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Autore: Barby_Ettelenie_91    12/05/2022    7 recensioni
Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum Ferisce più la penna
 
Azraphel chiama Anathema disperato perché ha bisogno di un consiglio
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anatema Device, Aziraphale/Azraphel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa alla challenge #MayIwrite del gruppo Facebook Non solo Sherlock – gruppo eventi multifandom

Prompt: “10 chiamate perse”, “Raccontami esattamente cos’è successo”, X si accorge di essersi innamorato

 

 

 

 

Anathema tornò a casa all’imbrunire, dopo aver trascorso il pomeriggio nel bosco. Una volta indossate le pantofole, prese il cellulare, ancora attaccato al caricabatterie. Quando andava a passeggiare preferiva non portarselo dietro per non essere disturbata.

Di solito non riceveva molti messaggi, ancora meno telefonate, perciò rimase parecchio sorpresa quando vide il display che segnalava ben dieci chiamate perse. Rimase ancora più sorpresa però quando vide che erano tutte di Azraphel.

L’angelo di rado usava il telefono, un vecchio cimelio a disco degli anni Sessanta che teneva in libreria, ma se l’aveva chiamata così tante volte di sicuro era successo qualcosa di grave. Che ci fosse una qualche altra catastrofe imminente scatenata da demoni e angeli? Peccato che non avesse più le profezie di Agnes che di certo l’avrebbero aiutata.

Anathema stava ancora facendo congetture quando il cellulare suonò facendola trasalire.

“Ciao Azi! Va tutto bene?”

“Anathema! Finalmente ti trovo! Sì tutto bene… cioè, no, non va niente bene! Cioè, non lo so…”

La ragazza rimase perplessa dello strano comportamento dell’amico.

“Come non sai se va tutto bene?”

“Ecco, io e Crowley ieri sera siamo andati a cena al Ritz, poi siamo andati a passeggiare, e dopo lui, cioè noi… è che non me lo aspettavo così all’improvviso… lui è un demone! E io sono un angelo, noi non… Aiutami non so cosa fare!”

“Azi calmati per favore! Raccontami esattamente cos’è successo.”

Anathema ridacchiò. Cominciava ad avere una vaga idea di quello che stava succedendo, e di certo non era una nuova e imminente Apocalisse. Quando sentì Azraphel sospirare all’altro capo del telefono se lo immaginò appollaiato sullo sgabello che tormentava il filo della cornetta mentre un rossore imbarazzato gli colorava le guance.

“Dopo cena Crowley mi ha portato a passeggiare al parco, perché sa che a me non piace correre in macchina. Dopo un po’ mi ha preso per mano e l’ho lasciato fare, in fondo non c’è mica niente di male, non eravamo gli unici a tenerci per mano… quando però ci siamo seduti sulla nostra solita panchina davanti al laghetto, sotto il cielo stellato, Crowley ha cominciato a guardarmi strano e poi all’improvviso si è avvicinato e mi ha baciato! Così, a tradimento, senza dirmi niente! Io sono scappato via dalla vergogna… oggi Crowley è tutto il giorno che non si fa sentire né vedere, ho paura che si sia offeso… non so che cosa fare! E se poi non mi parlasse più? Non ci voglio nemmeno pensare... sono disperato!”

Anathema dovette fare uno sforzo non indifferente per non scoppiare a ridere. Ecco svelato il mistero. Di certo non ci volevano le profezie di Agnes per capire che cosa fare.

 “Non hai pensato che quello di ieri potesse essere un appuntamento? Sai, la cena al ristorante, la passeggiata mano nella mano al chiaro di luna…”

“Cosa? No! Crowley non è tipo da roba sentimentale! Lui non…”

All’improvviso Azraphel tacque. Gli tornarono in mente tanti piccoli episodi vissuti insieme a Crowley in passato a cui non aveva mai dato peso. Poi ebbe l’illuminazione.

“Ehi Azi, ci sei ancora?”

“Oh sì scusa! Adesso però ti saluto, ho una cosa urgente da fare!”

“Per curiosità, posso sapere cosa?”

“Devo dire a Crowley che non voglio buttare via altri seimila anni a nascondermi dai miei sentimenti!”

Anathema lo salutò per poi chiudere la telefonata ridendo. Quell’angelo era davvero un disastro con le faccende di cuore, lo avevano capito tutti che lui e Crowley erano innamorati da sempre, tutti, eccetto lui.

Alla fine però meglio tardi che mai!

   
 
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