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Autore: jarmione    09/05/2022    0 recensioni
INTRO VARIATA
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Quando un triangolo ha quattro lati, non tutto è quello che sembra.
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Amanda Rollins, Odafin Tutuola, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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“Jay, sei un idiota” fu la frase che risuonò da parte di un ragazzo moro, mentre svoltava nel vicolo insieme al suo amico.

Stavano scherzando fra loro e dovevano essere anche un po’ allegri, segno che la bottiglia di birra che avevano fra le mani non era la prima che si stavano bevendo.

Avranno avuto si e no vent’anni ed era chiaro che avevano fatto le ore piccole.

Jay alzò le spalle, mostrando sempre un enorme sorriso “Sarò anche un idiota, ma quella tipa ci stava alla grande”

“E tu dovevi rovinare tutto con le tue solite battutacce?” il moro si mise una mano sulla fronte “Amico, devi farti curare”

“Senti chi parla” ribatté Jay, mentre si sistemava il colletto della felpa e cercava di coprirsi al meglio.

Erano le due del mattino e faceva parecchio freddo.

Risero ancora per un po’, cercando di non fare troppo chiasso per non svegliare le persone che dormivano nei palazzi lì vicino, poi decisero che era ora di tornare ognuno a casa propria.

Fecero per salutarsi, ma vennero interrotti da un suono metallico proveniente da un vicolo lì vicino.

Era il rumore di un bidone della spazzatura che cadeva, ma a giudicare dal rumore pesante che aveva emesso sembrava che qualcuno ci fosse caduto sopra.

“Che cosa è stato?” domandò Jay

“Probabilmente qualche gatto rimbambito che non ha preso bene la mira” rispose il moro, ma Jay non sembrava per nulla convinto.

Camminò lentamente, tenendosi pronto alla fuga in caso di necessità.

“Denny, li senti anche tu?” domandò Jay al suo amico, facendogli capire che era meglio se ascoltava.

Denny ci provò e, in effetti, qualcosa la sentiva.

Erano come dei gemiti molto flebili mescolati con dei shh da parte di qualcun altro.

Jay arrivò all’inizio del vicolo per primo e sgranò gli occhi quando riuscì a vedere la scena.

C’era una figura scura, con tanto di passa montagna in faccia, china su qualcuno.

Uomo o donna, non riusciva a capirlo, si vedevano solo le gambe coperte da jeans neri e un paio di converse.

Chiunque fosse e qualunque cosa stesse accadendo, Jay pensò che era suo dovere di cittadino intervenire.

“Ehi!” esclamò, facendo sussultare la figura scura.

Jay capì che si trattava di un uomo e, per quel poco che riuscì a vedere mentre si avvicinava, era un bianco.

L’uomo si alzò, facendo cadere dalle mani tutto quello che aveva e iniziando a correre dalla parte opposta del vicolo.

“Ehi, fermo!” gridò ancora Jay tentando di seguirlo, ma con poco successo visto che era un po’ allegro e iniziava a barcollare.

“Cristo santo, Jay!” Denny richiamò la sua attenzione “E’ una ragazza”

Stesa per terra, accanto ai bidoni, c’era una giovane ragazza.

I capelli biondi erano spettinati e, la sua felpa e la sua camicia sbottonate e i pantaloni slacciati.

Le mutandine erano state spostate ma era difficile per i due ragazzi capire se stava per farle del male o se aveva già provveduto.

La bocca era coperta con del nastro adesivo trasparente e si intravedevano dei tagli sulle labbra.

La sua borsa ed i suoi effetti personali erano sparsi per terra e nessuno dei due osò toccarli per non contaminare la scena del crimine.

Jay si affrettò a prendere il telefono e chiamò il 911 mentre Denny si assicurava che la ragazza non peggiorasse.

 

*****

 

Amanda arrivò di corsa sulla scena del crimine, dopo essere stata obbligata a parcheggiare l’auto ad un isolato di distanza.

Il luogo si era riempito di poliziotti, c’era l’ambulanza, c’erano curiosi e persino dei giornalisti.

-Ma questi non dormono mai?- pensò la bionda, mentre si affrettava a mostrare il distintivo per raggiungere Olivia e Sonny che erano già lì.

“Olivia” Amanda si avvicinò velocemente “Scusa, non c’era un posto” si scusò “Che cosa abbiamo?”

“Ragazza bianca, sui vent’anni circa, l’hanno trovata due ragazzi” Olivia indicò Jay e Denny, che stavano parlando con Carisi.

Nel frattempo, i paramedici stavano portando la ragazza sull’ambulanza e le avevano tolto lentamente il nastro adesivo trasparente e dato a quelli della scientifica.

Amanda la osservò incuriosita, era sicura di averla già vista da qualche parte, specie nei pressi del tribunale.

“Amanda?” Olivia richiamò la sua attenzione.

“Mi sembra di conoscerla” rispose la Rollins “Di vista, ovviamente” specificò “L’ho vista spesso nella zona del tribunale”

Olivia la osservò meglio “In effetti, anche a me sembra di averla già vista” ma non poteva confermarlo con certezza

Vedevano così tante persone bazzicare nella zona tribunale, specie i giurati, che era difficile per loro ricordare ogni singolo volto con sicurezza.

E poi, i giovani del quel periodo, andavano in giro vestiti quasi uguali e si assomigliavano tutti.

Olivia scosse la testa e tornò a pensare al caso che avevano davanti.

Carisi stava finendo di parlare con i due ragazzi e poi raggiunse Olivia e Amanda.

“Allora?” chiese Olivia, mentre Sonny leggeva gli appunti sul suo taccuino.

“A parte avermi detto che la mia cravatta verde fa sciogliere gli occhi, i due non hanno visto granché” rispose “Hanno sentito rumori nel vicolo ed hanno intravisto questo tizio con il passa montagna, bianco e che stava chino sulla ragazza” spiegò “Appena li ha visti è scappato via”

Amanda osservò nel vicolo, dove la scientifica stava già lavorando e raccogliendo più prove possibili.

Escludendo la luce artificiale portata dagli agenti per lavorare, il vicolo non possedeva nessuna fonte luminosa e la poca presente derivava da un lampione dall’altra parte della strada.

Non era decisamente sufficiente per notare particolari sottili, ma solo per vedere a grandi linee qualcosa.

Sicuramente non avrebbero mai potuto descrivere la corporatura del tizio o aggiungere dettagli diversi da quelli citati a Carisi.

Amanda detestava quei tipo di vicoli in quanto erano spesso e volentieri utilizzati da gente malfamata e che commetteva reati come quelli subiti dalla ragazza ritrovata.

Sospirò e si riprese dai suoi pensieri quando vide una donna della scientifica avvicinarsi a loro.

“Scoperto qualcosa?” chiese Olivia e la donna annuì.

“Il suo nome è Allison Foley, ventidue anni e vive al 97 di Walker Street” rispose la donna, dando i documenti di identitò ad Olivia e facendo venire un colpo ad Amanda.

“Walker Street?” domandò la bionda “E’ cinque isolati dal tribunale”

“E noi siamo nella contea Kings a Manhattan” constatò Olivia mentre, nella sua mente, uno strano pensiero iniziò a farsi strada.

Erano nella stessa zona dove abitava il procuratore Barba e, visto tutto il trambusto che c’era, le sembrava strano che si fosse presentato sulla scena dove la vittima, probabilmente, sarebbe stata difesa proprio da lui.

Probabilmente stava già dormendo e, visto il suo lavoro, era talmente cotto da non aver sentito neanche l’ambulanza che arrivava.

Sì, doveva essere decisamente così.

Ma le cose non sempre vanno come si vorrebbe e, di fatti, la donna della scientifica porse ad Olivia un’altra bustina di plastica delle prove.

Era un biglietto da visita.

“Chiunque sia stato non ha rubato nulla, ma abbiamo trovato questo e…” sospirò “Credo possa essere molto utile”

Olivia sentì le braccia cadere, mentre Amanda e Carisi ringraziarono la donna e lasciarono che tornasse al suo lavoro.

“Olivia, che cosa è?” domandò Carisi.

“Qualcosa che spero sia solo una coincidenza”

 

Rafael Barba

Assistente procuratore distrettuale

  
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