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Autore: Aranel95    16/04/2022    3 recensioni
Inuyasha, in fondo, aveva il terrore della notte di novilunio. Sin da bambino, si chiudeva in una camera e rimaneva lì, solo, al buio e soltanto gli abbracci e le coccole di sua madre Izayoi potevano calmare i suoi turbamenti. Lui voleva essere forte e potente come suo padre e suo fratello ma, avendo una madre umana, lui era un demone a metà. Non apparteneva a nessun mondo specifico: non era né umano, né demone.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Kagome era appena tornata al villaggio di Kaede, dopo uno dei tanti viaggi alla ricerca di Naraku e dei frammenti della sfera. Entrando nella capanna della vecchia sacerdotessa, vide i suoi libri di scuola accatastati in un angolo: li aveva lasciati lì perché lo zaino era troppo pesante e Inuyasha non faceva altro che puntualizzarglielo di continuo, come un insopportabile disco rotto! Si avvicinò per raccoglierli e prepararsi alla partenza.

“Divina Kagome, vai già via?”

Kagome si voltò vedendo Miroku e Sango fare il loro ingresso nella capanna, insieme al piccolo Shippo e Kirara.

“Ah, sì, tra tre giorni ho degli esami e ho bisogno di tranquillità per studiare!” disse Kagome sorridendo ai suoi amici. Shippo non resistette e le saltò tra le braccia.

“Ci lasci per tre giorni con quel cagnaccio?!”

“Oh, suvvia, Shippo! Tu e Inuyasha dovreste provare ad andare d’accordo anche se…” disse sospirando e poi riprendendo il suo discorso “… è un bambinone immaturo! Dico, ha più di duecento anni e si comporta come un bambino capriccioso. A proposito, dov’è?”

Sango sospirò, poggiando Hiraikotsu contro la parete.

“Al pozzo, offeso come suo solito. Fa tante storie tutte le volte che vai via!”

Kagome sbuffò spazientita: il disgraziato doveva comportarsi così ogni volta?! Non potevano andare sempre alla ricerca di quei dannati frammenti della sfera, soprattutto in una notte come quella! Kagome ormai aveva imparato a tenere il conto delle notti di novilunio – notti in cui Inuyasha era più irascibile e insopportabile del solito.
La ragazza uscì dalla capanna, salutando gli amici e l’anziana sacerdotessa, e si avviò al pozzo. Il sole iniziava a tramontare e Inuyasha era rimasto lì, seduto, con le braccia conserte, Tessaiga sotto il braccio e gli occhi chiusi.

“Inuyasha…” lo chiamò Kagome, cercando di prenderlo per il verso giusto.

“Mmf!” sbottò.

“Si può sapere perché ti irriti così tanto ogni volta che devo tornare a casa? Erano i nostri patti sin dall’inizio! Sto per quasi tutto il tempo qui, ma ho diritto a vedere la mia famiglia, i miei amici, andare a scuola!”

“Ah! Tu e questa scuola!” disse con il suo solito tono. “Potevi partire domattina!”

“Un momento… non vuoi passare la notte di novilunio da solo?!”

Inuyasha si alzò rabbioso e la guardò con occhi truci. Le si avvicinò e la prese per le spalle.

“Che accidenti dici?! Non è di certo la prima che passo!”

“E allora perché sei particolarmente nervoso?!” disse Kagome mettendosi le mani sui fianchi.

Inuyasha, in fondo, aveva il terrore della notte di novilunio. Sin da bambino, si chiudeva in una camera e rimaneva lì, solo, al buio e soltanto gli abbracci e le coccole di sua madre Izayoi potevano calmare i suoi turbamenti. Lui voleva essere forte e potente come suo padre e suo fratello ma, avendo una madre umana, lui era un demone a metà. Non apparteneva a nessun mondo specifico: non era né umano, né demone. Visto che sua madre ormai era morta da tempo, nessuno era in grado di fargli passare le sue crisi… nessuno, tranne Kagome. Ma, per quanto avesse la dignità di un brigante dentro un bordello, quella volta non riuscì ad avere il coraggio e la sfacciataggine necessari per chiedere a Kagome di venire con lei. Alla giovane sacerdotessa in erba, però, non servì e comprese bene.

“Dai, vieni.”

“Eh? Non… non è necessario!” disse lui arrossendo violentemente.

Ma la mano di Kagome prese la sua e, di colpo, si trovò ad attraversare il pozzo, trovandosi a casa Higurashi. Diede una mano alla ragazza, prendendole lo zaino ma iniziava a sentire già la forza mancargli. Usciti dal tempio, il mezzo demone notò che il sole era bello che tramontato; d’istinto si guardò le mani e vide che gli artigli erano scomparsi. Kagome, che già era quasi arrivata alla porta di ingresso, si fermò e si voltò per vedere dove lui fosse.

“Inuyasha! Dai vieni!”

“Ah… sì, arrivo” disse, ridestatosi di colpo dalla voce di Kagome.
 
Entrati in casa, Sota corse in contro alla sorella nel momento in cui sentì la sua voce.

“Sorellona! Sei tornata!” disse abbracciandola. Kagome lo strinse teneramente ma si accorse che Sota guardava con occhi straniti Inuyasha. “Oh ma… lui è il fratellone?!”

Inuyasha stava per dirgliene quattro ma si frenò: dopotutto, il piccolo Sota non aveva alcuna colpa e non poteva sapere di questa maledizione che gravava sul giovane demone cane.

“Sì, resterà con noi per stanotte!” disse Kagome, raggiungendo la cucina e salutando il nonno e la madre.

La signora Higurashi andò in contro al ragazzo, sorridendogli gentile come sempre. Inuyasha apprezzava molto la madre di Kagome: era sempre dolce e premurosa con lui, come se fosse suo figlio. Gli venne in mente una sorta di flash, ricordando l’affettuosità e la gentilezza di mamma Izayoi… oh kami quanto le mancava!

“Oh allora sarai nostro ospite! Purtroppo la casa non è molto grande, se vuoi puoi dormire con Sota o…”

“Non è necessario, signora.” Disse imbarazzato. Kagome intervenne e prese sua madre sotto braccio.

“Inuyasha non dorme molto, mamma. Gli farò spazio nella mia stanza!”

 
La signora Higurashi si fece scappare una risatina mentre il nonno fulminò il ragazzo con un’occhiataccia… ah i parenti! Sempre pronti a pensare male, pensò Kagome. Non perse nemmeno tempo a dare loro le spiegazioni necessarie perché vide che la cena era già in tavola e lei stava accecando dalla fame!

 
***

 
Dopo una doccia ristoratrice, Kagome scese in soggiorno vedendo Inuyasha ipnotizzato dallo schermo della Tv, intento a mordere un biscotto, mentre Sota gli spiegava cosa stessero guardando. Kagome apprezzava Inuyasha in quelle notti: sembrava meno irruento e, a volte, persino più gentile con lei. Anche a cena era stato piuttosto tranquillo e, stranamente, non aveva avuto scatti di ira o quanto altro quando la famiglia di Kagome aveva chiesto il perché del suo aspetto. Kagome si occupò di spiegare la cosa, senza creare ulteriori imbarazzi al povero Inuyasha.

“Io vado a dormire, buonanotte!”

“Uh? Arrivo!” disse Inuyasha, alzandosi.

“Buonanotte sorellona! Ciao fratellone!”

Sota si prese qualche istante per osservare Inuyasha con i capelli scuri, le mani e i piedi senza artigli, gli occhi castani e le orecchie normali… era così strano e Sota pensò che forse anche Inuyasha si sentiva a disagio in quella forma.

Una volta in camera di Kagome, la ragazza si buttò nel suo letto, beandosi della morbidezza dei cuscini e di un materasso decente! Inuyasha, in silenzio, sedette davanti la finestra, sospirando e tenendosi la spada sotto il braccio.

“Ehi, qui non c’è Sesshomaru pronto a rubartela, mettila via.” Disse Kagome voltandosi verso di lui e sorridendo.

“Ah. È l’abitudine.” Mugugnò, ma ascoltò il consiglio della ragazza e mise via la spada.

“Non stare lì, vieni.”

Inuyasha strabuzzò gli occhi nocciola quando vide Kagome fargli spazio sul letto… era impazzita?! Il ragazzo arrossì violentemente, diventando dello stesso colore della sua veste. Kagome rise piano vedendolo così impacciato e… dolce!

“Non ti mangio mica!”

“No… non è questo… è che…” disse, sedendosi silenziosamente accanto alla ragazza, sul letto. “Ah, accidenti, Kagome! Mi metti in imbarazzo!” disse guardando altrove.

Kagome si avvicinò di più a lui, poggiandosi sulla sua spalla.

“Io lo so cosa provi in queste notti… però non devi avere paura. Io non ti lascerò mai da solo.”

Inuyasha, dapprima imbarazzato, si rilassò e guardò Kagome. Nonostante lui la trattasse male delle volte, lei era sempre pronta a stargli vicino, sia quando tornava umano che quando, a volte, si mutava in un demone sanguinario. Lei lo aveva portato nel suo mondo perché voleva proteggerlo dai nemici che avrebbe potuto incontrare quella notte.

“Lo so, Kagome.” Disse abbassando lo sguardo. “E ti ringrazio…”

“Non devi farlo. Io ti sto vicino perché mi va, perché io…”

Kagome si frenò, non riuscendo ad andare avanti con il discorso, troppo per lei! Stava per confessargli i suoi sentimenti così, come se nulla fosse?! In pigiama, seduti come due ragazzini imbranati e impacciati?! Kagome chiuse gli occhi, poi li riaprì voltandosi verso di lui e, con grande sorpresa, si trovò le labbra di Inuyasha incollate alle sue. Cosa faceva?! Era andata a fuoco, sentiva le guance bollenti e aveva iniziato a tremare dall’emozione quando sentì la lingua del demone insinuarsi con prepotenza dentro la sua bocca. Kagome non poteva crederci: stava baciando Inuyasha! Ed era stato lui a prendere l’iniziativa! Non voleva perdersi in questi stupidi pensieri e decise di godersi il bacio, voltandosi verso di lui e sedendosi sulle sue gambe.
Inuyasha le cinse i fianchi e insinuò le mani sotto la maglietta del pigiama di Kagome mentre lei premeva il seno contro il suo petto e gli prendeva il viso, baciandolo con prepotenza.

“Kagome…” mormorò lui, staccandosi da lei per riprendere fiato e stringendola a sé.

“I… Inuyasha… che stiamo…”

“Perdonami…” mugugnò lui, sentendola staccarsi dal suo abbraccio.

“Non… non fa niente…” disse arrossendo.

Entrambi erano diventati paonazzi ma erano stranamente felici. Kagome si intrufolò sotto le coperte, seguita da Inuyasha che, senza andare oltre, si era sdraiato accanto a lei, abbracciandola da dietro.
Per una volta, Inuyasha dopo tanti anni, poté passare una notte di novilunio in serenità, dormendo beato e cullato dalla persona che più amava al mondo. Il profumo di Kagome lo inebriava e lo coccolava come una dolce ninna nanna, sentendosi finalmente al sicuro e senza dover avere paura.




A/N Saaaalve gente :D! Avevo voglia di qualcosa di tenero e puccioso ed eccomi qua :D anche loro sono una delle mie coppie preferite e onestamente, non potevo non scrivere questa piccola oneshot! Poi diciamocelo... ma quanto è bello Inuyasha umano?! *-*
Comunque, niente, tra domani e Pasquetta pubblicherò anche il capitolo 32 di "Uno strano appuntamento"! 
Baci stellari <3
  
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