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Autore: Isobel Connis    20/03/2022    0 recensioni
«Che ci fai qui?» chiese il ragazzo spostandosi i capelli dal viso, parlando con voce dolce e pacata
«Non ti ho trovato al mio fianco, sono venuto a cercarti»
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang | Coppie: Roy/Ed
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Rain 

Fandom: Fullmetal Alchemist 

Sfida Creativa di Marzo: #BlossomByBlossom del Gruppo Facebook Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom 

Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang 

Prompt: Pioggia di @Ray Yadokari 

Immagine: shikaichi 

Rating: Verde. 

Parole:713 

  

Immagine che contiene testo, esterni, accessorio

Descrizione generata automaticamente 

 

 

La pioggia cadeva ininterrottamente su Central City da ormai diverse ore.  

Roy e Edward avevano discusso durante il pomeriggio, il solito rapporto incompleto e poco curato, il ragazzo lo aveva accusato di essere stanco e volere andare a riposare, ma Roy gli aveva imposto di terminare quel fascicolo quanto prima, ritrovandosi, nel giro di pochi istanti, con un fidanzato irritato e nervoso. 

Osservandolo bene però l’Alchimista di Fuoco aveva osservato con attenzione il ragazzo, notando solo in seguito le profonde occhiaie, il viso pallido ed i suoi capelli in disordine che attestavano quanto effettivamente Edward potesse essere sfinito. 

Dopo averlo abbracciato e baciato tra i capelli gli aveva sussurrato le sue più sincere scuse, invitandolo a tornare a casa con lui. 

Dopo un bel bagno caldo e una cena leggera si erano infilati a letto. Edward si era addormentato in un lasso di tempo irrisorio. Roy lo aveva semplicemente fissato. 

Il suo Edward diventava ogni giorno più bello. Era un giovane uomo dalla spiccata intelligenza e dall’incredibile bellezza, con lineamenti fini ma ben marcati ed un corpo formato dall’esercito. 

Voltandosi Roy distese le braccia per stringerlo, trovando solo il vuoto. Aprendo gli occhi osservò la stanza completamente vuota, illuminata solo dal lampione oltre la strada. Infilandosi la vestaglia lasciò la camera da letto, facendo il giro della casa in cerca di Edward. Entrando nella sala da pranzo notò le tende muoversi pigramente, mostrando la porta scorrevole socchiusa. 

Inarcando un sopracciglio Roy si avvicinò, osservando il giardino.  

Lì in mezzo tra la pioggia c’era lui. 

Edward era bellissimo, anche più del solito. Con il volto disteso rivolto al cielo, occhi chiusi e capelli incollati al viso, sembra un essere etereo, il più bello che la mente umana potesse mai sognare o sperare di vedere. 

Roy continuò a guardarlo protetto dalla tettoia della veranda, l’Alchimista d'Acciaio si girò in tondo lentamente mentre i suoi capelli sciolti oscillavano ad ogni sua mossa assecondandola.  

Aveva gli occhi chiusi e l'espressione sul viso un misto di dolore e tristezza, un’espressione diversa, qualcosa che non aveva mai visto negli anni trascorsi al suo fianco. 

Sembrava esistere solo lui. Edward e i suoi pensieri.  

Fu quello sguardo sul suo viso che spinse Roy a farsi avanti, trascinandosi sotto la temporale, accompagnato solo dal rumore della pioggia e dei piedi nudi contro l’erba e sulle pozzanghere.  

Sentendo i suoi passi Edward smise di girare fermandosi ad osservare Roy avanzare nella sua direzione, regalandogli un piccolo sorriso che non raggiunse, tuttavia, gli occhi 

«Che ci fai qui?» chiese il ragazzo spostandosi i capelli dal viso, parlando con voce dolce e pacata 

«Non ti ho trovato al mio fianco, sono venuto a cercarti» ammise Roy sporgendosi per accarezzargli il viso, perdendosi nei suoi occhi dorati. 

«Mi hai trovato» sorrise semplicemente indicandosi. Roy seguì il movimento della sua mano, osservando la canottiera nera ed il pantaloncino azzurro che indossava incollati al suo corpo, definendone ogni muscolo 

«Perché sei qui fuori?» 

Ed distolse lo sguardo con un sorriso, osservando la pioggia rimbalzare su ogni superficie con una scrollata di spalle. 

«La pioggia è bellissima, è la vita nella sua forma più pura» 

Roy sorrise dolcemente, strofinandogli appena un braccio nel vederlo tremare. «Sei bagnato fino alle ossa…» sussurrò «Ti prenderai un malanno» 

Ed rise appena annuendo «Suppongo sia una possibilità, in effetti» 

L’Alchimista di Fuoco sospirò richiamando la sua attenzione, sollevando una mano per sfiorargli un braccio «Ehi» 

Mascherando la sua confusione il ragazzo osservò prima la mano del ragazzo e poi i suoi occhi neri «Sì?» 

«A cosa stavi pensando, prima?» 

Inclinando appena la testa di lato Edward si abbandonò completamente al suo tocco, rilasciando un sospiro tremulo. 

«Pensavo a quella notte…» soffiò a fatica. 

Quelle poche parole, per Roy, non necessitavano di altre spiegazioni, chinandosi leggermente su di lui lo avvolse stretto in un abbraccio, posando le labbra contro i suoi capelli, incurante del maltempo, del leggero venticello che si era alzato e del rumore della pioggia contro le superficie circostanti. 

«Credevo che la pioggia avrebbe lavato via i miei peccati…» soffiò Edward contro la sua spalla, mentre qualcosa di umido bagnava il suo collo «Vale anche per chi non crede in Dio?» 

«Se il cuore che chiede perdono è sincero come il tuo, Edward, allora sì, vale, anche per chi non crede» 

  
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