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Autore: Tomoe_Akatsuki    13/05/2022    0 recensioni
Un tipo arrabbiato con un braccio solo, un tipo confuso con le ali. E l'eredità del culo più bello d'America.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Sam Wilson/Falcon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sambucky's collection'
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«Movimenti sospetti ad ore sette, Buck.»
«Vado a controllare.» rispose James, portando la mano all'auricolare, e avanzando verso la direzione indicata.
«Non fare casino, mi raccomando.» ridacchiò Sam, dall'altro lato della comunicazione.
«E quando mai ho fatto casino? Sei sempre tu quello che complica tutto.» ribatté il castano, nascondendosi nell'ombra del muro, al percepire con la coda dell'occhio una sagoma muoversi.
Appena l'uomo lo ebbe sorprassato, uscì dal nascondiglio, lo stordì con un gesto veloce e secco, e trascinò il corpo dov'era precedentemente nascosto.
«Sei sicuro di averlo stordito per bene? Non vorrei passare un altro docks, ho le costole che dolgono ancora.» commentò provocante Sam, con la palese intenzione di infastidirlo - e deconcentrarlo.
«È stata colpa tua, te l'ho già detto. Parli troppo in missione.» stese un altro uomo e gli rubò i caricatori che aveva addosso. «Per la precisione, parli a sproposito.»
  Procedette schiena contro il muro, avvicinandosi a quello che sembrava un gruppo di uomini a guardia del cancello. Dopo un'occhiata attenta, parlò a bassa voce all'auricolare.
«Bloccano l'entrata. Hanno dei fucili, da qui non riesco a capirne il modello senza venir scoperto. L'idea dell'introdursi indisturbati è da scartare.»
  Bucky avvertì la sagoma di Sam passare in volo lanciato sopra di lui - in un fruscio metallico che aveva imparato a riconoscere durante tutte quelle missioni compiute insieme -, e vide Red Wing aprire il fuoco sul nemico, così da distrarli dal passaggio di Sam.
«Vedi di muovere quelle chiappe, Wilson.» disse, dopo aver roteato gli occhi - esasperato ma divertito -, poggiando un ginocchio a terra, sistemandosi in una posizione che gli permetteva di rimanere coperto dal muro mentre sparava al nemico.
«Saranno tutte per te, Barnes.» commentò Sam ridacchiando. Poi seguì alla suo voce un rumore di vetri infranti, segno che era riuscito ad entrare, anche se poco discretamente.

*

«Merda.» imprecò Wilson, diversi minuti dopo. Diversi rumore di colluttazione.
«Sam?» chiamò Bucky, con una punta di preoccupazione, mentre superava il cancello, dopo aver steso tutti i nemici.
«Sei dentro?» chiese Sam, grugnendo ad un colpo ricevuto.
«Quasi.» rispose il castano, sfondando con un calcio la porta principale. «Dove devo andare?» 
«Secondo piano. Devi collegarti al server per scaricare i dati e cancellarli.» 
«Lo sai che non sono per niente in grado di farlo, vero?» commentò ironico James, il fucile alzato davanti a sé ad illuminare il tragitto con la torcia posizionata sopra. 
«Ecco perché Red ti sta seguendo come un cagnolino.» Rumore di un tonfo, probabilmente un corpo che cadeva a terra
Il castano alzò lo sguardo e vide il piccolo drone sopra di lui, muovere l'obbiettivo della telecamera, come segno di saluto.
«Spiegami perché non l'ho ancora distrutto.» chiese ironico - forse un pizzico irritato -, imboccando le scale per salire al secondo piano.
«Perché è utile in situazioni come queste, vecchio.» 
Bucky gli rispose con un grugnito di disappunto, ma non approfondì l'argomento, venne assaltato dal fianco da un uomo.
«Dannazione a te e alle tue chiacchiere, Wilson.» brontolò, raccogliendo il fucile che era stato costretto a lasciar cadere per potersi difendere durante la breve lotta. 
«Prego, Barnes» rispose Sam, comparendogli davanti, che scendeva dal piano superiore. 
Bucky lo superò, ignorando la battuta di proposito.
«Io sto di guardia.» disse quando raggiunsero la stanza dei server. 
  Cinque minuti dopo - precisi, che spaccavano il secondo - si udì nuovamente un'imprecazione.
«Merda.» 

*

Erano riusciti ad uscire dall'edificio in tempo, prima che quello esplodesse, ma pensando di averla scampata, si erano ritrovati con i nemici ai calcagni.
«Ci sono cinque persone che stanno cercando di ucciderci, cosa dovremmo fare?» urlò Bucky, mentre correva a perdifiato, cercando di evitare i colpi nemici che gli zigazagavano intorno.
«Veramente, sono di più. Tipo otto.» precisò Sam, concentrato ad individuare altri eventuali nemici, mentre volava sopra di lui.
«Oh, scusa se non sono stato abbastanza specifico!» ribatté Bucky irritato.
«Due in arrivo alla destra.» James, senza neanche voltare il capo per mirare, allungò il braccio e sparò, colpendo I due uomini.
Un fischio di apprezzamento giunse dall'auricolare al suo orecchio.
«Hai preso lezioni da Occhio di Falco, per caso?»
«Smettila di parlare e concentrati sull'uscire vivi da qui.» lo rimproverò il castano, guardandosi attorno guardingo mentre correva.
«Torres è in arrivo con i rinforzi.» disse Sam, schivando una carica di proiettili diretti verso lui.
Bucky grugnì in risposta. «Arriverà tardi come al solito.»
Scivolò tra le gambe di un nemico spuntato all'improvviso davanti a lui, fucile puntato su quello alle sue spalle, per poi colpire l'uomo alla base della nuca, facendolo cadere a terra svenuto.
«Quanti ne sono rimasti?» chiese, con un accenno di fiatone. Non aveva decisamente più l'età per fare questo - com'è che inoltre si trovava a fare da badante ad ogni singolo Captain America?
«Altri quattro. Due sono in macchina.»
Un sbuffò provenne dalle labbra del castano.
«Occupati dei due a piedi.» disse, per poi chinarsi e proteggersi dai proiettili provenienti dall'uomo che si era sporto dal finestrino dell'auto con il braccio in vibranio, continuando a correre verso il veicolo. Arrivato al suo fianco - il pilota aveva frenato di colpo, portando la macchina perpendicolare alla strada - strappò il fucile di mano all'uomo, poi la portiera, afferrò l'uomo per il colletto della giacca, e lo stordì.
L'uomo alla guida aveva afferrato una pistola, che Bucky gli tolse con un colpo secco, per poi obbligarlo a sbattere la testa contro il volante, facendo svenire anche lui.
Per sicurezza, controllò che sull'auto non ci fossero più armi, e quelle poche cariche che aveva trovato, le scaricò contro la paratia del veicolo.
  «Quanta violenza per un vecchio!» commentò Sam, atterrando pochi passi dietro di lui.
«Era per sicurezza. Sai com'è, anch'io non vorrei passare un altro docks.» gli rispose il castano massaggiandosi il polso di carne e ossa mentre si voltava verso di lui.
Un rumore di elicotteri attirò la loro attenzione.
«Oh, eccolo che arriva, il "supporto".» scimmiottò Bucky. Aveva voglia di dormire e finirla lì per quella notte. Soprattutto perché non erano riusciti a completare la missione.
«Wilson, Barnes! Siete feriti?» chiese     Torres correndo verso i due, che scossero il capo in segno di diniego.
L'uomo sembrò sollevato nell'apprenderlo.
«Mi dispiace per l'obbiettivo.... Almeno è andato distrutto.» aggiunse poi, guardando le fiamme alzarsi dall'edificio esploso, ultime tracce delle fiamme.
Un ghigno che prometteva niente di buono si disegnò sulle labbra di Sam. Bucky fu il primo ad accorgersene
«Perché hai quella faccia inquietante, Wilson?»
«I dati non sono andati distrutti.» commentò il moro ridacchiando, e tirando fuori dalla tasca una piccola scatola rettangolare praticamente piatta. Era uno di quelli che venivano chiamati hard-disk, se James non errava.
«Red si è introdotto nel loro sistema fin da quando siamo arrivati. Ha trasferito i dati su questo hard-disk, mentre Bucky era impegnato a fare a pugni. L'entrare fisicamente nell'edificio serviva solo per depistare l'avversario.»
Torres fissò il neo Captain America con la bocca spalancata, per poi scoppiare a ridere.
«Sei imprevedibile come al solito Wilson.» disse prendendo il disco dalla mano del moro.
«Qualcuno mi ha insegnato a esserlo.» rispose lui vago, ma lanciando un'occhiata a Bucky, che sorrise.
«I capi non vedranno l'ora di sapere cosa c'è qui dentro! Venite, vi riporto in città, così potrete riposarvi - almeno, per quello che rimane di questa notte.» aggiunse Torres, facendo segno ai due di seguirlo.
  James si affiancò a Sam e i due si avviarono alle spalle del soldato.
«Bel lavoro, Cap.» sussurrò il castano, quasi distrattamente strizzando un gluteo del compagno.
«Grazie, Buck.» ridacchiò Sam, appoggiando la spalla all'ex Soldato d'Inverno.








 

» ridacchiò Sam, appoggiando la spalla all'ex Soldato d'Inverno

 

   
 
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