Il rumore della libertà
Eleutheromania
dal greco: desiderio di sentirsi liberi
Eleutheromania
dal greco: desiderio di sentirsi liberi
Levi avrebbe potuto riportare l'ordine con poche e semplici parole in quell'aula che, secondo la sua pungente percezione, appariva fin troppo caotica.
La contraddizione più grande – anche più di un gigante – risiedeva nel fatto che i venticinque studenti ai quali stava spiegando la nuova lezione di storia contemporanea fossero rigorosamente silenziosi e, pertanto, non aveva motivo alcuno di anelare tanto alla quiete se questa aleggiava già nell'ampia stanza.
Il fatto era che c'era un elemento in particolare che faceva davvero tanto, troppo rumore: era palese quanto Eren Jaeger non stesse seguendo la lezione ma fosse, invece, altamente interessato a osservare il cielo al di fuori della finestra, un confine infinito che delimitava il dovere di ogni studente frequentante la scuola superiore dalla libertà assoluta.
Eren Jaeger agognava la libertà e la bramava in un modo completamente diverso rispetto a tutti i suoi coetanei.
Lui ricercava qualcosa che andava oltre la superficialità terrena, un mondo perfetto da ogni ombra maligna.
Eren Jaeger aveva sempre lo sguardo fisso al di là di quelle mura che lo rendevano prigioniero per ore a tratti interminabili.
E questo Levi, il professore più temuto e rispettato di tutto il liceo, l'aveva capito ormai da tempo: aveva capito che Eren era un ragazzo che urlava con gli occhi, che le sue grida erano laceranti e forti come un boato in grado di far tremare la terra sotto i piedi.
Eren era silenzioso durante l'ora di lezione, ma Levi percepiva sempre fin troppo rumore.
E andava bene così.