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Autore: elbinico    04/04/2022    0 recensioni
piazza barberini, roma, primi anni '90. l'ispettore remo bonfante è stato chiamato per risolvere un caso d'omicidio nella scuola d'alta cucina "la forchetta d'argento"; la vittima, lo chef gervaso ambrati viene trovato morto accoltellato e con una carta da gioco in mano, la regina di picche.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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Era una mattinata di fine Novembre, mentre l'Ispettore Remo Bonfante raggiungeva la scuola d'alta cucina "La Forchetta d'argento" in Piazza Barberini al numero 22. Gli zampilli della fontana del Tritone del Barberini rischiavano di solidificarsi tanto era bassa la temperatura, "Qui me se gelano pure li neuroni che non ho, come me dice mi moglie" pensava tra se' e se' l'Ispettore del Testaccio.
Nella cucina era già presente la scientifica che eseguiva i vari rilievi, mentre Bonfanti parlottava col dottor Bragadin, il medico legale, "Che se famo una partita a tressette col morto, Vince?" "Te la ghe nota’ anca ti, Remo." Come non si faceva a non fissare quella carta, quella regina di Picche impugnata dal morto, che stonava con tutto il resto della stanza.
Stonava con la stanza, anche quel coltellaccio conficcato nel petto del famoso Chef Gervaso Ambrati, il titolare della scuola di cucina "La Forchetta d’Argento", un uomo piccolo e minuto, dai capelli biondo cenere, dalla bocca, contornata da una folta barba, era in una smorfia di dolore, dagli occhi spalancati, come a voler fotografare il suo assassino.
"Che sappiamo della vittima, Serpelli?" chiese Bonfante al giovane agente biondo, "Du…dunque, Ispettore, la vittima è lo chef Gervaso Ambrati, proprietario e insegnante della scuola di Cucina "La Forchetta D'argento'', 47 anni, sposato con la critica gastronomica Fabiana Rupersi, due figli adolescenti di 16 anni, gemelli, Roberto e Viola, abitava in una villa ai Parioli e aveva un appartamento proprio al quinto piano di questo palazzo.'' ''È tutto qui? Serpelli, dobbiamo scoprire se aveva problemi di soldi, se aveva qualche amichetta o amichetto, se faceva uso di sostanze stupefacenti? Sì, insomma non si accoltella uno al petto per un filetto al pepe rosa troppo speziato!! Forza, mi segua al quinto piano!!
Serpelli e Bonfanti entrarono in ascensore fino al quinto piano del palazzo, l’appartamento che teneva quasi meta’ del piano aveva la porta socchiusa e si sentiva un odore molto forte quasi di bruciato, a emetterlo era un tacchino con patate, che era in forno da chissà quando, purtroppo Ambrati non era riuscito a spegnerlo in tempo, o meglio qualcuno o qualcuna aveva per sempre fermato il timer al cuore di Ambrati.
"Amo’ bello come il sole, sei rientrato? Io non ho toccato niente, visto che…Ma che e’ sta' puzza di bruciato... E Voi chi siete? Dov’e’ il mio Gervi?" Una morettina dal viso ancora assonnato e con il trucco sfatto entro' nel ampio salone moderno con cucina, vestita solo con un babydoll verde menta. "Qui le domande le facciamo noi! Lei chi e’? Signorina, sono l’ispettore Remo Bonfante e questo e’ l’agente Serpelli, dobbiamo darle una brutta notizia, il suo "Gervi" e’ morto, assassinato."
"Co... come m... morto?! Assassinato?! Che ne sarà di me senza di lui?'' esclamò la donna mettendo le mani nei lunghi capelli neri. ''Come vi siete conosciuti, signorina? Era un'allieva della scuola di cucina?'' chiese Bonfante, con aria paterna. Dopo essersi ripresa un po' la donna, ricominciò a parlare ''Lei assomiglia un po' a mio fratello maggiore, Ruggero, comunque mi chiamo Tiziana, Tiziana Darnelli. No, non ero un'allieva di Gervi. Ci siamo conosciuti a una festa in costume, il tema era "Alice nel paese delle meraviglie'' lui si occupava del buffet ed era vestito da coniglio bianco, mentre io ero vestita da regina di Picche, volevo vestirmi da quella di Cuori ma il costume era già preso. Abbiamo cominciato a chiacchierare, complice una tartina a forma di quadri con uova sode e maionese. Quando ero giù di morale me ne preparava a uffa, cosa farò senza di lui.'' Singhiozzò.
   
 
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