile assedio. Sembrò loro di essere in mezzo alle strade, combattendo assieme a quegli eroi d'altri tempi contro l'orda senza fine che li separava dalla vittoria.

 

“ Che forza. Ma in tutto questo, dov'era Cornelius? Insomma, il suo impero va a pezzi e lui sta lì.”, chiese Quo, stupito che in un simile massacro collettivo il necromante non fosse presente a guidare la sua organizzazione.

 

“ Dirigeva le sue truppe dalla vecchia sede del senato come faceva Xenahort, e uccideva chiunque fosse abbastanza fortunato o stupido da arrivare a lui. Quando finalmente Anakin, R2 e Padmè lo raggiunsero, era circondato da uno stuolo di corpi che si apprestava a rianimare.”.

 

*****

 

“ E' finita, Cornelius.”, disse Anakin, entrando insieme a Padme nell'antica sala del senato, ove riposava il mostruoso Lich, seduto sul suo trono intento a bere una bevanda di cui non capirono bene la provenienza.

 

Tutt'intorno a lui, sulle decine di piattaforme volanti un tempo usate dai senatori per discussioni che potevano durare settimane, si trovavano combattenti di ogni classe e razza. La maggior parte erano pieni di ferite, interamente bruciati o intenti a rantolare i loro ultimi sospiri.

 

In mezzo al macabro spettacolo si trovava il calderone di Arawan,l'artefatto con cui la Gilda aveva creato il suo esercito di guerrieri non morti. Già piccoli filamenti di tenebra si originavano dal grosso paiolo, collegandosi ai caduti, l'espressione incisa sul paiolo una smorfia innaturale.

 

“ Ah, davvero? Mi trovi in effetti a concordare. E' finita per la vostra alleanza, con la vostra morte ha inizio la mia era.”, affermò l'incantatore alzandosi e scrocchiando le ossa grigiastre. Da una di esse partì un Thundaga diretto contro Anakin, che lo parò con Oblio, ma l'avversario era già dietro di lui.

 

“ ANTIMA!”, esclamò Padmè prima che potesse fare alcunchè. Una sfera di gravità compressa fu sparata contro Cornelius, che imperturbabile l'afferrò prima di rimandargliela contro e scaraventarla lungo le varie piattaforme, creando un confuso vortice di metallo che costrinse R2 a salvare l'amica del suo padrone.

 

“ ARS ARCANUM!”, esclamò intanto Anakin, gettandosi in una feroce raffica di fendenti avvolti di una luce bianca e nera, riuscendo a mettere in difficoltà la guardia del Lich, che non sembrò però particolarmente impressionato.

 

“ Oh, che gemma Xenahort ha trovato. Sono quasi geloso.”, affermò Cornelius, prendendo dal suo Cosmolink un bastone con cui parò colpo su colpo la terribile combo di Anakin. Nel frattempo il calderone di Arawan prese a bollire, ingigantendo i suoi tentacoli di luce nera che penetrò nei corpi a terra, ora scossi da pesanti spasmi.

 

“ Padmè, distruggi quell'affare mentre lo tengo impegnato!”, ordinò Anakin, infondendo Forza nel Portafortuna e illuminandosi con una potente luce bianca, si lanciò con rinnovato rigore contro Cornelius grazie al Cambio forma.

 

Padmè lanciò sfere di energia sacra contro il calderone, che non subì però alcun graffio. Si mise perciò a cantilenare più rapida che potè, materializzando le sfere colorate tipiche di un'evocazione. Cornelius concentrò una fiotto di energia sulle dita, che si illuminò con una forte luce giallo arancio.

 

“ Fusi...!”, disse prima di essere interrotto da Anakin. Il Custode strinse il braccio dello stregone tra i suoi Keyblade e riuscì a deviare la traiettoria del potensissimo raggio che avrebbe dovuto lanciare contro Padmè e che si rivelò comunque abbastanza potente da sfondare una delle pareti, tagliare alcune nuvole e distruggere un intero quartiere. L'ex regina di Naboo aveva intanto concluso la sua preghiera.

 

 

“ L'infinita erosione della roccia, Shark Gray!La brutalità senza pari della natura, Storm Obsidian! Il mare da cui tutta la vita ha origine, Water Cobalt! Sorgi, Leviathan!”.

 

Le sfere evocate dalla maga si unirono in una bolla d'acqua che continuò a crescere di dimensioni, finchè non scoppiò per rivelare un enorme e magnifico drago azzurro appena contenuto dall'enorme stanza. La creatura aveva due paia di piccole ali attaccate a un corpo serpentino, due braccia muscolose e un muso affilato con alcune creste sulla nuca, simile a un arpione.

 

Era Leviathan, il dio protettore di Naboo e di numerose civiltà acquatiche. Quando gli umani si erano stabiliti su Naboo, il serpente era stato garante del loro patto con i Gungan. Con un piccolo sbuffo dal naso, un getto di acqua ad altissima pressione si abbattè sul calderone di Arawan, scagliandolo via dalla torre.

 

“ Trucco carino, lady Amidala. Ma non basta un verme marino fuori misura per contrastare i miei piani.”, affermò Cornelius, volando fino all'uscita dal soffitto e venendo seguito dai tre avversari finchè non si trovarono sul tetto. Lì il signore della guerra cominciò una sua cantilena, evocando tre sfere ben più grandi di quelle da cui si originò Leviathan( trasformatosi in un raggio di luce cerulea per seguire senza problemi la sua accolita e tornato poi alle solite dimensioni).

 

“ La scintilla della pura distruzione, Crimson Blood!- recitò Cornelius, proteggendosi allo stesso tempo con una potente barriera quando Anakin tentò di interromperlo- L'infinito spazio che tutto comprende, Black Embrace! La maestosità che governa il creato, Imperial Gold! Discendi tra i mortali, Ark!”.

 

L'incantesimo di Cornelius volà fino alle stelle sopra di loro, interrompendo per un istante persino gli altri combattimenti, e si trasformò in un buco nero che le oscurò. Dal portale uscì quella che sembrava una navicella oro e nera. Arrivata davanti a Leviathan, si rivelò essere un un grosso vascello spaziale con una polena a forma di testa di drago.

 

Spuntarono quindi due paia di braccia e gambe argentate, mentre il ponte si divise in due ali. La testa di drago si girò sul petto, trasformandosi in una decorazione cremisi prima che spuntasse dal torace un nuovo minaccioso elmo che gettò il terrore nel cuore dei due avventurieri.

 

Arka, uno spirito di distruzione e regalità. Nella storia i suoi prescelti erano stati incredibili sovrani o tiranni terribili. Era la seconda volta che Cornelius lo evocava, e la prima aveva sterminato un intero clan nel giro di un giorno. L'immensa aura del dio avvolse il campo di battaglia per svariati chilometri, guerrieri di entrambi i lati guardarono con terrore la sua maestosa apparizione.

 

“ Abbiate fede nella Forza.... è l'ultima battaglia.”, disse Akakin nel suo auricolare, rivolto a ogni singolo avventuriero che combatteva contro la Gilda. Un grido di coraggio si alzò all'unisono da tutti, facendo quasi tremare Coruscant, mentre il Custode saltava sulla testa di Leviathan assieme a Padmè, dirigendosi contro un Cornelius pronto a soddisfare le sue ambizioni.

 

*****

 

“ Fu uno scontro come non se ne videro dai tempi della Repubblica. L'intero sistema ne avvertì le conseguenze, la Forza sembrò scuotersi per i poteri liberati- narrò Ven, lo sguardo quasi sognanti e le mani intente a imitare ogni singola mossa che ricordasse- E infine trionfarono quando per la prima volta Anakin riuscì ad attivare i suoi Cambio Forma in contemporanea, uccidendo una volta per tutte Cornelius. La galassia era di nuovo in relativa pace. La maggior parte dei Diafani sopravvissuti si arrese e venne imprigionata prima di tornare ai pianeti d'origine, sebbene una manciata, come la Strega bianca, riuscì a mantenere il controllo sui territori che avevano preso e almeno un paio sono ancora in circolazione ben nascosti. Altre popolazioni ne approfittarono per liberarsi dei loro regnanti o della presa del cartello Hutt.”, concluse, rimanendo in silenzio per godersi soddisfatto i versi di meraviglia dei suoi ascoltatori.

 

“ Che successe ad Anakin e agli altri?”, domandò Gaia, tenendo Dumbo tra le braccia e carezzandogli le grosse orecchie.

 

“ Lui e Padmè rivelarono di essersi sposati in segreto già poco dopo la battaglia di Naboo di cui ho narrato, con pochi amici ad assistere. Fecero dunque un'altra cerimonia, unita ai festeggiamenti per la vittoria, e mesi dopo lei annunciò inoltre di aspettare due gemelli. E la fama già enorme del clan Eclipse superò ogni limite. Gia prima erano in molti, ma per un breve periodo superarono in numero persino i Disney. Al punto che dovettero limitare i periodi di reclutamento a qualche settimana l'anno, e renderli anche molto più selettivi.”.

 

“ E poi che successe? Insomma, qualcosa dev'essere andato in malora se ora siamo in questa situazione.”, domandò dunque Sora, ansioso di scoprire il suo collegamento con quegli eventi. Ven si mise le mani tra i capelli a punta, gli occhi azzurri carichi di un misto di rabbia e rammarico.

 

“ Xenahort rivelò i suoi veri scopi.”.

                                                                                                                    ******

Mhh, domando scusa per l'attesa di questo capitolo, ma sono stato preso dal continuare altre delle mie storie e siccome ne comincerò una nuova a breve, farò meglio a scoprire presto come regolarmi. Spero che questa ' sostituzione' delle Guerre dei Cloni sia stata di vostro gradimento e sia riuscito nell'intento di mostrare cos'è capace di fare questo Verse. Altri due capitoli, credo, e si tornerà in pianta stabile alle avventure di Sora o chi per lui. Il nostro caro Custode ben presto arriverà a preferire le sue avventure del canon, credetemi. A presto.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: fenris