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Autore: amirarcieri    14/05/2022    1 recensioni
Come di routine, Riza sta portando al colonnello Roy dei documenti da firmare e aggiornamenti sulle loro indagini top secret, ma una volta entrata nel suo ufficio lo ritrova a sonnecchiare profondamente sulla poltrona della sua scrivania e.......
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ONE SHOT.

 

Il bel colonnello addormentato.

 


Riza Hawkeye bussò con le nocche per due volte sulla porta e la aprì nel mentre che chiedeva il permesso.
Così facendo si ritrovò davanti alla figura dormiente del colonnello Roy Mustang.
La stanchezza l’aveva destinato a una posizione costretta dal mobile in pelle su cui era seduto, ma comunque predisposto per un sonno riposante: poggiato con le spalle allo schienale imbottito della poltrona presidenziale castagno, teneva le braccia distese sui suoi braccioli e la testa piegata leggermente a sinistra.
Riza restò immobile qualche secondo per decidere cosa fare, poi avanzò due passi felpati verso di lui.
Ultimamente lavorava senza dare peso alla concezione del tempo, prendere un attimo di respiro o ricordarsi che era un essere mortale fatto di carne e ossa.
Roy Mustang si comportava come se il suo persistente languore di vendetta fosse mutato in una fame ingorda senza fine.
Negli ultimi tempi infatti, non era stato insolito ritrovarlo addormentato tra pile di fascicoli con un libro poggiato sul bel viso, oppure a sonnecchiare sulla scrivania del suo ufficio come adesso.
Riza si preoccupava che la sua spasmodica ricerca di indizi e informazioni l’avrebbe portato a diventare l’uomo che non voleva essere.
Lei temeva più di ogni altra cosa al mondo che la sua ossessiva brama di vendetta, lo portasse a smarrire gli integerrimi principi proclamati, inducendola ad adempiere all’inevitabile giuramento fattogli non molti anni prima.
Riza avanzò quindi altri dei passi felpati, cancellandosi dalla mente l’intenzione di svegliarlo, ma concedendosi quella di poterlo contemplare segretamente.
In quei rari momenti in cui metteva l’inconscio come pilota automatico dei suoi pensieri, Riza si chiedeva sempre che cosa sognasse.
Forse, quando gli tremavano le ciglia, riviveva l’inferno interminabile vissuto nella guerra di Ishval?
Rendeva per caso quell’incubo, un sogno che si concludeva senza genocidi di massa e spargimenti di sangue?
O volgeva la sua visione onirica al futuro etico e giusto con lui come Comandante supremo?
Spingendosi più avanti Riza intraprese altri due passi verso di lui.
Così che raggiunta la scrivania, vi depositò la cartellina dei documenti, e se ne poggiò all’estremità, proprio alla sua destra.
Adesso poteva ammirarlo con la stessa accuratezza che ci metteva nel guardare dal mirino del suo fucile di precisione.
Il suo bel colonnello addormentato.
Il suo bel colonnello era attraente. Nessuno poteva negarlo.
Con quel suo viso simmetrico, le labbra carnose e accomodanti, gli occhi ossidiana orgogliosamente visionari e risoluti, ma allo stesso tempo malinconici e intriganti, era quello che poteva definirsi “il bello e dannato”.
Il suo era un tipo di fascino che non passava inosservato sul ciglio del marciapiede.
Uno di quelli che veniva limato dalle esperienze del passato e ti faceva desiderare di chiuderti a chiave nel suo ufficio per liberarti frettolosamente dei vestiti, fino a sentire la pelle e il cuore incendiarti l'anima o ritrovarti tra le sue braccia con una ferita profonda allo stomaco.
Ma Roy Mustang non avevo solo l’aspetto esteriore a cucire le sue lodi perché era innegabilmente un uomo tutto d'un pezzo.
Ti bastava guardarlo per capire che potevi concedergli tutta la tua fiducia e i suoi progetti non erano quelli di un ragazzino troppo cresciuto che non aveva smesso di sognare in grande.
Lei stessa non l’avrebbe mai seguito e giurato di proteggerlo con la morte, se così non fosse stato.
Riza lo conosceva come pochi dentro quel nucleo dell’esercito.
Standoci 24h su 24h al fianco ne aveva memorizzato i globali modi di fare.
Sapeva ogni minuziosa posizione che adottava per pensare, il modo in cui camminava quando era nervoso e l’espressione contratta che assumeva da preoccupato, da non aver bisogno di ricorrere a un travestimento o rendere la sua voce più profonda per imitarlo.
In tutti quegli anni erano affogati nell’anima dell’altro, confidati i loro pensieri più intimi, riportandosi sempre a galla, un attimo prima che venissero consumati dal ributtante dolore incubato all'interno della loro anima.
Avevano distrutto i muri dietro ai quali si stavano facendo consumare, per poterne costruire degli altri dove potersi rifugiare insieme.
Visto e combattuto l’inferno, riuscendo a sopravvivere per poter rinnovare la promessa di creare un paradiso pacifico sulla terra.
E anche se la loro vecchia promessa prolungata a un “finché” si era rinnovata da anni a un “per sempre”, non avevano mai accennato o denudato – rare volte con dei flirt di parole – i loro sentimenti, tuttavia sapevano di appartenersi in un modo che la legge della divisa portata non permetteva e che il loro mignolo era stato stretto a un filo del destino fatto di diamante.
Ma quel pomeriggio si sentiva il cuore di acciaio fuso.
Riza non seppe cosa successe alla guardia costantemente di ronda nel suo cervello.
Qualcosa le stava bruciando dentro e per una volta si concesse la libertà di farsi maneggiare da quella sferzante emozione.
Forse era colpa di quel tramonto rosso amaranto che faceva da sfondo idilliaco alla scena, forse era colpa del silenzio in cui si era ovattata la stanza, forse era colpa della troppa stanchezza che le intontiva la testa, ma fu più audace, passionale, incosciente e romantica come mai gli era stato concesso di poter essere.
Perciò allungò la mano destra per pettinargli i ciuffi inchiostro ordinati, poi si sporse a sorpresa verso di lui per premere e sagomargli morbidamente la linea arcuata delle labbra.
Fu uno di quei baci istantanei che parevano durare minuti infiniti, quando invece si prolungavano per solo cinque brevi secondi.
Riza si staccò lentamente dal loro caldo tepore con uno schiocco appena percettibile al di là della porta.
Dopodiché riprese i documenti precedentemente poggiati e andò via come era entrata: in punta di piedi.
Il giorno dopo quando prese postazione alla sua scrivania, sita qualche centimetro più in là sulla destra, lo vide con le mani incrociate sotto il mento e lo sguardo che scrutava qualche pensiero enigmatico nella sua testa.
«Va tutto bene?» gli chiese lievemente tesa.
«Ieri pomeriggio ho fatto un sogno meraviglioso» le confidò, continuando a fissare il vuoto davanti a lui.
«A si? E cosa ha sognato?» rispose lei, fingendosi ignara ai fatti, ma sapendo perfettamente a cosa stesse per alludere.
«Una donna bellissima mi baciava e poi andava via senza dire o aggiungere nient’altro»
«Deve essere stata una donna speciale per pensare ancora a lei»
«Lo è. È la più splendida di tutte quelle che conosco» le disse addolcendone l’intonazione.
«Allora un giorno dovrà presentarmela» gli propose senza dare a vedere di essere stata lusingata da quelle parole.
«A tempo debito lo farò sicuramente» le promise, catalizzando lo sguardo verso la sua figura.
E si guardarono in un codice cifrato di sguardi che solo la loro anima era in grado di decifrare. Il codice cifrato di sguardi di due innamorati che sapevano che si sarebbero amati oltre il tempo e la morte. 




ANGOLO AUTRICE: ma guardate un po' chi sbuca di tanto in tanto con una One - Shot ispirata da una delle ship più belle mai create all'introno del mondo degli anime?
E si, stavolta è toccato a Roy&Riza di Fullmetal Alchemist e io adoro, adoro infinitamente questa coppia. Perché anche se non ufficialmente sti due sono una coppia a tutti gli effetti. Eh, più coppia di loro non c'è. 
Comunque questo è un mio piccolo contributo alla ship. Mi è venuta questa idea pensando al fatto che questi due si amano, ma non possono stare insieme per via della divisa che portano e quindi ho pensato a questo bacio celato e desiderato.
Oltre tutto se ci pensate potrebbe essere anche canonico perché io vedo Riza agire in questo modo e anche il (furbetto) Roy. 
Beh, che dire spero vi sia piaciuta e abbia reso bene sulla psicologia dei personaggi, il carattere e pensieri. 
Ringrazio in anticipo chi la leggerà solamente, chi la aggiungerà alle varie categorie di preferenze e chi mi farà sapere che ne pensa con una recensione. 
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Al mio prossimo lavoretto. Schiaooooo.

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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