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Autore: danyazzurra    05/05/2022    6 recensioni
Lily non sa più chi è...Lily non sa più niente della sua vita precedente... Lily crede di essere una semplice Babbana con una vita normalissima... ma scoprirà che non è così semplice, anzi, niente è semplice nella sua vita e con la sua riscoperta arriverà anche una vecchia minaccia a bussare alla sua porta e a quella di chi le vuole bene!! è una Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Simone sentiva il sudore percorrerle la pelle.
Sapeva che aveva gli occhi di tutti addosso e pregò di non sbagliare neanche un passaggio nel distillato che stava preparando.
Il fatto che Bailey avesse ricominciato a sanguinare sicuramente non l’aiutava a stare tranquilla.
Era impossibile che il bambino potesse sopravvivere ancora a lungo e, la cosa che le faceva più paura, era che sua madre aveva programmato tutto questo.
Il pensiero di sua madre continuava a tormentarla.
A che punto sarebbe arrivata per la sua follia?
Aveva ucciso innumerevoli persone tra le quali anche suo padre e, probabilmente, avrebbe ucciso anche lei dopo che non ne avesse più avuto bisogno.
Che persona era una che uccideva la figlia?
Che persona era una che uccideva?
Quando sentì una mano poggiarsi sulla sua e sollevò il viso si accorse di star piangendo.
Il viso di sua zia infatti era una maschera sfocata.
Si passò velocemente i palmi sopra gli occhi sperando che nessun altro l’avesse notato, ma sapeva che era praticamente impossibile dato che nessuno di loro si perdeva un suo movimento.
Cercò di non restare ferita dall’atteggiamento dei suoi cugini. Erano stati così uniti e adesso leggere la diffidenza nel loro volto le bruciava la pelle come un attizzatoio bollente.
Sentì ancora una volta la mancanza di Sean.
Lui si era fidato subito di lei e non aveva avuto bisogno di prove o altro, la conosceva; aveva imparato a conoscerla fin dentro l’anima.
“Hai bisogno di una mano?” chiese Alice rompendo il silenzio e Simone scosse la testa inviandole un lieve sorriso.
Era grata alla moglie di suo cugino, si sentiva come se le avesse teso una mano.
“Ho quasi finito” disse piano e mise una scaglia di drago nel composto.
“E’ incredibile” affermò Lorcan mettendosi al suo fianco “è una pozione incredibile” ribadì mentre Simone spegneva il fuoco e afferrava il mestolo.
“Hai idea di dove tua madre abbia preso questa formula?” chiese.
Simone lo guardò stringendo più forte la provetta.
“Simone non ha niente a che fare con quella pazza” chiarì di nuovo Fleur e Simone la osservò un solo secondo notando che non avesse menzionato né il nome, né il fatto che fosse sua sorella.
Anche per lei doveva essere dolorosissimo.
“Mi sembra che la cosa sia stata chiarita” le diede manforte Hermione mentre Simone continuava a versare la pozione nella provetta.
Lorcan annuì distrattamente mettendo da parte il lato accademico della cosa.
In quel momento più niente aveva importanza.
In quel momento l’attenzione di tutti si era spostata su Bailey e sui passi che separavano Simone dal suo letto.
Sembrava che nessuno avesse dubbi che la pozione potesse funzionare.
Se il momento non fosse stato così pieno di ansia, Simone probabilmente si sarebbe messa a ridere.
Nemmeno un minuto prima sembravano tutti ansiosi e spaventati, adesso sembravano solo in aspettativa.
Le persone presenti in quella stanza si aprirono a ventaglio mentre lei percorreva quella decina di passi.
Le sembrava quasi di poter sentire i battiti dei loro cuori.
Nessuno emetteva un fiato, neanche i bambini. Tutto era sospeso.
Era come se il tempo si fosse fermato e, se non fosse stato perché lei si stava muovendo verso il letto, avrebbe pensato che fosse davvero così.
Si chinò su Bailey e guardò Albus e James che erano i più vicini al bambino.
Le parve quasi di chiedere loro il permesso con gli occhi.
Il permesso di avvicinarsi a Bailey, al figlio della donna a cui sua madre aveva fatto più male.
Entrambi annuirono e Albus le diede anche un accenno di un nervoso sorriso.
Si sentì rincuorata e cercò di tenere a bada il tremito delle sue mani, neanche una goccia doveva andarne sprecata.
Prese un respiro e lo fece.
Piegò la boccetta fino alle labbra di Bailey e ne lasciò scivolare il contenuto nella cavità della bocca.
Quando neanche una goccia fu presente nella provetta la sollevò e si rimise dritta.
Le girava la testa. Sembrava vorticare tutto intorno a lei.
Si sentiva come se fosse stata dentro una giratempo.
Vedeva i volti di tutti concentrati su Bailey in attesa.
Gli adulti, i bambini, continuava ad esserci un silenzio assordante, poi un colpo di tosse.
Lieve, quasi impercettibile, ma che sembrò un tuono nel silenzio di quel momento.
James la guardò “che succede?” le chiese, ma non fece in tempo a rispondere perché ci fu un altro colpo di tosse da parte di Bailey e lei vide il volto del bambino riacquistare un po’ del suo colorito.
Era sempre molto pallido, ma era sicura che anche gli altri avessero notato il cambiamento perché molti volti si distesero.
Un altro colpo di tosse questa volta accompagnato dallo spasmo di una mano.
Sammy emise un singhiozzo e la sorella le cinse le spalle pur senza spostare lo sguardo dal cugino.
“Sta tornando?” chiese Harry che come da suo carattere non riusciva ad aspettare.
Simone vide che il bambino aveva delle chiazze rosso vivo sul collo e si chiese cosa gli fosse successo.
L’ennesimo colpo di tosse e il corpo di Bailey si scosse.
“Perché fa così?” chiese James con voce preoccupata.
Simone non rispose, in realtà non sapeva cosa rispondere.
Lei aveva fatto tutto quello che poteva, tutto quello che sua madre le aveva detto nei momenti in cui pensava fosse drogata e allora perché stava succedendo tutto quello?
Un altro colpo di tosse, sembravano quasi dei singhiozzi.
Dei singulti talmente spontanei da chiedersi se davvero fossero un segno di guarigione.
Poi all’improvviso un mormorio a fior di labbra e di nuovo silenzio.
Un gemito e silenzio.
Silenzio.
Silenzio sempre più vuoto come gli occhi di tutti persi su Bailey come se non riuscissero a concentrarsi su altro.
Infine un urlo e gli occhi di Bailey si spalancarono.
Simone fece un passo indietro all’urlo del bambino talmente ne fu spaventata.
Che avesse sbagliato qualcosa? Che sua madre le avesse dato di proposito la formula sbagliata?
Bailey urlò per pochi secondi, ma furono i secondi più lunghi della sua vita.
Poi finalmente si placò, si portò una mano al petto e abbassò la testa cercando di prendere fiato, come se avesse corso per qualche chilometro.
Come alzò di nuovo il viso però si levarono quelle che parvero mille voci e, nel silenzio che c’era stato fino a pochi secondi prima, sembrarono riverberare per tutta la stanza.
Era come se Bailey avesse dato il via e da quel momento tutto avesse ripreso vita.
“Come stai?” chiese James.
“Come ti senti?” domandò Albus.
“Devo controllarlo” aggiunse Dominique piegando lievemente la testa.
Ma tutte le voci si spensero quando la piccola Sammy gli si buttò addosso.
 
***
 
Bailey sentì le braccia di sua cugina cingergli il torace e cercò di respirare a fondo.
Vedeva tutti i suoi parenti attorno a lui, ma non riusciva a ricordare niente.
“Che è successo?” chiese scostando piano la cugina da sé e guardando Harry.
“Cosa ricordi?” chiese sua zia Dominique.
Bailey ebbe la tentazione di alzare gli occhi al cielo, lo stava trattando come un malato, ma lui non lo era… o almeno non credeva.
Che era successo?
Scavò nella sua mente sempre più a fondo fino a quando non ricordò.
“Mi sono svegliato e non stavo bene…” cominciò “cercavamo la mamma, ma non c’era nessuno in sala grande…” istintivamente cercò sua madre con lo sguardo.
“Dov’è mia madre?” chiese immediatamente.
“Sta bene non temere” la rassicurò suo zio, ma Bailey non era convinto.
Se tutto fosse stato tranquillo niente avrebbe impedito a sua madre di essere là in quel momento.
Stava per replicare quando di nuovo lo assalì una strana sensazione, come un capogiro così forte che se non fosse stato seduto avrebbe vacillato.
“Che succede, Bay?” chiese Ginny a cui non era sfuggito il suo cambiamento.
“Non lo so” rispose Bailey sentendosi sudare.
“Sarà normale” ipotizzò Sammy guardando sua madre come per chiedere una rassicurazione “in fondo si è appena svegliato…”
“Vado a prendere un bicchier d’acqua” la interruppe Sarah e per la prima volta Bailey la guardò.
I suoi occhi blu sembravano gonfi come se avesse pianto per giorni, ma perché? Quella mattina non era così.
Non fece in tempo a dire niente però che la ragazzina si dileguò nella stanza e tutti tornarono a riempirlo di domande.
Sentiva il sudore come fresche goccioline nella sua pelle accaldata e i brividi ogni tanto gli davano delle piccole scosse in tutto il corpo.
Forse aveva la febbre? Ma perché tutti sembravano così sconvolti?
Prima che potesse chiedere qualche spiegazione però vide tornare Sarah e i suoi occhi grigi si spalancarono.
Sarah aveva in mano il bicchiere d’acqua che gli stava portando, ma aveva anche una bacchetta puntata alla testa.
Accanto a lei c’era Gabrielle, un’espressione soddisfatta nel viso e la mano distesa nel tenere la bacchetta contro la testa di Sarah.
Al suo fianco un uomo che Bailey non conosceva.
Un uomo magro e con un’espressione di follia negli occhi.
Nessuno si era accorto di loro perché tutti guardavano lui.
“Sarah” sussurrò, ma mentre alcune teste cominciarono a girarsi loro approfittando della distrazione e dello sgomento schiantarono James e Albus Potter.
“Papà!” urlò Harry cercando di trattenerlo dal cadere, ma ottenne solo di cadere con lui.
Contemporaneamente anche Bill e Neville furono abbattuti e prima che chiunque altro potesse anche solo pensare di fare qualcosa l’uomo afferrò Ginny che era quella più vicino e le puntò la bacchetta alla gola.
“Ma guarda un po’ chi si è svegliato” disse Gabrielle puntando gli occhi sulla figlia “penso sia merito tuo no?”
Bailey cercò di far lavorare il cervello.
Quell’uomo aveva steso tutte le persone che sapevano combattere, e stava tenendo sotto tiro due ragazzini per impedire agli altri di intervenire.
Cosa poteva fare? Vide la bacchetta di suo zio quasi fuori dai pantaloni e ne fu ammirato.
Nonostante i pochi secondi di preavviso era quasi riuscito ad estrarla. Doveva essere davvero un grande Auror.
I suoi occhi si spalancarono. Aveva trovato. Forse lui poteva completare il lavoro.
Gli bastava prenderla. Nessuno in quel momento lo stava osservando perché erano troppo presi dai discorsi di Gabrielle.
Cercò di piegarsi senza farsi notare, era ormai disteso quando le urla strazianti di Sarah gli giunsero alle orecchie.
Il respiro gli si inceppò nel petto. Conosceva quel tipo di urla.
“Credi che per te le regole non valgano?” chiese retorica Gabrielle e Bailey vide la cattiveria nei suoi occhi “sei proprio il figlio di tua madre” affermò.
“Grazie” rispose Bailey strafottente pur restando semi disteso com’era arrivato. Forse poteva riprovarci, anche se non voleva rischiare di mettere di nuovo in pericolo Sarah.
Stava ancora cercando di far funzionare il cervello quando sentì l’uomo dire di ucciderlo.
“No” replicò Gabrielle e si sistemò meglio tra le braccia Sarah che era ancora afflosciata senza forze.
Sentì la rabbia montargli in un attimo, lui sapeva cosa aveva provato.
Avrebbe potuto descrivere ogni sensazione, ogni dolore.
Desiderò potergliene fare lui. Vendicare Sarah.
“Sicuramente a quest’ora avrà già capito, se lo uccidi sarà finita…”
“No” lo interruppe di nuovo lei decisa “io lo ucciderò davanti a lei” continuò separando ogni sillaba come se volesse essere sicura che il messaggio penetrasse nella mente di quell’uomo “non mi perderò i suoi occhi…”
Merlino era davvero pazza.
Bailey non riusciva a capire i suoi ragionamenti, era sicuro che gli mancassero diversi tasselli, ma era altrettanto certo che stesse parlando di sua madre.
Perché voleva farle del male?
C’entrava ancora Ella?
Come calamitata dai suoi pensieri Ella lo guardò ma scosse la testa, non sapeva se voleva dirgli di non fare l’eroe o di non dire niente.
I suoi occhi verdi sembravano duri come la pietra mentre osservava Gabrielle e quell’uomo accanto a lei e Bailey credette di sapere cosa stesse pensando in quel momento; sicuramente stava riflettendo se suo padre biologico avesse la stessa cattiveria e follia di quell’uomo davanti a lei.
Se potesse somigliargli.
“Alzati!”
La voce imperiosa e rude dell’uomo gli fecero riportare l’attenzione su di lui.
“Immediatamente” aggiunse Gabrielle e per ribadire il concetto premette la punta della bacchetta contro la tempia di Sarah.
Bailey la guardò. Aveva il senso di colpa che gli opprimeva il petto. Si era presa una maledizione per la sua impulsività senza contare che era la seconda volta che finiva nel mezzo ad un tentativo di catturarlo.
“No” sussurrò Harry afferrandogli il polso per impedirgli di alzarsi “perché?” chiese guardando la zia di suo padre “cosa volete da lui? ha undici anni, non può aver fatto niente”.
Questo sembrò riscuotere tutti dallo shock in cui erano caduti e anche Alice e Dominique si mossero verso Gabrielle per oscurargli la visuale di Bailey.
“Non riuscirete a portarlo via siete solo in due” asserì Alice con una calma quasi irreale.
“Sì, ma voi non siete armati” rispose Gabrielle con un sorrisetto e guardò l’uomo “Rabastan” disse con voce melliflua e lui non si fece pregare.
Tolse la bacchetta dal collo di Ginny e la puntò verso Alice “Avada Ke…”
La spallata di Ginny lo fece barcollare e questo gli impedì di completare l’incantesimo, da quel momento fu tutto un tumulto.
Rabastan si rimise in equilibrio ed inviò un incantesimo a Ginny mentre Simone si gettò sulla madre che fu costretta a lasciar andare Sarah per combattere a mani nude.
Dominique urlò vedendo Ginny cadere e corse insieme ad Alice verso Rabastan buttandosi su di lui.
Harry e Sammy scattarono a loro volta verso Rabastan afferrandogli le gambe per farlo cadere mentre Lorcan afferrò una bacchetta ed inviò un incantesimo contro Gabrielle, ma questa lo scansò facilmente e lui prese di striscio Dominique che gridò di dolore.
Bailey non riusciva a vedere niente che non fosse un groviglio di mani e corpi, ma sapeva che doveva fare qualcosa per cui si gettò di sotto dal letto.
Le gambe gli cedettero e cadde addosso a suo zio che giaceva svenuto accanto a lui.
Vedeva luci di incantesimi partire e persone a lui care cadere, non poteva farsi fermare da un po’ di debolezza anche se continuava a non capire come mai si sentisse così privo di energia e come mai la testa continuasse a girargli vorticosamente.
Suo zio. Era sicuro che lui avrebbe steso quel maledetto.
Prese la bacchetta dalla tasca di suo zio, ma non sapeva quale fosse l’incantesimo per risvegliarlo.
“Innerva” urlò Sarah quasi leggendogli nel pensiero.
Lui la guardò di nuovo, stava aiutando Simone e Fleur a disarmare Gabrielle e sembravano ormai avercela fatta.
Ella era china su Ginny invece che non sembrava dar cenni di vita.
Si morse un labbro cercando di trattenere le lacrime, aveva paura, ma non poteva perdere tempo perché Rabastan aveva ormai sopraffatto gli altri.
Puntò la bacchetta contro lo zio, ma come iniziò a pronunciare la formula un incantesimo gli fece volare via la bacchetta dalle mani.
Aprì le labbra sorpreso e si voltò vedendo un altro ragazzo afferrare la bacchetta di James al volo.
E quello chi era? Da dove spuntava?
Lo guardò attentamente, i capelli biondi e unticci non gli dicevano niente, ma lo sguardo folle gli fece capire che era sicuramente compagno di quei pazzi.
Vicino a lui c’erano Alice e Dominique privi di sensi…o almeno così sperava.
Rabastan inviò un incantesimo a Lorcan e stavolta lo colpì facendolo cadere come in preda a degli spasmi convulsi, poi continuò a pronunciare formule che Bailey non aveva mai sentito e nell’arco di nemmeno un minuto Gabrielle era di nuovo accanto a lui e gli altri erano tutti a terra.
Tutti tranne Ella che era tra le braccia di Stephen con una bacchetta puntata ad un fianco e aveva gli occhi puntati sul corpo disteso di Ginny, occhi che erano pieni di lacrime.
Rabastan si voltò verso il nuovo ragazzo “e bravo Stephen” si congratulò “tu invece…” si fece spazio tra quelli che Bailey sperò fossero solo corpi svenuti e lo afferrò per la maglia cercando di tirarlo su.
Le gambe cedettero di nuovo a Bailey e Rabastan non lo tenne lasciandolo di nuovo cadere a terra.
“Sei debole, piccolo tesoro?” lo prese in giro Gabrielle.
Il tono pieno di scherno gli fece stringere i pugni.
Avrebbe tanto voluto che il suo corpo collaborasse per poterle saltare addosso e toglierle quel sorrisino dalla faccia.
“Non temere tra poco non soffrirai più…ormai tua madre si sarà accorta che non sono più lì e avrà fatto due più due…penso che manchi molto poco al suo arrivo”.
“Gabrielle” il tono di Rabastan era deciso “sai che lui non la lascerà mai sola e anche noi siamo in due…”
“Tre” lo interruppe Stephen.
“Rischiamo di essere svantaggiati” continuò Rabastan come se Stephen non avesse parlato.
“Non sono uno stupido, so combattere” si piccò Stephen come se fosse un bambino “Ho ucciso molte…”
“Non è il momento di litigare” li interruppe Gabrielle con la voce paziente di una mamma.
Parve anche lei avere lo stesso pensiero perché abbassò lo sguardo sulla figlia “per tua sfortuna lei non sapeva tutto… tutti i miei progetti per tua madre”.
Scavalcò con grazia il corpo di Albus e affiancò Rabastan poi si chinò su di lui e lo sollevò con grazia.
Bailey sentì le gambe piegarsi, ma stavolta riuscì a restare più o meno in piedi. Forse stava migliorando.
“Credimi non sei per niente in salvo” smentì immediatamente i suoi pensieri.
Bailey aggrottò le sopracciglia ma non disse niente “non ti senti debole?” domandò “non ti sembra di essere senza forze?” chiese con voce divertita.
Bailey spalancò gli occhi “da quando lei ti ha dato quella pozione nel tuo corpo è scattato un conto alla rovescia… molto breve”.
Sentì lo sguardo di Ella su di sé ma non ebbe il coraggio di guardarla. Aveva paura di mettersi a piangere come un bambino.
Stava morendo? Era quello che stava dicendo?
Si voltò “Tu” disse rivolta ad Ella “sarai un messaggero…”
“No, lei è la mia vendetta”.
Gabrielle piegò la testa e assottigliò gli occhi “potrà essere entrambe le cose” concordò e fu l’ultima cosa che udì prima che Gabrielle lo stordisse con un incantesimo.
 
***
Lily entrò dentro l’infermeria e la prima cosa che vide fu la decina di corpi che giacevano a terra e il sangue che impregnava il pavimento bianco.
“Santo cielo” sussurrò e per un attimo si immobilizzò.
La mano di Scorpius strinse la sua e lei si riscosse, guardò subito verso il letto di suo figlio ma era vuoto, poi spostò lo sguardo verso il pavimento cercando lì in mezzo una testa bionda, ma quella di Bailey non sembrava lì.
Sentì il cuore accelerare.
“Per Salazar!” la voce di Scorpius la costrinse a seguire il suo sguardo e vide quello che ad una prima occhiata le era sfuggito perché troppo concentrata su quello che c’era davanti a sé.
Di lato, sollevata e incollata da una magia alla porta dell’ufficio dell’infermiera c’era Ella.
I suoi occhi erano aperti ma sembravano offuscati dal dolore, ma la cosa più orrenda era che dal suo corpo quasi del tutto annerito sembravano colare gocce dorate.
Lei aveva visto solo un’altra volta quella magia. Su se stessa ed era servito non sapeva neanche lei quanto sangue e magia dei suoi fratelli per farla riprendere.
“Ella!” urlò e corse da lei.
Con un colpo di bacchetta la staccò dal muro e se la lasciò cadere addosso prima di scivolare con lei sul pavimento.
Guardò Scorpius che stava controllando gli altri, ma cercò di restare concentrata su Ella, non poteva pensare a loro, era troppo doloroso cercare di capire cosa potesse essere successo e perché Bailey non fosse lì.
Piano piano i primi gemiti si sparsero per la stanza.
“Ella, mi dispiace tanto” disse con voce spezzata mentre usava tutta la sua conoscenza da curatore per arginare l’emorragia.
“Ginny” mormorò e Lily la cercò con lo sguardo, ma se anche fosse stata lì non la stava riconoscendo e non poteva essere buon segno.
“Che è successo, Ella?” le chiese.
“Hanno attaccato… ci hanno sorpresi…” sentirla in mezzo alle urla e ai lamenti non era facile, soprattutto perché il cuore le doleva al pensiero di come mai stessero urlando.
Tutte le persone che erano lì erano parte della sua famiglia. Del suo cuore.
“Bailey?” chiese e fu come se pronunciare quel nome le stesse graffiando la gola tanta era la paura.
“Lo hanno portato via…” disse piano Ella.
“Dove?” chiese.
“Godric’s Hallow” rispose soltanto.
Lily sentì il cuore trasformarsi in pietra. Perché quella maledetta la odiava così tanto? Perché portare Bailey dove aveva ucciso i suoi genitori?
“Posso lasciarti un attimo?” le chiese cercando di appoggiarla al muro e lei annuì debolmente.
Sapeva che era questione di minuti e poi avrebbe perso i sensi.
Doveva parlare con Lorcan, doveva contattare Mike e Molly non avevano molto tempo.
Si precipitò dai suoi fratelli.
Albus era in ginocchio le mani sul viso e Lily vide che sdraiata accanto a lui c’era Alice.
Alice.
Alice la sua migliore amica, sua cognata. Aveva il volto pieno di sangue e Dominique le stava facendo qualche incantesimo.
“Che è successo?” chiese immediatamente guardando la sua altra cognata “menomale sei arrivata” le disse agitata “ho un braccio rotto e non riesco a fare l’incantesimo correttamente”.
Le spiegò brevemente e Lily annuì “la salverò” disse ad Albus che annuì.
Dominique si alzò e corse da Ginny che ricordava di aver visto cadere, ma si fermò vedendo Lorcan che sembrava respirare a fatica e non aveva ancora aperto gli occhi.
Scorpius stava svegliando James che saltò immediatamente in piedi come una molla e senza neanche chiedere cosa fosse successo cominciò ad urlare e si precipitò verso i ragazzi ancora tutti privi di sensi.
Lily prese un respiro continuando con l’incantesimo ad Alice e a vagare lo sguardo per rassicurarsi che fossero tutti vivi.
Albus era corso da Harry che si era risvegliato e stava piangendo e James stringeva Sammy mentre chiamava Dominique per Ginny.
Ginny che aveva il petto squarciato e stava perdendo tantissimo sangue.
Si morse il labbro per arginare il dolore che le stava stringendo lo stomaco e voltò ancora lo sguardo.
Sarah si era svegliata ed era abbracciata a suo nonno, non piangeva ma i suoi occhi erano pieni di disperazione poco più in là vide suo zio Bill sembrava una statua di cera, aveva gli occhi spalancati e fissava un punto sul pavimento, Simone era accanto a lui, si teneva una gamba dalla quale usciva copiosamente del sangue, ma non sembrava sentire niente. Aveva solo gli occhi pieni di dolore.
Lily seguì velocemente il loro sguardo e vide sua zia Fleur. Lo sguardo fisso e immobile, era sicuramente morta.
Sentì la bacchetta tremare nella sua mano e abbassò lo sguardo, Alice aveva appena riaperto gli occhi, ma sembrava ancora lontana dallo star bene.
Fece per chiamare Albus e Harry ma lei le prese un polso “non affrontarla da sola…”
“Ha Bailey” la interruppe e la vide sgranare gli occhi “che cosa?” chiese cercando di alzarsi ma fallendo.
Lily fece un cenno ad Albus che si precipitò immediatamente insieme ad Harry e abbracciarono subito Alice.
“Al, devi andare da Teddy e dirgli che prenda Molly e Nott e li porti qua…”
“Dove stai andando…”
“Non c’è tempo” disse guardandolo intensamente “Hai visto Ella, Albus?” domandò “te lo ricordi quell’incantesimo?”
Gli occhi di Albus parvero perdersi per un attimo nei ricordi “e lei non ha fratelli che lottino per farla sopravvivere”.
“Ma non puoi andare da sola…”
“Ha il mio bambino…”
“Lei e Lestrange…”
Ma Lily non lo ascoltava più, si alzò e cercò Scorpius con lo sguardo, stava aiutando Dominique e James con Ginny e Lorcan.
Come se lui avesse percepito la forza dei suoi occhi alzò i propri e la guardò.
Lo vide sgranare gli occhi, sapeva cosa stava vedendo guardandola.
Vedeva il fuoco della vendetta bruciare nelle sue iridi castane.
Un fuoco che stavolta non si sarebbe spento fino a quando non l’avesse uccisa con le sue mani.
“Godric’s Hallow” sillabò e poi corse via.
 
COMMENTO: OK SONO TORNATA!! MI SIETE MANCATE!! : ))) NON SO QUANTE DI VOI CI SARANNO ANCORA DATO CHE MANCO DA UN ANNO, MA ADESSO IL MIO SECONDO PICCOLINO COMINCIA A DARMI MENO DA FARE PER CUI PROMETTO A QUELLE CHE ANCORA CI SONO CHE RESTERO’ E DATO CHE MANCANO SOLO UN PAIO DI CAPITOLI LA PRIMA COSA SARA’ FINIRE QUESTA STORIA : )) PRIMA DI TUTTO GRAZIE A TUTTE QUELLE CHE MI HANNO SCRITTO SIETE DEI TESORI E POI PARLANDO DEL CAPITOLO NON PENSATE CHE LILY SIA REGREDITA, NON HA ASPETTATO SCORPIUS MA GLI HA COMUNQUE DETTO DOVE ANDARE : )) SPERO CHE VI SIA PIACIUTO PERCHE’ AVEVO TANTISSIMA VOGLIA DI TORNARE A SCRIVERE, MA CONTEMPORANEAMENTE SONO UN POCHINO SPAVENTATA PERCHE’ RIPRENDERE NON E’ MAI FACILE!! SPERO CHE MI FARETE SAPERE : )) RINGRAZIO TANTISSIMO LE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO ICEPRINCESS / LUISA21 / ARYELLE / DREAMER IMPERFECT / FEDELAWATSON / CLALIP / GYHOGGY 2020 E MIKYMUSIC!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE/ SEGUITE E RICORDATE!! E ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE A TUTTE!!
   
 
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