- Ciao… Come stai? Ho portato da
bere, vedi?
- È un po’ di tempo che non ci
incontriamo… Cristo, sembra passata un’eternità. Sei ancora bella come ti
ricordavo. Tieni, prendi un bicchiere, ti verso qualcosa.
- Sai, questa bevanda mi ricorda la prima
volta che ci siamo incontrati. Un’altra donna che avevo trovato su Tinder mi
aveva dato buca… io ero lì, da solo, al bancone del bar, ad aspettare come un
coglione una persona che non si sarebbe mai fatta vedere. E ti ho visto lì,
tutta sola, e ho pensato: perché no?
- Ti ho offerto un drink, mi hai
invitato a sedere di fianco a te… e da cosa nasce cosa. Eri la donna più bella
e intelligente che avevo conosciuto. La notte era passata rapida… Ti chiesi il
numero di telefono e un altro appuntamento.
- Non ringrazierò mai quella donna
per non essere venuta. Altrimenti non avrei mai conosciuto te.
- Ti invitai a mangiare fuori a
ristorante una settimana dopo. Era uno dei miei ristoranti preferiti; una
pizzeria buonissima. Lo so, non era il posto migliore in cui portare una
ragazza. Ma tu avevi accettato di buon grado.
- Una delle serate più belle che io abbia
mai vissuto. Mi ero innamorato perso di te… avrei voluto che quella cena durasse
per sempre.
- Ci frequentammo per un annetto… Dio,
quanto mi manca quel periodo. Era tutto bello… ogni appuntamento che avevamo
era un evento unico. Quanti bei ricordi… ho ancora le foto salvate sul PC. Lo so,
volevi che le incorniciassi. Ma non ho mai trovato il tempo o la voglia di
farlo.
- Ti chiesi di sposarmi. Ti ricordi,
vero? Feci la più classiche delle proposte: al lume di candela con una persona
che suonava il violino, mentre la gente ci osservava. Ricordo le lacrime di
gioia sul tuo volto.
- Fu un bel matrimonio. Le nostre
famiglie, i nostri amici… erano tutti contenti di quell’evento. Andammo alle
Bahamas in luna di miele. Cavolo, sembra veramente sia passata un’eternità.
- Non so però cosa ci successe nel
mentre. Forse il lavoro, forse lo stress… Iniziammo a litigare.
- A litigare tanto.
- Non so nemmeno perché eravamo così
ostili fra di noi. Partivamo per qualsiasi cosa. Una mosca volava e noi ci
urlavamo in faccia. A ripensarci, non riesco a credere che eravamo così
stupidi. Probabilmente avevi già pensato al divorzio.
- Ti ricordi l’ultima discussione
che abbiamo avuto? Non ricordo neanche il motivo. Forse una bolletta non
pagata, forse avevo dimenticato qualcosa in giro.
- CI siamo urlati i peggiori insulti
che avevamo in corpo. Probabilmente ci aveva sentito tutto il condominio. Fuori
pioveva fitto… Prendesti le chiavi della macchina e mi urlasti che stavi
andando a dormire da tua madre, da una persona che ti capiva. Ti dissi che, per
quanto mi riguarda, potevi rimanerci per sempre.
- …
- Mi dispiace di averti urlato
quelle cose. Mi dispiace di tutto. Di ogni litigata, di ogni insulto che ti ho
urlato, di ogni cattiveria che ti ho rivolto…
- Perché se avessi fatto
diversamente, se avessi agito in altro modo…
- Non avresti preso la macchina
quella sera.
- Non avresti guidato con la pioggia
fitta.
- Avresti fatto attenzione a quella
macchina.
- E io non starei qui a offrire un
drink alla donna che non vedrò mai più.
- E brindo al mio essere un coglione,
con le lacrime agli occhi, davanti la tua lapide.