Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: silviaelena    06/05/2022    1 recensioni
Emma è una bambina di 10 anni. Lei non sa che la sua vita, grazie ad una lettera, prenderà una svolta inaspettata.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve
Note: AU, De-Aging, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco il quarto capitolo, spero vi piaccia. Fatemelo sapere nei commenti!! buona lettura.
 
 
CAPITOLO 4 EMMA
 “scusami piccola ma questa giornata è molto difficile per la nostra famiglia. Credo che Mary ti abbia detto che non fa, sedute in questo giorno…”
“no, no, c’è un malinteso, non sono venuta per una seduta. Mi dispiace disturbarvi in questo giorno ma… ma sono venuta a portare notizie di suo padre.”
 Da dietro David arrivò una donna, i segni degli anni avevano lasciato passaggio anche sul corpo di Mary Margaret: gli occhi neri come la pece, non brillavano più come quelli nelle foto. erano gli occhi di chi doveva sopravvivere ad un dolore insopportabile, di chi voleva scappare da un’ombra.
“come notizie di mio padre! È malato?”
Emma sentì il cuore salirle in gola: era la prima volta che sua sorella, quella stessa persona che aveva sognato d’incontrare tante volte le rivolgeva direttamente la parola. La bambina aprì più volte la bocca senza che da essa ne uscisse alcun suono. Dopo l’ennesimo tentativo riuscì a parlare
“forse è meglio che si sieda.”
La donna annuì e le fece segno di seguirla, presto si ritrovarono su un’amaca. Mary guardò la bambina, aspettando che incominciasse a parlare.
In un secondo, Emma sentì il proprio stomaco irrigidirsi: era arrivato il momento di parlare ma non sapeva come cominciare, come poteva dare una notizia del genere ad una persona che lei non conosceva.
la bambina fece un respiro profondo prima di iniziare.
“suo padre mi ha chiesto di consegnarle questa cassetta. Mi ha anche detto che dentro c’è qualcosa di molto utile, cosa non so!! Ma so che è molto utile e che Lei saprà cosa farne.”
Emma consegnò la cassetta alla sorella. La donna la guardò confusa.
“quello che non capisco è…perché ha mandato una bambina come te, per fare una cosa che poteva fare tranquillamente anche lui. pensavo fosse cambiato… invece fa gli stessi errori.”
“signora Blanchard…”
“ti prego, chiamami, Mary, e dammi del tu così mi sembra di essere più giovane.” Disse Mary sorridendo, Emma annuì grata per quel tentativo di avvicinamento
“Mary, nos…” no ancora non poteva dirglielo “tuo padre non sarebbe potuto venire anche se avesse voluto. Lui non c’è più.”
Emma sentì la donna sussultare “mi vuoi dire che…”
Dopo un momento di silenzio, Emma annuì “sì, tuo padre è morto.”
Emma vide la donna portarsi le mani alla bocca. Dopo pochi istanti, copiose lacrime le rigarono le guance
“c…c…com’è morto?”
“s…s…si è sparato in fronte.” Mary annuì.
 “m…mi dispiace.” Fu l’unica cosa che Emma riuscì a dire. in queste situazioni lei non era molto brava, non sapeva cosa dire. Decise, allora, di farsi trascinare dall’istinto, prese le mani affusolate della donna e le strinse forte al proprio petto, poi la abbracciò. Nell’istante in cui aveva abbracciato la sorella, Emma si sentì avvolta da un profumo familiare, un profumo che in qualche modo le trasmetteva sicurezza. Rimasero abbracciate per alcuni minuti.
Quando ruppero l’abbraccio, con il pollice Emma asciugò le guance della sorella: lo aveva visto fare tante volte dalle madri quando i figli piangevano, e di solito i bambini si tranquillizzavano.
Dopo pochi istanti anche la donna smise di piangere.
“scusami la brutalità, ma perché ha mandato te? Come facevi a conoscerlo?”
Emma sentì il sudore freddo sulla fronte e le mani tremare: quello era il momento che aveva sognato e temuto da giorni. Cercò di schiarirsi la voce.
“l…lui era mio padre.” Appena pronunciata la frase, distolse lo sguardo da Mary Margaret cercando di concentrarsi sulle piante vicine: la paura di vedere nello sguardo della sorella la delusione o la furia era troppo forte e pesante.
“c…c…come tuo padre? Ti ha adottata?” Emma guardò perplessa la donna davanti a sé: non riusciva a comprendere perché Mary non la riconoscesse, forse l’odio era talmente forte che l’aveva eliminata dai ricordi. Sembrava, però, un’ipotesi poco plausibile, anche perché nella voce rotta dall’emozione della sorella non si intravedeva alcuna forma di rabbia o rancore.
“no! Ma papà mi diceva che quando sono nata io, mamma è morta.”
“quanti anni hai?”
“10, sono nata il 13 aprile” Emma era sicura che se Mary non fosse stata seduta sarebbe caduta a terra. La mano destra della sorella era appoggiata sul cuore. Come se avesse ricevuto una conferma la donna annuì e con tono sommesso chiese “come ti chiami?”
“Emma.” la mano destra di Mary strinse il petto, come a voler strapparsi il cuore, mentre gli occhi si inondarono di lacrime. Poi d’improvviso l’atteggiamento della donna mutò drasticamente: il piglio prima tenue, ora furioso sembrava aver trasformato Mary Margaret. Gli occhi prima spenti, in un secondo successivo, sembrarono pervasi dall’ira.
Nei secondi successivi, Emma si sentì trascinata fino d’avanti alla casa della sorella. Lì Mary si fermò. La donna staccò la mano dalla mano della bambina per metterla tra i propri capelli. Emma udì il respiro prima affannato regolarizzarsi. Poi vide Mary inginocchiarsi di fronte “scusami piccola, ti prometto che spiegherò tutto dopo. prima, però, ho bisogno di parlare con mio marito.”
Emma la guardò confusa ma annuì e aggiunse “papà ha detto di darti questa.”
La bambina consegnò la lettera che il padre aveva scritto alla sorella.
“grazie Emma.” la donna allungò la mano verso Emma, poi con la testa indicò la casa “dovrebbero essere arrivati i miei figli e mia suocera. te li presento.”
Per la seconda volta, quel giorno, Emma si abbracciò con la sorella, ma questa volta la presa di Mary sembrava più forte e decisa.
Emma sentiva il cuore scoppiare dalla felicità, forse, sua sorella non la odiava più.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: silviaelena