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Autore: Effye90    22/04/2022    1 recensioni
Una normale mattina al santuario viene presto sconvolta da una scoperta fatta da Mur...
Tutto partì da una piccolissima ammaccatura sull'armatura.
Genere: Fantasy, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius Camus, Aries Mu, Cancer DeathMask, Scorpion Milo, Virgo Shaka
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tutti lo guardarono basiti.

Non potevano credere che Camus stesse accusando proprio il cavaliere della quinta casa.

“Il cavaliere della vergine non avrebbe motivo per rapire Athena e mettere in scena questa manfrina! Non lo farebbe mai. Non Shaka, no.” disse lesto Shura.

“E va bene...” -gli disse Camus per proseguire poi- “Dimmi allora chi altri sarebbe in grado di fare tutto questo. Avanti Shura, dimmelo!”

Ma il cavaliere del capricorno non aveva alcuna risposta; o meglio ne aveva solo una: Shaka.

Iniziarono a litigare gli uni con gli altri.

Mur inveiva contro Camus, non accettava le accuse rivolte al cavaliere di virgo.

Milo urlava a sua volta a Mur dicendo che Camus aveva ragione; Shaka e Saga erano gli unici ad avere un tale potere.

Aiolia nel mentre diceva a Milo che le sue parole non avevano senso.

Lo scorpione difendeva come sempre a spada tratta il suo migliore amico Camus, secondo lui.

Aphrodite e Aldebaran provarono a far da pacificatori ma nessuno diede loro retta.

Stranamente, li mise tutti a tacere il cavaliere che nessuno si sarebbe mai aspettato.

“ALT! FERMI TUTTI!” gridò Death a squarcia gola.

“Sono il primo che si diverte a vedere queste risse da bar ma questa è veramente fuori luogo!” fece una pausa e fissò ad uno ad uno i cavalieri coinvolti nella lite.

Dopo un attimo di silenzio proseguì:

“Per quanto ne sappiamo, che sia Shaka o meno quel benedetto inverter, Athena potrebbe essere in estremo pericolo!”.

Gli animi si placarono, aveva ragione il cavaliere del cancro.

Non era il momento adatto per una lite da scuole elementari.

Camus e Mur si strinsero la mano e così fecero anche Aiolia e Milo.

Mur poi quasi sovrappensiero disse ad alta voce

: “Ma ieri noi… In arena… La litigata!”.

Spalancò gli occhi.

“Ora mi ricordo cos’era successo ieri…”

Non fece in tempo a finire la frase che all’improvviso vennero avvolti da uno strano bagliore di luce e si ritrovarono tutti fuori dal Grande Tempio.

Athena e Shaka erano davanti a loro.

Tutti li guardarono esterrefatti.

“Athena! Si allontani da lui… Virgo vuole…!” disse Camus alla svelta ma la Dea lo zittì.

“Camus, io sto bene e anche Shaka. Non ha tentato di rapirmi e non ha provato a farmi del male. Ho ancora tutti e 5 i sensi, tranquillo!” sorrise e smise di parlare.

Milo la guardò e poi iniziò a balbettare qualcosa come:

“Ma allora lui… Voi… Insomma l’inverter…”

Shaka lo interruppe.

“L’inverter è solo una mia invenzione. Ieri in arena, avete pronunciato parole molto pesanti gli uni verso gli altri. Qualcuno di voi” -si voltò verso Shura- “qualcuno arrivò anche a dire che se avesse avuto i poteri di un altro, li avrebbe usati per spedirlo seduta stante nell’Ade!”.

Calò il silenzio.

Si riferiva all’ennesima litigata scoppiata tra Death e Shura in arena.

Erano giorni ormai che i due discutevano senza apparente motivo.

Ma quella del giorno prima, era stata una discussione particolarmente accesa tanto che, metà dei cavalieri d’oro si schierarono dalla parte di Shura, l’altra metà dalla parte di Death Mask.

Secondo il cavaliere del capricorno, Cancer avrebbe provato a lanciargli i suoi strati di spirito e così in risposta, lui avrebbe sferrato Excalibur fermandosi appena prima di ferirlo gravemente al braccio e alla mano.

Death Mask ovviamente disse che era successo il contrario.

Virgo riprese parola:

“Con Athena escogitammo dunque questo piano. Dovevate capire l’importanza dell’essere sempre voi stessi. Ciascun cavaliere, sia esso d’oro, di bronzo o d’acciaio, combatte e si allena per uno scopo ben preciso. Ciascuno di noi indossa l’armatura che si è meritato dopo tanti sacrifici, dopo aver anche sparso del sangue a volte, dopo tanto sudore, dopo tanta fatica. Ieri siete quasi arrivati ad uccidervi a causa di una semplice mossa sbagliata in allenamento. Sia essa stata fatta dall’uno o dall’altro cavaliere. Così, in accordo con Athena, abbiamo deciso di creare un’illusione unicamente per voi. Indossando l’armatura di un altro cavaliere e non potendo sferrare i vostri colpi, forse avreste capito che nessuno qui al Santuario ha vita facile. Nessun colpo è più facile da lanciare rispetto ad un altro. Siete stati scelti per difendere la Dea Athena, non per insultarvi tra voi e massacrarvi in arena.”

Tacque e la Dea parlò a sua volta:

“Mi dispiace di essere arrivati a tanto ma abbiamo dovuto farlo. Io vi parlo sempre di amore e giustizia. Ma nessuna delle due ho visto in questi giorni qui al santuario. Lasciatevi alle spalle ogni dissapore, ogni brutta parola, ogni malevolo pensiero. Qui siamo una famiglia e come tale, discussioni e litigi ci possono stare ma dopo ogni tempesta, torna sempre il sereno.”.

Li guardò tutti sorridendo.

“La mia amata armatura. Allora non mi hai tradito!” -disse Milo pieno di gioia abbracciando la sua gold cloth-.

“Ma la fotografia?” chiese Camus incuriosito tenendola tra le mani.

“Quella…” disse Shaka “Non è nient’altro che l’ennesima illusione!”.

A quel punto svanì anche il pezzo di carta.

Athena guardò Death Mask e Shura che si chiesero scusa a vicenda prima e a tutti gli altri poi.

Si inchinarono davanti alla Dea.

“Ormai è pomeriggio inoltrato, l’arena dovrebbe essere libera!” disse Aiolia.

“Ottimo, allora vado ad allenarmi un po’” disse prontamente Shura.

“Eh no caro mio, tocca a me. Mi hai quasi ucciso ieri, te lo ricordi?” rispose Death sghignazzando.

“Non ricominciare con questa storia, mi son fermato prima di poterti far male. E poi, hai cominciato tu!”

I due cavalieri, scendendo le scale, ripresero a litigare.

“Non cambieranno mai!” disse Shaka sconsolato facendo cenno di no col capo.

Tutti si misero a ridere, Athena compresa.

   
 
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