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Autore: Chiara_fangirl    27/04/2022    1 recensioni
Ormai sogni strani affliggono Margaret, detta Daisy, da tutta l'estate. Ma tutto viene a galla con l'arrivo di un nuovo studente all' High School di una piccola cittadina nella contea di Jackson.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

Il vento soffiava. 

Soffiava tra le foglie degli alberi, producendo un motivetto piuttosto sinistro. Soffiava, travolgendo le foglie cadute che adesso sbattevano contro le mie gambe nude. Non capivo dove mi trovassi e soprattutto come ci fossi arrivata lì. 

Ero circondata da una natura che sembrava avere vita propria: il terreno, ad ogni mio passo, gorgogliava come se volesse parlarmi. Il vento tra le foglie cantava e le cortecce avevano delle curve particolari, che ricordavano quelle di un volto umano.

Le folte chiome coprivano quasi del tutto il sole, ad eccezione di alcuni deboli raggi che riuscivano a trapelare dalle foglie. Girai più di una volta su me stessa, per riuscire a captare un qualsiasi indizio sul luogo in cui mi ero persa. Probabilmente, conoscendo il mio essere goffa, ero inciampata e avevo battuto la testa. Possibile che la botta mi avesse fatto perdere degli spezzoni di ricordi? Ma ciò non giustificava come mai fossi nel bel mezzo del nulla in pigiama e a piedi nudi. 

Ciò che scorsi, però, mi riportò indietro di una decina di anni, alla vecchia casa delle vacanze della mia famiglia, nella vecchia città di Salem. Quel posto ha sempre spaventato me e mio fratello dove, per spaventarci a vicenda, ci raccontavamo storie dell'orrore. Le ore della notte, invece, erano governate da tantissimi scricchiolii. Allora mi alzavo il lenzuolo fin sopra la testa ed era lì che mia nonna Emily arrivava in mio soccorso. Si sedeva al mio lato e mi diceva di non aver paura perché quella casa mi avrebbe sempre protetta. Non mettevo piede in quella casa un anno circa, da quando i miei erano morti in un incendio.

Impossibile. Era impossibile che io mi trovassi lì, perché il mio ultimo ricordo era il mio letto: stavo certamente sognando. Mentre ricamavo su ciò, sentii qualcuno che chiamava il mio nome. Una voce fredda e distaccata, come un'eco.

"Margaret, trova la tua magia" disse la voce femminile, in tono grave, mentre le foglie intorno a me prendevano fuoco. E fu a quel punto che mi svegliai, agitata e ansimando.

 

 

   
 
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