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Autore: Legeia    23/04/2022    0 recensioni
In un Presente alternativo, come le possibilità. Scelte e decisioni, occasioni, una persona qualunque di città ma tutti i problemi della vita quando fugge. Realtà, mondo parallelo o cosa, nello svolgimento delle situazioni? P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta. COn parti che mancavano nella prima pubblicazione per errori del codice. I pensieri saranno tra: - pensiero o commento in evidenza -
Genere: Avventura, Introspettivo, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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chapter 1
Never again
Autore: Legeia  

Titolo provvisorio - Endless

Questa fic l'avevo scritta tempo fa per un progetto, ma l'avevo sempre accantonata senza riprenderla. La mia migliore amica mi ha convinta a pubblicarla come è, dicendomi che secondo lei vale la pena metterlo. Quindi eccolo. Sarà di molti capitoli perchè il testo è unico lunghissimo e devo dividerlo. Per cortesia essendo un lavoro vecchio che non ho più ripreso per correzioni o altro, evitate critiche aspre e senza argomentazioni, è solo un esperimento su pressione della mia amica. I generi li ho indicati come appaiono per essere generica e non specifica nel caso qualcuno non ritenga la storia puntata verso quello specifico genere.

Chapter 1 - Conflitto

Vennero tutti spostati in maniera concitata in un enorme edificio posto alla periferia più profonda della città. Non erano stati ancora conteggiati, catalogati, registrati e settorializzati.
In file di due per volta sono indirizzati verso l'enorme porta in metallo che conduceva in uno spazio così ampio che non riuscirono a capire la vastità.
Sembrava diviso in tre aree, a destra dell'entrata vi era una suddivisione in due livelli, in basso come una sorta di cucinino con qualche sedia e tavoli sottili dal piano tondo distanziati tra loro da lasciare lo spazio centrale per un grosso quadrato metallico. Un divanetto color pelle, forse davvero di pelle, e vari oggetti che sembravano a un primo occhio elettrodomestici ma erano tutti color argento, forme minimal e di difficile interpretazione. Due scale per lato che partivano proprio davanti i tavolini portavano al livello superiore, che sembrava una zona di relax con divanetti e una sorta di scrivania  nella parte centrale,  e quasi addossati ai muri laterali quelle che sembravano scalinate sportive. Il piano superiore era recintato da una ringhiera argentata. Oltre la scrivania si vedeva una grande finestra quadrata da cui entrava parte della luce nell'edificio. Infatti vari quadrati per la zona più lunga permettevano una buona illuminazione anche se strane lampade erano poste sul soffitto e al livello di quello che era il piano superiore per migliorare la visibilità nelle zone più basse.
la zona centrale invece era uno spazio vuoto dove però vari uomini armati osservavano e smistavano i nuovi arrivati.
Li indirizzavano verso la zona a sinistra dell'entrata, che a prima vista sembrava più vasta. Anch'essa di due livelli, era divisa dalle altre zone da una sorta di parete di vetro lucido e trasparente che arrivava quasi fino al soffitto. Anche in questa zona vi erano due piani raggiungibili da delle scale dopo il muro trasparente.
Il piano di sotto sembrava simile a quello dall'altro lato ma si capiva che era più capiente, anche se più tavoli e sedie riempivano di molto lo spazio.
Era presente anche una zona con dei tavoli da biliardo e biliardino, altri oggetti non visibili subito avvicinandosi e gli stessi parallelepipedi argentati.
Il vetro permetteva di vedere il piano superiore, pieno di letti a castello a tre posti. Ed erano tanti.

"Qui da me cortesemente nome, cognome, data di nascita, collocazione lavorativa e se di fa parte di un nucleo familiare"

I primi cento che furono condotti all'interno dovettero fermarsi davanti uno degli uomini al centro dell'edificio, quello con una sorta di tablet grigio scuro. Ai suoi lati due uomini con altri tablet e quattro pesantemente armati.

"A cosa vi servono queste informazioni? Chi siete? Dovè la polizia?"

L'uomo che aveva chiesto le informazioni guardò malamente l'uomo che si lamentava. Osservò l'uomo alla sua sinistra e quello scosse la testa in maniera negativa. Quando si levarono altre lamentele accadde la stessa cosa, il primo uomo si voltò verso l'altro e questa volta invece di muovere la testa disse chiaramente all'altro di non dire niente.

"ha detto di non informare nessuno per adesso, verrà e parlerà a queste persone spiegando la situazione. Non deve accadere prima. L'accordo dice questo"

" Hai sentito" disse l'uomo con il tablet che voleva le informazioni "il nostro capo ha detto non subito, saprete tutto quando arriverà"

"E quando verrà questo individuo? Dovè il sindaco? Qualcuno della nostra polizia? Perchè ci avete fatto uscire a forza dai nostri quartieri dicendo che di nuovo sarebbe accaduta un'incursione?"

"Vi verrà spiegato tutto, il nostro capo vuole parlarvi di persona, pazientate! E per la vostra polizia, il vostro governo..."

"No, ha detto che lo faceva di persona. Stai dicendo troppo. Prendi solo i dati, non voglio vedere i suoi occhi taglienti e il suo silenzio punitivo perchè li abbiamo fatti impaurire di più"

L'uomo con il tablet al centro guardò di nuovo quello alla sua sinistra, torvo, sbuffò e disse qualcosa che i presenti capirono come "non ci tengo ad essere punito alla sua maniera e senza sapere quali diavolerie si inventerà per farci capire l'errore. Queste persone lottano contro quella gentaglia da anni, solo un paio di mesi fa altre cellule hanno fatto ir...."

"Konrad basta, questi sono ospiti, non membri nuovi dei ranghi. Anche se parli a Jason lo stai facendo davanti a loro. Vuoi che glielo dica? Devi solo registrarli e catalogarli. Se ci sono membri di famiglie divise devono essere riunite con l'altra sezione. Nient'altro"

L'uomo con il tablet, konrad,  sobbalzò e guardò verso il cucinino piccolo, seguito dagli altri presenti. Un uomo dai capelli castano chiaro raccolti indietro e un un'aria indecifrabile stava seduto a uno dei tavolini, quello più verso il muro di fronte agli ospiti. Non lo avevano visto quando erano entrati. 
Sbiancò, quasi atterrito e balbettò un "N-no, Jd. Inizio subito!" e iniziò a richiedere i dati alle persone di fronte a lui.

"perchè devo darvi i miei dati? Non so neanche chi siete. Mi rifiuto, state ottenendo con l'illecito elementi della mia privacy che..."

"No, non è così"

Si voltarono di nuovo tutti e Jd, l'uomo che aveva rimproverato bonariamente gli individui con i tablet si alzò con molta calma dal tavolino dove stava facendo qualcosa, lasciando anche una tazza di ceramica bianca.

"Risistemò la sedia, lasciando però la tazza dove si trovava, e guardando negli occhi l'uomo che si lamentava continuò a parlare.

"Non vorrei essere sfacciato ma vista la situazione, lamentarsi di infrangere la privacy è esagerato. Si è rischiata la guerra dei continenti per poco,  tramite i vostri apparecchi smartphone scaricate la qualsiasi senza badare a quali dati e quali parti private del vostro telefono spiino. O rubino o controllino. Persone che non avevano e hanno le basi per la vita in rete regalavano ogni tipo di informazione, dalle generiche alle più intime possibili e molte aziende private di vari continenti, esterni quindi alla giurisdizione del vostro governo e le sue leggi, hanno saputo tutto di voi. Letteralmente tutto. La guerra attuale è la conseguenza di molti errori commessi dalle persone per l'ebrezza della facilità, rispetto al passato con i pc ad esempio, di usare un apparecchio come mai prima. Dati medici, personali, privati o di vari settori che non dovevano essere diffusi sono invece finiti in mano ad aziende, soggetti non individuati e anche governi di altri continenti che hanno portato il vecchio tipo di spionaggio a livelli allucinanti. Gli oggetti che voi tutti tenete in mano, e che qui non funzionano perchè siamo schermati per ovvie ragioni, vi hanno reso chiari  come libri stampati a persone che non dovevano conoscere certe informazioni. Documenti personali e riservati di lavoro, certificati importanti o cartelle mediche e ogni altro dato importante è passato per le reti e in mano a molte persone. Persone che le hanno usate per gli attacchi ormai ben noti, almeno nel vostro Paese. Le cellule che hanno attaccato negli ultimi anni sapevano dove andare e cosa colpire per questo motivo. Non mi dilungo ma ogni persona che ha messo qualcosa in rete è vista negativamente. Vuoi per religione, per mire politiche, sociali, per le temute guerre dei continenti cercano di colpire persone o luoghi che possono destabilizzare un Paese o una cultura. Domani potevate essere voi stessi, con le vostre foto di sorrisi felici, di celebrazione di quella giornata particolare o altro ancora, possono scegliervi perchè vi trovano i bersagli idonei o perchè con altri che si taggano in un determinato luogo, elementi di un numero di nuovi sacrifici in nome di cosa credono o vogliono.  Avete visto la vostra città? Come molte altre porta i segni delle cellule per quello che vogliono dire e portare. Sarà il nostro Comandante a spiegarvi la situazione ma posso assicurarvi che lavoriamo al fianco del vostro Governo, avete visto i membri delle forze armate del vostro paese per le strade. Vero? Loro si assicuravano di controllare e vegliare sulle operazioni di svuotamento della città. Da mesi siete diventati uno dei porti franchi, come li chiamate, per le vostre forze armate sia di questo paese che di quelli che hanno un accordo di libera circolazione e addestramento dei vostri territori. Noi facciamo parte di qualcosa del genere ma siamo qui per aiuto. Resterete qui in attesa di registrarvi e tenervi insieme a famiglie e amici, mentre la vostra Polizia e sezioni armate vi sostituiranno nelle città. Una volta vi erano i bunker protettivi contro i nemici, ma eravate sempre dentro la città. Adesso nel pieno silenzio vi proteggiamo spostandovi in zone sicure. Questa è una di quelle, una delle prime Tappe. Una volta che vi sarete registrati e saremo sicuri che familiari e amici sono tutti insieme nello stesso posto, in quel caso vi sposteremo dove sono loro in maggioranza, riceveremo la visita del vostro Governo per terminare le operazioni di svuotamento. Non so quanto durerà finchè non tornerete nelle vostre case ma...  come ogni conflitto o guerra la colpa è sempre di regole non rispettate. Ma chiarirà meglio il nostro comandante, prima dobbiamo inviare al vostro Primo ministro i dati delle persone che sono al sicuro e confrontarli con le loro e portarvi via. Qui avrete quello di cui avete bisogno e ci sono edifici che contengono beni subito utilizzabili, quindi dopo che vi sarete registrati e avrete preso il vostro letto e i vostri spazi, potrete richiedere le cose di cui avete bisogno."

Rimasero tutti in attesa di ulteriori spiegazioni ma l'uomo restò ad osservare gli ospiti. Poi spostò lo sguardo verso Konrad e questi quasi scattò sull'attenti rigidi e chiede i dati. Alla fine, persuasi da quelle parole i primi cento acconsentirono e furono indirizzati verso le scale al piano dormitorio. Davanti la paratia di vetro vi era una grande porta anche questa trasparente con  intelaiatura in metallo, sorvegliata da due uomini, uno di quali aveva una strana macchinetta che erogava bigliettini stampati. L'uomo che si era lamentato ricevette prima un bigliettino appena stampato e subito dopo un braccialetto.

"Eccovi anche il braccialetto. Il chip al suo interno è registrato a voi come riportano i codici sul bigliettino. Include anche il numero branda e quali parti del mobilio vi appartengono per le vostre cose. Capirete che è una cosa momentanea e avrete l'indispensabile e necessario, ma è stato tutto calcolato in modo che possiate avere tutti i vostri oggetti con voi ben riposti. Se avete denaro o oggetti di valore in esubero abbiamo una zona di sicurezza ove riporle, con il vostro codice indicato sul bigliettino. Sarebbe meglio tenerlo sempre con sè e non perderlo, ma con il braccialetto possiamo comunque stamparne un altro. Per qualunque richiesta, dopo che tutti gli ospiti saranno registrati e nella zona Living, il personale addetto alla vostra zona abitativa e a voi dedicato verrà per aiutarvi e registrare le vostre richieste. Come vedete cè una zona cucina e ristoro, dove potete anche cucinare qualcosa voi, altrimenti riceverete le pietanze in programma per tutti gli ospiti, avvisateci però prima, e il necessario per passare i l tempo finchè il vostro Governo non comunicherà la vostra nuova tappa. Buona permanenza".

Gli ospiti iniziarono a scorrere uno dietro l'altro dopo aver finito la registrazione verso il dormitorio.

"Non cè privacy neanche per questo" disse un uomo guardando le tantissime cuccette senza divisori ne altro.

"E' assurdo, ci sono donne e bambini. Non possono fare uno stanzone pieno di gente senza dividere gli spazi".

"Lo faremo tranquilli. Come ho detto la nostra intenzione è quella di riunire famiglie e gruppi che si conoscono e che preferiscono restare vicini. Dopo che avremo registrato tutti faremo una sorta di censimento e divideremo con appositi divisori ogni zona per la vostra privacy. Abbiate solo pazienza".

Le persone ancora in piedi a guardare l'enorme fila di letti si voltò verso la voce, vedendo di nuovo l'uomo chiamato Jd.

Uno degli uomini ringraziò con un cenno del capo e portò alcune persone, forse la sua famiglia, verso una zona del dormitorio. Quando si furono appartati una delle donne con cui gli chiese se gli credeva.

"Non lo so, anche a guardarli non è cè da fidarsi. Non hanno neanche detto chi sono e hanno parlato di un accordo di qualche tipo"

"Per non parlare del fatto che diceva sempre il vostro governo, come se non fosse uno dei nostri" disse un uomo che passava e sceglieva un letto in basso vicino a loro.

"Quindi non lo è"

Rimasero a fissare accigliati Jd che tornava verso le scale, mentre controllava le persone che entravano.  Era di altezza media, non molto alto rispetto a loro, paragonato a loro che erano sul metro e settantacinque circa. Quindi doveva essere poco più basso visto gli scarponi che portava. Si vedeva che era abituato ad allenarsi ma non era minimamente come gli altri, molto pià muscolosi e grossi. Portava indumenti  leggeri a prima vista, pantaloni larghi di gamba verde militare abbinati ad una maglietta con le maniche e un pò di collo beige o un colore simile, non ne capivano di colori e due cinture di pelle.  Una ai pantaloni e una per varie armi ai fianchi e dietro la schiena.

Quando tutti gli ospiti entrarono iniziò un ol di confusione per l'entrata di varie persone. Tutti dello stesso gruppo videro, dagli abiti e atteggiamenti.
L'uomo chiamato Jd vide entrare e andare nell'altra zona dell'edificio alcuni uomini di diverse stazze finchè non salutò e si appartò al centro, dopo aver fatto portare un tavolo e delle sedie, con altre tre persone. Sembravano amici ed erano di aspetto totalmente diverso dall'altro. Un uomo enorme, davvero grosso e molto alto torreggiava su quel gruppetto e stava con le braccia incrociate a guardare. Jd parlò con un pò con un altro uomo, magro e più alto di lui, dal naso pronunciato e adunco e lo sguardo arrabbiato. L'altro era a metà tra Jd e quello più grosso, si vedeva che faceva molta palestra e pareva parecchio allegro e faceva da spalla a quello secco e accigliato.

"non sono vestiti tutti allo stesso modo. Se noti quel tizio sta con altri e sono vestiti uguali. Quelli là sono tutti in nero. E quelli che portano roba dentro hanno altri colori. Vuol dir qualcosa?" chiese l'uomo dalla sua cuccetta in basso a quello con la famiglia.

"Non saprei ma sembrano tutti dello stesso gruppo. Ha un significato? Quello che mi fa incazzare è che i cellulari non prendono qui. Nessuno. ' assurdo, voglio contattare qualcuno  ma non posso"

"Hanno detto che hanno qualcosa per bloccare il segnale. Per ora non sono tranquillo ma cerco di apparire tale e vedere che succede. La cosa però che ho trovato strano è che sembrano militari ma si comportano in modo diverso. Hai visto come si muovono e interagiscono tra loro? E con noi? Di solito quando vedi militari sembra sempre che lo siano fin nelle ossa anche a riposo. Ma non questi."

"Non capisco cosa vuoi dire. Non vedo niente di strano"

"Osserva bene. A me non sembrano militari, vediamo tra un pò se colgo le stesse cose"

"A me non sembrano diversi dai normali militari. Io voglio solo andarmene da qui, non starli a vedere"

"Invece dovresti osservarli bene e capire chi sono e cosa vogliono da cosa fanno e dicono"

"Perchè. Lo ripeto, non vedo niente di strano. E comunque tu chi sei per dire di capire queste cose?" avvicinandosi all'uomo disteso nel letto in basso mentre la sua famiglia restava in piedi ad ascoltare la conversazione, come le altre persone che prendevano posto vicino ai letti loro assegnati. Cèra chi sedeva solamente sul letto e guardava fisso davanti, chi era seduto ma ascoltava, chi stipava le cose che aveva portato dietro nel comodino vicino, nel cassetto a lui assegnato o nei piccoli armadi a fianco dei comodini, che facevano anche da distanziatori tra i letti.

"Io sono Joseph, ex militare. Ecco perchè lo so."

"Buon per te Joseph, io ho fatto il militare molti anni fa ma non riesco a capire cosa vuoi dire"

"Te lo spiegherò. Fammi vedere come va a finire la cosa"

Non vi fu risposta però perchè, mentre molti uomini erano affaccendati a portare casse e altre cose, sono arrivati degli uomini in pantaloni neri e camicie bianche trafilati, annunciando ai vari gruppi che lavoravano al centro qualcosa, agitandoli.

"Inoltre hai notato che attualmente non ci sono donne?"

L'uomo con la famiglia si voltò di nuovo verso Joseph sorpreso per poi osservare lui stesso.

"Vero, niente donne"

"Per me è strano..."

Poi videro Jd alzarsi e parlare con gli uomini in bianco e nero, mentre gli altri erano agitati e lavoravano di corsa per terminare presto cosa stavano facendo.
nella zona cucinino dall'altro lato vedevano alcuni uomini prendere qualcosa da quello che sembrava un frigo, cucinare in un microonde o scaldare da una fiamma qualcosa su quella che sembrava una mini cucina. Anche questi smisero di affaccendarsi vedendo l'agitazione intorno e si fermarono.

"Il comandante è arrivato. Terminate in fretta o lasciate tutto. Karl per favore tu continua a montare i pannelli e i computer, ci serviranno. Preparatevi tutti."

Gli ospiti videro dalla zona rialzata del dormitorio Jd e il suo gruppo avvicinarsi al centro e fermarsi, mentre gli altri brulicavano di lavoro. Poi di aprirono le due porte di nuovo, entrarono un gruppo compatto di persone che ridevano e parlavano e poco dopo un uomo parecchio grosso e serio, vestito in rosso sopra e kaki sotto, pesanti scarponi e con varie armi  come gli uomini sopra. Era alto, più degli altri, parecchio robusto e dal passo leggero e continuò a camminare anche quando il gruppetto davanti a lui, che era chiaro parlava con quell'uomo dietro di loro, si erano fermati in due ali.

"Hai visto?" Chiede Joseph all'uomo "Da come cammina sembra incedere con forza, pesantezza, ma se fai caso poco dopo che quegli uomini si sono fermati non si sentono i suoi passi. E' silenzioso, eppure vedi come è muscoloso. Interessante"


"..."

L'uomo con la famiglia continuò a fissare i nuovi arrivati, finchè non fece una smorfia.

"QUindi quello è il comandante? E' giovane e sembra il classico palestrato dalla pistola facile. Non mi piace"

"Non mi sembra dalla pistola facile" disse Joseph ridacchiando "interessante anche questo"

L'uomo che stavano osservando arrivo da Jd, si diedero caldamente delle pacche l'un l'altro e parlava e sorrideva con calore agli altri vicino Jd, per poi voltarsi verso quelli che erano venuti con lui. Questi esultarono, si abbracciarono e parlarono con il comandante facendo anche ridere lui e Jd. L'atmosfera era molto tranquilla e amichevole di quell o che sembrava prima.

"Non capisco, perchè ora ridono e scherzano?" chiese l'uomo con la famiglia

"E' parlate tanto e non ascoltate, se fate silenzio lo capite"

"Margherite, chiedi scusa per quel tono accusatorio"

"Ma mamma... " la bambina si voltò indietro verso una delle cuccette dove cèra una donna seria in viso che la guardava con rimprovero.

"non si preoccupi signora, ha ragione. Invece di parlare dovevo prestare attenzione, non la sgridi a causa mia"

"Visto mamma? Avevo ragione"

"Marghi!" proruppe la donna indignata, poi rivolta all'uomo con la famiglia "la scusi, agisce sempre d'impulso"

"Nulla, nulla" disse l'uomo alzando una mano per calmare la situazione, per poi riportare lo sguardo verso il centro dell'edificio.

"Sembra che ora parlino di cose serie. E guardano verso le porte. E di nuovo, sono militari in missione?"

L'uomo si voltò verso Joseph serio in volto per poi tornare attento verso glo uomini sotto di loro, che si erano voltati verso le porte, questa volta seri in viso, imitati da tutti gli altri là dentro, rigidi e composti.

   
 
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