Carlo si guardò soddisfatto allo specchio del salone di parrucchiere, tentando di riprodurre il tipico sorrisetto che gli eroi degli anime hanno costantemente stampato sul volto e che lui aveva sempre ritenuto idiota, ma che faceva colpo sulle sue compagne di classe più carine. Sinceramente non capiva cosa ci trovassero le ragazze in dei pupazzi di carta, anzi “di pixel” perché Giulia gli aveva fatto notare proprio l’altro giorno che adesso “gli Anime” (perchè certo chiamarli “cartoni animati” è da “ignoranti mentecatti) “sono realizzati con il grafica digitale ”bhò... valle a capire le ragazze!”

A scuola avevano parlato di mestruazioni e ormoni e lui, sentendo vari discorsi in giro aveva capito che gli ormoni creano problemi all’umore delle donne, succede pure a sua madre, quindi saranno quelli che fanno impazzire le ragazze per dei soggetti giapponesi con certe capigliature… bhò?!

Comunque il parrucchiere cinese, padre di Jin-Tzu... ecc (questi cinesi con nomi impronunciabili!) suo compagno di classe si è rivelato essere davvero un mago perché ha saputo trasformare la sua capigliatura tendente al crespo, in una scultura di ciuffi corvini degna del protagonista di un Anime. Provò a spostarsi il ciuffo dalla fronte con il dorso della mano emulando i gesti degli eroi delle sue compagne, poi sogghignò perfido. Era davvero curioso di vedere le loro facce quando l’indomani sarebbe entrato in classe con il suo nuovo look.