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Autore: EMI06082003    18/04/2022    0 recensioni
Quando nel 2024, dei sanguinari robot, conosciuti come le sentinelle, sterminano i mutanti e i loro alleati umani, Wolverine viene mandato nel 1973 per impedire a Mystica di uccidere Trask. Ma per farlo deve cercare aiuto nell'unica persona che nel passato può confermare la sua versione, l'unica che può convincere i giovani Charles e Erik a collaborare per salvaguardare il futuro: Katherine Walker.
Tuttavia quest'incontro prematuro porterà alla luce sentimenti, segreti, paure e questioni rimaste sepolte dopo gli eventi di Cuba.
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Quando conosci già gli eventi futuri, quando sai già cosa succederà, come puoi capire dove finisce il libero arbitrio e comincia la manipolazione? E se manipoli la storia di qualcuno per aiutare molte altre persone, per migliorare molte altre vite, sei buono o sei cattivo? Sei nemico o sei amico? E se invece resti fermo a guardare milioni di possibilità scorrerti davanti agli occhi, troppo spaventato di diventare un nemico per poter agire, questo non ti rende una codardo? Fino a dove sei disposto ad arrivare per proteggere la tua specie? Quali limiti sei disposto ad infrangere?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 16: Vestaglia di seta bianca


Era sera inoltrata e tutti a Westchester stavano dormendo, tutti tranne Katherine, che avvolta in una comoda vestaglia di seta bianca, era seduta nella poltrona della biblioteca, luogo dove un tempo Charles ed Erik giocavano a scacchi. Il motivo per cui era sveglia si manifestò poco dopo, quando Raven, nelle vesti di una giovane donna bionda, entrò nel cuore della notte in quella che era stata casa sua per svariati anni. Non si stupì di trovare Katherine nel salottino della biblioteca ad aspettarla e dopo un veloce saluto si sedette nella poltrona adiacente la sua e le consegno una cartellina capiente “Ho consegnato a tuo nome i fascicoli a Pietro Maximos con le rispettive indicazioni che mi hai dato” disse Raven

“Sono troppo sobria per affrontare questo” commentò la donna dopo aver aperto la cartellina che conteneva gli orrori fatti da Trask sui mutanti, motivo per cui versò due dita abbondanti di whisky in ciascuno dei due bicchieri 

“So che volete fermarmi e sappi che non ci riuscirete” disse Raven rompendo il silenzio che si era creato, probabilmente voleva apparire minacciosa, ma Katherine la conosceva abbastanza bene da sapere in realtà era insicura

“Non intendo farlo, volevo solo scambiare due chiacchiere tra amiche sono passati mesi dall’ultima volta che ne abbiamo fatta una come si deve” le rispose consegnandole il bicchiere

“Va bene, chiacchieriamo… deduco che le cose fra te Charles siano migliorate visto che sei qua”

“Ci siamo baciati” disse con uno squittio come farebbe un adolescente alle prese con la prima cotta “Finalmente, te l’ho detto che è cotto di te dal 62’” rispose Raven con altrettanta euforia. La conversazione continuò così tra un racconto e un alcolico, parlarono anche di Alex e Rebecca, che Raven aveva avuto modo di conoscere, seppur poco, tramite Katherine. Il cool della conversazione arrivò quando Katherine si tolse la vestaglia rivelando un meraviglioso intimo di pizzo “Cosa ne pensi? Secondo te è troppo?”

“Penso che tu dovresti stare solo in intimo! Ma sinceramente non pensavo che tu e Charles foste già a questo punto”

“Lo so, ma quello che succederà domani determinerà il nostro futuro e non so se avremo molte altre occasioni altrettanto serene” e con questa affermazione terminò il breve, ma intenso momento di chiacchiere tra amiche.

“Vuoi provare a convincermi pure tu a non uccidere Trask?” chiese Raven totalmente consapevole che prima o poi l’argomento sarebbe dovuto uscire

“Non è questione di uccidere Trask, è un grandissimo pezzo di merda e se morisse potrei solo voler festeggiare, il problema sorge nel momento in cui lo trasformi in un martire e condanni tutti noi ad essere perseguitati. Inoltre -continuò addolcendo il tono della voce- hai considerato che se lo uccidi diventi in automatico un’assassina?”

Raven la guardò per qualche secondo, Katherine non l’aveva mai voluta controllare, fin dai tempi di Cuba lei la spronava a prendere le sue scelte e ad essere chi volesse, era per questo che in quegli anni erano rimaste in contatto: Raven trovava sostegno in Katherine. Questi pensieri fecero sentire terribilmente in colpa Raven, che era consapevole che l’indomani si sarebbero scontrate. Vedendo di aver fatto centro la veggente si permise di continuare “Non commettere lo stesso errore di Erik, non ti fare accecare dalla vendetta, perchè lo sappiamo entrambe che si tratta di questo: vendetta”

“Se non sbaglio ai tempi eri favorevole alla morte di Shaw”

“Lo ero solo perché sapevo che non c’erano alternative per fermarlo, non esistevano congegni che lo avrebbero potuto contenere per il resto della vita e se non fosse morto avrebbe ucciso molte, troppe, persone innocenti. Trask è diverso, non è un mutante e se sono riusciti ad intrappolare Magneto, ci riusciranno anche con lui”

“Dimmi come faresti a dormire la notte sapendo che l’assassino di Sean è vivo, specialmente dopo aver visto questo” disse indicando la cartellina che le aveva portato

“Dormirei serenamente perchè almeno saprei di non essere un’assassina accecata dalla vendetta, ma di aver fatto giustizia come richiede la legge”

“Non lo faccio per me, lo faccio per quelli come noi: Trask deve essere messo fuorigioco in un modo o in un altro! -Raven fece una piccola pausa, si avvicinò di più all’amica e tornò col suo aspetto naturale- Guardami negli occhi e dimmi che non c’è modo di uccidere Trask senza che questo diventi un martire e allora non lo uccideró” 

“Ti mentirei se te lo dicessi, ma questo non riguarda né Trask, né Erik, né me. Questo riguarda te e chi sei disposta a diventare. Vuoi diventare veramente un’assassina?”

“Non ha importanza cosa voglio io”

“Forse non ha importanza per te, ma per me, per Charles, per Hank e per Alex tu sei molto importante” Raven sembrò quasi commossa dalle parole della donna e i suoi occhi felini divennero lucidi, poi abbassò lo sguardo e con voce tremante le confessò di aver intrapreso una relazione con Erik dopo Cuba, ma la compostezza con cui rispose la donna la fece scombussolare, difatti le disse un semplice “Lo so”. Molto probabilmente Raven sperava che confessandole una simile fatto lei si sarebbe arrabbiata al punto tale da non volerla più aiutare, ma con Katherine non funziona così…

“Sei assurda vado a letto col tuo uomo dopo che vi siete malamente lasciati e tu continui a essermi amica”

“Beh siamo donne, se non ci aiutiamo tra noi non ci aiuterà nessuno… e poi tra me ed Erik non c’era nessuna possibilità e lo sapevo già da molto tempo. Ma spero che tu non ti offenda se ti dico che ero felice quando ho visto il futuro tuo e di Erik, perché mi sono sempre fidata della tua integrità morale”

“E se non fosse Erik quello senza moralità, ma fossi io?”

“Raven è tutta la vita che lasci gli altri prendere le decisioni al tuo posto, prima Charles, poi Hank, poi Erik e ora ti aspetti che sia io a dirti che fare e non capisco davvero il perché. Io mi fido ciecamente del tuo giudizio e so che prenderai la scelta migliore, ma non intendo controllarti, non intendo dirti che fare. La scelta è soltanto tua, ma sappi che se prendi una scelta devi anche prenderti la responsabilità delle conseguenze che ne derivano, perché se uccidi Trask e i mutanti vengono perseguitati la colpa sarà anche tua.” le disse alzandosi dalla poltrona e lasciandola sola con i suoi dubbi. Le parole di Katherine erano state dure, ma necessarie e forse non avrebbero scosso nell’immediato Raven, ma, anche se nessuna delle due lo sapeva, avrebbero rappresentato un punto di svolta nella sua vita. 

 

§

 

Dopo aver lasciato Raven, Katherine si recò al piano superiore e con un pizzico di malizia entrò nella camera di Charles, il quale sentendo i rumori e avvertendo i suoi pensieri si svegliò e accese la luce del comodino: “Hai incontrato Raven?” le chiese sbalordito, evidentemente le aveva letto nel pensiero, “Perché non me lo hai detto?”

“Aveva bisogno di un’amica con cui parlare per rassettare i pensieri” rispose Katherine sedendosi nel letto di fianco a lui, probabilmente se Charles non fosse stato distratto dai pensieri della donna su come continuare la serata, si sarebbe alterato per non essere stato avvisato della visita della sorella. Katherine capendo subito cosa era successo mise l’espressione più arrabbiata che riuscisse a fare “Seriamente?! Sei assurdo!” lo canzonò, nascondendo il divertimento che provava

“Cosa?”

“Lo sai benissimo… se avessi saputo prima che bastava un intimo di pizzo per farti diventare accondiscendente lo avrei usato anni fa!”

“A mia discolpa posso dire che hai voluto tu che riavessi i miei poteri e quindi devi accettare che li uso anche per altro oltre che per salvare il mondo”

“Stai per caso insinuando che quindi la colpa sia mia?”

“Beh se la mettiamo così…” provò a dire Charles, ma si bloccò subito non appena la donna si tolse la vestaglia rivelando un sensuale intimo di pizzo rosso e nero “Se invece la mettiamo così?” disse la donna 

“In tal caso la colpa è totalmente mia” rispose Charles cingendole i fianchi con le mani e avvicinandola a sé cominciò a lasciarle una scia di soffici baci lungo il collo

“Sono assolto?”

“Assolutamente no, ma continua più in basso” e ben presto l’intimo in pizzo raggiunse la vestaglia e i vestiti di Charles  sul pavimento…

“Una relazione tra un telepate e una veggente sembra la ricetta per un disastro totale” si lasciò sfuggire la donna prima di crollare a dormire tra le braccia di Charles, l’indomani mattina li aspettava una giornata complicata.

 
   
 
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