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Autore: Alis_Weasley    19/03/2022    0 recensioni
“Ma certo, vai Granger, ci vediamo dopo, non sentire troppo la mia mancanza!” e le ammiccò.
Lei disse tra se e se qualcosa che somigliava a “stupido” e ancora rossa, girò sui tacchi e scomparve.
A Fred venne da ridere.
Ce ne sarebbero state delle belle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era stato semplice: Fred aveva detto a George di correre in magazzino perché una scatola di puzzo-bombe era scoppiata, Hermione aveva detto a Melanie di andare a dare una mano e… li avevano chiusi dentro.
Letteralmente, con tanto di chiave come se potesse essere un rafforzativo dell’incantesimo lanciato dalla riccia.
I due avevano provato inutilmente a scardinare la porta ma non era facile, Hermione era pur sempre la strega più brillante della sua età. Alla fine borbottando un “Fred, questa me la paghi” George aveva smesso di sprecare tempo e fiato e di lui non si era più saputo niente. Melanie, invece, si era chiusa in un mutismo preoccupante fin da subito, forse troppo imbarazzata per la situazione. Ma Hermione non aveva intenzione di tirarli fuori di lì molto presto. “A mali estremi, estremi rimedi”, così diceva sua nonna.
Dopo un breve riassunto di Hermione sulla situazione, Fred si era fatto una grassa risata, prendendola in giro con “e questo sarebbe un piano?”, facendole alzare il naso all’insù piccata. Dubitava che al fratello sarebbe mai potuta piacere Melanie (nonostante Hermione giurasse che fosse cambiata ed effettivamente, almeno dall’esterno, sembrava un’altra persona), però era comunque divertente vedere il suo gemello in difficoltà, per una volta: fino ad ora era stato Fred a doversi sorbire quella cozza di Melanie e George gli aveva praticamente dato il tormento ogni volta che poteva, mettendo il dito nella piaga. Ma questi pensieri abbandonarono velocemente la sua testa rossa, quando si rese conto che finalmente era da solo con la sua ragazza, nel week-end, senza prefetti che cercassero di molestare lei o pazze furiose che si buttassero addosso a lui. Quindi decise che sarebbe stato lui a “molestare” un po’ Hermione.
Lei era ancora tutta presa dal discorso, seduta sul bancone della cassa dato che al momento non c’era alcun cliente…e Fred Weasley decise che non ce ne sarebbero stati altri per quel giorno. Hermione non se ne accorse ma con un incantesimo lui chiuse la porta del negozio dall’interno, poi mentre fingeva di ascoltarla cominciò a carezzarle la gamba. Dal ginocchio fino alla coscia, dove terminava la gonna della divisa di Hogwarts della strega. Su e giù. Finchè Hermione non interruppe il proprio discorso e, realizzando all’istante la cosa, divenne rossa come un peperone, dandogli un piccolo schiaffo sulla mano. Lui la guardò interrogativo ma il suo sguardo era divertito.
“Fred..! Che fai? E se entrasse qualcuno??” chiese scandalizzata lei, e fece per scendere dal bancone della cassa, rendendosi conto che quella posizione non era molto decorosa. Era là con le gambe penzoloni e il ragazzo in piedi di fronte a lei, la situazione sarebbe sembrata senz’altro equivoca dall’esterno.
Ma Fred glielo impedì. Le sue grandi mani scattarono ad afferrare i fianchi di Hermione perché non si muovesse. Lei deglutì. “Fred…” provò a dire, ma la sua voce era già meno perentoria rispetto a prima, c’era una nota di incertezza…appena palpabile, ma c’era e lui la colse al volo.
“Non entrerà nessuno…Mione…” le sussurrò di rimando all’orecchio, curvandosi verso di lei con il lungo e snello busto.
Hermione perse qualche battito e quasi in automatico inarcò la schiena all’indietro.
Dannazione, bastava un solo tocco di quel Weasley per mandarle il cervello in pappa.
Mentre la strega si insultava mentalmente, Fred aveva deciso di portarsi avanti, imprigionandola sempre più col proprio corpo. Si era fatto spazio tra le gambe di lei che, seppur ancora terrorizzata all’idea di essere scoperti, riluttante, non lo aveva allontanato. Sentiva il proprio corpo fremere e le sue gambe erano scosse da piccoli tremiti. E non si stavano neppure baciando!
“Fred…” protestò lei quando le calde e morbide labbra di lui cominciarono a torturarle gli zigomi, il lobo, il collo e, dopo averle spostato un po’ la camicetta, la spalla. Quei baci le mandavano a fuoco ogni centimetro di pelle. Hermione sapeva che non si sarebbe fermato. Ma…qual era il problema? Lei non voleva che si fermasse. Perché si faceva sempre tutte quelle paranoie? Perché non riusciva semplicemente a lasciarsi andare?
Quasi intuendo cosa le passasse per la testa, Fred la rassicurò a fior di labbra “ci siamo solo io e te Mione…non può entrare nessuno perché beh… siamo chiusi” e tanto bastò per sentir riecheggiare la risata cristallina di Hermione per tutto il negozio. Gettò la testa all’indietro e allacciò le braccia intorno al collo di lui “chiusi?! Ma se sono solo le cinque Fred!”
In risposta il rosso catturò le sue labbra in un bacio passionale e travolgente che tolse il respiro a entrambi. Mentre la sua lingua esplorava prepotente ogni angolo della bocca di Hermione, Fred la attirava sempre più, dai fianchi, verso sé, non l’avrebbe mai voluta lasciare andare. Anzi, avrebbe voluto averla ancora più vicina, avrebbe voluto unirsi a lei ancora più profondamente e visceralmente, avrebbe voluto… oh, al diavolo! Lui era Fred Weasley ed era sempre stato convinto che “volere è potere”.
Hermione cercò di reprimere dentro la bocca di Fred un gemito di piacere quando il ragazzo si spinse contro di lei. Lo poteva sentire. Sentiva la sua eccitazione contro di sé. Voleva dire qualcosa, anche protestare senza un effettivo motivo, solo perché lei era Hermione Granger e voleva avere l’ultima parola ma…
Non erano questi i piani di Fred.
La spinse con la schiena sul bancone, le divaricò ancor di più le gambe, facendo pericolosamente salire la gonna e posizionandosi tra le sinuose cosce di Hermione.
La sovrastò col proprio corpo e iniziò una lenta ma decisa danza.
Senza mai smettere di baciarla e di avere il controllo di quei baci, cominciò a muovere ritmicamente il bacino contro l’intimità della ragazza.
Hermione sentì come se tutta la tensione del suo corpo si fosse canalizzata in quel punto, e pian piano perdeva il poco controllo di sé che aveva avuto fino a quel momento.
La mano di Fred si era avvinghiata ai capelli ricci di lei e li strattonava leggermente.
Hermione gemette e chiuse gli occhi. Voleva di più.
Fred gemette anche lui e pensò di stare per impazzire. La sua erezione pulsava e spingeva contro il tessuto dei pantaloni tanto da far male.
Non lo avevano mai fatto. Avevano avuto momenti di intimità, certo, ma non si erano mai spinti fino a quel punto. Però adesso… sembrava ai due la cosa più naturale del mondo.
“Mione…” disse lui con una voce gutturale “…Mione… non ce la faccio più…io…tu…vuoi..?”
In risposta lei lo baciò con più passione.
Fred quasi ruggì dalla felicità. Tanta era la fretta che non si spogliarono neanche completamente ma la camicetta di Hermione finì dentro qualche scatolone quasi subito perché il ragazzo non aveva intenzione di risparmiarsi. Prese a succhiarle e leccarle i capezzoli turgidi facendola ansimare e gemere senza ritegno.
Poi si abbassò la lampo, scostò la gonna e le mutandine già zuppe di lei e le fu dentro.
Hermione non si era mai sentita così. Si sentiva riempita, si sentiva completa. Si sentiva più vicina che mai al suo amato Fred che ora, dolcemente, aveva iniziato a muoversi dentro di lei. Prima piano, poi aumentando le spinte con sempre più esigenza e a ognuna di esse i loro gemiti si fecero più forti.
Vennero insieme, sussurrandosi a vicenda che si amavano.
Quella storia tra loro era iniziata con la paura di perdersi in mezzo ai mille incantesimi che vennero scagliati durante la conclusiva battaglia di Hogwarts e adesso veniva coronata dalla consapevolezza che non si sarebbero mai persi, perché si appartenevano.
Fred si accasciò su di lei, svuotato e appagato come non mai e Hermione lo accolse sul suo petto, stringendolo a sé.
Era un momento perfetto.
Ma un rumore improvviso fece sobbalzare entrambi. Sembrava un bussare.
Che qualcuno stesse cercando di entrare?
A Hermione scappò quasi un gridolino e mentre cercava disperatamente la propria camicia per terra, Fred si era fatto avanti per capire di cosa si trattasse. Ma ben presto fu chiaro che il rumore non veniva dall’esterno, bensì dal magazzino e che più che un bussare era un battere. George e Melanie…! Come avevano fatto a dimenticarsene? Una tremenda e vergognosa consapevolezza si fece spazio dentro di loro. Nel caso di Fred durò qualche millisecondo dopodichè scoppio a ridere ma Hermione…oh, lei avrebbe voluto scomparire.
“E’ solo colpa tua!” lo rimbeccò, ancora paonazza, mentre finiva di mettersi a posto. Avevano deciso che George e Melanie avevano sofferto abbastanza, avendo dovuto anche sopportare il sottofondo dei loro gemiti e del loro amplesso. Che vergogna…!
“Menomale che George ha un solo orecchio” sghignazzò Fred prima di ricevere una gomitata.
“Spero solo non si ci sia andato troppo pesante con lei…” sospirò Hermione, sperando di non ritrovare la sua nuova amica in lacrime non appena avessero aperto la gabbia.
Ma, giunti dietro la porta, per l’ennesima volta rimasero gelati sul posto.
Quei rumori… quei suoni… erano fin troppo simili a quelli che avevano emesso loro fino a pochi minuti prima.
Hermione si portò una mano alla bocca sconvolta e ancora più rossa in volto. Guardò Fred come se sperasse di sentirsi dire che non era come credeva ma…la verità è che aveva organizzato lei tutto questo, e non poteva certo dire che le fosse dispiaciuto o che non fosse felice per Melanie.
Sentirono un gridolino provenire dal magazzino e decisero di allontanarsi ma non prima di essersi guardati complici:
Fred disse: “direi che invece ci stanno andando giù pesante..”
Hermione disse: “allora è proprio vero che voi gemelli entrate facilmente in competizione…”
Scoppiarono a ridere come due scemi ma erano felici. Tutto è bene quel che finisce bene.


***Angolo autrice***
Ebbene si, siamo giunti alla fine dopo tutti questi anni. Sono davvero felice di aver dato una conclusione alla mia storia, nonostante l'abbia abbandonata per molto tempo e non ci siano scusanti. Ma ho cercato di rimediare al meglio e Fred ed Hermione sono felici ed è questo l'importante. 
Grazie a chiunque in questi anni abbia supportato la mia storia "Lo chiamano amore", mi avete riempito il cuore di gioia.



Alis
   
 
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