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Autore: pampa98    02/04/2022    4 recensioni
[Our flag means death]
Breve fix-it per il finale della prima stagione.
«È bello rivederti» mormorò. «Mi hai… fatto preoccupare, ecco.»
Stede annuì. Si scostò da lui quanto bastava per poterlo guardare negli occhi. «Mi dispiace, mi dispiace davvero. Ho avuto… degli imprevisti e… Non potevo creare il nuovo me senza chiudere definitivamente col mio passato». Gli accarezzò il volto, facendo scorrere le dita sulla pelle ruvida. «Mi dispiace che sia stato tutto così improvviso e incasinato, ma adesso va tutto bene. Sono qui, siamo qui. Se può… bastarti.»
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il nuovo inizio



 

Iniziò a gridare mentre stava ancora remando in direzione della Revenge. Una a una, vide comparire sul ponte i membri della sua ciurma, seguiti da Izzy, Fang, Ivan e, infine, lui.
Si alzò sulla barca e agitò le braccia in aria, salutandoli. Stava per chiedere loro di tirare giù la scala, così che potesse salire a bordo, ma Edward lo precedette. Si arrampicò sul bordo della nave e saltò in mare, sotto lo sguardo attonito di tutti i presenti.
«Ed?!» esclamò Stede, sporgendosi per controllare che stesse bene.
Edward riemerse in superficie a un palmo dalla barca, rischiando quasi di farla ribaltare.
«Stede! Sei tornato.»
Stede gli tese una mano per aiutarlo a salire a bordo. I lunghi capelli crespi si erano appiattiti sulla sua testa e la vestaglia rossa – la
sua vestaglia, riconobbe Stede – era aderita completamente ai lati del busto, lasciandogli il petto scoperto. Stede si perse per un momento a osservare le linee nere che gli solcavano la pelle, ma subito si riscosse: aveva delle cose importanti da dire. Di nuovo tentò di parlare – per scusarsi, per rassicurarlo sui suoi sentimenti, mai stati più limpidi in vita sua – ma Edward lo fermò, stavolta tappandogli fisicamente la bocca. Non fu un semplice sfiorarsi di labbra, come era avvenuto per il loro primo bacio: Edward tenne le mani salde sul suo volto, trasmettendogli con quel singolo gesto tutto il dolore e la paura che aveva provato in quei giorni di lontananza. Stede rispose al bacio stringendosi alle sue spalle, cercando di avvicinarsi a lui il più possibile, per passargli a sua volta un messaggio vitale: non lo avrebbe mai più abbandonato; non gli avrebbe mai più permesso di partire senza di lui.
Quando si separarono, Ed poggiò la fronte contro quella di Stede, inspirando l’aria a pieni polmoni.
«È bello rivederti» mormorò. «Mi hai… fatto preoccupare, ecco.»
Stede annuì. Si scostò da lui quanto bastava per poterlo guardare negli occhi. «Mi dispiace, mi dispiace davvero. Ho avuto… degli imprevisti e… Non potevo creare il nuovo me senza chiudere definitivamente col mio passato». Gli accarezzò il volto, facendo scorrere le dita sulla pelle ruvida. «Mi dispiace che sia stato tutto così improvviso e incasinato, ma adesso va tutto bene. Sono qui,
siamo qui. Se può… bastarti.»
Le parole di Chauncey riecheggiavano ancora nella sua mente, eppure quando Edward gli sorrise, non trovò forzature o pentimenti nella sua espressione. E se lui, il fragile, senza fegato, piccolo ricco Stede Bonnet, era davvero la felicità di Barbanera, nient’altro al mondo avrebbe avuto importanza.
«Certo che mi basta. È tutto ciò che desidero». Edward agitò la testa, spargendo gocce di acqua salata per tutta la barca e anche addosso a Stede. «Ora andiamo. Ci racconteremo le nostre ultime avventure a bordo, okay? Izzy!» gridò poi, volgendosi verso la nave. «Non state lì impalati, ci serve la scala per risalire!»

 

«Piccolo, non sapevo avessi una presa così salda.»
Lucius sentì appena le parole di Pete. Quando aveva visto Barbanera tuffarsi in acqua, aveva stretto la mano del suo ragazzo, ripetendosi come un mantra:
Fa’ che succeda. Fa’ che succeda.
Alla fine le sue preghiere erano state ascoltate: nonostante la loro posizione distante, era impossibile fraintendere ciò che stesse accadendo su quella barca. Gettò le braccia attorno al collo di Pete e lo baciò, mentre intorno a lui anche gli altri membri della ciurma presero a esultare a modo loro: Fang scoppiò a piangere sulla spalla di Ivan, Roach cominciò a saltare insieme a Swede, Frenchie e Wee John si abbracciarono, e Buttons fece i suoi auguri alla nuova coppia attraverso dei versi incomprensibili alle orecchie umane.
«Coglioni» fu il mesto commento di Izzy, che tuttavia non esitò a eseguire l’ordine del suo capitano.
Non appena Edward e Stede furono a bordo, vennero assaliti dalle congratulazioni dei loro compagni, a cui il gentiluomo rispose con dei tiepidi sorrisi e una serie di “Oh, grazie, troppo gentili, gentilissimi”. Edward, d’altro canto, non essendo più avvolto dalla sua nube di tristezza, dimostrò loro che, nonostante l’assenza della barba, non aveva perso il suo carattere burrascoso.
«Toglietevi dal cazzo, fateci passare!» esclamò, facendosi strada tra la ciurma con una mano serrata sul braccio di Stede. «Salpiamo l’ancora e partiamo.»
«In che direzione?» chiese Buttons.
«Dove cazzo vi pa…». Si zittì e inclinò la testa di lato, sorpreso. Stede e gli altri seguirono il suo sguardo e videro un’immagine a loro già nota: un gabbiano era fermo sulla testa pelata di Buttons.
«Abbiamo un nuovo membro nell’equipaggio?» si informò educatamente Stede.
«È tornato Karl?» chiese Swede.
«No. Karl è ormai sotto l’acqua. Questa è la sua amica Olivia e sì, resterà con noi». Si voltò poi verso Edward. «I frustini sono banditi dalla nave.»
In un’altra epoca, dare un ordine a Barbanera sarebbe valso al povero illuso la perdita di un mignolo, nel migliore dei casi; ma il nuovo Edward si limitò a un’indifferente stretta di spalle.
«Va bene. Ora, non disturbateci a meno che…». Ci pensò su un momento. «No, non disturbateci e basta.»
Trascinò un semi-confuso Stede nei suoi alloggi, lasciando la ciurma sul ponte a chiedersi cosa dovesse fare. Il primo a reagire fu Lucius, che richiamò l’attenzione dei presenti con un battito di mani. Ricordò l’ordine che aveva dato il capitano Teach – far muovere la nave, in che direzione era indifferente – e poi scese in cabina, cercando il diario di viaggio di Stede. Non era solito prendere l’iniziativa nel riempire quelle pagine, ma dubitava che il Pirata Gentiluomo sarebbe riemerso presto dalla sua stanza per aggiornare la propria biografia. E, in tutta onestà, quella novità era la prima informazione relativa al suo capitano che Lucius era lieto di divulgare.

Così prese libro, penna e calamaio e iniziò a scrivere la fine – o forse era l’inizio? – della storia d’amore tra Stede Bonnet e Edward Teach.

   
 
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