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Autore: Coso96    08/05/2022    2 recensioni
[Hazbin Hotel]
[Hazbin Hotel]
[Helluva Boss]
Frank è un semplice ragazzo di campagna, ma ha sempre vissuto con un senso di insoddisfazione inspiegabile.
Un giorno, però, delle creature di nostra conoscenza attentano alla sua vita, facendo sorgere finalmente un interesse da tempo perduto.
Cosa dovrà scoprire? Chi lo vuole morto ovviamente. Preparatevi a scoprire l'avventura del primo umano che decise di entrare negli inferi per pura noia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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“Dov'è Frank?” Chiese la futura regina alla sua compagna.
“Io... non lo so.” Disse Vaggie, stranamente non ricordava nulla delle ultime ventiquattro ore.
“Dobbiamo trovarlo, potrebbe essere in pericolo... potrebbe essere morto.”
“Calmati, zuccherino, dubito che qualcosa possa uccidere quel mortale.” La rassicurò Angel. 
Il rumore del campanello fece sobbalzare i presenti.
“Eccolo qui.”
Il mortale entrò nell'hotel con un sorriso stampato sulla faccia.
“Sono tornato. Allora, che si dice?”
“Che si dice? Che si dice?!!??! Hai idea di quanto fossi preoccupata e... oh mio diavolo, che ti è successo all'occhio?”
“Questo?” Disse il mortale indicando l'occhio mancante. “Un brutto incontro con una demone radioattiva.”
Frank iniziò a guardarsi intorno alla ricerca di qualcuno.
“Dov'è Berenice?”
“Ha ricevuto una chiamata e se n'è andata.”
Il mortale annuì: meglio così,un problema in meno di cui occuparsi.
“Lei non è l'unica che ha ricevuto una chiamata.” Disse Charlie grattandosi nervosamente la testa.
“Che vuoi dire?”
“Ricordi quella storia dell'invito per entrare nella dimora dei Von Eldritch?”
“Si...”
“Beh, mi ha chiamato Seviathan e mi ha invitato formalmente nel suo castello per discutere della nostra attuale situazione.”
“In che senso?”
“Gliel'ho chiesto, ma non mi ha risposto. Credo sia solo una scusa per incontrarmi.”
“Dimentichi che hanno attentato alla tua vita. Poi sicuramente è una scusa per incontrarti, per questo ti dico di non andarci.” Ringhiò Vaggie colma di astio: non le piaceva l'idea che la sua ragazza andasse a trovare il suo ex.
“Bah, dubito attenteranno alla mia vita in un castello pieno di guardie.” Replicò Charlie.
“Tra quanto dovresti essere lì?” Chiese Frank.
“Tra due giorni devo essere nel girone dell'invidia, ma se voglio arrivare al castello in tempo dovrei partire ora.”
“Ora? Perché?”
“Per arrivare al castello dei Von Eldritch bisogna fare una traversata sul mare di sangue, chiamato anche il mare dell'invidia. Impossibile da attraversare a nuoto, è sorvegliato da un enorme serpente marino chiamato idra, e l'unico modo esistente per attraversarlo è via aerea” Spiegò Vaggie.
Il giovane Callahan puntò il suo sguardo sull'anello che lo teneva in vita.
“Due giorni andata, un giorno per rimanere e due giorni per il ritorno.” Mormorò il ragazzo tra sé e sé.
“Qualche problema, Frank?” Chiese la principessa vedendo il mortale assorto nei suoi pensieri.
Frank scosse la testa.
“Nessun problema, ti serve un accompagnatore?”
La futura regina sorrise.
“Speravo lo dicessi. Vado a prepararti la valigia!” Squittì euforicamente.
“Ehi...” Aggiunse Vaggie avvicinandosi al mortale. “Senti, io non piaccio a te e tu non piaci a me...”
“Tu a me piaci.” Disse Frank: a differenza di lei, lui ricordava come gli aveva salvato la vita contro Velvet.
“Non mi importa, ma sappi che se succede qualcosa a Charlie ti riterrò responsabile.”
“Non ti preoccupare, ormai sono abituato a salvarla.”
Prima che la ragazza avesse anche solo modo di rispondergli, il mortale si diresse verso la limousine di Charlie e attese con pazienza l'arrivo della biondina.
Cinque minuti e dall'entrata dell'hotel uscì una principessa con un'enorme valigia sulle spalle, troppo pesante per quell'esile corpicino.
“Un... aiutino?” Bofonchiò Charlie stando a stento in piedi.
Il mortale sbuffò e sollevò la valigia con estrema facilità, per poi infilarla con forza nel bagagliaio della limousine.
“Abbiamo tutto?” Chiese Frank.
“Siamo pronti!”
“Guido io.” Disse Frank mettendosi al posto del guidatore.
“Allora...” Fece Frank fermandosi ad un semaforo. “Come attraverseremo questo -mare dell'invidia-?”
“Se Seviathan non ci manda un'aeronave, dovremo affittarne una.”
“Aeronave?” Domandò Frank. 
“Sono delle navi attaccate a dei dirigibili e sono il mezzo che solitamente viene utilizzato per attraversare il mare di sangue.” Spiegò Charlie.
Arrivati al lussuoso ascensore e dopo aver atteso un paio di minuti, Frank e Charlie si trovarono nel girone dell'invidia, che non era altro che un'enorme zona portuale, dove chi poteva permetterselo affittava le aeronavi, mentre chi non poteva o non ne possedeva una... beh, solitamente finiva nello stomaco dell'idra.
“Questo posto è enorme...” Mormorò il mortale.
Charlie individuò un demone bovino con in mano un cartello su cui stava scritto -Charlotte Morningstar.-
Indossava una giacca in pelle unita ad un paio di jeans attillati, ma la cosa che dava più all'occhio era la sua gamba di legno, che lo faceva sembrare uno spogliarellista zoppo.
“Ecco il nostro passaggio.” Disse la principessa indicando la colossale aeronave nerastra che stava dietro al demone bovino.
“Wow, questo Seviathan non bada  a spese.”
“Principessa, siamo onorati di poter accompagnare vostra altezza al castello dei Von Eldritch, io sono il capitano dell'aeronave, mi chiamo Jack Ross.” Disse il demone bovino.
“Grazie, andiamo, Frank, è ora di andare.” Disse la principessa salendo sull'aeronave.
Il mortale fulminò con lo sguardo il demone bovino, il quale arretrò spaventato.
“E non spaventare il capitano, ci serve questo passaggio.”
Frank sospirò e prese la valigia, ma nell'esatto momento in cui mise piede a bordo, si ritrovò una lama puntata alla gola.
“Il nostro informatore aveva ragione, i suoi genitori pagheranno una fortuna per riaverla.” Sibilò un demone dalle sembianze di una mantide religiosa mentre teneva ferma la principessa.
“Lasciatemi... andare!” Ringhiò Charlie mentre si dimenava.
“E abbiamo pure il famoso ammazza angeli! Faremo una fortuna vendendo i suoi pezzi al mercato ne... ?!?!”
Il capitano venne lanciato fuori bordo ancor prima che potesse finire la frase, mentre un ghigno compariva sul volto del mortale.
“Capitano!? La pagherai!” Urlò un demone gorilla avventandosi sul mortale, il quale rispose con un violento calcio nei gioielli di famiglia della scimmia, che cadde a terra esanime.
“Allora, chi siete voi?” Chiese il mortale scricchiolandosi il collo.
Il giovane Callahan venne circondato da sei imp armati di spada.
“Noi siamo i pirati Ross e tu non vedrai il domani!!” Dissero all'unisono i piccoli imp avventandosi sul mortale.
 
“3 minuti dopo.”
 
I pirati erano a terra, gonfi come palloni a causa dei pugni di Frank, l'unico rimasto in piedi era quello che teneva in ostaggio Charlie.
“Allora, hai intenzione di mollarla o devo pestare pure te?”
“Taci, mortale, non puoi fare niente finché...”
Il mortale accorciò le distanze col demone insetto in un singolo battito di ciglia e afferrò la sua faccia con una tale violenza da fargli mollare la presa sulla principessa.
“Dicevi?”
Il demone insetto provò a parlare, ma Frank lo lanciò fuori bordo prima che potesse dire qualcosa.
“E anche questa è fatta.” Disse Frank battendosi le mani sulle guance.
“Pensi che lavorassero per qualcuno?” Chiese Charlie punzecchiando uno degli imp per assicurarsi che fosse vivo.
“Non credo, sembravano più interessati ad un riscatto che alla tua morte.”
“Parlavano di un informatore, pensi che...”
“Non penso niente.” La interruppe Frank. “Sono abbastanza sicuro che non c'entrino con quelli che ci vogliono morti.”
“Va bene... ma ora che facciamo?”
“Ruberemo questa aeronave e andremo verso il castello dei Von Eldritch.”
“Rubare? Non possiamo rubarla!” Esclamò la principessa.
Il mortale alzò un sopracciglio, indispettito dall'affermazione della sua compagna di viaggio.
“E perché, di grazia?”
“Rubare è sbagliato.”
Il mortale sospirò.
“Hanno tentato di rapire te e ammazzare me, credo che questo ci dia il diritto di prenderci qualcosa in cambio.”
La principessa gonfiò le guance in una smorfia contrariata.
“Ma, ma...”
“Niente ma.” Ordinò il mortale tagliando la cima che teneva l'aeronave ancorata al suolo. “Si decolla!”
“Almeno sai come guidare questo affare?!”
“Non ne ho la minima idea! AHAHAHAHAHA!” Proruppe il mortale girando il timone con una fragorosa risata.
“Kyaaaaaaaaa!!!” Squittì la futura regina attaccandosi all'albero maestro per non cadere in mare.
 
 
“2 ore dopo.”
 
 
Uno scossone, l'ennesimo di molti, fece trasalire la futura regina, ancora con le unghie conficcate nell'albero maestro.
“Biondina, butta in mare gli imp e la scimmia. Potrebbero svegliarsi da un momento all'altro.”Disse il mortale girando il timone con la delicatezza di un elefante.
La principessa si staccò dall'albero maestro, non senza barcollare un po', e fissò Frank dritto nell'unico occhio che gli era rimasto.
“Te lo scordi, siamo troppo lontani dal porto, li daremmo in pasto all'idra.”
“E allora legali.”
Charlie ubbidì stizzita e legò i sei imp e il gorilla.
Uno strano brontolio risuonò nelle orecchie della principessa, che andò subito nel panico.
“L'idra?!”
“Calmati, biondina, è il mio stomaco.” Disse Frank mollando il timone. “Vediamo se questi pirati hanno qualcosa da mangiare.”
Il mortale e Charlie si diressero verso le stanze del capitano, dove ad attenderli trovarono un delizioso banchetto. Probabilmente quell'idiota di capitano era già pronto a festeggiare con i suoi compari la cattura della principessa degli inferi.
Frank non se lo fece ripetere due volte e si avventò sul  tacchino che stava al centro del tavolo, il tutto sotto lo sguardo attonito di Charlie, che si limitò a prendere una mela da un cestino. 
“Mangi solo quella? Ti consiglio di mangiare di più, sei pelle e ossa.” Disse Frank ingurgitando una quantità spropositata di carne.
“Sto bene.”
Mentre osservava il suo compagno rimpinzarsi come un animale, Charlie si rese conto di una cosa: stavano andando da una delle famiglie più importanti del regno e Frank non sapeva nulla di etichetta.
“Frank?”
Un altro brontolio echeggiò nella stanza.
“Controlla quel tuo stomaco!” Lo sgridò la principessa.
“Non era il mio stomaco...”
La frase detta dal compagno fece impallidire la futura monarca, la quale corse subito fuori, verso la prua, i pirati che aveva legato erano spariti, e l'aeronave era scesa di quota.
“Oh no.” 
All'improvviso, un ruggito gutturale assordò la futura regina e un enorme serpente marino uscì dal mare di sangue, iniziando ad avvolgere la nave con le sue spire.
“Frank!!!”
Il mortale uscì dalle stanze del capitano con un pezzo di tacchino tra le fauci e sgranò l'occhio non appena vide l'enorme serpente avvolto sulla nave, ma rimase calmo. Si limitò a finire la coscia di tacchino e a dirigersi verso Charlie.
“Quindi è questo l'idra di cui parlava Vaggie... è bello grosso.” 
Charlie all'inizio era estremamente eccitata di fare un viaggio con Frank, ma la calma con cui disse quella frase la fece seriamente dubitare della sua sanità mentale.
“Ok, Charlie, ci tocca eliminare questo affare se vogliamo andare avanti. Tu tienilo occupato, vado a prendere una cosa.” Disse Frank entrando nella botola del magazzino della nave.
Se prima pensava che fosse pazzo, ora ne era praticamente sicura: come avrebbe dovuto tenere occupato un bestione del genere?!
“Ehm... ehm.” Fece Charlie con le gambe tremolanti. “Ehi tu, molla l'osso!”
L'idra spostò il suo sguardo sulla principessa, che, terrorizzata, se la fece nei pantaloni.
“Frank, fai presto!”
L'idra spalancò le fauci, pronto a divorare la futura regina in un singolo morso, ma una palla di cannone lo colpì sul muso, facendolo urlare di dolore.
“Eh?”
Dalla botola del magazzino uscì Frank con una sacca piena di palle di cannone.
“Tempo di eliminare questo affare.”
Il mortale aprì la sacca e iniziò a lanciare a mani nude decine e decine di palle di cannone addosso al leviatano, il quale si ritirò in mare a leccarsi le ferite.
“Siamo... vivi?” Sussurrò la principessa poco prima di svenire.
“Così sembra.”
Il mortale prese in braccio Charlie, si diresse verso le stanze del capitano, riempì la vasca da bagno di acqua fredda e ci buttò dentro la futura regina.
“Freddaaaaaaaaaaaa!!” Squittì la principessa attaccandosi al soffitto del bagno come un gatto “Che cazzo fai?!?!”
“Buongiorno, raggio di sole. Cambiati, sento ancora l'odore di urina provenire dai tuoi pantaloni.” Ordinò Frank uscendo dal bagno.
“Non c'era bisogno di essere così bruschi!” Disse la principessa con una punta di imbarazzo.
“Pensa a cambiarti.” Replicò il mortale prendendo la valigia con i vestiti di ricambio di Charlie e buttandola dentro il bagno, per poi sedersi sulla sedia del capitano.
Un secondo ruggito rimbombò nelle orecchie del mortale, stavolta sembrava provenire da qualcosa di decisamente più grosso dell'idra. Il ragazzo si alzò e si diresse verso la prua, con Charlie che lo seguiva.
“Ti ho detto di cambiarti.”
“Dovrei cambiarmi mentre veniamo attaccati?”
“Tanto non sei molto utile in questi casi.”
La principessa lo guardò stizzita.
“Io non sono inutile...” Bofonchiò gonfiando le guance in modo contrariato.
“Non fare il broncio, dopo ti permetterò di abbracciarmi se ti farà sentire meglio.”
“Non sono una bambina... però un abbraccio lo gradirei.”
Arrivati alla prua dell'aeronave, Frank non vide creature intente a distruggere tutto, il che era positivo, ma rimaneva la domanda: cosa aveva ruggito?
La risposta non tardò ad arrivare: dal mare di sangue uscì una colossale creatura serpentiforme, molto più grande dell'idra di prima, solo la testa era quanto l'aeronave, aveva le scaglie di un nero pece e due corna ricurve, mentre gli occhi erano di un rosso scarlatto.
“E quello che diavolo è?!?!”
Il mortale si mise la mano sul mento, pensieroso.
“Deve essere la mammina di quello che abbiamo scacciato.”
“La mamma?!?!” Gridò la futura regina con gli occhi spalancati. “P-pensi di poter scacciare pure questo?”
“Dubito che le palle di cannone farebbero qualcosa.”
La futura regina iniziò a sudare freddo.
“Quindi qual è il piano?”
Il mortale incrociò le braccia e chiuse l'occhio nella speranza di farsi venire un'idea.
“Niente, mi sa che siamo fottuti.”
Charlie si  avvinghiò al collo di Frank e iniziò a scuoterlo con violenza.
“E ti sembra il caso di dirlo con una tale leggerezza?!?!”
“Siete stati voi a fare del male al mio piccolino?!?!”
La futura regina smise di scuotere il mortale e iniziò a girarsi lentamente verso il mostro marino.
“Ha p-parlato?”
“Allora? Rispondete, prima che perda la pazienza.”
Frank e Charlie strabuzzarono gli occhi.
“Quell'affare parla?!?!” Gridarono all'unisono. 
“Esatto, parlo, ora rispondete alla domanda.” Ordinò il mostro marino.
Il giovane Callahan e la principessa si guardarono perplessi, incerti sul cosa dire, ma quando un ghigno divertito comparve sul viso del mortale, la giovane demone non poté fare a meno di preoccuparsi.
“Con chi ho il piacere di parlare?” Chiese Frank con una punta di curiosità.
La principessa impallidì: non pensava che volesse fare una chiacchierata.
“Che diavolo fai? Potrebbe divorarci.” Sussurrò.
“Lasciami fare.” Replicò il mortale.
“Io sono Kaiserin, imperatrice del mare di sangue, ma ora basta convenevoli. Siete stati voi a ferire mio figlio?!”
Frank si massaggiò il mento.
“E se anche fosse?” Disse in tono di sfida.
Il colore della faccia di Charlie sarebbe diventato ancora più pallido se avesse potuto.
“Siamo morti...” Sussurrò la futura regina.
La fragorosa risata di Kaiserin trapanò i timpani del mortale e della principessa.
“Sei coraggioso... per essere un mortale. Ma se queste sono le tue ultime parole, così sia.” Disse l'idra spalancando le fauci.
“Aspetta!” Gridò Charlie mettendosi davanti a Frank con le braccia in avanti e con le gambe tremolanti. “Si, siamo stati noi a fare del male al tuo piccolino, ma ci aveva attaccati e avrebbe distrutto la nave se non avessimo fatto qualcosa.”
Kaiserin chiuse le fauci.
“E perché dovrebbe importarmene? Ciò che so è che avete fatto del male a mio figlio e per questo paghe...?!?!”
Kaiserin non finì la frase.
“Tu sei... la figlia di Lucifero?”
La principessa piegò la testa, confusa dalla domanda dell'idra
“Si...”Rispose incerta.
La conversazione non proseguì per qualche secondo.
“Credo ti abbia riconosciuto.” Aggiunse Frank facendo le veci di capitan ovvio, guadagnandosi un'occhiataccia della principessa.
“Molto bene. Farò in modo che nessuno dei miei figli vi attacchi durante il vostro cammino. Ora andate.”
“Eh?” Fece Frank senza distogliere lo sguardo.
Charlie ringraziò con un inchino, la paura era sparita e ora un sorriso presuntuoso era sulle sue labbra.
“Beh, sembra che questa principessa inutile ti abbia appena salvato la vita.” 
Frank diede una vigorosa pacca sulla spalla della principessa, fin troppo vigorosa, dato che cadde faccia a terra.
“Bel lavoro, principessa.” Si complimentò il mortale mettendosi al timone. “Ora vatti a cambiare.”
 
 
 
 
Passarono due giorni, che Charlie aveva utilizzato per insegnare un po' di galateo al mortale, e finalmente intravidero il castello dei Von Eldritch.
Era un immenso castello di avorio nero, sulla cui sommità si ergeva una statua raffigurante Seviathan Von Eldritch e famiglia.
“Un po' egocentrico il tuo fidanzato.” Commentò Frank attraccando vicino ad una specie di rimessa.
“Ex fidanzato...” Lo corresse Charlie. “ E si, lo è sempre stato.”
I due scesero dall'aeronave e si diressero verso l'entrata del castello, un cancello in ferro battuto, dove un demone cornuto in armatura li fermò.
“Alt! Avete l'invito per entr...!?!?” 
La guardia riconobbe la principessa degli inferi, così si fece da parte per far passare i due.
Una volta dentro, Frank seguì Charlie per i lunghi corridoi del castello, dato che se fosse stato per lui si sarebbe perso dopo il primo incrocio.
“Allora, cosa farai quando vedrai Helsa e il tuo ex?”
Charlie sospirò.
“Probabilmente assisterai ad un'accesa discussione tra me ed Helsa, che potrebbe pure finire in una rissa, mentre con Seviathan... non ne ho idea.”
“Allora facciamo che io parlo con Helsa e tu con il tuo ex.”
“Vuoi ancora scoprire se è stata lei a mandare quei sicari, vero?”
“Sinceramente, inizio a dubitare pure io che sia stata lei, ma chiedere non costa nulla.”
“Beh, ti avverto, ha un caratteraccio.”
Dopo circa dieci minuti di cammino, finalmente raggiunsero la sala da ballo.
Sembrava una sala da ballo del novecento, munita di lampadari di cristallo, tende in seta scarlatta, buffet  e centinaia di demoni intenti a ballare col proprio partner.
“Oh diavolo, è un ballo.”
La principessa arretrò all'improvviso e, prima che qualcuno degli invitati potesse notare la presenza del mortale, prese per il polso Frank e corse verso la stanza da letto più vicina. Doveva davvero conoscere bene quel castello.
“Va bene, apri la valigia, c'è uno smoking per te  e un vestito da ballo per me.”
Il ragazzo sbuffò.
“Che problema c'è con i miei vestiti?” 
La principessa lo squadrò per bene: indossava gli stessi vestiti di quando l'aveva conosciuto, ovvero un jeans strappato, una felpa color piscio e una giacca color caramello, insieme a delle scarpe da ginnastica bucate
“Davvero?” Fece lei con un sopracciglio alzato.
“Scusa se non ho avuto tempo di cambiarmi, è da quando sono qui che lotto per sopravvivere!” Replicò irritato il mortale.
“Va bene, va bene, ora spogliati, non abbiamo molto tempo.”
Il mortale prese per il colletto la futura regina e la mise con la testa nell'angolo.
“Non ho intenzione di spogliarmi davanti a te, quindi guarda l'angolo finché non mi cambio.”
“D'accordo, signor timidone.” 
Il giovane Callahan la fulminò con lo sguardo, ma lei ovviamente non poté vederlo.
Passarono diversi minuti, Frank era ormai pronto per la festa con il suo perfetto smoking nero.
“Dentro la valigia ci sono anche dei mocassini. Spero che il 45 ti vada.” Disse Charlie ancora con la faccia diretta verso l'angolo.
Frank si aggiustò il papillion e sorrise.
“Allora, come sto?”
La futura regina si girò e unì le mani.
“Stai benissimo, ora esci che devo cambiarmi pure io.”
Non appena Frank fu fuori, attese per circa cinque minuti.
“Sono pronta!” Squittì la futura regina uscendo dalla stanza. 
Ciò che indossava era un bellissimo vestito dai colori scarlatti che le arrivava fino alle ginocchia.
“Ok, andiamo.”
La principessa si schiarì la gola, visibilmente irritata.
“Non dimentichi qualcosa?”
Il giovane Callahan si annusò le ascelle e alzò il pollice in su.
“Non quello, il braccio, tu sei il mio cavaliere!”
“Ma se fino ad un momento fa non sapevamo neanche che fosse un ballo.”
“Sta zitto e dammi il braccio.”
Il mortale roteò l'occhio al cielo e offrì il braccio alla sua presunta lady.
“Dobbiamo proprio?”
“Andiamo, sarà divertente.” Disse Charlie strofinando la guancia sul braccio del mortale.
I due tornarono alla sala da ballo, dove vennero approcciati da due figure che Charlie riconobbe quasi subito.
“Charlotte, sono felice che tu abbia accettato il mio invito, chi è il tuo cavaliere?” Chiese Seviathan abbracciando la sua ex fidanzata.
“Io sono sorpresa che abbia un cavaliere a dirla tutta. Cosa è successo,Charlie? Pensavo fossi passata all'altra sponda.” Ringhiò Helsa con un sorrisetto beffardo sulle labbra.
La principessa rimase in silenzio.
“Falla finita, Helsa.” La rimproverò il fratello.
“Tsk, vado al buffet, tu parla pure con questa perdente.”
Seviathan sospirò.
“So che non siete mai state in buoni rapporti, ma vorrei davvero che andaste d'accordo.”
“Già... comunque lui è Frank, Frank Callahan.”
Seviathan sobbalzò, sorpreso dalla rivelazione della principessa.
“L'ammazza angeli? Oh cielo, è un onore conoscerti.” Disse il principe dell'invidia stringendo la mano del mortale. 
“Il piacere è mio, ma adesso scusatemi, andrò verso il buffet.”
“Prendimi una fetta di pizza con l'ananas per piacere.” Disse la principessa.
Il mortale fissò Charlie con un'espressione disgustata.
“Mi rifiuto categoricamente,  ma ehi, grazie per avermi fatto venire la nausea.” 
Mentre Frank si dirigeva verso il buffet, iniziò a pensare ad un piano per eliminare Seviathan. Il demone non sembrava cattivo a differenza degli overlord che aveva affrontato in passato, ma questo non era importante, l'unica cosa che gli importava era scoprire il committente, e l'avrebbe scoperto. Ucciderlo davanti a tutti quei testimoni sarebbe stato difficile e la presenza di Charlie non aiutava, ma si sarebbe inventato qualcosa.
“Allora, sei il nuovo ragazzo di Charlie o cosa? Non sapevo avesse un fetish per i mortali.” Disse Helsa ingurgitando uno stuzzichino a forma di gamberetto.
“Sono solo un amico che ha deciso di accompagnarla, tutto qui.”
“Capisco. Beh, ingozzati pure.” 
“In realtà vorrei farti una domanda.”
“Non vorrai provarci con me? Scusa, amico, ma non mi interessano i mortali.”Disse Helsa prendendo un bicchiere di vino
“Vorrei chiederti se hai assoldato dei sicari per uccidere Charlie e me.”
La principessa dell'invidia sputò il vino che stava bevendo sul mortale.
“Cosa?!!?”
La sorpresa con cui aveva reagito tolse ogni dubbio dalla mente del mortale: non era stata lei.
“Non importa, ho ciò che mi serve.” Disse Frank tornando dalla sua lady.
“Oh, Frank, sei tornato, hai avuto ciò che ti serve?”
Il mortale scosse la testa.
“Niente da fare, non è stata lei.”
La principessa spostò la sua attenzione su Seviathan.
“Allora, di cosa volevi parlarmi, Sev?”.
Il volto di Seviathan si incupì.
“Delle morti accadute nel girone della superbia.”
“Di che stai parlando? Manca ancora molto al prossimo sterminio.”
“Vero, peccato che i miei informatori mi abbiano detto che sono morti tre overlord.”
Stavolta fu il turno del volto di Frank ad incupirsi.
“Chi è morto?” Chiese la bionda.
“Valentino, Velvet e Vox, in quest'ordine.”
“Quando è successo?”
Seviathan si voltò verso il mortale ed ebbe una specie di rivelazione.
“Ora che ci penso, è iniziato tutto quando questo mortale è entrato negli inferi.”
La principessa iniziò a ridere di gusto.
“Andiamo, non scherzare, un mortale che ammazza degli overlord? Impossibile.”
“Charlie, e come spieghi l'arma angelica che si porta dietro?”
“Ci sono un sacco di demoni che vanno in giro con armi angeliche di contrabbando, sono sicura che abbia quella solo per difesa personale, non ho ragione, Frank?”
Il giovane Callahan non parlò.
“Non ho ragione, Frank?” 
Ancora silenzio.
“Ehm... Frank?”
Il silenzio venne interrotto dalla sicura della pistola di Frank che veniva rimossa.
“Ha ragione.” Disse il giovane Callahan estraendo la pistola e puntandola sulla testa di Seviathan.
“Guardie!!.” Gridò Seviathan tenendo le mani in alto.
In pochi secondi, Frank venne circondato da una decina di guardie demoniache armate di falce, tutte in attesa di un ordine del loro signore per dilaniare le carni di quel mortale.
“Le tue guardie non ti salveranno.”
Il mortale si accinse a premere il grilletto, ma dovette fermarsi non appena Charlie si mise tra lui e il suo bersaglio, calde lacrime rigavano il suo viso color porcellana.
“Perché piangi, biondina?”
“Piango per i demoni che hai ucciso, ma per lo più... piango perché mi hai nascosto la verità.”
“Spostati.” Sussurrò il mortale senza abbassare la pistola.
“Non lo farò, abbassa l'arma.” Singhiozzò la principessa.
“Non posso... ho del lavoro da fare.”
“Allora dovrai passare sul mio cadavere se vuoi ucciderlo.”
Il mortale indugiò. Charlie non era tra i suoi bersagli e anche se lo fosse stata, probabilmente non sarebbe riuscito ad ucciderla. Quel singolo, breve momento di esitazione fu la sua rovina.
“Togli quell'affare dalla faccia di mia figlia.”
Una misteriosa figura disarmò il mortale con un calcio, lo afferrò per il collo e iniziò a stringere con forza. Accadde tutto così velocemente che il mortale non si rese neanche conto di star soffocando.
“Mamma?!?” Gridò Charlie, sorpresa.
Nonostante la sua bellezza fosse deturpata da una smorfia rabbiosa, Frank riconobbe quasi istantaneamente la madre di Charlie. I suoi capelli biondi scendevano lungo il braccio che teneva stretto il suo collo, mentre le sue corna brillavano di un rosso scarlatto.
“Ah.... La regina in carne e ossa.” Boccheggiò il mortale alla disperata ricerca di aria.
“Mamma, che ci fai qui?”
“Oh, tesoro, mi ha invitata il padre di Seviathan, sarebbe dovuto venire pure tuo padre, ma ha avuto un contrattempo.” La regina degli inferi strinse ancora di più il collo del mortale. “Ora lascia che uccida questo mortale.”
“Mamma, no!!” Gridò Charlie. Anche se le aveva mentito, non meritava la morte. 
Un improvviso blackout lasciò tutti i presenti nel buio assoluto, durò pochi secondi, ma quando tornò la luce, un urlo agghiacciante assordò la regina degli inferi, che riconobbe quell'urlo. Era la voce di sua figlia. Si girò per vedere se stesse bene, ma ciò che vide la fece impallidire: il cadavere di Seviathan era a terra con un buco in testa, mentre sua figlia aveva una ferita da arma da fuoco nel ventre.
“Mamma?” Sussurrò Charlie poco prima di cadere a terra in una pozza di sangue.
“Charlotte!!”
La regina lasciò il mortale, che finalmente riprese a respirare, e si buttò sulla figlia inerme.
“No, no... no, resta con me.”
Il mortale provò ad avvicinarsi a Charlie, ma la regina lo fulminò con lo sguardo.
“Stai indietro!” Ringhiò Lilith evocando un muro di fiamme davanti a sé.
“Credo di poterla aiutare.” Disse Frank, preoccupato per l'amica.
“E perché dovrei fidarmi di te? Un attimo fa le stavi puntando una pistola in faccia.”
Il mortale incrociò le braccia.
“Adesso non c'è tempo, se non mi permette di aiutarla, lei morirà.”
Le fiamme scomparirono, permettendo finalmente al mortale di avvicinarsi alle due.
“Se fai scherzi, ti spezzo il collo...”
Il mortale  ignorò la minaccia e si concentro sulle condizioni di Charlie.
“Ok, Charlie, adesso rimuoverò il proiettile dalla ferita, voglio che tu guardi tua madre dritta negli occhi e che non distolga lo sguardo per nessun motivo al mondo, intesi?”
La principessa annuì, troppo debole per dare una risposta vocale.
Frank ficcò il pollice e l'indice nella ferita di Charlie, la ragazza ringhiò per un minuto buono, finché non perse i sensi a causa del dolore.
“Un po' più in fondo... beccato!!”
Il mortale estrasse il proiettile con un movimento veloce e preciso. Bene. Ora doveva solo fermare l'emorragia. Recuperò la sua pistola da terra, aprì il tamburo e prese uno dei proiettili angelici.
“Che diavolo fai?”
“Qualcosa che spero funzioni.”
Frank aprì il proiettile in due parti e iniziò a spargere la polvere da sparo angelica sulla ferita, che, a contatto con il sangue demoniaco della principessa, esplose in un turbinio di scintille,  cicatrizzando il foro in pochi secondi.
Il respiro di Charlie si stabilizzò.
“Tu... l'hai salvata.” Sussurrò la regina abbracciando la figlia.
Il mortale sospirò sollevato.
“Ormai ci sono abituato.”
“Mi dispiace averti attaccato, pensavo volessi farle del male.”
Frank alzò la mano.
“Non ce n'è bisogno. In fondo, stavo puntando una pistola sulla testa di tua figlia. Avrei fatto la stessa cosa.”
La regina lo ringraziò con un cenno.
Il mortale iniziò a guardarsi intorno alla ricerca del colpevole, ma sembravano tutti terrorizzati dalla morte di Seviathan, eccetto una: Helsa Von Eldritch non era per niente turbata dalla morte del fratello, ciò insospettì  Frank, che decise di fare una seconda chiacchierata con la demone.
“Vedo che la morte di tuo fratello non ti turba più di tanto.”
“Bah, non eravamo particolarmente legati.”
“Capisco.”
Il mortale squadrò per bene la principessa dell'invidia. I suoi capelli bianchi erano messi in modo che una frangia coprisse l'occhio destro.
“Posso perquisirti?”
Il viso grigio scuro di Helsa perse colore.
“Perché?”
“Hai qualcosa da nascondere?” La provocò il mortale.
“Pffff, certo che no, solo che non mi voglio far toccare dalla plebaglia.”
“Svuota le tasche.” Ordinò il mortale.
Helsa arretrò intimorita.
“Io... non ho fatto nulla.” 
Il mortale afferrò il collo della ragazza e infilò una mano nella sua tasca, nel quale trovò una rivoltella angelica silenziata.
“E questa cos'è?” Chiese Frank con un sorriso vittorioso tra le labbra.
La ragazza si liberò dalla presa ferrea di Frank e colpì con un calcio il suo muso.
“Mi hai beccata, mortale.” Sibilò con un ghigno sadico tra le labbra.
Il mortale si pulì il mento dal sangue che aveva appena versato.
“Non è stato difficile, non sei molto brava a nascondere le tue emozioni, ma c'è una domanda che mi attanaglia: perché tuo fratello?”
“Quegli idioti dei miei genitori avevano deciso di lasciare l'eredità che spettava di diritto a me a lui, così ho pensato di sbarazzarmi di Sev durante la festa...”
“E allo stesso tempo sbarazzarti della tua rivale...”
“All'inizio non era nei piani, ma quando mi hai detto che avevano attentato alla sua vita, avevo paura che qualcuno mi avrebbe fregato l'uccision...?!?!”
 I corpi di Frank ed Helsa si paralizzarono di colpo, entrambi sentirono una strana aura omicida, il mortale si girò per controllare da dove provenisse, ma quando incrociò lo sguardo penetrante della regina degli inferi, dovette attingere a tutte le sue forze per non perdere i sensi.
“Quindi sei stata tu a ferire mia figlia.” Ringhiò la regina teletrasportandosi a pochi millimetri dal volto di Helsa, la quale indietreggiò spaventata.
Lilith afferrò la faccia dell'ultima erede della famiglia Eldritch, che provò a divincolarsi, ma la furia della regina era ineluttabile e questo Helsa lo sapeva bene, nemmeno i  suoi genitori avrebbero potuto salvarla da quella situazione, per questo avrebbe dovuto salvarsi da sola.
“Mi rifiuto di morire in questo modo!”
La principessa dell'invidia emise un sibilo impercettibile. Il suo corpo iniziò ad ingigantirsi,  raggiungendo una stazza tale da sradicare il tetto della sala da ballo. Tutti gli ospiti fuggirono spaventati, mentre la regina si limitò ad applaudire.
“Wow, sei diventata più grossa, complimenti. Peccato che morirai oggi.”
Helsa si accinse a schiacciare la regina degli inferi, ma lei fermò l'attacco alzando semplicemente il braccio destro e sorrise. Il sorriso di chi ha la vittoria in pugno.
“Lo sai che sono una dei pochi demoni in grado di eliminare definitivamente un demone senza armi angeliche, vero?”
Con un singolo schiocco di dita evocò un muro di fiamme ai piedi di Helsa e le sue carni divennero cenere ancor prima che potesse emettere un urlo.
Il mortale spalancò la bocca: sapeva che Lilith sarebbe stata pericolosa ma non pensava così tanto. Guardò la sua pistola, poi di nuovo la regina. Sarebbe riuscito ad eliminare una simile entità?
Scosse la testa per evitare di pensarci: avrebbe studiato un piano per eliminarla dopo la morte di Stolas.
“Mortale!!”Tuonò la regina spostando i suoi occhi dall'iride argentata su Frank.
Il giovane Callahan sobbalzò.
“Si...?”
Un sorriso cordiale comparve sul volto della regina.
“Non ho avuto modo di presentarmi, il mio nome è Lilith.” 
L'aura omicida di poco fa era sparita, lasciando spazio ad un atteggiamento regale ed elegante.
“Io mi chiamo...”
“Frank Callahan.” Lo interruppe la regina “La tua fama ti precede.”
“Mamma...” Mugugnò Charlie ancora stesa sul pavimento della sala da ballo.
“Tesoro, sei sveglia.” Sussurrò Lilith con fare materno avvicinandosi alla figlia.
“Mamma, che è successo?”
“Helsa ha ucciso suo fratello e ti ha sparato con un'arma angelica, ma tranquilla, l'ho ridotta in cenere.”
La principessa si alzò di colpo, ma una fitta al ventre la fece piegare dal dolore.
“Ehi, vacci piano, tigre”
Il mortale le offrì una spalla su cui poggiarsi.
“Grazie...” Sussurrò la principessa poggiandosi sulla spalla del mortale.
“A quanto siamo? Quarta o quinta volta che ti salvo?” Chiese scherzosamente Frank.
La principessa sorrise.
“Ti perdono.” Sussurrò.
“Eh?”
“All'inizio pensavo di odiarti per avermi mentito, ma quando ho visto la preoccupazione nel tuo sguardo poco prima che svenissi... Non hai fatto altro che proteggermi da quando ti conosco,  e se hai ucciso quei demoni, avrai avuto le tue buone ragioni. Sei una brava persona, Frank Callahan.”
Il mortale strinse i denti. Se solo avesse saputo le sue vere intenzioni, se solo avesse saputo che tra i suoi bersagli c'era sua madre, le sue parole sarebbero state decisamente differenti. 
“Oh, che bello vedere due amici che fanno pace.” Disse la regina asciugandosi una lacrima.
“Torniamo all'hotel. Charlie, riesci a camminare?” Domandò Frank.
“Penso di si. Mamma, vieni con noi?”
“Mi spiace, tesoro. Ho delle cose da sbrigare, ma vi raggiungerò il prima possibile.”
La regina accarezzò il viso del mortale.
“Non vedo l'ora di sentire la tua storia, Signor Callahan.”
Frank deglutì: quella donna avrebbe portato parecchi problemi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Angolo del tizio che scrive.”
Un capitolo piuttosto impegnativo, però mi soddisfa. Consigli sempre ben accetti e anche critiche.   Ho pensato di eliminare Seviathan per primo perché i capitoli di Stolas e Lilith saranno più impegnativi e molto più ambiziosi, quindi spero di fare un buon lavoro. Alla prossima!
   
 
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