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Autore: Heart    27/04/2022    1 recensioni
Naraku si è ritirato dopo che la sfera si è spezzata in due. Una parte ce l'ha lui e l'altra Kagome.
Nel silenzio, una nuova presenza appare. Una giovane arrivata da molto lontano per distruggere una volta per sempre la Shikon no Tama.
Ma qual è la sua vera missione? Misteri e segreti si susseguiranno con l'andare del tempo, sentimenti sconosciuti usciranno allo scoperto e attrazioni fatali provocheranno quasi la morte.
Il mondo del sovrannaturale apre le sue porte.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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XXVIII

“La luce dell’alba”

 

Kagome si ritrovava tra le braccia del suo demone.

Inuyasha non sapeva se essere felice o piangere alla scomparsa di una amica leale e affidabile, anche se nel passato aveva messo in frame il loro rapporto.

Strinse i denti sentendo il sapore del suo sangue inondare la sua bocca, come poteva rivelare alla sua donna una cosa del genere? Kagome era molto legata a Dafne, le due si comportavano come due sorelle. Tuttavia in quel momento non era il tempo di fare quelle mosse o di rimpiangere, doveva lottare, vincere quella battaglia che ormai aveva destabilizzato un po’ tutti anche suo fratello maggiore, che con Bagusaika dava colpi micidiali, anche lui si era affezionato a quella rompi scatole, dandogli filo da torcere più volte. Tuttavia Dafne era una ragazza testarda e orgogliosa, ma metteva spesso la serenità degli altri al primo posto.

Con riluttanza posò Kagome riposare in un angolo sicuro per lanciarsi nella battaglia.

La sua Tessaiga era potente ma avvertiva che soffriva come se quel magone che aveva sul cuore impegnasse anche la sua amica. –Non temere, andrà tutto bene. – E con quelle parole la spada si illuminò di oro che spazzò via le creature oscure.

Dall’altro lato c’era Sesshomaru, ogni colpo che sfoderava era un balsamo al suo ego incazzato. Quella sciocca si era data a quei pazzi e non era uscita più. Credeva che fosse un blafe, ma la consapevolezza che non ritornasse più aveva agitato le sue emozioni. Bagusaika richiamava il suo possessore con lampi scarlatti e uccideva migliaia di esseri senza nome; quella dannata l’avrebbe pagato, lo aveva lasciato con l’amaro in bocca.

-Maledetta, devi ancora combattere con me! –urlò dando spettacolo con la sua forza.

Nel campo opposto, la battaglia si era rivelata più difficile dell’ultima volta. Jenny, la madre di Dafne si era trasformata in una creatura oscura e senza rimpianti, uccideva con la sua fidata compagna, migliaia di anime che venivano bruciate dalla sua energia sacra. Ogni passo che faceva era morte, anche il marito non scherzava, quei due erano uguali. I due coniugi disperati per la scomparsa della loro amata figlia stavano rivelando il loro unico potere, nessuno li avrebbe salvati.

Toga era consapevole che tutto sarebbe finito, ma in bene. Quella dannata guerra era solo un trionfo del male, ma come aveva detto Jenny-sama lei faceva parte di noi.

-Songa! –urlò, trucidando i nemici con una sola mossa.

-Non mi sconfiggerete mai, stolti!

Il gigante che aveva inglobato Dafne si sentiva potente e la forza della ragazzina gli aveva aperto porte sconosciute. Quella ficcanaso possedeva qualità immaginabili e fuse con quelle sue aveva in mano il mondo e non solo quello, ma di tutte le dimensioni. Sghignazzò con impeto, facendo volare l’aria circostante e abbatté un pugno al suolo dove causò un forte terremoto.

-Io sono il padrone di questo mondo, inginocchiatevi al mio cospetto! –disse con potere. Tale affermazione portò al collasso delle dimensioni, molti popoli si ritrovarono in ginocchio senza volerlo non capendo la situazione, invece nel campo presente nessuno fiatò.

Sango e Miroku furono protetti dalla chiave scarlatta della sterminatrice, che in passato aveva recuperato con coraggio. Rin che si trovava al castello dell’ovest con Jaken fu avvolta da una bolla di potere sacro, in cui la piccola congiunse le mani a formare una preghiera prima per il suo signore e poi per gli amici. Toga avvertendo quello spostamento d’energia fu illuminato dalla sua fedele spade e improvviso apparizione di Izayoi che allarmata si tuffò tra le braccia del marito che stupito se la portò accanto, chiedendosi il perché del suo arrivo. Inuyasha gli fischiarono le orecchie, quell’ordine dava i brividi, però era concentrato e nessuno gli avrebbe obbligato a tale parole di inchinarsi, era un demone libero. Tessaiga lo aiutò a fronteggiare quell’atto invisibile e infine Sesshomaru con la sola forza di volontà era rimasto fermo, le iridi rosse per quell’affermazione. Il grande Sesshomaru non si sarebbe mai inchinato ad un essere del genere e a nessun. La famiglia di Dafne non percepii neppure quel richiamo avendo in circolo poteri superiori.

-Per chi ci hai preso? Siamo liberi e non marionette! –sputò con disprezzo Inuyasha, afferrando Tessaiga e dirigere la sua forza verso quel colosso.

-Illuso. Credi di farmi del male con quella insulsa spada? Io sono imbattibile! –gridò e con esso allungò la mano per fermare il colpo del vento, ma fu fermato da una freccia sacra.

Inuyasha si voltò e sorrise di cuore, la sua Kagome si ergeva di potere sacro.

-Sei solo un essere senza cuore, ti punirò! –affermò la sacerdotessa incoccando una nuova freccia, la sua aura sacra era potentissima, forse quasi simile a un Kami.

-Come ti sei permessa!

Il gigante si mosse con un poco di fatica, era diventato potente ma i suoi movimenti si erano rallentati. Con quella occasione tutti i guerrieri sfoderarono i loro attacchi per indebolirlo, anche Toga e Sesshomaru si misero all’opera, solo la madre di Dafne rimase inerme con gli occhi chiusi.

Tuttavia, tutti si accorsero che la donna si stava preparando all’attacco finale e con questo gli serviva del tempo. Figli e marito si scontrarono con il mostro abbattendolo con gesti veloci, l’esercito di Dafne lo afferrarono dalle gambe facendo modo che così perdesse l’equilibro.

-Monaco, sacerdotessa ho bisogno del vostro aiuto. –parlò Jenny sorprendendo i due.

-Dica pure, Jenny-sama. –annunciò Miroku guardando l’amica.

-Dovete cercare Dafne, lei è ancora viva. –disse percependo flebilmente il contatto con la figlia, i due avendo un potere sacro era più facile trovarla, mentre gli altri si occupavano del bestione, loro l’avrebbero tirata fuori.

-Ma noi…

-Dafne vi ha donato lo sblocco del vostro potere, se vi concentrate troverete il filo che vi unisce, però fate in fretta, a breve ci sarà una catastrofe.

Dette quelle parole li lasciò con la bocca aperta non capendo la antifone, in che senso una catastrofe?

Stavano vincendo. Tuttavia Miroku la richiamò per pregare e trovare quel legame, in una forte concentrazione la trovarono: era un filo blu oltremare, lo raggiunsero nel loro interno, lo stavano per afferrare, però uno scoppio li raggiunse portandoli a spezzare la concentrazione. Quando aprirono gli occhi si ritrovano tutti al suolo.

La polvere non permetteva di vedere tanto, però notarono i loro compagni accasciati al suolo, Sango aveva una profonda ferita alla testa, Miroku non ci pensò un momento per recarsi da lei per vedere come stesse. Anche Kagome si affrettò per andare da Inuyasha che si teneva lo stomaco, quell’onda di potere lo aveva tramortito. L’unica che era rimasta era Jenny, la sua fidata spada la proteggeva a dovere, invece i suoi familiari erano al suolo come gli altri.

Una nuova risata sopraggiunse in quel campo di battaglia e due nuove figure sovrapposte a quella più grande che si trovava ai loro piedi, aveva il corpo percorso dai vari corpi, tuttavia non era in pericolo di vita.

-Credevate che lasciassimo il nostro fratello solo? Stolti! Abbiamo aspettato il momento giusto per attaccare, e ora siete sfiniti. –parlò l’ombra di destra.

Non aveva torto, si sentivano senza forze. Quell’aria malsana o meglio sacra opprimeva la loro yuki. Nemmeno il tempo per reagire che i due fratelli canalizzarono il loro potere contro di loro, buttandoli a destra e sinistra senza remore. Lo scontro sembrava eterno, ma erano tenaci e ad ogni attacco si rialzavano per poi essere gettati nuovamente al suolo.

-E’ inutile, questa volte morirete! – urlò e sopra la loro testa si palesò una grossa sfera oscura, la quale il maggiore aveva lavora fin tanto che i fratelli li aveva paralizzati.

-E’ la nostra fine. –disse Miroku stringendo tra le braccia l’amore della sua vita, che lo aveva accettato con i suoi difetti e pregi. –Ti amo, mia adorata Sango. Speravo in un futuro più luminoso, ma il destino ha altro per noi. – parlò guardandola negli occhi.

-Anch’io ti amo, monaco deviato.

Si baciarono con lentezza, assaporando quell’ultimo contatto, mettendo tutto il loro amore che era cresciuto all’insaputa.

-Però farò il mio ruolo. – disse stringendo la mano della sua amata, si alzarono e ritornarono al combattimento.

Nelle retrovie Toga sospirava. Era giunto nel presente, aveva vagato per anni tra il limbo e il futuro tridimensionale, incontrato persone ti alto rango, anche se non si erano mai dati della loro superiorità. Lo avevano trattato come uno pari e li ringraziava. Ne era grato a quella ragazzina esuberante e gentile allo stesso tempo, gli aveva permesso di incontrare i suoi figli e la sua amata. Fu in quell’istante che si accorse del calore del corpo di Izayoi, la donna sorrideva serena.

-Stai tranquillo, io ti amerò sempre, in qualunque dimensione. –disse la principessa umana, buttandosi sul suo demone per poi baciarlo.

 

Non era occasione, ma ognuno salutava il proprio compagno con amore, e fu quel sentimento a vibrare.

Una luce abbagliante invase tutto, dalla piccola rupe si ergeva una bellissima donna dagli occhi chiari ma magnetica. Il suo candore era purissimo.

-L’amore è l’arma più potente. L’amore non fa domande e non chiede nulla in cambio. –disse aprendo le mani che aveva sul petto. –Vi chiamo a raccolta esseri d’amore, uniamoci per combattere il caos, esso fa parte di noi, e come tale lo purificheremo. Alzatevi guerrieri e mostriamo il vero potere dell’amore incondizionato.

Pian piano ad ogni fila, i guerrieri si strinsero le mani formando un cerchio che si illuminava ad ogni parola o battito, la luce giunse fino a Toga e a Miroku riconoscendo quel sentimento puro.

Inuyasha guardava con occhi stupidi, una mano si pose sul petto e fissò Kagome che mostrava un sorriso pieno d’amore.

-La senti anche tu, Inuyasha? Questo è l’amore cosmico, universale o meglio incondizionato. L’amore sconfigge l’oscurità. Le parole di Dafne risuonano nella mia mente come una cantilena, lei è ancora viva, ci sta guidando. –disse, mentre le lacrime erano di cristallo. –Uniamoci a questa pace.

Si alzarono sostenuti l’uno con gli altri e si strinsero le mani, la luce lì inglobò e rimase solo Sesshomaru. Il principe non si voltò a quella energia, restio nel suo modo di fare, però Jenny lo superò e lo portò dentro la sfera.

-Principe, non voltare lo sguardo a questo sentimento poiché esso fa già parte di te. Ama i tuoi lati deboli e troverai il potere più inarrestabile. –affermò la donna.

-Come hai osato…-iniziò a dire Sesshomaru, però le parole cessarono, quando piccole lucciole si manifestarono davanti a sé, portando la vocina e il corpo di Rin che abbracciò il suo padrone.

-Sesshomaru-sama. Io vi aiuterò. –disse con grinta, per poi prendere la sua mano grande e artigliata. La luce che proveniva da qual contatto fu assurdo così che gli alleati si forgiassero di un potere immenso.

-E’ ora. Andate …-comunicò la donna, lasciando che il loro nuovo potere riscaldassero i loro cuori.

-Hiraikotsu! –gridò Sango che fu la prima a lanciare il suo attacco, infatti l’arma era protetta da una luce rossa che abbatte la barriera dei fratelli facendola cadere, in seguito Miroku localizzò le altre barriere distruggendoli. L’esercito alleato si prepararono a lanciare i loro attacchi migliori e fu uno scossone avvertire la loro energia che defluiva in quella sfera che era ricolma di potere supremo, infatti la donna stava costruendo il suo attacco finale.

Pronta a lanciarlo con l’aiuto della sua famiglia, lo buttò sul nemico che spaventato si trovò fuso nuovamente con il fratello gigante che tentò di assorbirla nel suo attacco oscuro, però le due sfere si scontrarono, emettendo lampi di luce sacra e malsana.

-Inuyasha tocca a noi. –affermò Toga, caricò il colpo e urlò –Songa!

Sesshomaru sferzò il suo attacco micidiale, sentendo un potere che gli scorreva nelle vene e fu stupido di quel colpo e tutto derivava dalla presenza di Rin o da suoi sentimenti? L’ultimo fu quello di Inuyasha in cui Tessaiga si colorò di un violetto. Infatti la presenza di Kagome favoriva a sbloccare la tecnica segreta. Quella nuova potenza diede più vigore alla sfera suprema, che spinse l’altro attacco a indietreggiare e sparire all’interno dei corpi dei nemici che gridarono e infine si sbriciolarono davanti ai loro occhi.

Il silenzio era surreale, nessuno fiatava. Però i raggi di un nuovo giorno li colpirono, trovando il cielo pronto a dare spazio alla vittoria.

 

 

 

Salve ragazzi. Come state? Siamo giunti alle battute finali, dopo due anni di inattività vi porgo questo capitolo come scusa. Perdonatemi per la mia lunghissima attesa. Spero di aver dato bene i sentimenti a questi personaggi, ma le spiegazioni più dettagliate saranno nel prossimo. Vi aspetto.

  
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