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Autore: lmpaoli94    13/04/2022    2 recensioni
Roma, Estate 1944
Lontano da quell’affetto che credevo potesse non finire mai più.
I bombardamenti notturni mi facevano riflettere in quel presente che ormai credevo potesse essere incancellabile e immutabile.
Eppure io mi ricordavo di te, Kate.
I tuoi occhi e il tuo sorriso prima di partire e salire su quel pullman lontano da te e verso quel dovere che la guerra mi stava chiamando.
Le tue lacrime offuscavano il tuo sorriso e i tuoi dolci baci che emanavano quel profumo di libertà che sembravo aver perso per sempre.
Ma io voglio ricordarti così: felice, sorridente e spensierata.
Perché non posso vivere solo di ricordi.
Voglio vivere insieme a te, in un futuro scritto su carta indelebile in cui nemmeno la morte potrebbe mai cancellare.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Richard Castle, Roy Montgomery | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Tornare indietro nel tempo per poter rivivere quei ricordi tanto assopiti ma molto forti.
C’eravamo incontrati proprio qui, durante una delle mie vacanze.
Non sapevamo di provenire dalla solita nazione perché l’Italia ha quel qualcosa di magico e di affascinante che nessuno può mai dimenticare.
Ed ora che a distanza di otto anni sono tornato nella capitale di questa penisola, non potrò dimenticare il bellissimo borgo in cui ci siamo davvero conosciuti.


Roma, 1936

Ero circondato da persone povere che avevano a malapena qualcosa di vivere.
Io, da soldato in congedo, avrei potuto fare qualcosa per loro, dandogli quei pochi soldi di cui potevo godere.
I bambini giocavano a palla senza curarsi della scuola perché i genitori erano troppo poveri per poterli iscrivere.
Erano tempi molto duri per tutti, soprattutto ora che questo regime che opprimeva quelle povere anime cercava di nascondere la povertà per far spazio al benessere e alla ricchezza.
Ma Mussolini non sapeva, o faceva finta di non sapere, che molta gente continuava a soffrire, mentre nell’aria si sentiva e udiva già il riecheggiare di un conflitto che avrebbe cambiato il destino di molti.
Ma senza pensare a quel futuro che prevedevo solo oscuro e senza significato, io intravidi una giovane donna intenta ad aiutare quei bambini prendendoli per mano per portarli a scuola.
Aveva quel viso angelico e quei piccoletti sapevano bene che potevano fidarsi di lei.
Nemmeno io avevo mai visto così tanta bellezza e così tanta gioia invadermi il cuore.
Ero stato folgorato, da quella donna così giovane e piena di vita.
Ma i miei pensieri furono immediatamente interrotti da alcuni bambini che mi lanciarono la palla dritto in faccia, facendomi anche male.
Quei monelli cercarono di scappare senza farsi vedere, ma le loro gracili gambe riuscivano a malapena a tenergli in piedi.
Ma non potevo dimenticare che uno di quei due bambini che mi avevano lanciato la palla per poco non cadde a terra dolorante.
< Attento, ragazzino. >
Nel corso dei miei anni a New York, i miei genitori mi avevano insegnato l’italiano, in modo che potevo comunicare con quel popolo che in massa stava iniziando ad abitare quelle terre fatte di una fortuna che non molti riuscivano a conquistare.
Una storia di adolescenza che mi aveva portato ad amare tale lingua, soprattutto quando mi fidanzai con una italiana proveniente da Napoli.
Ma il destino avvolte oscuro e privo di giustizia toglie quelle bellezze che un uomo cerca sempre di custodire gelosamente.
la criminalità era talmente vasta e presente in quei luoghi di una Little Italy malfamata che se non rispettavi tali leggi dietro la corruzione, ci scappava sempre il morto.
Un passato doloroso che non potevo mai dimenticare in nessun modo.


Non volevo pensare a quel passato ancora torbido nella mia mente, ma volevo soltanto aiutare quel ragazzino.
Sempre che lui potesse davvero aiutare me.
< E’ solo una piccola ferita > gli sussurrai dolcemente < Non è niente di grave. >
< Stai lontano da me! Non è colpa mia se eri sulla traiettoria della palla. >
< Ma cosa stai dicendo? Io volevo solo… >
< E lasciami! >
Prendendomi ancora a calci e contorcendomi dal dolore, quel bambino di cui ignoravo il nome me ne aveva date di santa ragione, mentre anch’io mi stavo comportando come un poppante.
Anche se era molto gracile, riusciva ad avere la forza necessaria per difendersi dai male intenzionato.
Ma che colpa potevo averne io?
< Sì è fatto male? >
Ma ad un certo punto, sentii quel tocco così lieve di quella donna che mai avrei potuto dimenticare.
< Ecco, io… >
< Prego. La aiuto ad alzarvi. >
Il suo tocco sembrava davvero angelico e così delicato e quel contatto avrei tanto sperato che non si fosse mai interrotto.
< Ne è sicuro di stare bene? >
< Io? Ma certo. Non è niente. >
< Quel bambino gliene ha date di santa ragione > rispose sorridente la ragazza alquanto divertita < I bambini di questi quartieri sanno davvero come difendersi. >
< Assolutamente d’accordo con lei. >
Avrei voluto tanto dirgli come si chiamava e da dove potesse provenire, ma dal suo accento straniero avevo capito che non era affatto italiana.
Mi sentivo però bloccato ogni volta che la guardavo negli occhi, e anche se ero molto maleducato, non riuscivo a chiuderle o a distogliere lo sguardo per pensare ad altro.
< E’ sicuro di stare bene? >
< Certo… Mai stato meglio. >
E mentre continuavo a fissarla come un ebete, ecco che fu lei a fare la prima mossa.
< MI chiamo Kate Bckett. E lei? >
< Richard Castle. >
< Non ci posso credere > ribatté sorpresa la donna < Non avrei mai creduto… >
< Di trovare un americano a Roma? Ho deciso di prendermi un periodo di riposo e quale posto migliore per impiegare il mio tempo nella capitale dove sono cresciuti i miei nonni. >
< Quindi lei è un italo – americano? >
< Esatto. Mia madre ha sposato un americano e per conoscere i luoghi di una magnifica Italia piena di misteri e storie da scoprire, ho deciso di fare un lungo viaggio per giungere fin qui… Mentre lei? >
< Diciamo che io sono fuggita da un presente che non mi piaceva > rispose malinconica la ragazza < Dopo che i miei genitori hanno perso tutto dopo il crollo della borsa del 1929, abbiamo deciso che cambiare aria sarebbe stata la migliore soluzione. Grazie ad uno zio di mio padre, siamo venuti qui a Roma per poter ricominciare una nuova vita scordando il passato tanto burrascoso quanto disperato. >
< Mi dispiace davvero tanto per quello che ha attraversato, signorina Beckett. >
< Mi chiami Kate. E se per lei non è un problema, potremmo darci del tu. >
Quella confidenza fu davvero un toccasana insperato per me.
Non so come, ma dai suoi occhi riuscivo a leggere il suo cuore spensierato e pieno di forza di volontà.
Non ero ancora sicuro se stava provando i miei soliti sentimenti, ma volevo solo godermi quel presente cercando di conoscerci meglio.
E tutto ciò stava andando davvero bene.
< Certo che puoi darmi del tu, Kate. Io…. Sono ancora molto sorpreso di aver trovato una mia connazionale. >
In verità ero davvero estasiato da tale bellezza e da quella normalità che avvolgeva la sua persona.
Avrei voluta abbracciarla per sentire ancora quel profumo che mi aveva inebriato, ma sapevo bene che dovevo andarci con i piedi di piombo per riuscire a fare breccia definitivamente nel mio cuore.
Ma se lei fosse rimasta a Roma a vivere con i suoi parenti e con la sua famiglia, a me mancavano due settimane per la fine del mio congedo.
La nazione aveva bisogno di me e mentre cercavo di concentrarmi nel presente, vivere una storia d’amore dritta nei miei pensieri.
< Meno male. Pensavo di aver fatto una brutta figura cercando di prendere tale confidenza con te. >
< Assolutamente no. a me piace molto parlare a cuore aperto > risposi sorridente mentre passeggiavamo uno accanto all’altra.
< Bene… Ma ora dimmi, com’è la situazione negli Stati Uniti? C’è ancora gente molto povera che soffre la fame e ha perso tutto? >
< No. non è assolutamente come qualche anno fa’ > spiegai cercando di dare le risposte più esaustive al caso < Frank Delano Roosvlet ha risollevato le sorti di molte famiglie, ma c’è ancora molto da lavorare. L’America non può essere messa in secondo piano da altre nazioni a causa di una crisi senza precedenti. >
< Accidenti! Patriottico al massimo! >
< Non per altro sono un soldato. In congedo. >
< Davvero affascinante, non c’è che dire. >
Affascinante.
Una parola che ancora risuonava nella mia mente dopo tutto questo tempo.
E mentre continuavo a sciogliermi per lei, intravedevo nei suoi occhi quella voglia di nostalgia che penderebbe chiunque fosse attaccato alle proprie radici.
< Sai Richard, un giorno mi piacerebbe tornare a casa. Nel,a mia New York? >
< Anche tu sei di New York? Davvero incredibile!c >
< Prima di perdere tutto abitato nella quinta strada. Un luogo magnifico dove le persone facoltose partivano per poter essere più ricchi e cambiare il paese… TU dove abiti precisamente? >
< Vicino a Little Italy, dove quel popolo orgoglioso che ha attraversato un oceano in cerca di fortuna csi rimbocca le mani per un futuro migliore. >
< Hai assolutamente l’Italia nel sangue, caro Richard. >
< Ed è per questo che sognavo un giorno di visitarla. Non è grande come l’America, ma mi piacerebbe scoprirla in lungo e in largo… Ma purtroppo non ho molto tempo a mia disposizione. >
< Devi rientrate al più presto? >
< HO tempo due settimane… Ma che sicuramente le vivrò pienamente. >
Non volevo pensare al tempo che mi rimaneva, ma come ho detto prima, solo a quel presente.
E mentre il mio presente era affascinato dalla presenza di quella ragazza così giovane e bellissima, i luoghi di Roma avevano assolutamente bisogno di essere scoperto, percorrendo quelle vie malfamate che non potevano essere oscurate dallo splendore di tempi antichi e di borghi affascinanti che attraversavano il tempo incessante sotto il sole della speranza.

   
 
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