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Autore: vanity_gemini    11/05/2022    1 recensioni
Una variopinta compagnia di amici, decide tra mille difficoltà di trascorrere le loro vacanze di fine/inizio anno fuori città, dove proprio in quelle giornate, la vita di alcuni di loro subirà parecchi capovolgimenti.
Slice of Life del tutto godibilissima, a tratti piuttosto leggera e senza troppe pretese, ha solo quelle di far divertire in parte il lettore, ma con un determinato finale. Buona Lettura!
ATTENZIONE!!!! HO MODIFICATO IL TITOLO; AGGIUNGENDO "E OLTRE" MA LA STORIA E' SEMPRE LA MEDESIMA.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gold Saints, Ophiuchus Shaina, Scorpion Milo
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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atto ottavo, la verità prima o poi viene a galla.
 
Per i ragazzi dell’Athena arrivò la prima partita importante, di fatto iniziò quindi il campionato.
Tutta la squadra era come sempre disposta in cerchio, nel centro di questi vi era il mister e il suo vice, mentre le assistenti erano sistemate poco più lontano da quest’ultimi. Il silenzio che si era creato all’interno di quello spogliatoio, aumentò per certi versi la tensione del momento. Sage, guardò negli occhi ognuno di loro, leggendone agitazione, voglia, determinazione, dubbi.
Prese a quel punto a rassicurarli.
I calciatori delle due squadre erano tutti in campo. Il rumore delle rispettive tifoserie era davvero troppo assordante. Per quella giornata erano presenti sugli spalti i presidi, i professori, gli studenti, i bidelli di tutti e due gli istituti. Inoltre, per quell’occasione vi era presente anche il presidente dell’Athena calcio, Alman Kido, il nonno di Saori, con al suo fianco il fido Mylock.
Fischio d’inizio.
Il primo pallone lo giocò la squadra avversaria. Il capitano di questi guidò perfettamente la sua squadra, in risposta Aiolos e Shura cercarono di incitare e aiutare i propri compagni.
Purtroppo un passaggio sbagliato a centrocampo fece partire i due attaccanti avversari in contropiede, portando dritto uno di questi al goal. Naturalmente, i tifosi della squadra rivale esplosero in un boato, tutti che urlarono come impazziti il nome di colui che aveva segnato.
Aiolia, piegò la testa rassegnato, mentre Milo si guardò sconsolato con Camus. Anche le ragazze sistemate a bordo campo erano parecchio affrante. Poi ad un tratto si voltarono e rimasero tutte a bocca spalancata.
-Saga? Kanon? – fecero appena si ritrovarono entrambi i gemelli davanti ai loro occhi.
-Ma non ci posso credere!? – Shaina era davvero incredula.
-Ragazze, siamo stati riammessi in squadra! – comunicò il maggiore, mentre Sage arrivò quasi correndo verso i due.
-Ragazzi, siete pronti ad entrare? – domandò, guardando attentamente entrambi.
-Certo, mister! – sorrisero.
-Perfetto! – prontamente Sage fece uscire Nachi e Ichi, mettendo al loro posto i gemelli.
-Bene, adesso con loro in campo vedrete che la musica cambia! – fece Morgana, con parecchia soddisfazione.
 
E difatti la musica cambiò eccome.
Il primo tempo era terminato in parità. Kanon aveva segnato il goal del pareggio.
A breve sarebbe iniziato il secondo tempo.
GOAL SAGA GOAL!!!!!
I tifosi dell’Athena esplosero in un boato. Tutti i giocatori andarono verso Milo, lo abbracciarono. Era stato lui a servire a Saga la palla goal, il gemello doveva solamente metterla in rete, e così aveva fatto.
Milo però era stremato, quindi con un gesto della mano fece capire di volere il cambio. Sage al posto di Milo fece entrare Sirio, mentre quest’ultimo uscì tra già applausi e i cori del suo pubblico. Shaina gli andò incontro abbracciandoselo.
Bravo, amore mio! Gli disse donandogli un focoso bacio, sotto lo sguardo perplesso delle altre ragazze.
L’Athena resistette eroicamente agli ultimi assalti finali, quando al novantacinquesimo l’arbitro finalmente fischiò la fine della sfida.
La prima partita era vinta!!!!
 
Milo, Shaina e Camus stavano per rientrare negli spogliatoi, quando ad un tratto si sentirono chiamare. Quella voce purtroppo la conoscevano piuttosto bene. Si voltarono e i loro sguardi accigliati incrociarono quello particolarmente seccato di Kyoko Disharmoni.
La signorina con fare semplicemente maleducato e parecchio irritante, rivolse ai tre parole di scerno.
Voi!!! Avete rubato la partita. Non si può fare entrare due giocatori che sono stati espulsi, perché è contro il regolamento! Ora parlerò con il mio avvocato e vi farò causa! La partita bisogna ripeterla ma senza i gemelli in campo!!!!
L’arpia continuò ad agitarsi, mentre i tre con fare impassibile la lasciarono praticamente nel posto preciso dove si trovava.
Una persona del genere non meritava di certo alcuna considerazione!!!!
Inutile dire che all’interno degli spogliatoi si festeggiò alla grande.
Death, ovviamente aveva già fatto apparire ben tre bottiglie di spumante, con cui aveva già bagnato buona parte dei suoi compagni.
La festa era poi continuata all’interno di un noto locale della città, dove vi erano presenti tutti, tranne Aldy, Shion e Dohko.
 
Shun! Svegliati, passa la palla!
Seiya, ritorna a coprire!
Kiki, tu accentrati a centrocampo!
No, no, ma porca!
Così non va affatto bene!
Quella giornata Sage era particolarmente nervoso, se ne erano accorti tutti appena questi aveva messo piede all’interno degli spogliatoi. Avevano notato una strana luce nel suo sguardo, e a giudicare da come stava sbraitando senza un apparente motivo, non si erano affatto sbagliati.
Uhm, nervosetto! Osservò Morgana, nell’osservare il mister che in quel preciso istante stava facendo una bella ramanzina alle riserve. Poveri ragazzi, avevano delle ovvie difficoltà già in partenza. La differenza tra loro e i titolari era a dir poco abissale, in pratica non vi era storia. Ora, non per criticare il metodo di Sage, che per certi versi poteva anche essere il più funzionale, ma in quel caso forse era meglio essere un po' meno duri, perché in pratica questi si intimorivano, e di conseguenza non riuscivano ad esprimersi al meglio. Ovviamente, quello era il modesto parere dei presenti, che decisero di tenerselo per loro, perché non era loro competenza dare consigli a chi aveva un bagaglio di esperienza ai livelli di Sage. Però i poveretti erano piuttosto confusi e ciò non andava affatto bene.
Dopo un bel po' di tempo, il mister lì richiamò alla propria attenzione.
Adesso però fate una partitella, arancioni contro verdi!
I ragazzi si sistemarono nelle loro posizioni, eseguirono alla lettera ciò che il mister stava indicando loro.
Appena terminarono la partitella, decisamente stremati presero a raggiungere le ragazze a bordo campo.
 
-Tieni – Shaina porse a Milo una bottiglietta d’acqua – Il mister oggi mi sembra un po' nervoso, o sbaglio?
-Nervoso!? – fece Milo staccando la bocca dalla bottiglietta – Quello sta sclerando di brutto, capisco che la prossima partita è fondamentale per il proseguo del campionato, però se va avanti così gli verrà un bel coccolone. E non trovo giusto che se la prenda con dei ragazzi comunque! – fece, per poi chiederle un’altra bottiglietta, visto che quella se l’era scolata in un attimo.
-Se continua così rimaniamo sicuramente senza riserve! – s’inserì Kanon, sedendosi al fianco del greco – Devono imparare, ci vuole pazienza e tempo. Ora, l’impegno ce lo mettono, e che diamine!!! – sbottò, per poi continuare – Io credo, cioè penso che lui sia un ottimo allenatore, e questo non mi sento di metterlo in dubbio, però secondo me ha un sistema d’insegnamento più adatto a giocatori esperti, non mi sembra essere per niente adotto a quelli che devono imparare! – affermò allungandosi sulla sdraio.
-Kanon, concordo lettera per lettera e punto per punto la tua disamina! – glissò Milo, che nel frattempo si era già scolato la bellezza di ben quattro bottigliette.
 
I due ragazzi andarono a farsi la doccia, mentre Shaina, Katya, Morgana e Marin si occuparono di sistemare le divise nelle due lavatrici.
-Ragazze, indovinate un po' chi ho incontrato questa mattina in facoltà? – saltò su all’improvviso Morgana.
-Boh, non saprei – fece Katya.
-Uomo o donna? – chiese Marin.
-Donna.
-Uhm, e chi potrebbe essere? – Katya era pensierosa.
-In facoltà di filosofia, non saprei proprio – ci pensò su Shaina.
-Dacci un aiutino! – pretese Marin.
-Almeno un piccolo indizio – richiese Katya.
-Allora, è stata per poco tempo nella nostra compagnia! – rivelò Morgana.
-Noooooooo…. Kyoko!!!!!!
-Brava, Shaina è proprio lei!
-Che culo! – sentenziò la rossa.
-O che sfiga! – glissò invece la bionda.
-Ora mi chiedo ma con tutti gli indirizzi che ci sono, proprio filosofia doveva scegliere quella!? – Morgana ringhiò, poi – Ma ovviamente non era da sola, si porta dietro la simpatica cugina! – Katya storse il naso con una punta di disgusto – E altre tre sfigate come loro!!!!
-Mi immagino allora che bel quadretto antico! – Marin affermò sarcasticamente.
-Veri pezzi di antiquariato per veri amatori, del cattivo gusto però! – precisò Shaina, ghignandosela.
-A farla breve mi è venuta incontro, ma al solo scopo di sapere se Kanon fa ancora parte della squadra, poi ottenuta la risposta che voleva ha girato sui tacchi e si è allontanata assieme al suo gruppetto, ignorandomi bellamente – riportò Morgana.
-E tu cosa le hai detto? – domandò Shaina con curiosità.
-In riferimento a che cosa?
-A Kanon, ovvio.
-Che assieme al gemello, lui si allena tutti i giorni nella nostra squadra, come al suo solito!
-Allora sono più che certa che quella prima o poi ritornerà alla carica! – asserì Shaina con parecchia convinzione.
 
I ragazzi avevano terminato le docce, in quel momento si stavano rivestendo. Le ragazze, invece si stavano occupando di stilare la lista della spesa. A quel giro toccava occuparsene a Shaka e Aiolia, perché le donzelle si erano ripromesse di non dare mai più l’incarico al dinamico duo, meglio conosciuta come la premiata ditta Sirio&Hyoga, visto che le cialde di caffè gridavano ancora vendetta.
Il francese anticipò ai suoi due coinquilini che quella stessa sera probabilmente non avrebbe fatto rientro a casa. Sarebbe andato a cena fuori in compagnia di occhi color cristalli di neve, e poi avrebbe passato la sua nottata a casa di quest’ultima. Marin invece invitò a casa sua e di Aiolia, Milo, Shaina, Aphro e June, mentre Saga comunicò a Katya che aveva un incontro di lavoro per le venti, per cui sarebbe passato a prenderla finito quell’incontro, circa un’ora dopo.
Alla spicciolata andarono via quasi tutti, rimasero Milo, Shaina, Kanon e Katya.
Le due ragazze si avviarono verso il magazzino per sistemare alcuni attrezzi, il greco invece si stava occupando di sistemare il prato, mentre Kanon era impegnato a sistemare una parte degli spogliatoi.
 
Non appena Katya e Shaina ebbero terminato di sistemare accuratamente il magazzino, fecero il loro ritorno negli spogliatoi, invece Milo era sempre fuori a sistemare il manto erboso.
Le due ragazze varcarono l’ingresso della struttura udendo immediatamente una voce a loro alquanto conosciuta. Si bloccarono sul posto, nascondendosi dietro ad una grossa pila di scatoloni, drizzando per bene le orecchie.
Alla loro vista comparve la figura di Kyoko. Questi era in piedi piazzata davanti al gemello minore, il quale era seduto su una delle tante panche.
-Allora? Ti vuoi decidere, quando ti rimetti con me? – fece la ragazza agitandosi, mentre il ragazzo non la calcolò minimamente così le sue richieste diventarono sempre più insistenti e pesanti – Insomma, è inutile che lo neghi. Io e te siamo fatti l’uno per l’altro. Kanon, da me potrai avere tutto quello che desideri. Io ti posso dare qualsiasi cosa. Tutto quello che ti serve e che vorrai!!! – disse, mentre lui continuò a non considerarla. Lei ovviamente cominciò ad innervosirsi sempre di più, facendo così uscire fuori la vera vipera che albergava dentro di lei. In effetti, come poteva un soggetto del genere riuscire a tenere nascosta a lungo la sua vera natura?
Kanon, alzò il proprio sguardo spazientito su di lei, pronunciando.
-Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro circa la natura dei miei sentimenti nei tuoi confronti, mi pare!?
-Si, però, ehm Kanon… ehm vedi…. a me basterebbe vederti ogni tanto, così, per stare un po' assieme…. – fece assumendo la classica espressione da gattamorta.
-Hai capito! Sta zoccola se lo vuole scopare ogni tanto!!!! – ringhiò Shaina a bassa voce. Nel frattempo Milo le raggiunse e Katya lo intimò a fare silenzio, visto e considerato che la faccenda si stava facendo molto interessante.
 
I tre erano sempre ben fermi e in religioso silenzio nel loro nascondiglio improvvisato, quando dopo un bel po' di tempo, udirono dei passi. Qualcuno stava entrando negli spogliatoi. Mossi a curiosità tutti e tre allungarono il collo per riuscire a vedere meglio.
Aveva fatto la propria entrata un uomo all’incirca sulla sessantina o giù di lì. L’aspetto di questi era molto curato, anzi parecchio signorile, era un nobiluomo, forse era la definizione più giusta.
L’uomo si avvicinò alla ragazza e al gemello.
-Kyoko, vieni subito a casa! – fece immediatamente rivolgendosi alla ragazza con un tono che non avrebbe ammesso repliche. Lei sembrò essere tranquilla, nonostante che l’uomo aveva uno sguardo non propriamente benevolo.
-Papà, la devi smettere una buona volta di intrometterti nella mia vita! Sono grande e vaccinata, e perfettamente in grado di gestire la mia vita da sola, senza che tu come al solito ci metti becco! – replicò lei, notevolmente infastidita.
-Tu invece non sei proprio in grado di gestire un bel niente! Tu non sai nulla della vita, e di ciò che ella ti potrebbe riservare!!!
 
Padre e figlia, continuarono per un bel po' di tempo a cantarsele di santa ragione, mentre Kanon guardava entrambi con uno sguardo a dir poco allibito, chiedendosi silenziosamente dentro di sé. Ma cosa avrò mai fatto di male io!?
In effetti aveva pienamente ragione, ma la cosa che lo lasciò ancora più incredulo era il comportamento del padre di Kyoko.
Quest’ultimo era in società con la madre dei gemelli, e in passato aveva di sua spontanea volontà aiutato economicamente parlando i di lei figli, praticamente aveva dato sia a Kanon che a Saga, lavoro e un tetto sopra alle loro teste.
I tre curiosoni erano sempre rintanati nel loro nascondiglio improvvisato. Ad un tratto sembrò che la situazione si stesse un poco calmando, ma forse quella era solamente una leggera tregua. Difatti, il padre prese praticamente a strattonare senza complimenti la figlia. L’uomo pareva essere posseduto dal demonio, a quel punto Kanon decise di intervenire.
Quando era troppo, era troppo!!!
-Signor Disharmoni, adesso mi pare che stia esagerando! – il minore si mise tra i due, mentre Kyoko iniziò a tremare come una foglia al vento.
-Kanon, io non voglio assolutamente che mia figlia ti frequenti, intesi!? – asserì l’uomo, piccato e risoluto.
Ma perché non voleva che la figlia frequentasse il gemello? Ma per quale motivo?
-Ma papà! – saltò su Kyoko – Ma per quale motivo non vuoi che io esca con Kanon? Tu lo hai da sempre aiutato!
-Perché, ho detto di no!!!! – ringhiò l’uomo paonazzo in volto.
-Se è per quello ne può stare certo. Io non ho nessunissima intenzione di mettermi con sua figlia, quindi dorma pure tranquillo!!!!
-Ma Kanon!? – fece Kyoko, sconcertata, beccandosi in cambio un’occhiataccia di fuoco da parte del ragazzo da lei tanto bramato.
 
Il genitore di lei invece sembrava essere del tutto impazzito, forse ci sarebbe stato bisogno di chiamare un esorcista!!!
L’uomo era livido in volto, continuava a tremare, ma non di freddo o di paura, quella che lo stava percorrendo era rabbia.
Tanta rabbia!!!!
Ad un certo punto l’uomo fissò in contemporanea i due che gli erano davanti, e continuando a tremare vistosamente, affermò.
-Voi due non potete mettervi assieme, perché… – si bloccò per un secondo, mentre i due continuarono a fissarlo con occhi spalancati – Perché siete fratello e sorella!!!!!
Nell’udire quella confessione i tre sempre ben nascosti, si guardarono incredibilmente scioccati. Quelle parole appena pronunciate dall’uomo sembravano, e per certi versi lo erano proprio, dei macigni. Mentre sia il gemello che la ragazza erano sbiancati contemporaneamente. L’uomo invece si avvicinò ai due, e afferrando senza tante cerimonie per un braccio la figlia, disse rivolgendosi al gemello.
-Kanon quando puoi con Saga fate un passo da me. Devo ad entrambi delle spiegazioni….
 
I due uscirono definitivamente dagli spogliatoi, mentre Kanon si accasciò sulla panca. Il suo sguardo era perso, era completamente nel vuoto.
Alla vista di tutto ciò, i tre decisero di uscire allo scoperto dal loro nascondiglio, avviandosi quasi correndo verso Kanon.
Lo osservarono con molta apprensione, erano seriamente preoccupati perché pareva essere in catalessi, e respirava a stento.
-Katya presto chiama Saga, e portiamolo al pronto soccorso, sta male! – fece Shaina, decisamente agitata.
-Prima di Saga conviene chiamare il 166! – suggerì Milo, anche lui visibilmente preoccupato per le condizioni di salute dell’amico.
A fatica riuscirono a farlo sdraiare sul divano della saletta ristoro. Nel frattempo attesero sia l’arrivo dell’autoambulanza che del maggiore. Fortunatamente, dopo poco tempo i militi entrarono negli spogliatoi. I presenti spiegarono loro del perché si era sentito male, ommettendo però la causa principale, ovviamente.
Quando erano pronti per lasciare il complesso sportivo e avviarsi verso il Pronto Soccorso, arrivò Saga in un evidente stato ansioso.
-Come sta? – domandò il maggiore immediatamente ai presenti.
-Ha avuto un brutto abbassamento di pressione – gli riportò Katya, poi facendosi particolarmente seria – Saga, noi dobbiamo raccontarti una cosa …. e lo dobbiamo fare al più presto – i tre erano ben consapevoli che sarebbe toccato a loro la patata bollente, cioè quello di raccontare a Saga, il vero motivo per il quale il suo gemello si era sentito male.
 
Kanon era all’interno di una stanzetta medica e lo stavano visitando, mentre Saga stava lasciando il solco sul pavimento da quanto andava avanti e indietro. Gli altri tre erano seduti sulle panche della sala d’attesa. Katya chiamò alla propria attenzione Saga, invitandolo a sedersi al proprio fianco, poi prendendo coraggio gli ricordò che gli dovevano raccontare una determinata cosa.
-Di cosa si tratta?
-Amico, sii forte – Milo gli appoggiò la propria mano destra sulla sua spalla, l’altro lo guardò con fare parecchio interrogativo.
-Ok, cominciate pure, sono pronto!
La sua ragazza cominciò a raccontargli filo per segno tutto quello che era da poco accaduto all’interno degli spogliatoi. Di Kyoko che non si dava per vinta e voleva avere Kanon a tutti i costi, poi dell’arrivo improvviso del padre di lei. Ovviamente, Saga seguì tutti i passaggi con molto interesse, poi Katya arrivò al punto cruciale di tutta quella storia.
-Saga, devi sapere che il motivo per il quale lui non vuole che Kyoko e Kanon stiano assieme è il seguente…. – la bionda si bloccò, poi cercò di riprendere subito il discorso, notando anche un certo percettibile nervosismo comparire sul volto del suo compagno – Lui ha confessato che Kyoko è vostra sorella, ma solo di padre, però!!!!
BOMBA SGANCIATA!!!!!!
-Ah, quella gran zoccola di nostra madre! Figurati, per soldi se la sarà sicuramente fatta con il padre di quella vipera, e quindi noi due ne siamo il frutto!!!! Ma magnifico!!!!
I tre temettero che in quel momento ne avrebbero dovuto ricoverare un altro, ma invece il maggiore, che aveva da sempre dato l’idea di essere più sensibile rispetto al minore, per loro sommo stupore aveva appena sentenziato tutto ciò.
Tutti in contemporanea fissarono il gemello palesemente sconvolti. Beh meglio così, perché due ricoveri nella stessa serata sarebbero stati decisamente troppi!!!
Dopo parecchio tempo, passarono tre orette abbondanti, finalmente Kanon raggiunse i suoi amici, che ansiosamente lo stavano attendendo. Per sua e per loro fortuna si era ripreso. Almeno in quel momento aveva in volto tutt’altro colorito, rispetto a prima.
-Saga! – esclamò Kanon andandosi a sedere al suo fianco. Il gemello prontamente lo abbracciò.
-Fratello dimmi, come stai?
-Ora un poco meglio – gli sorrise, poi guardandolo negli occhi – Presumo che tu sappia già tutto? – e guardò gli altri tre.
-Sì, loro mi hanno raccontato tutto l’accaduto, molto dettagliatamente…
-Perfetto. Ascolta, lui prima di andarsene via mi ha detto di andare un giorno a casa sua, penso che ci debba dei chiarimenti…
-Beh, quello sicuramente. Ora sono proprio curioso di sapere tutta la verità, a questo punto…
-Fratello, ne abbiamo tutto il diritto. Però mi spiace che ho fatto prendere un brutto spavento a loro – fece indicando i tre.
-Ma figurati, anzi meno male che eravamo presenti – sorrise Milo, elargendogli un’amichevole pacca sulla spalla.
Ma in effetti ad essere sinceri, i tre un bel coccolone se lo erano presi eccome!
Ma la cosa più importante era che in quel momento Kanon stesse decisamente meglio!
 
Milo e Shaina si stavano preparando per avviarsi verso casa dei gemelli, mentre Camus era nuovamente uscito.
Ultimamente, il bel francese stava diventando decisamente un po' troppo mondano, e in effetti non era da lui….
Comunque in tutte queste sue uscite vi era sempre di mezzo la bella nordica. I due solitamente cenavano in qualche ristorantino privé al lume di candela. Quel contesto si addiceva parecchio al carattere del ragazzo in questione, il quale aveva deciso che a breve ci sarebbe stata la presentazione ufficiale della sua compagna a tutta la compagnia.
Quando la coppia arrivò a casa Galakos, Katya andò subito a fare gli onori di casa, facendoli accomodare nel salone dove vi era sistemato il lungo tavolo su cui avrebbero cenato.
Saga si stava facendo la doccia, mentre Kanon sarebbe dovuto arrivare da un momento all’altro.
In attesa dei due fratelli, Katya offrì agli ospiti degli aperitivi, sistemandosi pure lei in salotto assieme alla coppia.
-Come stanno? – domandò Shaina a Katya, mentre sorseggiava il proprio drink.
-Insomma, questa è davvero una bella botta da superare – rispose l’altra, nel frattempo Saga li raggiunse accomodandosi al fianco della sua compagna.
-Ciao Milo, ciao Shaina – Saga salutò la coppia rivolgendo a loro un sorriso alquanto tirato.
-Ciao, come stai? – gli domandò immediatamente il greco.
-Uhm, potrei stare meglio. Ma evidentemente ci voleva anche questa brutta botta! – era stata la risposta di Saga. Katya si alzò avviandosi verso la cucina, dopodiché sentirono fare clic dalla porta d’ingresso. Era Kanon che stava facendo la sua comparsa in casa.
-Ciao, ragazzi!!! – esclamò quest’ultimo nell’entrare. Prontamente Milo, si alzò andandogli incontro. Come al loro solito si salutarono stringendosi a vicenda gli avambracci. Shaina, si alzò pure lei per salutare il proprio ex ragazzo.
-Ragazzi a tavola, è pronto! – annunciò loro la voce squillante di Katya.
Presero posto a tavola in quest’ordine; a capotavola si mise la bionda, al suo fianco sinistro vi era Saga, di fronte al maggiore vi era Shaina, al fianco della ragazza Milo, e di fronte al greco Kanon.
Iniziarono a gustarsi quella deliziosa cena.
-Accidenti Katya, ma quanto mangiare hai fatto!? – disse Shaina notando le innumerevoli portate che erano ben distribuite in tavola.
-Beh, visto che oggi è il mio giorno di festa, ho potuto preparare tutto con la dovuta calma.
-Uhm, è tutto davvero molto buono, i miei complimenti!!! – fece Milo, mentre si gustava il delizioso risotto al curry.
-Già. In effetti sono proprio i risotti i piatti forti di Katya – precisò Shaina.
-Dici bene, lei lì sa fare bene in tutte le varianti – intervenne Saga, sorridendo amorevolmente alla propria compagna di vita.
 
In cucina Katya aveva delle specialità, mentre Shaina invece non sapeva nemmeno da che parte cominciare.
Lo ammise più volte che non era affatto portata per stare dietro ai fornelli, difatti a casa loro cucinava quasi sempre Camus, lui era veramente bravo. L’unico neo era quello che preparava solo ed esclusivamente specialità francesi, per Shaina andava bene, ma Milo odiava visceralmente quella cucina. Non gli piaceva proprio, anzi, ad essere precisi non riusciva a digerirla.
Tra una masticata e l’altra erano giunti praticamente al dolce, mancava di fatto solo il caffè e poi avrebbero terminato.
Quando erano tutti riuniti nel salotto di casa, Shaina decise di intraprendere il discorso per il quale dopotutto lei e Milo erano stati invitati. Domandò con parecchio tatto ai due gemelli com’era andata dal padre di Kyoko.
Prima di darle una risposta, entrambi si guardarono contemporaneamente. Kanon chiese alla coppia di amici di mantenere il massimo riserbo per salvaguardare quella notizia, si raccomandò di non divulgare a nessuno quella storia, di tenere per loro cinque quell’amara verità. Ovviamente, sia Milo che Shaina, a più riprese lo rassicurarono che avrebbero saputo mantenere il massimo riserbo e la parola data.
Confortato da tutto ciò, il minore iniziò a raccontare i vari particolari del loro incontro con il Signor Disharmoni, nonché loro vero padre biologico.
-Tutto ciò è successo ovviamente prima che nascessimo noi, precisamente appena dopo nostra madre si era sposata con nostro padre, che a quel tempo era in società con Disharmoni, e fu proprio in quel periodo che iniziarono a frequentarsi a coppie.
Il Signor Disharmoni ci ha espressamente rivelato, che con la moglie fin dalle loro nozze non ha mai avuto un ottimo rapporto, in pratica sono sempre stati assieme e continuano ancora oggi solo per interesse reciproco, lui si è da sempre trovato delle distrazioni. Fu così che all’epoca iniziò a frequentare nostra madre, il tutto però doveva assolutamente restare il più clandestino possibile, visto che erano entrambi sposati – rivelò Kanon, poi la palla o meglio il discorso passò a Saga.
-Loro due si sono frequentati assiduamente per circa tre anni, e proprio in quel periodo che nostra madre rimase incinta di noi….
-Ma come ha fatto a sapere di chi fosse rimasta incinta? Deduco che andasse a letto anche con Aspros, vostro padre? – domandò Shaina, cercando di mettere assieme i vari pezzi del puzzle.
-Semplice, lei ha fatto il test del DNA. Da quello non si scappa! – rispose Kanon, mentre Saga riprese il filo del discorso, che Shaina involontariamente aveva interrotto.
-Fatto il test e avendo la certezza di essere rimasta incinta da lui, nostra madre passò alla carica. Disharmoni non ne volle sapere di riconoscerci come figli, a lui interessava mantenere intatto il proprio matrimonio di interessi, mentre nostra madre invece voleva abortire, noi due eravamo e siamo tutt’ora un peso per lei, ma nostro padre, che ovviamente era allo scuro di tutto, non era d’accordo, così ci fecero nascere. Va bene! Ha pensato lei. Io mi tengo questi due, ma tu dovrai provvedere al loro mantenimento, e quando saranno grandi dargli una casa e sistemarli al meglio lavorativamente! Ovviamente, Disharmoni a questa richiesta fu del tutto contrariato, ma lei aveva il coltello dalla parte del manico, e lo minacciò dicendogli che avrebbe spiattellato tutto, compreso i risultati del test DNA, se non si fosse preso le sue responsabilità! Tanto per lei in casa nulla avrebbe cambiato, visto che il giorno dopo il nostro primo compleanno, ha sbattuto nostro padre fuori casa – Saga abbassò gli occhi tristemente. Era visibilmente provato da tutta quella brutta faccenda.
-Che dire, un ricatto in piena regola! – sentenziò Milo.
-Già, molto degno della mantide velenosa! – glissò Katya.
-Se fosse il contrario non sarebbe da lei! – affermò Kanon con una smorfia, per poi sentenziare – A dire il vero mi sono sempre chiesto il motivo per il quale ci abbia aiutati, beh, ora tutto mi quadra!!!
-Anche a me – fece Saga in tono affranto.
-Ma Kyoko, che ha detto di questa storia!? – domandò ad un tratto Shaina.
-Oh, lascia perdere. Quella è fuori come un balcone! Anzi, molto peggio! – affermò il minore, facendo aria con la mano.
-Perché? – chiese Milo con curiosità.
-Perché, nonostante sia venuta a conoscenza che siamo suoi fratelli, solo di padre, ma comunque fratelli, insiste sempre a volersi mettere a tutti i costi con lui! – rispose Saga, mentre guardò il gemello che assunse un’espressione a dir poco sconsolata.
-Secondo me lo fa solo per partito preso. Lei solitamente è abituata ad avere tutto dalla vita, quindi per lei Kanon è l’oggetto del desiderio, e solo per il semplice fatto di non poterlo avere, non riesce proprio a farsene una ragione…
-Shaina, hai perfettamente ragione. Lei vuole Kanon solo per capriccio, un bellissimo capriccio, ma solo per quello! – affermò Katya.
-Una del genere si meriterebbe di essere presa di continuo a calci in culo! – ringhiò Milo, e Kanon concordò col pensiero dell’amico.
-Ma figuriamoci, quella non mi è mai interessata, anzi per quel poco che l’ho frequentata mi infastidiva pure. Poi adesso che sono venuto a conoscenza di questa storia, non se ne parla proprio. Anzi, non voglio più avere a che fare con lei, con suo padre e con tutti gli altri membri di quella famiglia. Per quello che mi riguarda, mio padre è solamente Aspros, lui solo lui! – Kanon glissò con incredibile decisione, mentre Saga che era seduto al suo fianco, esclamò.
-Ben detto fratello! Anche per me vale la stessa, identica, cosa! Quindi lasciamoci il passato alle nostre spalle, e guardiamo fiduciosi al futuro! Ora però brindiamo!!! – lanciò infine e mentre che pronunciò quelle parole, i presenti erano già li coi loro calici in mano, prontissimi a brindare tutti assieme per un futuro migliore!!!!
 
Grazie per la lettura.
Al prossimo atto.
Un abbraccio.
VanityG.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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