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Autore: dramione_S    24/04/2022    0 recensioni
Quando la testa tiene sveglio il figlio di Ade e il suo cuore lo trascina nell'oscurità di un amore impossibile, la luce di una stella lo riporta in sé.
One Shot Solangelo
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Percy/Nico, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una serata estiva e per quanto Nico provasse ad addormentarsi, proprio non riusciva. Sì era girato e rigirato nel letto un centinaio di volte, non riuscendo a trovare una posizione per dormire e riducendo il letto ad un groviglio di lenzuola. 
La sua mente continuava a riportarlo allo scontro con Cupido, sentiva rimbombare la voce del dio nella testa
 
"Pensi di sapere quello che vuoi"
 
"Affrontami... Sii sincero..."
 
" Digli che sei un codardo"
 
"Hai paura di te stesso..."
 
"Dei tuoi sentimenti..."
 
Scosse la testa, cercando di distogliere la mente da quei pensieri
 
 
"E così fuggi ancora... Dai tuoi amici... Da te stesso..."
 
Si tappò le orecchie con le mani, nascondendo la testa tra le ginocchia 
 
Io non ho amici
 
Ma più se lo ripeteva e meno gli sembrava reale. Forse un tempo si sarebbe dato ragione...non aveva davvero degli amici...ma adesso...
 
Tirò su la testa e accennò un sorriso. Aveva sua sorella Hazel, aveva Jason, e Reyna, e Talia... e Will.
 
Will...quel ragazzo era qualcosa di inspiegabile. Perché non importava quanto Nico fosse scontroso o freddo con lui, Will riusciva sempre a strappargli un sorriso...
Era riuscito a scalfire la dura corazza che per anni Nico si era costruito addosso, e se il figlio di Ade non voleva venire fuori dal suo guscio, era stato Will ad entrare, a prenderlo per mano e accompagnarlo fuori. 
Quante volte aveva sentito lo stomaco rimescolarsi ogni qualvolta si ritrovava il sorriso del biondo davanti.
Quante volte aveva sentito i brividi lungo la schiena ogni qualvolta che il figlio di Apollo gli fasciava le ferite. 
E quante volte aveva represso l'impulso di abbracciare il giovane medico per paura di un rifiuto.
 
Forse Cupido aveva ragione, era un codardo, aveva paura dei suoi sentimenti. C'era già passato con Percy e piuttosto che soffrire ancora per qualcuno, preferiva soffrire di solitudine. Era ormai abituato a stare da solo, ma non si sarebbe mai abituato al dolore di un cuore spezzato.
 
Capendo che non sarebbe servito a niente restare lì a guardare il soffitto, prese una felpa e uscì a fare un giro. Camminò tra gli alberi attento a non inciampare in qualche radice o su qualche pietra, non sapeva con esattezza dove stesse andando ma lasció che il cuore lo guidasse. Sì ritrovò sulla spiaggia, così si sedette sulla sabbia osservando i riflessi dell'acqua immerso nei suoi pensieri.
 
Cos'è una specie di scherzo? La spiaggia... Il mare...proprio adesso che ho smesso di provare qualcosa per Percy Jackson, mi ritrovo sulla spiaggia a guardare il mare
 
Ad un tratto sentì qualcuno sfiorargli la spalla e si girò di scatto 
- Hey-disse il giovane figlio di Apollo
- Ah...sei tu- rispose Nico 
 
Will Solace....figlio di Apollo, consigliere capo della cabina sette e uno dei guaritori qui al campo...
 
- Insonnia?- chiese il biondo sedendosi accanto a lui
- Una cosa del genere- rimase vago Nico
Un silenzio imbarazzante cadde tra loro e i due rimasero a guardare le increspature sull'acqua.
- È una bella serata...non credi?- disse Will spezzando il silenzio 
- Si... è vero- rispose Nico ancora immerso nei suoi pensieri 
 
Percy Jackson...figlio di Poseidone,Consigliere capo della cabina 3, Salvatore dell'Olimpo...la storia la sapete 
 
- Nico...posso dirti una cosa?- chiese il biondo  appoggiandogli una mano sulla spalla, il figlio di Ade si voltò verso di lui annuendo appena
- Sono innamorato di te Nico di Angelo- continuò Will con un po' di rossore sulle guance
- Will...sai bene che non avrebbe senso la nostra relazione. Guardaci...tu sei il figlio di Apollo e io io figlio di Ade...tu la luce e io il buio...tu una stella e io l'oscurità...e non provare a dire che gli opposti si attraggono-  disse Nico osservando i riflessi della luna sull'acqua.
 
L'aveva sparata grossa... più dell'Olimpo... Dire a Will che erano troppo diversi per stare insieme era stata la bugia più grande che avesse mai detto in tutta la sua vita. Ed era stata la paura a spingerlo a mentire, perché si Nico aveva paura. Paura di un rifiuto, paura di deludere Will, paura di sentirsi un inetto, inadeguato, sbagliato...
 
Will sorrise amaramente, quanto avrebbe voluto leggere i pensieri del figlio di Ade...ma poteva fare un altro piccolo tentativo, non si sarebbe arreso, non lo aveva mai fatto e non lo avrebbe fatto ora...
- Lascia che ti dica una cosa e poi sparirò dalla tua vita se lo desideri. Una stella ha bisogno del buio per poter brillare...e io ho bisogno di te- 
Il ragazzo voltò lo sguardo verso il biondo seduto di fianco incontrando i suoi occhi azzurri, rimase ad osservare il figlio di Apollo non sapendo come reagire alle parole di quest'ultimo. I capelli dorati che gli incorniciavano il viso, la pelle abbronzata, gli occhi azzurri come il cielo e quelle labbra che più di una volta il figlio di Ade aveva desiderato baciare. Nico, per quanto cercasse di restare fedele alle sue parole, non riuscì a resistere e lo baciò. Fu un bacio lento e delicato, uno di quei baci che nascondono tante parole non dette. Approfondirono il bacio quando il biondo gli mise una mano dietro la schiena accarezzandolo piano e Nico allació le braccia al collo di Will andando a giocare i suoi capelli. Istintivamente Will tiró il figlio di Ade verso di se e i due si sbilanciarono cadendo sulla sabbia fresca, si guardarono negli occhi e il biondo si mise a ridere coinvolgendo poi anche Nico
- Mi dovrò segnare questo giorno sul calendario- disse Will ridacchiando appena 
- Perché?- chiese Nico 
- Perché è una serata bellissima, sono stato baciato dal figlio di Ade e ti ho sentito ridere- rispose il ragazzo appoggiando la fronte a quella dell'altro. Nico arrossí alle parole di Will e notò solo dopo la loro vicinanza, l'altro approfittò di questo momento e fece scontrare nuovamente le loro labbra 
-Restiamo a guardare le stelle?- chiese il figlio di Apollo, Nico annuì silenzioso e si sdraiò accanto al biondo. Restarono a guardare il cielo per ore, Nico con la testa appoggiata sul petto di Will e il figlio di Apollo che gli accarezzava i capelli corvini. Erano insieme e a loro bastava questo.
 
 
 
 
   
 
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