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Autore: fenris    24/04/2022    4 recensioni
Nella cupa oscurità del lontano futuro... c'è solo l'avventura! Centinaia di clan di esploratori e guerrieri si contendono la galassia tra tornei, missioni e guerre in miniatura. Sei ragazzi delle Isole del destino sognano di unirsi a loro, ma i loro sogni vengono infranti in una notte. Un di loro, Sora, si ritrova caricato con un'antica eredità che lo obbligherà ad addentrarsi negli angoli più oscuri della galassia e a scoprire il suo stesso limite.
*Crossover con Star Wars, Spectrobes e altre serie Disney con altri elementi da diversi giochi Square Enix*
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Altro giorno di lavoro sul deposito, altra pausa pranzo, altro racconto per Sora e compagni. Si sedettero attorno a Paperone e Ventus , che cominciò a raccontare avendo come sottofondo la brezza del mezzogiorno.

 

“ Cinque anni dopo la sconfitta della Gilda, la situazione della galassia sembrava essere più tranquilla che mai. Io mi allenavo gioiosamente col maestro Eraqus e i miei amici, la fama dei clan Disney ed Eclipse era alle stelle, mentre la coppietta del momento si era sistemata nella loro nuova situazione di genitori. Credevamo la pace sarebbe durata per un bel pezzo, ma purtroppo a un certo punto gli Eclipse cominciarono a essere vittima di un inquietante fenomeno...”.

 

*****

 

Obi- Wan, Mace Windu e Jar Jar erano di ritorno da una missione e avevano avuto la pessima idea di fermarsi in un bar a spendere la loro ricompensa. Avevano poi avuto l'idea ancora peggiore di testare la loro resistenza all'alcool. Come risultato il Gun Gan aveva vomitato nella loro navetta, obbligando il trio a fermarsi a casa Skywalker, dove il Clown aveva nuovamente rimesso l'anima sugli immacolati pavimenti che Padmè puliva con somma cura.

 

" Mhh, porca puttana, Anakin, questo caffè è meraviglioso- disse estasiato Mace Windu, bevendo il caffè offertogli dal padrone di casa dopo che lui e compagni si erano dati una prima ripulita- io e Obi-Wan ci aspettavamo al massimo una qualche soluzione, non questo capolavoro.”.

 

L'eroe dell'ultima guerra, ancora vestito con la sua camicia da notte, non condivideva purtroppo l'entusiasmo dell'amico, e rivolgeva anzi un'occhiata torva a Jar Jar, disteso sul suo divano dopo essersi svuotato lo stomaco, mentre poco distante Luke e Leila giocavano con dei Lego. Obi-Wan dal canto suo desiderava impiccarsi lì in quel preciso istante.

 

" Grazie, Mace. Ma so quanto il mio caffè è buono. Compro io personalmente le bustine perchè Padmè non ne capisce niente e perchè amo godere il frutto delle mie fatiche. Ma a preoccuparmi non è il caffè, bensì l'alieno mezzo svenuto sul divano dopo aver ributtato l'anima sul pavimento. Ditemi, ragazzi... sulla porta c'è scritto ' deposito per anfibi ubriachi'?", domandò severo lo Skywalker, rimescolando lo zucchero nella sua tazza con un movimento che aveva del minaccioso.

 

" Ani, su...", insistette l'altro Custode, venendo però interrotto con un gesto della mano.

 

" Ripeto. C'è una targa con scritto ' deposito per anfibi ubriachi'?", ripetè Anakin con un tono ben più penetrante, e gli ospiti dovettero arrendersi.

 

" No, Anakin.", sbuffò Windu, allargando le braccia e ricevendo un dito accusatorio.

 

" Esatto. Perchè casa mia non è un deposito per anfibi ubriachi, soprattutto perchè non voglio farli vedere a dei bambini impress... LUKE, LEILA, SMETTETELA DI PUNZECCHIARE ZIO JAR JAR!", gridò ai figli, che si erano messi a toccare il Gun Gan con delle armi giocattolo. Jar jar si rigirò nella sua sbronza, salivando ancora a terra.

 

" Anakin, sta tranquillo, non ti lasciamo nella merda", tentò di calmarlo Obi- Wan senza successo.

 

" Piantatela di dire Anakin, non fate altro che dire Anakin! E nella merda si sono già. Padmè torna tra un'ora e mezza dal suo incontro di ieri con gli altri regnanti. Se trova questo casino prima ci uccide tutti, poi ci resuscita e ci uccide di nuovo. E probabilmente chiede pure il divorzio- buttò il Jedi tutto d'un fiato, inondando i due compagni di clan con una pesante ondata di potere- quindi, siccome R2 sta facendo l'aggiornamento e non può aiutarci, ora prendete un paio di spazzoloni, tutti i nostri detersivi, e sistemiamo sia il mio salotto che la vostra navetta. Dopodichè...” In quell'istante il campanello suonò, facendo balzare in aria i tre cadav... ahem, i tre Jedi, che temettero il peggio. Il padrone di casa si avvicinò lentamente alla porta, maledicendo Mace e Obi Wan con ogni fibra del suo corpo, Midi chlorian inclusi.

 

" Voi cominciate a pulire più velocemente che potete. Se è Padmè le dico che avete portato dei biscotti a cui i bambini erano allergici. Almeno io mi salverò.", ordinò aprendo la porta col sudore alla fronte. Con suo immenso sollievo non era la moglie, ma Ahsoka.

 

" Anakin, ho brutte.... Che è successo qui?", domandò l'apprendista del padrone di casa, prima di notare il vomito a terra e Jar Jar che si metteva una borsa dell'acqua calda sul viso.

 

" Niente che Padmè debba mai sapere- rispose tutto d'un fiato il maestro della ragazza, passandole un'altra scopa e fiondandosi ad asciugare il pavimento- ma se vuoi dare una mano la tua presenza è molto gradita. Che stavi dicendo?"

 

" Plo Koon è scomparso.", affermò secca Ahsoka, lasciando andare la bomba che si era tenuta per tutta la notte.

 

L'atmosfera nella stanza si raffreddò di colpo alla notizia. Plo Koon era stato il Custode che aveva introdotto Ahsoka nel clan, e un caro amico per loro tutti come lo fu Qui-Gon a suo tempo. La sua scomparsa, anche non contando che era la terza in sei mesi, fu un grave colpo per ognuno di loro.

 

“ Un altro... dov'era?”, domandò Windu, massaggiandosi la faccia mentre Obi-Wan univa le mani, intonando una breve preghiera per aiutare l'amico, in qualsiasi mondo si trovasse.

 

“ Nei pressi di Hala, indagava su un'infestazione di Krawl. Nottetempo le comunicazioni si sono interrotte e poco fa hanno identificato il suo corpo.”, spiegò Ahsoka, asciugandosi una lacrima prima di ricevere una pacca da Anakin.

 

“ Comincio a pensare che Five abbia ragione, tutti questi incidenti sono troppi per poco più di un anno, specie considerando che la maggior parte erano Custodi. Qualcuno sta cercando di distruggere il clan.”, affermò cupo questi, non meno preoccupato per la situazione. Obi- Wan annuì.

 

“ Forse un infiltrato dei Diafani? Ne sono sopravvissuti parecchi dalla guerra. E alcuni sono ora al servizio di Jabba o altri Hutt. Cad Bane in primis.”, commentò il maestro, ricordando quanti di loro fossero sfuggiti alla giustizia.

 

“ Ma ammazzare l'uno dopo l'altro così tanti custodi del Keyblade senza farsi scoprire? Gli unici sopravvissuti capaci di riuscirci potrebbero essere la Strega Bianca e Macchia Nera, foooorse Jack Skeletron. A meno che Davy Jones non sia tornato in qualche modo nei nostri settori. In quel caso siamo nei guai.”.

 

“ Io dico che è stata Jadis. Jack nonostante tutto è un bravo cazzone, gli frega solo di organizzare feste e spettacoli. Macchia Nera non sta facendo da consigliere a Jabba? Non si metterebbe in pericolo così.”, commentò Windu mentre rimetteva lo spazzolone nel secchio, ricevendo un segno di conferma dai compagni sull'ultimo punto, a parte una singola obiezione.

 

“ E' troppo impegnata con la ribellione a Narnia, non ha lasciato il pianeta da prima che cadesse Cosuscant.”, fece notare Obi- Wan.

 

Già prima dell'ultima battaglia, la Strega Bianca( com'era nota ai più) aveva conquistato il continente di Narnia, sul pianeta con cui questo condivideva il nome. Aveva circondato il mondo con una barriera che impediva a chiunque di entrare o uscire, sebbene ogni tanto si formassero dei buchi attraverso il quale alcune spie si erano infiltrate per poi tornare dai rispettivi clan e riferire del tirannico regime instaurato dalla donna. Tra le cose peggiori, già solo nel continente da lei dominato aveva creato un inverno infinito.

 

Un attacco in massa era per il momento impossibile, quindi solo pochi avventurieri si erano recati sul pianeta nel tentativo di organizzare i popoli sottomessi alla ribellione. Che però non cominciò grazie a quegli esperti guerrieri o ai sovrani dei paesi ancora sottomessi, ma per opera di un quartetto di ragazzi, due fratelli e due sorelle, le cui capsule di salvataggio erano atterrate su Narnia in seguito al naufragio di una nave di colonizzatori diretta in tutt'altro luogo.

 

Lì, nonostante le difficoltà, riuscirono a sopravvivere e, stando ad alcune voci, con l'aiuto di Aslan, Esper patrono del pianeta, avevano organizzato un grande esercito con cui stavano combattendo la Strega su ogni fronte. Sebbene la barriera che isolava il pianeta e manteneva l'eterno inverno quasi ovunque fosse ancora in piedi, limitando gli aiuti a quei pochi che riuscivano a forzarla.

 

 

“ Maul? Vorebbe potersi liberare di un po' di rivalità. Giusto l'altra settimana gli ho guastato un carico di droga.”, tentò dunque Ahsoka, che ricordava bene i metodi brutali del Custode che aveva lavorato per entrambe le fazioni anni prima, ora in procinto di costruire un passo dopo l'altro un suo gruppo illegale. Aveva già cominciato, stando ai loro informatori, a far uccidere alcuni dei maggiori collaboratori e sicari di Jabba, prendendo il controllo di non pochi traffici.

 

“ Ma non vorrebbe mettersi tanto direttamente contro di noi. Tanto più che limitiamo anche il cartello degli Hutt, cosa che gli da più spazio nei settori che non sono sotto il loro diretto controllo.”, ribattè il suo maestro. Windu ci riflettè un altro poco mentre intingeva lo spazzolone nel secchio, buttandolo poi a terra con un movimento secco.

 

“ Allora temo dobbiamo pensare alla peggiore ipotesi. Il cazzone responsabile è un membro del clan.”, disse grave il cavaliere Jedi.

 

*****

 

“ Un membro degli Eclipse... stava dando la caccia agli altri?”, sussurrò Angela, a dir poco oltraggiata dalla sola idea. Reazione condivisa anche da una buona parte dei suoi compagni.

 

“ Mai di una cosa simile sentito ho. Neanche i signori del crimine oserebbero... non su questa scala almeno.”, boccheggiò Grogu, sinceramente inorridito. Sora era ancora più sconvolto, immaginando come sarebbe stato combattere contro i suoi amici di infanzia o i suoi attuali compagni.

 

“ Già, nessuno voleva pensare che i responsabili fossero delle talpe. Un clan si basa soprattutto sulla fiducia reciproca, un minimo sospetto può sfaldare tutto. Intanto le indagini avevano cominciato, e a capo di esse vi era Fives, fratello del braccio destro di Vader. Dopo una lunga ricerca arrivò in una zona remota di Marte, i cui locali sostenevano di aver visto un Custode combattere alcuni spectrobe in un canyon, in cui poi sparì.”.

 

*****

 

Chiamate Fives paranoico, ma non aveva intenzione di perdere altri compagni per i piani di qualche pazzo. Il giovane mandaloriano era arrivato troppo tardi sulle altre scene del crimine, ma stavolta non perse tempo e si recò subito sul pianeta dove Plo-Koon era sparito, ripercorrendone le tracce anche grazie all'aiuto dei nativi, che gli indicarono la via presa dall'amico Custode.

 

Rispetto ai suoi fratelli, Fives non era così abile come combattente o stratega. Ma quando si trattava di risolvere un problema, aveva dimostrato una capacità di analisi con pochi eguali, cercandone la soluzione da ogni punto di vista. Tracce apparentemente insignificanti erano per lui un faro nella notte.

 

Facendosi strada tra Krawl, Spectrobes e banditi, il guerriero aveva finalmente trovato un laboratorio scavato in una montagna. Il portone era fatto in quello che sembrava vibranio, un materiale capace di assorbire qualsiasi urto.

 

“ Uff, chiunque abbia voluto nasconderti ha reso la cosa molto difficile. Ma non impossibile.”, commentò Five, prendendo delle mine contenenti un particolare tipo di acido creato con frammenti di Krawl. Dovette usarle quasi tutte e aspettò a lungo, ma finalmente riuscì ad aprire un buco sufficientemente grande da permettergli di passare. Il mandaloriano entrò col visore notturno attivo, trovandosi di fronte un ampio laboratorio colmo dei peggiori orrori.

 

Spectrobe dissezionati, vasche di clonazione contenenti embrioni deformi e vari robot da combattimento in fase di costruzione. Tutt'attorno si sentivano odore di sangue secco e di putrefazione che fecero venire la nausea persino a un guerriero esperto come Fives.

.

Al centro si trovava un lettino, il cui scarnito occupante gli era molto familiare.

 

Era un alieno dalla pelle arancione, il volto simile a un groviglio di tentacoli, privo di orbite. Il volto, normalmente atletico, era scarnito in una maniera inquietante, e rivoli di sangue secco gli colavano un po' ovunque.

 

“ F- Five, sei tu...?”, rantolò il povero Plo- Koon, la voce ridotta a un cupo rantolo, non appena i suoi occhi coperti da lenti protettive si furono riabituati alla luce. La visione del compagno di clan fu la migliore delle notizie dopo quegli che dovevano essere stati giorni orribili.

 

“ Plo- Koon... cosa ti è successo?”, domandò un inorridito Five, liberando il maestro Jedi e aiutandolo a rimettersi in piedi. L'alieno tossì forte, le gambe talmente tremolanti che il mandaloriano fu costretto a tenerlo per una spalla mentre si dirigevano verso l'uscita di quel luogo da incubo.

 

“ Xenahort, è apparso all'improvviso assieme a un suo complice e mi ha portato qui. Quel maledetto, ha usato il clan solo come un modo per radunare Custodi del Keyblade. Io sono l'ultimo di una lunga fila di cavie.”, affermò l'alieno con voce carica d'ira e disprezzo, prima di tossire gravemente. Il suo compagno lo guardò come se avesse appena detto di aver visto un drago che sputava caramelle.

 

“ Non puoi dire sul serio. Perchè l'avrebbe fatto?”, disse con un filo di voce. Xenahort, per quanto diventasse sempre più una figura al margine nel grande panorama della loro fratellanza, era pur sempre stato il suo fondatore e un pilastro per tutti loro, una fonte di consigli e molto altro ancora. Plo- Koon però scosse la testa, arrancando nonostante il supporto datogli dal Mandaloriano.

 

“ Sono molto serio- disse a fatica, accollandosi alla spalla dell'amico- Mi ha vivisezionato senza neanche usare l'anestesia, e continuava a parlare del suo obbiettivo. Controllare... no, diventare Kingdom Hearts e cambiare il destino dell'intero universo. Sembrava quasi estasiato mentre.... mentre....”, rivelò infine lo sfortunato Custode, shockando l'amico.

 

“ Stai delirando, non c'è altra spiegazione.”, disse Five, troppo orripilato dalla semplice prospettiva per immaginare che fosse vera. Xenahort era sempre stato un vecchio strambo, ma un maniaco assetato di potere? Impossibile.

 

“ Vorrei tanto che fosse così. Stai registrando, per sapere?”, disse ansimante il Custode, quando ormai mancava un centinaio di metri all'uscita.

 

“ Sì, è tutto nella scatola nera della mia armatura. Video e audio.”, confermò Fives.

 

“ Bene. Allora lasciami fuori da qui e vattene. Almeno non morirò sottoterra.”, gli ordinò Plo- Koon, strisciando con enorme difficoltà i piedi.

 

Fives fu sul punto di protestare, quando una spia sul soffitto si illuminò, facendo aprire diversi scompartimenti da cui uscì uno sciame di piccole creature a centinaia

 

Droni da guardia, a centinaia. Il Mandaloriano evocò uno dei suoi blaster, sparando a raffica mentre si dirigeva il più velocemente possibile verso l'uscita, restando però molto esposto ai colpi. L'alveare di piccoli diavoli robotici era sufficiente grande da non lasciare scoperto un singolo spazio.

 

“ Fives, te lo ripeto, scappa! Va da Eraqus, da Paperone, da chiunque possa fare qualcosa!”, insistette Plo- Koon. Quando l'altro rifiuto ancora, questi lo spinse via con un'imponente onda cinetica creata con le poche energie rimaste ed evocò il suo Keyblade, attaccando la torma di droidi e difendendosi come poteva dai loro assalti. L'ultima cosa che il suo compagno vide furono quei malefici robot chiudersi in una sfera che poi esplose, l'ultimo coraggioso atto dell'Eclipse.

 

Piangendo, Five attivò al massimo il proprio zaino a razzo per uscire a rotta di collo . A un certo punto fu certo che sarebbe stato sotterrato assieme al resto del laboratorio, ma riuscì a dare un'ultima spinta al suo jetpack, superando il portone e innalzandosi nei cieli prima di atterrare sulla sabbia. Gridando dalla rabbia battè i pugni a terra, riempiendo il terreno di crepe.

 

“ Non sarai invendicato, amico mio. Xenahort pagherà.”, disse infine rialzandosi e riattivando il jetpack per tornare alla sua nave. Eraqus e Paperone dovevano essere avvertiti il prima possibile.

 

*****

Lo shock sull'espressione dei ragazzi era palpabile, visibile attraverso gli occhi orripilati e le mascelle che sfioravano il pavimento di fronte alla terribile rivelazione che aveva stordito loro quanto lo stesso Fives.

 

“ Come.... come ha potuto?”, chiese infine un'indignata Angela, rivolgendosi ovviamente a Xenahort. Era cresciuta in una famiglia dove la lealtà era il valore più importante di tutti, indipendentemente dalla gerarchia in cui ci si trovi.

 

Grogu e gli altri ragazzi presenti non erano diversi. Avevano vissuto circondati da persone a cui davano la massima fiducia, sebbene il piccolo Mandaloriano avesse imparato più volte a essere guardingo.

 

“ Come ha potuto tradire la fiducia del suo clan e dell'intera galassia? E' quello che ci chiedemmo anche noi.”, sbuffò Paperone, che dopo tanti anni ancora non aveva trovato una risposta. Ventus annuì e affondò le unghie nei propri palmi in muta rabbia.

 

“ Ma che cos'è Kingdom Hearts insomma?- chiese Gaia esasperata- Non lo so neanch'io e ho fatto ricerche praticamente su tutto!”.

 

“ E' il fulcro di tutta la Forza- le rispose Ven, il tono serio come mai prima d'allora- Un singolo punto in cui fluisce tutta l'energia del creato, forse l'origine stessa della Via lattea o dell'intero universo. E' la bilancia tra il bene e il male, tra l'istinto e la logica.”.

 

“ Un singolo punto.... dove il potere che trilioni di creature viventi o anche di più nasce e ritorna?”, chiese stupito Sora, non riuscendo a credere che una tale potenza potesse essere trattenuta, seppur in continuo movimento, in un singolo luogo. Già sapeva di avventurieri che faticavano a trattenere l'energia necessaria per alcune abilità, lui stesso lo era stato fino a non molto tempo fa.

 

“ Devi pensare alla Forza come a una dimensione a sé stante, o un insieme di dimensioni, ognuna di esse formate dai pensieri e le emozioni di ogni creatura vivente. C'è la dimensione che incarna il Lato oscuro, quella che incarna il Lato chiaro e infine il mondo dei sogni. Ognuno di questi luoghi, assieme al mondo materiale in cui ci troviamo, possiede una serratura particolare. Chi riesce ad aprirle tutte può accedere a Kingdom Hearts.... ed è meglio ora non pensare a cosa succederebbe se qualcuno ci riuscisse.”.

 

“ Una simile leggenda da lady Freya avevo sentito. Su quattro antichi sigilli, a sigillare volti un potere al Big Bang paragonabile.”, sussurrò Grogu, temendo all'idea che un simile potere finisse nelle mani di un traditore.

 

Gli altri fecero per chiedere al giovane guerriero come conoscesse la Duchessa Freya, ma Ventus riportò l'attenzione sulla sua storia.

 

“ Comunque, la prima cosa che Five fece quando uscì da quella trappola mortale, fu andare ad avvertire il mio maestro, che a sua volta contattò all'istante il clan Disney. Il piano era di per sé semplice. Dire anche agli Eclipse cosa stesse succedendo, aiutati dalla registrazione, trovare Xenahort assieme ai suoi complici e ucciderlo prima che facesse altri danni, o gli dei non volessero concludere il suo piano. Ovviamente tutto andò storto.”.

 

“ In che modo?”, chiese Sora, stringendo le mani sulle ginocchia, notando la rabbia nel suo amico e futuro mentore. Potè intuire che si stavano avvicinando alla causa del suo coma.

 

“ In primis, Xenahort aveva preso precauzioni nel caso i suoi piani fossero stati scoperti. Diede quindi ai suoi accoliti l'ordine di uccidere quanti più Jedi rimasti e poi bloccò le comunicazioni private dell'intero clan, muovendosi dunque per uccidere personalmente Five. Inoltre, quando quest'ultimo disse a maestro Eraqus quanto successo, io non ero con lui. Mi trovavo in missione sulle Isole del destino.”.

 

*****

 

Al largo dell'arcipelago noto come Isole del Destino, prendeva forma l'ennesima terribile battaglia tra uomo e natura, rappresentati rispettivamente da un giovane Custode che volava frenetico su una tavola verde con decorazioni simili ad ali e un enorme serpente marino rosso con piccole zampe artigliate, che sputava aliti formati da nebbia gelida contro il suo rivale.

 

“ Tutto qui quello che sai fare, maledetto biscione? !”, rise Ventus, facendo una brusca frenata col suo veicolo, saltando per schivare di pochissimo l'ennesimo getto congelante e rispondere con un Thunder ben mirato. La battaglia proseguì per un altra ora, finché il leviatano che per giorni aveva terrorizzato le isole, crollò morto sulla superficie del mare.

 

“ Sei stata bravissima, Miriam.”, disse al suo spectrobe, un bellissimo uccello blu con linee gialle grandi circa il doppio di lui, che lo becchettò un po' per ricevere le meritate coccole. Fu sul punto di rievocare il Keyblade per prendere fare a pezzi il corpo della preda, quando vide una figura sulla carcassa.

 

Era ricoperto da capo a piedi con un'inquietante armatura rossa , che ricordava grosso modo dei muscoli insanguinati. L'elmo era una cupola interamente nera, così scusa che Ven si chiese come facesse a vedere.

 

“ I miei complimenti, Ventus.”, disse il ragazzo con voce roca. Il diretto interessato scoprì con sgomento che assomigliava alla sua stessa voce.

 

“ Chi sei?”, chiese circospetto, mentre Miriam allargava le ali, cercando di mostrarsi il più grande e minacciosa possibile. L'altro rimase impassibile.

 

“ Dipendentemente dal tuo punto di vista, tuo fratello... o tuo figlio. Mi chiamo Vanitas.”, disse il ragazzo mascherato, enfatizzando ulteriormente la sensazione negativa che Ventus avvertiva provenire da lui.

 

Era abituato alla presenza di Terra. Il suo amico in combattimento si affidava soprattutto al Lato oscuro, da cui prendeva i concetti di forza bruta e il potere delle tenebre per potenziare i suoi attacchi. Ma lui sapeva anche come calibrare la sua parte più selvaggia con disciplina e onore. Per certi versi Terra personificava i lati più nobili del Lato oscuro.

L'energia emanata da Vanitas era un alone di pura perfidia, quella che ci si aspettava da un sociopatico. Era come guardare il proprio esatto opposto, persino Miriam se n'era accorta e soffiava sospettosa, allargando le ali come a minacciare il presunto fratello del suo partner.

 

“ E cosa vuoi?”, domandò cauto il biondino.

 

“ Solo passare un po' di tempo in famiglia.”, affermò il guerriero oscuro, togliendosi l'elmo. Aveva un viso pallido e occhi neri a porcospino, con crudeli occhi color ambra. Evocò inoltre un Keyblade rosso nero dalla lama simile a un ingranaggio.

 

Ventus, per quanto veloce, fece appena in tempo a difendersi dal nuovo assalto, portanto con una micidiale violenza. Il paladino dovette muoversi al massimo dei riflessi per bloccare gli assalti di Vanitas, la cui lama avvolta dei più diversi elementi arrivò più volte vicina al suo collo.

 

“ Non hai detto che sei mio fratello? Perchè diavolo mi attacchi?”, domandò confuso il biondino, attivando il suo Cambio forma e facendo roteare la croce per difendersi dalla serie di assalti.

 

“ Che vuoi che ti dica, anche Caino e Abele erano fratelli.”, rise sguaiatamente Vanitas, intensificando la ferocità dei suoi colpi. Lo scontro durò quasi due ore, facendo ancora più danni di quello tra Ventus, Miriam e il serpente marino. Infine il misterioso spadaccino si sbarazzò dello Spectrobe con un colpo sleale. Mentre Ventus era distratto dalla perdita della fidata compagna, venne colpito alle spalle e lanciato via. Vanitas quindi se ne andò con un ghigno soddisfatto e la spada gocciolante di liquido vitale.

 

Ore dopo, quando il sole era già tramontato, Ventus galleggiava in una pozza del suo sangue. Guardava con occhi vacui il cielo stellato. Le sue orecchie erano piene col canto disperato di Miriam, la fedele compagna morente dispiaciuta per non averlo potuto proteggere.

 

“ N- non posso morire in questo modo. ”, soffocò lo sfortunato Custode, mettendosi una mano sul cuore, stringendo la stoffa insanguinata mentre andava alla deriva nelle acque di Atlantica.

 

' Cosa significa... morire?', gli chiese improvvisamente una voce, il cui tono era uno strano misto di matura e infantile. Pensando di stare già delirando e prossimo alla fine, Ven decise di rispondere, tanto era tutta un'allucinazione.

 

' Significa.... riunirsi alla Forza, diventare un tutt'uno con tutti coloro che sono venuti prima di te.'

 

' Non sembra così male.', osservò l'altra voce, il tono di chi stava lentamente scoprendo nuovi concetti, un bambino ai primi giorni di scuola.

 

' Già, se pensi di aver già dato tutto quello che avevi. Ma.... non voglio fare questa fine ora.... voglio combattere ancora assieme ai miei amici.'.

 

' Posso... essere anch'io tuo amico?', chiese la misteriosa voce, e stavolta Ventus la sentì meno eterea, molto più determinata.

 

' Certo.', disse con un malinconico sorriso, alzando la mano sporca di sangue verso le stelle, come a toccarle.

 

' Allora lascia che ti aiuti.', disse la misteriosa presenza, espandendo il suo potere nel danneggiato corpo del ragazzo.

 

Ventus tossicchiò mentre sentì il cuore scaldarsi, come gli stessero facendo un massaggio cardiaco a livello spirituale. Non capì cosa stesse succedendo, ma alla fine di quel bizzarro processo, seppur ancora in fin di vita, si sentì appena più energico. Abbastanza da alzare il Keyblade e lanciare un potente Firaga in cielo, nella speranza che qualcuno lo trovasse.

*****

 

“ Acqua e Terra riuscirono a raggiungermi e mi riportarono a casa mentre Fives e il maestro discutevano ancora sul da farsi. Definirlo oltraggiato sarebbe un eufemismo, quasi non fece a pezzi il castello quando scoprì il piano di Xenahort e cosa il suo allievo mi aveva fatto.”, spiegò quindi Ven, stringendosi ancora le unghie nei palmi. Chiaramente quella

 

“ Ven, scusa se ti interrompo, ma cos'era la voce che ti ha salvato? E chi è davvero Vanitas?”, lo interruppe Sora, ricevendo uno sguardo incredibilmente serio.

 

“ Eri tu la voce, Sora.”, rivelò con somma sorpresa del moro.

 

“ Come?”, esclamò questi, shockato dall'affermazione.

 

“ Sì, quando eri poco più che un bambino, in qualche modo hai esteso i tuoi sensi fino a toccare i miei e ti sei trasformato in un appoggio per il mio fisico malato, permettendomi di guarire negli ultimi anni.”.

 

“ Quindi è anche per questo che Vanitas mi assomiglia? Cioè, che io assomiglio a lui? Visto che è tuo.... fratello?”, chiese estremante confuso.

 

“ Anche la ragione per cui il tuo uso della Forza fino a qualche tempo fa è stato appena basico. Ti spiegherò a breve il legame tra noi tre. Partendo da quanto io stesso imparai prima di venire imbernato.”.

 

*****

 

“ Come sta?”, domandò Acqua, affondando le unghie nei palmi delle mani. Per un giorno le parti si erano cambiate, lei era quella nervosa e Terra il più calmo, almeno in apparenza. Non desiderava altro però che mettere le mani su Xenahort e sul pupazzo che aveva ridotto Ven in quello stato. Five osservava attentamente entrambi.

 

Eraqus, verso il quale la turchese con orecchie da gatto si era diretta a rotta di collo(1), era uscito dalla stanza medica del castello da loro usato come abitazione solo dopo lunghe ore, ognuna visibile sul suo viso, sul quale le sue cicatrici risaltavano più che mai.

 

“ Male, purtroppo. Quelle che ha ricevuto non sono il genere di ferite che si può curare semplicemente con qualche incantesimo. Il suo stesso Cuore è stato ferito assieme ai Midi-chlorian a un livello che è difficile immaginare. Se qualcuno o qualcosa non avesse unito il proprio cuore al suo sarebbe sicuramente morto prima che lo trovaste.”.

 

“ Unito i loro cuori? Parlate di una sorta di Unione dimensionale?”, chiese Terra, riferendosi a una pratica che permetteva a due utilizzatori della Forza di condividere temporaneamente e anche a grande distanza alcune abilità, sia attive che passive. Era tuttavia molto difficile da utilizzare, lo stesso Eraqus aveva stretto quel tipo di legame con una decina di persone nel corso di una vita intera e i suoi allievi rispettivamente solo tra sé stessi e altre due o tre amici.

 

“ Qualcosa di molto più complesso. Prometto vi spiegherò tutto, ma il tempo è poco e la situazione estremamente grave. Intanto dovete recarvi dal clan Disney, il tempo è poco e Paperone è uno dei pochi che può aiutarci. Io penserò a mettere Ventus in un criosonno per qualche tempo.”, ordinò il Custode agli allievi col tono più gentile che avesse, sebbene colmo della sua impotenza.

 

Nonostante le proteste dei tre avventurieri, alla fine partirono come ordinato, ed Eraqus tornò dall'ultimo dei suoi allievi.

 

“ Ventus, c'è solo una cosa che posso fare per salvarti- disse impotente l'anziano maestro- Un sonno ristoratore. Il tuo corpo dormirà per i prossimi ,mesi, utilizzando ogni energia a sua disposizione per guarirti. Dopodichè io o i ragazzi ti sveglieremo. Nessun altro potrà disturbarti o metterti in pericolo.”.
 

Ven vi riflettè attentamente, mordendosi il labbro e tentando di muovere le male assestate articolazioni, sebbene non facessero male tanto quanto la sua ultima sconfitta.

 

“ Miriam sta bene?”, chiese, volendo essere almeno certo che la sua fidata partner fosse al sicuro. Eraqus annuì, ricordando il giorno in cui l'uovo dello Spectrobe si era schiuso tra le mani dell'allievo.

 

“ Sì, l'ho mandata alla riserva. Se vuoi mandarle un messaggio posso pensarci io.”.

 

“ Va bene, le dirò di attendermi. Ma prima... sa dirmi chi o cosa mi ha salvato?”, ansimò Ventus, ovviamente triste di doversi separare da tutto e tutti coloro che conosceva. Eraqus chiuse gli occhi pensoso e prese uno dei suoi vecchi libri riguardante la precedente era della galassia. Aprendolo, mostrò all'allievo immagini di lotte tra Jedi e Mandaloriani. Tra tutte, spiccavano le figure di un guerriero avvolto da molti Keyblade e un'altro, le cui spade furono facilmente conosciute dallo sventurato Jedi, le stesse brandite da Anakin.

 

“ Si narra che, quando la galassia ha bisogno di compiere un largo balzo evolutivo, Kingdom Hearts scelga due Custodi del Keyblade. Uno rappresenta il destino e possiede la totale padronanza di luce e oscurità. L'altro simbolizza il libero arbitrio e l'unità tra tutti gli abitanti della galassia, possedendo il potere di collegare letteralmente i cuori. Cosa che si traduce anche nel potere di evocare svariati Keyblade. Gli ultimi due prescelti furono coloro che portarono alla fine della Repubblica, Darth Revan e Darth Malek. Credo tu sia stato toccato dal successore del secondo, che però ora come ora sarà solo un bambino. Forse addirittura un neonato.”, spiegò malinconico il Samurai, chiudendo il libro.

 

“ Che mi succederà se non tornerete?”, dovette chiedere Ventus, costringendosi a pensare alla peggiore alternativa.

 

“ Ti risveglierai in automatico quando il tuo salvatore evocherà per la prima volta il suo Keyblade- disse grave il maestro, perdendo una lacrima- ti vogliamo bene, Ventus. Non dimenticarlo mai.”, concluse prima di prendere l'allievo in braccio e portarlo in una stanza sicura, pregando tutti gli Esper che il piano andasse come doveva.

 

*****

Sora aveva ricevuto una paralisi facciale. Per quasi due minuti la sua bocca restò bloccata in un'espressione quasi ebete. Grogu dovette dargli un colpo col piatto dell'ascia per rimetterlo in sesto.

 

“ Dunque io sarei, per così dire, il successore di Darth Malal? E Vader quello di Revan?”.

 

“ Sostanzialmente. Tu rappresenti il libero arbitrio e l'unità tra le innumerevoli vite nella galassia, lui il potere del fato e l'unione dei due lati della Forza- chiarì Ventus- e in un modo o nell'altro, aiuterete la galassia a entrare nella sua prossima fase di sviluppo. All'epoca dei due Sith sovramenzionati, si pensava ancora che i due lati della Forza corrispondessero a bene e male, e c'erano molti meno avventurieri. C'era bisogno di sbloccare la situazione in qualche modo, anche se distruggere la Repubblica è stato forse un modo un po' esagerato per farlo.”.

 

“ Ed è per questo che posso usare tanti Keyblade.”, concluse Sora, ancora scioccato dall'idea di essere legato al più potente Sith mai esistito.

 

“ Non esattamente. Tu non usi tanti Keyblade diversi, ma quelli delle persone a cui sei legato. Prova a evocare quello che ti è apparso durante il torneo.”.

 

Sora evocò il suo Keyblade in stile greco, analizzandola con più attenzione di prima fin nel più piccolo dettaglio.

 

“ Ora riesco ad accorgermene meglio. L'energia emanata da quest'arma non è tutta mia.”, capì infine, avvertendo parte del potere di Ercole mescolarsi al suo. Quasi potè sentire alcuni dei pensieri del grande Gladiatore.

 

“ Esatto. Nei mesi passati al colosseo hai stretto un forte legame con Ercole, cristallizzato in questo Keyblade, che come tutti gli altri non è una mera arma, ma un pezzetto del cuore di una persona. Se Ercole fosse un Custode, la sua arma sarebbe probabilmente identica. Ed è lo stesso motivo per cui puoi usare una replica del mio.”.

 

“ Quindi più persone incontrerò, più Keyblade sarò capace di usare?”, concluse il ragionamento Sora, pensando alla possibilità di evocare migliaia di Keyblade da sparare in un istante. Ventus annuì.

 

“ Sì, ma è una questione di legami, di stringere con loro una vera connessione. Di accedere al loro cuore, il fulcro dei Midi chlorian.”.

 

“ E... Miriam? L'hai ritrovata?”, domandò Qua, che come gli altri aveva avvertito il profondo affetto che Ventus provava per la sua partner.

 

“ Sì... si era fatta un paio di pulcini, era col suo stormo. Non ce l'ho fatta a farmi vedere. Forse la cercherò di nuovo quando sarà tutto finito.”, confessò trattenendo le lacrime.

 

“ Che successe dopo?”, domandò Max, scuotendo un po' il nuovo amico dal suo malinconico torpore.

 

“ Mentre maestro Eraqus e Fives contattavano Paperone per spiegargli quanto successo, Anakin era già partito assieme a Padmè per una piccola richiesta. Obi- Wan invece ricevette una visione, e assieme a Windu e Jar Jar ne cercò la fonte su un pianeta paludoso di cui non ricordo il nome. Fu da qui che le cose cominciarono a prendere la peggior piega possibile.”.

 

*****

 

L'ultima missione di Anakin e Padmè consisteva nell'esplorazione di un antico tempio, contenente artefatti che avrebbero dovuto portare a un villaggio vicino.

 

Purtroppo durante l'esplorazione i due coniugi erano stati divisi da alcune trappole, lasciandoli soli a girovagare nell'enorme struttura.

 

Padmè, illuminandosi la via con un piccolo Fire, aveva già trovato l'idolo che stavano cercando e ora tentava di riunirsi ad Anakin. Improvvisamente un muro dietro di lei si spaccò con un'esplosione, costringendola a mettersi in guardia.

 

Con suo sollievo, il responsabile era Five, che però era nervoso come non mai. Il suo viso color ocra era madido di sudore e le mani tentennavano come non gli era mai successo neanche dopo la peggiore battaglia.

 

“ Fives, che diavolo succede?”, disse lei, avvicinandosi con cautela al compagno.

 

“ Padmè, per fortuna ti ho trovato. Chiama subito Anakin, dobbiamo lasciare subito questo pianeta.”, disse lui, trattenendosi appena dal gridare. Lei fu tentata di lanciargli contro qualche incantesimo temporale.

 

“ Fives, te lo chiedo di nuovo, che succede?”, disse invece, mantenendo un tono più fermo e autoritario possibile, ma anche dolce, come aveva imparato coi figli.

 

Il Mandaloriano spiegò tutto in fretta e furia. Ad altri il discorso sarebbe sembrato confuso, quasi malato, ma Padmè era abituata a leggere nelle altre persone e sapeva che per quanto nervoso, l'amico era nel pieno possesso delle sue facoltà. A fine spiegazione, quando era praticamente a corto di fiato, Padmè gli mise le mani sul viso per calmarlo, promettendogli che una volta trovato Anakin e avvertiti tutti, ogni cosa si sarebbe sistemata.

 

Facendo per riprendere la ricerca del suddetto, i due vennero però bloccati da una figura alla fine del corridoio. Un possente Bangaa, vestito con una tunica marrone scuro e armato con un Keyblade simile a uno spadone.

 

“ Obi- Wan?”, chiese incerto Fives, disperatamente bisognoso di vedere un altro volto amico. Padmè però seppe che non era il familiare maestro, il potere che emanava era qualcosa di ben più sinistro e potente.

 

“ No.... Xenahort, sei tu, vero?”, disse lei, mettendosi già in posizione di guardia.

 

Lo Skrull riassunse il suo solito aspetto, quello di un'umanoide un po' ingobbito dalle orecchie a punta. Ma il suo sorriso non era quello familiare e rassicurante conosciuto ai membri del clan che aveva fondato, e i suoi occhi ambrati scintillavano perfidi nel buio del tempio.

 

“ Indovinato, Fives. Mi complimento per essere sfuggito ai droidi, ma dovevo aspettarmelo da te. Sei sempre stato molto arguto e rapido.”.

 

“ Anakin, vieni...”, chiamò Padmè premendo il suo Cosmolink, ma non ricevette risposta.

 

“ Spiecente, miss Amidala, ho interrotto tutte le comunicazione private del clan. Riprenderanno solo in caso di emergenza e su mio ordine.”, ridacchiò Xenahort, il tono beffardo tagliente come una lama, scontrandosi con tutta la fibbra morale dell'ex regina.

 

“ Bastardo di un Sith. Qualcuno si accorgerà di cosa sta succedendo e ti fermerà.”, gli ringhiò contro Fives, materializzando due spade, animato da una furia senza pari.

 

“ Nel frattempo avrò già inscenato la mia morte e i miei complici si staranno organizzando per eliminare i 'lealisti'. Mentre voi sarete state uccisi da Obi- Wan, responsabile della rivolta contro di me- ghignò Xenahort, riprendendo l'aspetto dell'appena nominato Jedi e materializzando un Keyblade identico al suo, cosa che sorprese ulteriormente i due Eclipse – e comunque non sono un Sith. Mi ritengo ben al di sopra delle semplici definizioni di Sith e Jedi.”.

 

I due avventurieri combatterono tenacemente conro il rivale, utilizzando ogni trucco a loro disposizione. Gli incantesimi di Padmè si scontrarono quelli di Xenahort in devastanti contrasti, e Five arrivò più volte a pugnalarlo alle spalle.

 

Ma alla fine vennero comunque sconfitti dal traditore. Questi, forte della sua esperienza e dei suoi trucchi, tagliò le braccia del Mandaloriano e mise infine Padmè alle strette, trapassandola al petto col suo nero Keyblade, annullando persino il suo ultimo tentativo di portarlo con lui in un'enorme esplosione.

 

“ Anakin ti fermerà, come ha fatto con Cornelius....”, furono le sue ultime parole, ricevendo in risposta un'ultima risata sadica.

 

Il folle capoclan se ne andò, gongolante per aver compiuto anche quel piccolo e necessario passo del suo intricato piano, lasciando i due avversari per morti dopo aver modificato la scatola nera di Five per eliminare il dialogo pre scontro e far sembrare che fosse proprio Obi- Wan il responsabile.

 

Un angosciato Anakin arrivò pochi minuti dopo aver finalmente trovato, aiutato da R2 e anche dai suoni dello scontro, la strada per ritrovare Padmè. Vedere l'amata moglie e un caro amico ridotti in quel modo orribile fu probabilmente il più grande shock della sua vita.

 

“ PADME'!”, esclamò sconvolto, correndo dalla Saggia moribonda e prendendola tra le braccia.

 

“ Non perdere tempo... Xenahort.... Obi- Wan...”, ripetè Padmè, cercando con somma difficoltà di formare una frase coerente.

 

“ Energiga, Raise, Energiga...”, disse disperato, focalizzando tutta l'energia curativa che poteva evocare nel corpo della moglie, illuminando a giorno la radura.

 

 

“ O.... Obi- Wan.... non....”, tossicchiò un'ultima volta Padmè prima di spirare, l'ultimo pensiero rivolto ai figli che non avrebbe visto crescere.

 

Anakin si alzò, ancora in preda al puro shock. Per quanto già abituato alla perdita dei compagni, perdere qualcuno di talmente vicino era un trauma per cui neanche lui era preparato. E per di più la ferita, era senza alcun dubbio quella lasciata da un Keyblade, era troppo familiare. Non riuscendo a trattenere la rabbia, gridò a squarciagola, dando pieno sfogo al potere dei suoi Midi chlorian.

 

L'intero tempio crollò, millenni di storia demoliti dal dolore di un giovane uomo. Quando i nativi che avevano richiesto il recupero dell'artefatto da lui trovato raggiunsero l'ormai sparita struttura, lo trovarono mentre se ne andava, portando sulle spalle i corpi dei due compagni.

 

Lanciò loro la reliquia, una lunga lancia decorata di rune, per poi essere sommerso dalle domande su cosa sia successo e se abbia bisogno di cure.

 

“ Obi- Wan, dovrai spiegarmi molte cose...”, disse cupo, una sfumatura dorata che si formava nei suoi occhi

 

******

Un silenzio di tomba cadde sulla collina Ammazzamotori. Quella che era cominciata come un'epica storia si era trasformata in un dramma basato sul tradimento di tutti i valori in cui credevano. Il racconto della morte di Padmè, tutt'ora un mistero per buona parte della galassia, aveva scosso nel profondo gli ascoltatori di quel racconto.

 

“ L'ha.... l'ha fatto davvero?”, balbettò Sora, non riuscendo neanche a immaginare cosa avesse potuto provare Anakin mentre la vita della donna che amava gli scivolava tra le dita. Persino l'impassibile Grogu sotto l'elmo aveva un'espressione allibita e indignata.

 

“ Diamine, conosco Luke e Leia da anni- si lamentò Max- avessi immaginato che hanno perso la madre così....”.

 

Qui, Quo e Qua pensavano chiaramente a Della e a tutte le storie che avevano sentito su di lei dagli zii.

 

“ Scusatemi se non vi abbiamo mai parlato prima di tutto questo- disse triste Paperone, abbassando il capo- Ma abbiamo giurato di tenere tutto segreto fino al momento giusto, e a breve vi spiegheremo i motivi.”.

 

“ Preparatevi, ora arriva la parte peggiore.”, affermò cupo Ventus.
                                                                                                            *****
(1) Scordato di dirlo, questa versione di Aqua appartiene alla razza Miqo'te, da FF 14. Perchè... beh, catgirl.

                                                                                                             *****
Salve a tutti, mi auguro abbiate trascorso buona pasqua, io spero di non essermi  fatto attendere troppo. Questo è un periodo un pò strano per la scrittura, ma 'tradurre' la lore delle due serie in questo AU, almeno personalmente, continua a essere un vero spasso e farò in modo gli ultimi due capitoli del flashback siano scritti con più fluidità. A presto.

  
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