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Autore: Sleepesleep    08/05/2022    0 recensioni
'Eri sempre così luminoso, pulsante. Innamorarmi di te fu così naturale che mi terrorizzo, ti prendevi cura di me come se fossi la cosa più importate per te, sembrava che riuscissi a leggermi dentro, mi completavi in maniera così perfetta da essere spaventoso. Siamo stati una cosa sola per così tanto tempo che eri diventato parte di me, eri come l’aria che respiravo o come un videogioco che non mi sarei mai stancato di usare. Tu eri la mia quotidianità, ne eri la parte più grande e imponente'
Kenma e Kuroo si rincontrano dopo anni di distanza....
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Kuroo osservo malinconico la palestra, l’esterno decadente non era molto cambiato, cinque anni erano scivolati tra le sue dita placidamente. Con nostalgia sorrise al pensiero del tempo passato ad allenarsi a saltare per bloccare qualche schiacciata, il sudore e la fatica di quel periodo erano stati riscattati dalle loro vittorie anche piccole.

Lentamente, assaporando il momento si avvicinò alla porta, la aprì piano sentendo il familiare stridolio diffondersi. Una chioma mora gli lanciò uno sguardo irritato, Kuroo gli regalo un mezzo sorriso mentre Yaku sbuffava avvicinandosi << Il capitano non dovrebbe arrivare in ritardo >>.

L’amico era ancora più basso di lui di qualche centimetro, in compenso i capelli mori erano cresciuti e raccolti indietro da quella che sembrava una forcina. Ricordava vagamente che durante l’ultimo scambio di messaggio Yaku gli avesse accennato che desiderava tagliarsi i capelli ma che non era riuscito a trovare il tempo, stava terminando la tesi in diritto ed era in piena crisi.

Il giovane fece spallucce asserendo << Disse il tappetto >>. Lev si intromise abbracciandolo << Guarda chi si vede >>. Kuroo noto infastidito come il più giovane fosse diventato oggettivamente più attraente, indossava vestiti sgargianti dall’aspetto costoso, dannato idiota russo e la sua stupida carriera da modello. Yaku lo rimproverò bonariamente << Lascialo respirare, è solo passato un anno dall’ultima riunione >>.

Kuroo chiese curioso << Come sei riuscito a farti dare la palestra quest’anno? >>. L’amico lo corresse << è stato Kai, da questa primavera insegna al Nekoma, assurdo >>. Un fischio li distrasse mente uno Yamamoto sovraeccitato gli salto al collo abbracciandolo << Finalmente il capitano si è deciso a presentarsi >>. Ormai lo schiacciatore aveva abbandonato lo stile da teppista, i capelli ora color marrone scuro accompagnavano un perfetto completo da impiegato, era cresciuto anche lui infondo.

Yamamoto si allontanò da lui e guardandosi intorno chiese << Allora dov’è? >>. Kuroo si blocco titubante e ammise << Non lo so >>. Lo schiacciatore sembro sorpreso da quelle parole ma non ebbe modo di approfondire che Yaku gli diede un calcio alle caviglie << Vai a prendere da bere al capitano, teppista >>. E lui gliene fu grato di averlo liberato da quel gravoso compito, tra lui e Kenma le cose si erano complicate o meglio non c’era più nulla.

Kenma aveva deciso di andare a studiare fuori Tokyo e dopo essersi laureato aveva preso le distanze da lui, Kuroo non ne capiva il motivo ma sapeva solo che l’amico si era volontariamente negato a lui. Con il tempo rispondeva sempre di meno ai suoi messaggi, l’ultima volta che si erano scritti era stato il mese scorso solo perché la madre di Kuroo aveva incontrato quella di Kenma, che si era lamentata che il figlio non le scriveva molto così sua madre gli aveva chiesto di contattarlo per aiutare l’amica.

Solo tre messaggi, nulla di più. Kemna era stato schietto e diretto come era solito ma anche evasivo e poco interessato a parlare con lui. Non lo aveva neppure avvisato che sarebbe venuto alla rimpatriata di quest’anno, lo aveva scoperto tramite Yaku. Erano passati quattro anni da quando lo aveva visto per l’ultima volta, il giorno della sua partenza da Tokyo, l’alzatore non era più tornato in città da allora.

Yaku gli diede una spallata di incoraggiamento asserendo << Non ci pensare, sono certo che avrà avuto una buona ragione, sai forse era sommerso da lavoro o semplicemente non l’ha fatto a posta, sai com’è fatto Kenma >>. Lev accanto annuiva comprensivo << Sai non tutte le relazioni sono felici come quella mia e di Yaku >>. Il fidanzato lo squadro infastidito << Ma che c’entra, sei dannatamente inopportuno lo sai stupido russo? >>.

Kuroo scosse la testa divertito ammettendo << Io e Kemna non eravamo una coppia >>. Il platino insensibile ammise << Ma lo sembravate >>. Yaku gli diede un calcio esasperato << Ma tu davvero non riesci a tenere la tua dannata bocca chiusa? >>. Il più giovane per nulla impressionato asserì furbo << Vorresti tenermela occupata tu, amore mio? >>. Kuroo trattenne a stento una risata mentre Yaku arrossiva vistosamente, quel ragazzino era davvero un ottimo allievo, come insegnate era fiero dei progressi che aveva fatto.

<< Credo che sia meglio che vi lasci da soli >> disse allusivo lui e si diresse verso il buffet. Stava morendo di fame, a causa delle varie riunioni era riuscito a stento a mettere sotto i denti qualcosa a pranzo. Inuoka apparve al suo fianco porgendogli un vassoio con vari stuzzichini << Questi sono favolosi, non so cosa ci sia dentro ma li adoro >>. Kuroo ne raccolse uno e lo addento, doveva ammettere che il moccioso aveva ragione, erano deliziosi.

Inuoka aggiunse pacato << Vado a farlo assaggiare anche a Kenma >>. Kuroo si irrigidi e chiese tenendo la voce ferma << è arrivato? >>. L’altro annuì e indico oltre una piccola folla << Assurdo che cambiamento ha fatto, per poco non lo riconoscevo ma immagino che tu lo sapessi già >>. Il moro non obbietto si limitò a sorridere enigmatico e dirigersi verso il luogo indicato.

Non era preparato a ciò che avrebbe trovato ma in generale nessuno avrebbe potuto avvertirlo su quello. Kenma era lì, gli occhi castani si posarono su di lui placidi mentre il giovane gli sorrise. Quello non era il suo amico d’infanzia, del ragazzo impacciato con i capelli sempre spettinati e il volto perennemente annoiato non c’era più traccia. Lunghe ciocche bionde perfette ricadevano sulle spalle, il volto era ricoperto di un velo di trucco illuminandolo. Le felpe slargate erano state sostituite da una camicetta brillante troppo aperta dal punto di vista di Kuroo mentre le gambe toniche venivano fasciate dal bianco pantalone a vita alta.
   
 
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