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Autore: MaryFangirl    16/05/2022    2 recensioni
“Beh, sai come si dice” scherzò Max, “non interrompere mai tutto ciò che è impegnato a combattere, mangiare o accoppiarsi”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Kei Hiwatari, Takao Kinomiya
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Titolo originale: Desperate measures
Link storia originale: https://archiveofourown.org/works/570424/chapters/1021749#workskin

Link autore: https://archiveofourown.org/users/triste/pseuds/triste
 
Altra OS abbastanza divertente, ma la temperatura si scalda appena (secondo me non si supera il rating verde, ma è giusto avvisare, la sensibilità di ciascuno è personale).
 
 
Rei era divertito. Hiromi era sconvolta. Max ghignava come un idiota mentre Kyoju stava avendo delle crisi isteriche.
 
“Come possono farmi questo?” gemette, afferrandosi la testa e scuotendola con puro orrore. “Mi avevano detto che avevano bisogno di una pausa dopo la partita di allenamento! Avevano detto che sarebbero usciti per una boccata d’aria!”
 
“Non credo che riusciranno a respirare granché in quel modo” disse Max, soffocando le risatine dietro la mano.
 
“Cosa ti ha dato quest’impressione?” borbottò Hiromi, sempre tenendo gli occhi coperti e con l’aria di volersi tappare anche l’orecchie.
 
“Lascia che ti dia un piccolo indizio” disse Kyoju, digrignando i denti prima di rinunciare e tornare alla sua scenata, “forse per il fatto che sono occupati a fare gli ANIMALI IN CALORE IN GIARDINO DOVE CHIUNQUE POTREBBE VEDERLI?”
 
I tre sussultarono per l’acutezza della voce di Kyoju, ma Kai e Takao, recentemente individuati, rimasero beatamente ignari, aggrovigliati l’uno all’altro.
 
Erano fin troppo impegnati a baciarsi, se così poteva definirsi la loro attività attuale, anche se i baci di solito non erano così frenetici, affamati o selvaggi. Non c’era traccia di gentilezza o riservatezza nel modo in cui si divoravano a vicenda, mentre freneticamente si ghermivano, si palpeggiavano e gemevano, a sufficienza da far arrossire qualunque persona con un po’ di decenza.
 
“Penso che dovremmo fermarli prima che inizino a spogliarsi” suggerì Hiromi, osando dare una sbirciatina dagli spazi tra le dita e incollandole nuovamente sul viso quando li vide.
 
“Sicura?” sorrise Rei, “potremmo sempre registrarli con la fotocamera di Kyoju e vendere il filmato”
 
“Non userete il mio prezioso laptop per filmare quel...quel...sacrilegio!” gracchiò Kyoju, “la mia fotocamera serve solo per dati degli incontri, non per video pornografici con protagonisti i miei compagni di squadra!”
 
“Beh, se vogliamo fare qualcosa, sarà meglio farlo in fretta” suggerì Max, osservando con rinnovato interesse mentre un sussulto improvviso di Takao attirava la sua attenzione, “non credo che ci vorrà molto altro tempo prima che raggiungano la fase di rimozione dei vestiti”
 
Max non sembrava avere torto quando Kai sollevò rudemente Takao e lo spinse contro il tronco dell’albero a cui si erano appoggiati, grugnendo in approvazione quando le gambe di Takao si avvolsero strettamente intorno alla sua vita, per poi attaccare le labbra sulla gola esposta di Takao. Un braccio di Takao circolò le spalle di Kai e l’altro si sollevò per tenergli ferma la testa e, inclinando il capo all’indietro con un gemito, l’espressione sul suo viso era praticamente orgasmica.
 
“Fermali subito!” ordinò Hiromi, allontanandosi dalla scena e strattonando il braccio di Rei con urgenza.
 
“Perché io?” protestò Rei, “non mi dispiace fare da spettatore, ma non credo proprio di voler essere coinvolto”
 
“Devi farlo perché sei il più grande dopo Kai” scattò Hiromi, “di conseguenza sei automaticamente il secondo al comando, quindi vai lì e staccali di netto se necessario!”
 
Rei guardò Max, impotente, il quale gli rispose alzando le spalle, e Rei emise un profondo sospiro mentre si rassegnava al suo destino. Si avvicinò ai due con cautela, accigliandosi pensieroso mentre considerava l’opzione più rapida e sicura per farli cessare e desistere. Decise che Kai era troppo pericoloso e scelse di fare appello a Takao, che era sempre stato più affabile e accomodante.
 
Rei si schiarì la voce e disse: “Uhm...ragazzi?”, ma, senza sorpresa, non ricevette alcun segno di riconoscimento. Provò una tattica diversa e con cautela appoggiò la mano sul braccio di Takao per attirare la sua attenzione, ma la rimosse rapidamente quando Kai lanciò un ringhio di avvertimento.
 
“Niente?” disse Max con compassione mentre Rei tornava dal gruppo di corsa.
 
“Ecco un consiglio” disse Rei, con aria leggermente turbata da quello che era appena successo, “non toccare mai Takao mentre Kai se ne sta impossessando, altrimenti potresti perdere qualche arto. Kyoju aveva ragione. Sono animali!”
 
“Beh, sai come si dice” scherzò Max, “non interrompere mai tutto ciò che è impegnato a combattere, mangiare o accoppiarsi. Kai è abbastanza spaventoso quando qualcuno cerca di interferire nelle sue battaglie con Takao, non vorrei avvicinarmi a lui quando c’è di mezzo il sesso”
 
“Forse dovremmo lasciarli fare” concesse Rei, “potremmo appendere un lenzuolo per nasconderli o altro e continuare con il nostro allenamento”
 
“Non serve!” intervenne Hiromi, avanzando con determinazione, portando in spalla la sua nuova arma.
 
“Hiromi-chan?” fece Max con cautela, “perché hai una canna dell’acqua?”
 
“Perché a mali estremi, estremi rimedi” rispose in modo pratico, “ora fatevi da parte e lasciate che ci pensino i professionisti”
 
Max e Rei si scambiarono uno sguardo d’intesa e si assicurarono di indietreggiare di una quindicina di passi, nel caso in cui Kai si fosse davvero arrabbiato e li avesse inseguiti e loro avessero avuto bisogno di un vantaggio.
 
Hiromi non ebbe scrupoli a farsi strada con forza nell’atmosfera intima e l’espressione sul suo volto era spaventosamente sadica mentre attivava il tubo e iniziava a spruzzare generosamente acqua ghiacciata su Takao e Kai. Funzionò come per magia e ottenne ciò che Rei non aveva risolto in precedenza, separando i due piccioncini come un coltello caldo in un panetto di burro.
 
“Missione compiuta!” gridò trionfante, mettendosi in posa e mostrando il segno della vittoria. La sua gioia fu di breve durata, tuttavia, quando Takao le si rivolse con un’occhiata che avrebbe potuto formare uno gnu infuriato in corsa.
 
“Hi-ro-mi” disse minaccioso, trascinando ogni sillaba in un modo che prometteva dolore e sofferenza tremendi.
 
“Sì?” rispose lei, battendo le palpebre, incarnazione dell’innocenza.
 
Se Takao era furioso, non era niente in confronto a Kai, e sebbene Hiromi fosse spesso priva di tatto, persino lei poteva percepire di aver oltrepassato il limite per una volta – le vibrazioni malvagie che provenivano da Kai come calore irradiato da una fornace la aiutarono a rendersene del tutto conto.
 
Sfortunatamente per lei, l’espressione impanicata che rivolse a Rei e Max rimase senza risposta perché, invece di essere coraggiosi nell’aiutare la damigella in pericolo, scelsero l’opzione meno virile, scappando prima di farsi seriamente male.
 
Kyoju si limitò a osservare il caos, nascondendosi dietro il suo laptop come meglio poteva e abbassando la testa, infelice, mentre schianti, colpi e urla volavano.
 
“Vi prego...” mormorò, senza rivolgersi a nessuno in particolare, “voglio andare a casa...”
 
 
  
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