Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: MiakaHongo    25/03/2022    1 recensioni
NOTA: La Fic si ispira anche agli eventi di FROZEN 2
Elsa e Jack vivono finalmente insieme nella stessa epoca, eppure qualcosa si insinua nuovamente nel cuore di Elsa: la paura.
Pitch si propone di aiutarla, ma è davvero questo il suo piano o nasconde qualcosa di più subdolo?
Jack si ritroverà di punto i bianco catapultato in una situazione senza precedenti, riuscirà comunque ad aiutare Elsa o inizierà a dubitare anche lui del suo futuro?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Olaf, Sven
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quando Elsa riprese i sensi si sentì stordita e le ci volle qualche minuto prima di prendere coscienza di dove fosse e di cosa fosse accaduto.
Ma certo: il ghiaccio oscuro, Pitch!
Si mise immediatamente sull’attenti cercando intorno a sé la figura del suo nemico, pronta ad attaccare ma si sorprese nel non trovare nulla: nessun Pitch, nessun ghiaccio oscuro né quella strana oscurità che sembrava stare avendo il sopravvento su di lei.
Tutto sembrava sparito magicamente nel nulla, al suo posto c’erano solo strane forme di ghiaccio che assomigliavano a residui di qualche scontro. Nel fissarle sentì una strana sensazione già avvertita prima ma non riusciva a ricordare dove.
La comparsa dello spirito dell’acqua la distrasse dai suoi pensieri, anche lui sembrava tornato normale.
“Stai bene? Ne sono felice! Sai cosa è successo qui?”
Disse carezzando dolcemente le sua criniera, il cavallo nitrì ma ora che lei era uno spirito poteva capire benissimo cosa stesse dicendo.
“Cosa dici? È stata Anna a rompere la maledizione che imprigionava la foresta? Il mio messaggio è quindi arrivato a lei ed ha saputo fare la cosa giusta…”
Il cavallo nitrì di nuovo agitato.
“Arendelle è in pericolo? Giusto, Anna ha rotto la diga: dobbiamo sbrigarci!”
Salì quindi in groppa allo spirito dell’acqua ed entrambi corsero il più velocemente possibile verso Arendelle.
Non appena raggiunsero la diga Elsa poté notare che Anna l’aveva appena fatta crollare utilizzando a suo vantaggio la forza dei Golem di pietra.
Ottimo lavoro sorellina!
Ma non era il momento di perdersi in simili pensieri: la diga aveva creato un’enorme onda che se avesse raggiunto Arendelle l’avrebbe annientata. Incitò quindi lo spirito dell’acqua ad andare più veloce finché non riuscirono ad affiancare l’onda.
Dai manca poco!
L’onda aveva quasi raggiunto Arendelle quando per fortuna riuscirono appena in tempo a superarla: Elsa usò i suoi poteri per creare un altissimo muro di ghiaccio che fermò l’avanzata dell’onda placandola.
 
Elsa sorrise allo spirito dell’acqua.
“Ce l’abbiamo fatta!”  
 
 
 
Lasciata Elsa, Jack andò a cercare Anna per vedere se potesse aiutarla in qualche modo a salvare la sorella ma si sorprese nel constatare che avesse meno bisogno del suo aiuto di quanto immaginasse. Infatti la principessa, con l’aiuto di Kristoff, aveva genialmente attirato le furie dei Golem spingendoli a lanciare dei massi contro la stessa diga.
In poco tempo la diga crollò, rompendo così definitivamente la barriera magica che impediva a chiunque di entrare o uscire dalla foresta incantata.
La reazione di tutti fu quella di correre immediatamente oltre il confine: sembravano entusiasti sia i soldati di Arendelle che i Northuldra, anzi Jack trovò particolarmente dolce la scena di Yelana e Mattias che si presero sottobraccio prima di oltrepassare insieme il confine.

In un’altra situazione avrebbe passato il tempo a gioire con loro: per il guardiano del divertimento era un piacere per gli occhi vedere le persone divertirsi così tanto! Ma doveva trovare Anna tra tutta quella gente e poi avrebbe capito cosa fare per farle sciogliere il cuore di ghiaccio di Elsa.
Cercò tra la gente ma non riusciva più a vederla, si alzò quindi in volo sperando che una visuale dall’alto potesse essere di aiuto.
Proseguì la ricerca per diversi minuti finché non la vide: Anna si era isolata dal gruppo e per qualche motivo stava andando verso la riva. Decise di scendere per controllare di persona.
 
 
 
 
Anna era stata attirata dallo spirito del vento che in qualche modo sembrava indicarle la riva, ma perché?
Non appena la raggiunse la vista di un qualcosa all’orizzonte la paralizzò completamente: sembrava la figura di sua sorella in groppa a quello che poteva essere solo lo spirito dell’acqua, la quale stava correndo verso di lei.
Si stropicciò gli occhi ma quando riaprendoli la vide ancora non poté impedire a copiose lacrime di solcarle il viso.
Elsa, una volta arrivata anche lei sulla riva, scese dal cavallo il quale torno a ‘fondersi’ con il suo elemento.
“Sei proprio tu?”
Chiese Anna, ancora timorosa che potesse trattarsi di un’allucinazione o qualcosa di simile.
“Anna!”
Le rispose la sorella allargando le braccia in attesa di un abbraccio: lei non se lo fece ripetere due volte e le corse incontro stringendola più forte che poteva, scoppiando a piangere per la felicità.
“Credevo di averti perduta!”
Singhiozzò lei.
“Perdermi? Mi hai salvata! Di nuovo”
Le rispose Elsa mentre tentava di asciugarle le lacrime dal viso con la mano.
“Davvero?”
“Sai Anna, Arendelle non è stata distrutta!”
“An no?”
“Nonostante pensassi di avermi persa hai saputo andare avanti e fare la cosa giusta per tutti e i cinque spiriti sono d’accordo: Arendelle merita di vivere, con te!”
“Hai trovato il quinto spirito?”
Chiese sorpresa ma entusiasta Anna, Elsa si limitò a guardarla negli occhi e annuire con un sorriso ed allora lei capì e proseguì a parlare senza bisogno di una sua risposta.
“Sei tu il quinto spirito! Sei tu il ponte!”
“In realtà un ponte ha due spalle e la mamma aveva due figlie: lo abbiamo fatto insieme e continueremo a farlo insieme.
Elsa poggiò la fronte contro quella della sorella e le due si scambiarono un affettuoso sorriso.

Jack stava osservando la scena totalmente ammutolito ma con lacrime di gioia che gli solcavano il volto: non solo in qualche modo il gesto altruistico di Anna aveva a quanto pare sciolto il cuore di ghiaccio di Elsa ma quest’ultima sembrava anche aver scoperto di essere lei stessa il quinto spirito!
Arrivò anche Kristoff che stritolò Elsa in un forte abbraccio.
“Sei viva! Anche se sembri diversa… sono i capelli o qualcosa di simile?”
“Qualcosa di simile!”
Ridacchiò Elsa in tutta risposta, poi si rivolse alla sorella.
“Anna lo facciamo un pupazzo di neve?”
“Cosa?”
Elsa usò i suoi poteri per fare una richiesta allo spirito del vento e questo le portò il nevischio in cui si era sciolto Olaf, quindi con un gesto della mano Elsa ricreò la struttura del pupazzo di neve con la sua magia di ghiaccio.
Anna rimase letteralmente a bocca aperta dalla felicità, quindi prese dalla borsa la carota e i sassi che aveva conservato, insieme ridiedero quindi vita ad Olaf il quale riaprì gli occhi davanti a loro.
“Siamo di nuovo qui: io amo i lieto fine!”

Sentenziò felice il pupazzo di neve in un abbraccio collettivo ma poi ci pensò un secondo e aggiunse.
“Cioè spero che lo sia… o la situazione di pericolo mortale diventerà una normalità?”
Chiese preoccupato.
“È tutto qui al momento!”
Gli sorrise Elsa ma Kristoff intervenne.
“No, in realtà c’è un’ultima cosa!”
Tutti si girarono dubbiosi verso di lui ma questa volta era deciso a non esitare e a seguire il suggerimento di fare una cosa semplice, quindi si inginocchiò davanti ad Anna.
“Anna, tu sei la persona più incredibile che abbia conosciuto…”
Anna portò le mani davanti al viso non riuscendo già a contenere l’emozione, avendo intuito dove volesse arrivare.
“… ti amo con tutto me stesso! Vuoi sposarmi?”
Proseguì Kristoff porgendole finalmente l’anello, incredulo quasi di esserci finalmente riuscito.
Ci furono solo pochi istanti di panico per la risposta perché dopo pochissimo Anna urlò un sonoro “Sììììììì” che fece commuovere tutti.
Jack osservò anche lui con un sorriso commosso la scena: il suo amico Kristoff era riuscito finalmente a dichiararsi, Olaf era ritornato e tutto si era risolto per il meglio!
Era così che doveva andare dunque?
Una sensazione mista tra la tristezza e la rassegnazione si impadronì di lui all’improvviso.
Forse Pitch non aveva tutti i torti, quella era la realtà a cui Elsa apparteneva e a cui avrebbe dovuto sempre appartenere se Pitch non si fosse intromesso.
Era dura da accettare ma Elsa non aveva bisogno di lui.                      
Prese dalla tasca la fiala con la restante polvere datagli da Pitch, quindi guardò in alto in cerca della luna ma era ancora giorno per poterla vedere. A lui non importava: sapeva che era sempre lì anche quando non poteva vederla.
“Ti ringrazio per avermi aiutato a salvarla come ti avevo chiesto, ora so quale è la prossima cosa giusta da fare”
Era l’ultima cosa che avrebbe voluto: sarebbe stato molto più facile andare da lei adesso e farle ricordare tutto, magari ora che era ufficialmente uno spirito non avrebbe nemmeno dovuto credere in lei per vederlo, ed una volta riavuti i suoi ricordi forse avrebbe potuto anche scegliere di tornare…
Sarebbe stato indubbiamente più facile ma avrebbe fatto soffrire Elsa il dover scegliere nuovamente tra lui ed Anna e non lo voleva, non la voleva condannare ad una vita con lui ma con i rimorsi di non poter vedere più sua sorella che l’avevano spinta fino a questa realtà.
Quindi anche se era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare, la doveva fare, perché questo voleva dire amare davvero una persona: mettere la sua felicità prima della propria.
La osservò quindi per l’ultima volta, voleva ricordarla così come la vedeva adesso ovvero con il sorriso sulle labbra e finalmente felice.
“Addio Elsa”
Sussurrò con voce stroncata dalle lacrime che non riusciva più a trattenere, quindi come aveva già fatto  in passato fece volare un ultimo fiocco di neve verso di lei. Non aspetto però di vederne la reazione in quanto utilizzò la polvere di Pitch su di lui per tornare nella sua epoca.
Quando il fiocco di neve toccò il naso di Elsa si sentì travolta da un turbinio di emozioni contrastanti, inconsciamente una lacrima rigò il suo viso e portò la mano al viso per asciugarla.
Prima che potesse farsi delle domande in merito però la sensazione di freddo sul naso le riportò alla mente una questione più importante.
“Ehi aspettate, Jack dov’è?”
 Chiese guardandosi intorno ma non scorgendolo tra la folla nemmeno in lontananza.
“Me lo chiedevo anche io: volevo raccontargli come il suo consiglio di fare una proposta semplice avesse funzionato!”
Replicò Kristoff, quindi entrambi si rivolsero verso Anna ma Elsa cambiò espressione quando vide che Anna sembrava più confusa di loro sulla questione.
“Ma Elsa io credevo fosse con te… l’ultima volta che l’ho visto ci eravamo separati e lui era intento ad andarti a cercare al mare oscuro per salvarti…”
Non riuscì a proseguire per la preoccupazione e Elsa sbiancò più di quanto non lo fosse già di solito.
“Ma non è possibile non c’era nessuno con me ad Ahtohallan e un essere umano non potrebbe sopravvivere ad una traversata simile…non può aver fatto una cosa tanto stupida!”
Affermò fissando la sorella come nella disperata speranza che confermasse ciò che stava dicendo.
“N-no infatti…magari e ancora lì da qualche parte…”
Le parole le morirono in gola e le uscirono molto meno convincenti di quanto volesse.
“DEVE essere così!”
Proclamò Elsa, che in quel momento non avrebbe mai accettato una realtà diversa ma la sua voce tremò quando si rivolse allo spirito dell’acqua, tradendo la sua preoccupazione.
“Nokk, tu lo hai visto? Sai che sta bene, vero?”
Dall’acqua riemerse lo spirito nella sua solita forma equina, scosse però rammaricato la testa e le spiegò che non ricordava tutto quello che aveva vissuto mentre il suo cuore era stato oscurato da Pitch ma era sicuro che purtroppo quel ragazzo era affogato nel mare oscuro nel tentativo di salvarla.
Elsa sentì mancarle il respiro e si lasciò cadere sulle ginocchia portando le mani al viso visibilmente sconvolta.
“N-Non è possibile!”
Asserì, non poteva credere a quello che aveva appena sentito e che non avrebbe davvero più rivisto Jack.
Solo in quel momento capì quanto lui fosse diventato importante per lei e quanto disperatamente volesse che fosse ancora lì, che comparisse da un momento all’altro magari come se fosse uno dei suoi soliti scherzi.
Lui era sempre stato al suo fianco anche se la conosceva da poco, aveva sempre creduto in lei e non aveva mai avuto paura dei suoi poteri.
Lui si era fidato tanto da rischiare la sua stessa vita per lei e lei cosa aveva fatto?
Niente.
Per paura di ammettere i suoi sentimenti lo aveva allontanato e, ora che erano così chiari, era troppo tardi per farlo.
Sentì il cuore come andarle in frantumi ed iniziò a singhiozzare. Anna la cinse in un abbraccio stringendola forte: non aveva capito le parole di Nokk ma era facile intuire dalla reazione di Elsa cosa le avesse detto.
Per un tempo indecifrabile rimasero così, almeno fino a quando i singhiozzi di Elsa non diminuirono.
“Mi spiace molto Elsa, è stato difficile per tutti noi fare la cosa giusta”
Provò a dire Anna spezzando il silenzio che si era creato ma quelle parole ebbero un effetto diverso su Elsa la quale si staccò dall’abbraccio asciugandosi il viso con la mano.
“Hai detto la cosa giusta…?”
Quell’espressione la fece riflettere: all’inizio del suo viaggio aveva pensato molto a quale fosse per lei la cosa giusta e ora che aveva trovato la risposta alle le sue domande sui suoi poteri e sugli spiriti, ora che si sentiva comunque felice con la sua famiglia, sentiva ancora come se non fosse completa, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto ciò, come se avesse perduto qualcosa di realmente importante.
Eppure non riusciva a capire di cosa si trattasse.
Si rivolse però a Nokk che nitrì per chiederle scusa sentendosi in parte in colpa per quanto successo.
“Non devi scusarti, il tuo cuore era stato oscurato da Pitch, anzi vorrei comunque ringraziare te e gli altri spiriti per averci aiutati”
Lo spirito dell’acqua le disse che infondo era stata lei furba a congelare il proprio cuore prima che lo potesse oscurare Pitch.
“Aspetta, cosa stai dicendo? Io non ho fatto una cosa simile ma chi altri avrebbe potuto?”
Elsa ebbe un sussulto quando Nokk le rispose che forse era stato quello strano ragazzo dai capelli bianchi con i poteri di ghiaccio.
Non poteva essere.
Eppure a ripensarci la sensazione che aveva provato in presenza di quel ghiaccio che l’aveva avvolta era molto simile a quella del suo sogno…
Ma era davvero possibile?
C’era solo un modo per scoprirlo!
“Anna devo tornare ad Ahtohallan!”
Anna ebbe di colpo un orribile sensazione, come se fosse sicura che se avesse lasciato andare Elsa non sarebbe più tornata e le vennero in mente le parole di Granpapà.
“Elsa sei curiosa e libera ma devi accontentarti di quello che hai o rischi di perdere tutto per sempre, noi siamo qui adesso, tu hai trovato te stessa e siamo insieme, cosa puoi volere di più?”
“Anna tu hai ragione ma io devo sapere la verità, per qualche motivo il mio cuore la desidera più della mia stessa vita: sento che questa è una cosa per me di vitale importanza!”
“Allora vengo con te!”
Elsa prese le mano della sorella.
“No, è una cosa che devo fare da sola, ti prego fidati di me”
“L’ho sempre fatto ma non riesco a fare a meno di preoccuparmi comunque per te!”
“Tornerò presto, promesso!”
Le disse, quindi montò su Nokk dirigendosi al galoppo verso Ahtohallan. C’erano fin troppe cose che non quadravano e lei era determinata più che mai a scoprire cosa stesse realmente accadendo.
 
 
 
 
Una volta tornato nella sua realtà, Jack sentì girargli enormemente la testa ma non era sicuro se fosse dovuto al “viaggio”, ai suoi sentimenti o a ciò che avrebbe dovuto comunicare ai guardiani.
Probabilmente era un mix di tutte e tre le cose.
Sospirò profondamente, deciso ad affrontare subito la cosa, quindi aprì la porta della sala di Nord.
Ovviamente fortuna voleva che fossero tutti lì che sorvegliavano il corpo dormiente di Elsa in trepidante attesa.
Non appena lo videro entrare tutti si fiondarono su di lui urlando il suo nome.
“Jack sei tornato!”
Dissero quasi all’unisono, compreso Sandy che fece comparire lo stesso messaggio sopra la sua testa con la sua polvere d’oro.
“Come è andata?”
Solo Nord azzardò però quella domanda e con un sorriso speranzoso di cui solo lui era capace con la sua solita positività.
“Il nostro Pitch ci aveva ingannati per comunicare con il Pitch di quella realtà, inoltre Elsa aveva perso i suoi ricordi… lo scopo del nostro Pitch era quello di far impadronire la sua versione del passato di questa pietra”
Mostrò a tutti la pietra che aveva portato con sé.
“Voleva sbarazzarsi di Elsa e convincermi a rinunciare ai miei poteri usando questa pietra, così ne io ne Elsa saremmo tornati qui: in questo modo entrambi i Pitch avrebbero ottenuto una vittoria nelle loro epoche”
Tutti rimasero per qualche istante a bocca aperta ma Jack proseguì il racconto prima che potessero dire altro.
“Ma abbiamo fermato il Pitch del passato, io non ho rinunciato ai miei poteri e Elsa non è morta, quindi il loro piano è decisamente fallito”
I Guardiani esultarono dando un sospiro di sollievo dopo la tensione che aveva portato Jack con il suo racconto.
Nord puntò un dito accusatorio contro Jack.

“Per mille Natali volevi farci prendere un colpo? Perché non lo hai detto subito? Lo sai quanti anni ho?”
Era ovviamente una domanda retorica.
“Ragazzino impertinente, volevi giocarci un altro dei tuoi scherzi fuori luogo? Potresti evitare di divertirti alle nostre spalle per una volta?”
Aggiunse seccato Calmoniglio ma visibilmente sollevato del fatto che fosse andato tutto bene.
“Quindi tra poco Elsa si sveglierà qui, giusto?”
Concluse entusiasta Dentolina con un sorriso da fare invidia alla pubblicità di un dentifricio.
“Elsa non tornerà”
Rispose Jack con una freddezza e immediatezza che lasciò tutti senza fiato, ribaltando completamente le loro espressioni.
Un punto di domanda comparve sulla testa di Sandy come a chiedere ulteriori dettagli.
“Elsa non ha riavuto i suoi ricordi ma era felice in quella realtà ed è la realtà a cui appartiene, non me la sono sentita di riportarla qui”
“Ma anche questa è la sua realtà adesso, lei è una Leggenda!”
Replicò Dentolina.
“No, lei è il quinto spirito: per questo è nata con i poteri e lo ha potuto scoprire solo tornando nella sua vera epoca”
“Il ghiaccio ti ha congelato il cervello per caso? Lei è anche la regina delle nevi, la Luna l’ha scelta”
Rispose prontamente Calmoniglio.
“No, lo ha fatto Pitch portandomi nella sua epoca e alterando gli eventi, la Luna ha solo dovuto rimediare in qualche modo”
“No Jack, Calmoniglio ha ragione: Manny interviene molto di rado e quando lo fa non è per caso…”
Provò ad aggiungere Nord ma Jack lo interruppe.
“Eppure mi ha fatto tornare qui senza di lei! A quanto pare quindi anche lui la pensa come me!”
“Ma non è così che funziona…”
Ma Nord fu zittito nuovamente da Jack.
“Ormai le cose stanno così, la polvere di Pitch è finita e Elsa è felice, inutile farne un dramma. Scusatemi ma torno ai miei doveri di guardiano, sono stato via anche troppo”
Rispose con tono secco volando via e lasciando tutti letteralmente senza parole per qualche istante.
“Calmoniglio che fai ancora qui? Va da lui!”
Lo rimproverò Dentolina.
“Eh? Perché io?”
Dentolina alzò gli occhi al cielo.
“Perché sei il suo migliore amico!”
“C-COSA? Non sono il suo migliore amico! E poi mi sembra chiaro che voglia stare da solo!”
“E’ visibilmente sconvolto, ha bisogno di qualcuno che gli sia vicino con cui confidarsi!”
“In tal caso mi sembri molto più adatta tu per parlare di certe cose!”
“Ma io sono una ragazza, in questo caso Jack necessita di solidarietà maschile!”
“Nord allora! Lui è sicuramente la persona adatta per parlare a cuore aperto e sollevare il morale alle persone! Io finirei solo per litigare…”
In risposta Nord diede una spinta a Calmoniglio dietro la schiena.
“Calmoniglio, Dentolina ha ragione: Jack ha bisogno del suo migliore amico quindi và e fai più il Guardiano e meno il coniglio!”
“Ehi ho detto che non sono il suo migliore…argh e va bene! Ma poi non ve la prendete con me se finisce per essere più contrariato di quanto non lo sia già!”
Detto questo Calmoniglio fece apparire una tana sotto i suoi piedi per viaggiare velocemente fino a Jack.
 








 
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Salve a tutti, mi scuso per la lunghissima assenza ma sono tornata per finire la presente fic! Lo so è passato praticamente un anno ma è stato un anno difficile: è iniziato con il classico blocco dello scrittore e poi sono venute tante cose come il cambio di lavoro e ahimè anche il Covid che mi hanno portato via il già poco tempo a mia disposizione.
Passato un po' il periodo più burrascoso, credevo che ormai a nessuno più importasse della mia fic o se ne ricordasse invece sono stata piacevolmente sorpresa dal vedere varie persone contattarmi per sapere come stessi e se avessi intenzione di continuarla. Ringrazio queste persone perché mi hanno letteralmente fatto tornare la voglia e l’ispirazione per scrivere. Così mi sono messa a rileggere la mia fic e a riprendere la scrittura del capitolo presente da dove l’avevo interrotta. Colgo l’occasione quindi per ringraziare sempre chiunque sulle fic o in privato impieghi del suo tempo per commentare, recensire o anche solo parlare, consigliare e fare domande, perché che sia la prima volta o meno che lo facciate sappiate che anche un solo piccolo gesto può significare molto per uno scrittore e anche una singola recensione in più può aiutarlo in vari modi, come è successo a me! 

Ma parliamo del capitolo adesso: ho iniziato il capitolo con un piccolo salto temporale perché non volevo che la storia si soffermasse troppo sulle parti simili al film e anzi da adesso in poi ufficialmente inizia la parte totalmente autonoma dagli eventi del film.
L’inizio del capitolo era la parte che avevo scritto ormai tempo fa e che mi aveva portata al “blocco” ma rileggendo tutta la storia il continuo mi è venuto ed ho scritto abbastanza di getto.
L’atto di vero amore di Anna di mettere al primo posto il volere di Elsa di salvare la foresta piuttosto che i suoi sentimenti fa sciogliere il cuore di ghiaccio di Elsa (come avvenuto nel film più o meno).
Jack decide di “fare la cosa giusta” e tornare nella realtà a cui appartiene.
Elsa dal suo canto capisce i sentimenti che provava per Jack e si dispera per la sua morte eppure un qualcosa la spinge a fare un ultimo atto disperato.
Secondo voi hanno fatto bene? Cosa avreste fatto al loro posto? Cosa accadrà adesso?
Intanto Calmoniglio è stato “convinto” ad andare a provare a sollevare il morale a Jack, ci riuscirà?
Nel prossimo capitolo ci sarà una mia personalissima interpretazione dell’ultima canzone che sarà presente nella mia fic e adeguata alla mia storia.
Aspetto i vostri commenti/ipotesi/domande o varie ed eventuali, intanto ci vediamo al prossimo cap (tranquilli non aspetterete molto tempo stavolta, promesso!)

Ps: ho avuto molti problemi col caricamento delle immagini su NVU, il metodo che usavo prima non funziona e ho dovuto caricarle su tinypic e poi inserire il link nell'editor di EFP ... avete un metodo più veloce da suggerirmi?

 
   
 
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