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Autore: acciosnape    26/04/2022    2 recensioni
Un giovane Mycroft Holmes trova l'account twitter di un giovane agente di polizia. E pensa bene di hackerarlo.
[ text!fic, teen!Mystrade e molta, moltissima noia estiva. ]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Misunderstanding


—— 19/11/2015 Gio ——

09.39 SMS da: Mycroft:
Non pensavo avessi impiegato così tanto a trovarlo.
M
[ ! Eliminato ]

—— 20/11/2015 Ven ——

Oh, Gregory. 
Se solo ti fossi premurato di guardarlo meglio, quel quadernetto una volta trovato, ora non ti troveresti di fronte a questo... chiamiamolo pasticcio.
Sei davanti ad un edificio non molto imponente, nulla può esserlo di più di ciò che hai alla tua destra, la dimora della Regina, probabilmente uno degli edifici più maestosi di tutto il Regno Unito.

Nessuna insegna, nessun nome sulla targa. Sul tuo taccuino vi è soltanto scritto l'indirizzo che riporta a quell'edificio, null'altro.
« Ehm, sì salve! – »
Non ti aspettavi che qualcuno aprisse immediatamente la porta, non avendo neppure ancora suonato il campanello. Ti impappini un po' quando spieghi le classiche formalità da agente di Scotland Yard, che ormai hai imparato a memoria, reo il fatto che il signor Giacca-e-Cravatta di fronte a te, ti mette leggermente in soggezione.
Entri, in questo posto che ha la parvenza di una biblioteca, ma che di fatto, una biblioteca non è, benché ci siano libri, tavolini e lampade, e sulle poltrone vedi perfino gente seduta che legge.

Ti avvicini ad una libreria ed estrai un libro, ma vedendo la dicitura “Seconda Guerra Mondiale – Libro terzo”, ti accingi a rimetterlo dove lo hai trovato (con non poca fatica).  Tossicchi appena, attirandoti le occhiatacce di ogni singolo individuo all'interno dello stabile. Non sai il perché. D'istinto ti viene voglia di chiedere scusa, ma in una biblioteca si sa, il silenzio regna sovrano.
Ti appropinqui al Signor Giacca-e-Cravatta, chiedendo delucidazioni sul perché lo avesse fatto entrare, trattandosi di una biblioteca e non un'abitazione (come aveva ipotizzato nella sua testa), ma non ottieni risposta, soltanto un'altra terribile ed oltraggiata occhiataccia.

Okay, Gregory. Chiaramente non sei nel posto dove credevi di essere.
« Si esce da dove si entra? » 
Chiedi, col tono più basso di cui sei capace, ma chiaramente non basta, poiché Giacca-e-Cravatta ti afferra per un braccio e ti trascina verso una porta che neppure avevi notato, una volta dentro quel posto. Non fai in tempo a dire assolutamente nulla, quando vedi la porta aprirsi e ti vedi letteralmente catapultare dentro un... ufficio? No... sì! Vedi una scrivania, due poltrone e senti addirittura tamburellare quelle che al tuo udito paiono essere due dita sulla pelle della sedia, situata dietro di essa. 

Ti sembra un film, quando vedi la poltrona ruotare, e pagheresti oro per vedere la tua espressione in quel momento, quando la persona che si rivela, ti rivolge la parola. 
« Sei incredibilmente lento, te ne rendi conto? » 
La tua bocca rimane aperta, sconcertata ancora dal fatto che Mycroft c'entri con questa sottospecie di biblioteca e con questa strana regola del silenzio – insomma, non è normale trascinare via la gente dopo aver fatto domande lecite, no?
« Oh, ma che posto è!? » 
Ti sforzi di dire, ancora rigido nella tua posizione. Forzi un sorriso, forse sarcastico, forse no, ma ti rincuora non poco sapere che Mycroft è lì e che non verrai rapito. O almeno credi. Lo vedi stringersi appena nelle spalle, con un sorriso sornione sul viso.
« Il mio club. Prego, siediti pure. » 
E così fai, spostando la sedia di fronte alla grande scrivania in legno; d'istinto ti volti a vedere la porta ormai chiusa alle tue spalle, provocando in Mycroft un lieve sospiro.
« Stai tranquillo, Gregory, nessuno ti porta via. »
« Ah, lo spero bene, sarebbe sequestro di pubblico ufficiale. »
Sorridete entrambi, mentre estrai il taccuino dalla tasca della giacca, aprendolo bene sulla pagina dell'indirizzo e schiarisci la voce, guardando bene Mycroft in faccia.
« Ma quindi questa è la tua grafia. »
Il tono non vuole essere una domanda, ma comunque le sopracciglia, Mycroft le alza.
« Perspicace. »
Picchietta due, tre volte il palmo della mano sul bracciolo della poltrona, gli occhi sempre puntati sulla tua persona.
« Ma non potevi, che so, scriverlo in un SMS? »
Richiudi l'agenda e la riponi meticolosamente nella tasca della giacca. 
« E il divertimento dov'era, altrimenti? »
La posizione sulla sua sedia cambia, il sorriso, prima sornione, ora è sempre più diabolico, nonostante provi a mascherarlo dietro le mani congiunte che elegantemente portate sotto al mento.
« Sei proprio scemo, te lo hanno mai detto? » 
« Io? Hai impiegato quasi un mese ad accorgerti di quella pagina, Gregory. »
Silenzio. Silenzio perché sai che ha perfettamente ragione. Distogli lo sguardo, facendo una piccola smorfia con le labbra. Che palle quando sono gli altri ad avere ragione.
« Touché. »
Ti rilassi completamente sulla sedia, la schiena completamente poggiata contro lo schienale, accavalli perfino una gamba alla bell'è meglio. Ti passi una mano tra i capelli, pensando – ti accorgi troppo tardi – ad alta voce perché diavolo ti trovi lì dentro.
« Quindi, perché mi trovo qui? »
Gli occhi, che prima erano incatenati alla tua persona, ora Mycroft li distoglie, inumidendosi le labbra con la punta della lingua.
« Considerando il fatto che avresti dovuto essere qui circa due settimane fa… »
Lo vedi sbuffare appena, e in contemporanea alzarsi il polsino della camicia, che nascondeva un orologio agganciato al polso. 
« Mi sarebbe piaciuto pranzare insieme. »
La gamba accavallata involontariamente scivola, il tonfo della suola della scarpa sul pavimento ti fa sobbalzare; ti accigli, non staccando neppure per un istante gli occhi da Mycroft, senza però guardarlo davvero. Pranzare insieme, pensi una, due, tre volte, fin quando non ti accorgi che quest'ultimo si è alzato dalla scrivania. 
« No, oh, un attimo, in che senso pranzare insieme? »
Ti volti di scatto e lo segui con lo sguardo, le mani saldamente poggiate sui manici della sedia. 
« Quanti sensi pensi che abbia questa frase, Gregory? »
Di fronte allo specchio, lo vedi sistemarsi il gilet ed infine stirarsi la cravatta con due dita. 

D'improvviso ti senti spaesato, stai assaporando la delusione e il gusto, chiaramente, non ti piace affatto. Distogli lo sguardo dalle spalle di Mycroft e guardi un punto non ben definito dell'ufficio. 
« Eddai, non ci possiamo andare adesso? »
Sorride, naturalmente in modo sarcastico, guardandoti nel riflesso dello specchio. 
« Hai appena iniziato il tuo turno e finirai alle nove di questa sera, dove vorresti andare, esattamente, adesso? »
Non rispondi e stringi le labbra. Distogli lo sguardo dal punto indefinito della stanza e ti metti a cercare una soluzione invisibile, che apparentemente trovi, non appena riagganci lo sguardo al riflesso di Mycroft nello specchio. 
« Stasera? »
Ci provi. Non ti sono mai piaciuti i recuperi in extremis, e puoi giurare che neppure a quest'ultimo piaceranno, complice il sospiro che non tarda ad arrivare.
« Ho un meeting importante, devo partire tra qualche ora e rientrerò domani sera. Ora alzati, dobbiamo andare. »
Stringi per un attimo i braccioli della sedia, per poi allentare immediatamente la presa. Maledizione, pensi. Quando ti alzi, sospiri, anche perché sai benissimo che dovrai di nuovo passare per quella enorme sala del silenzio, che speri di non vedere mai più in vita tua, o almeno, speri che nessuno ti trascini più per un braccio.
« Mi aiuti a uscire? Ho paura a chiedere indicazioni fuori da questa stanza. »
Dopo aver agganciato l'ombrello al polso, Mycroft ti apre la porta invitandoti ad uscire dal suo ufficio, ed in pochi passi, la luce del sole ti illumina nuovamente. Era così radiosa anche prima?

Mentre scendi le scale, ti maledici in tutte le lingue che conosci. 

23.37 SMS da: Gregory:
Mi spieghi perché non me lo hai scritto via SMS? 
G

—— 21/11/2015 Sab ——

01.10 SMS da: Mycroft:
Mi spieghi come hai fatto a non accorgertene prima? 
M

01.19 SMS da: Gregory:
Secondo te mi metto a sfogliare un'agenda che so essere praticamente nuova? 
G

01.20 SMS da: Gregory:
… in realtà l'ho fatto, l'ho sfogliata veloce e non mi sono accorto dell'indirizzo. 
G

01.20 SMS da: Gregory:
Anche perché come avrei fatto ad accorgermi, era scritto praticamente nella rilegatura! 
G

21.43 SMS da: Mycroft:
Se sapevo che fosse così difficile per te scovarlo, avrei evitato proprio di scrivertelo. 
M

—— 22/11/2015 Dom ——

01.42 SMS da: Gregory:
C'è modo di rimediare?
G

01.43 SMS da: Gregory:
Insomma, mi sarebbe piaciuto. :(
G

23.30 SMS da: Mycroft:
Mi spiace, hai vanificato tutto. 
M

—— 23/11/2015 Lun ——

00.25 SMS da: Gregory:
Sei la solita regina del dramma.
G

00.26 SMS da: Gregory:
Come se non ci vedessimo mai più, poi.
G
[ ! Non inviato ]

00.26 SMS da: Gregory:
OH, ANDIAMO!!!!
[ ! Non inviato ]


Note: Non mi vergogno di dire che durante la stesura del capitolo, questi due hanno fatto tutto da soli! ^^'
Grazie mille per le recensioni, come sempre, mi scaldano il cuore. ♥
Domando scusa se non rispondo sempre, ma l'emozione mi blocca! :o
~ Luna
   
 
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