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Autore: Khailea    16/05/2022    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
 
 
 
 
Daimonas:
 
Erano trascorsi alcuni giorni dalla partenza del ragazzo, e una volta ambientatosi nel castello Alastor aveva subito predisposto una serie di allenamenti per lui, in modo migliorasse le proprie abilità fisiche e magiche.
-Devi essere in grado di muoverti facilmente dalla tua forma demoniaca a quella umana. Devi trattarla come una tua seconda pelle, assumendo tali sembianze in modo naturale.-
Le parole del padre erano quasi un eco distante alle orecchie di Daimonas.
Per entrare nella sua forma da demone doveva concentrare tutto il suo potere e focalizzarsi per cambiare aspetto, che in quel momento era notevolmente diverso rispetto al solito: le corna erano lunghe il doppio rispetto al normale, la sclera era diventata completamente nera, mettendo in risalto l’iride azzurra, il petto era poi circondato da una gabbia toracica esterna, con le costole in grado di unirsi formando un’armatura, che era unita ad una colonna vertebrale che si allungava fino a coprire la coda.
Farlo gli richiedeva una quantità enorme di energia, ed a complicare le cose c’era il fatto non poteva restare fermo sul posto. Al momento era impegnato in una corsa ad ostacoli, la vista tuttavia cominciava ad offuscarsi, e non riuscendo a vedere l’ultimo vi cadde contro, finendo a terra.
Alastor rimase immobile osservandolo da lontano, aspettando qualche minuto prima di accertarsi non riuscisse più ad alzarsi. -Basta così per oggi.-
Gli allenamenti potevano terminare solo quando Daimonas non era più in grado di rialzarsi, e per quanto fossero estenuanti il ragazzo capiva la loro necessità.
Non poteva trattarlo con riguardi solo perché era suo figlio, se voleva migliorasse veramente.
Lentamente il suo corpo tornò ad assumere le sembianze normali, ma la fatica rimase.
-Hai fatto un buon lavoro. Va a riposarti nella tua camera, domani continueremo.- disse il padre voltandosi, uscendo dalla stanza degli allenamenti.
L’unico suono presente era il pesante respiro del ragazzo, che sdraiato a terra cercava di recuperare le forze per muoversi.
-“Va tutto bene?”-
-Sì… tutto bene.-
Mostro non aveva parlato fino al giorno precedente, forse per bisogno di valutare la situazione, o di accettare la decisione di Daimonas, ma era sempre rimasto con lui osservando tutto ciò che lo circondava.
Non aveva avuto nulla da dire nei confronti del padre, anche se trovava la sua idea di allenamento leggermente eccessiva.
Addestrarsi fino a crollare andava ben oltre ciò a cui erano abituati, evitava comunque di dirlo troppo spesso.
Regolando il proprio respiro il ragazzo aveva chiuso momentaneamente gli occhi per rilassarsi, riaprendoli all’istante quando sentì qualcosa di fresco sul viso.
Wyen era in ginocchio accanto a lui, e lo stava tamponando con un fazzolettino bagnato.
-Scusami, spero di non infastidirti.-
-No no, grazie.-
Era stato leggermente imbarazzante i primi momenti interagire con lei, dopo avere scoperto fosse sua sorella.
Saperlo non era stato così scioccante, soprattutto i suoi occhi gli avevano dato qualche sospetto, però come per Alastor anche con lei non c’era alcun vero rapporto, inoltre anche se non voleva ammetterlo, aveva provato una certa gelosia nei suoi confronti.
Per tutto quel tempo lei aveva potuto stare accanto al padre, mentre lui era rimasto da solo per moltissimi anni.
Naturalmente aveva subito scacciato quell’emozione, trovandola ingiusta nei suoi confronti.
Wyen era una persona molto pacata, con dei modi raffinati ed educati, e ogni volta che ne aveva l’occasione lo aiutava.
Non avevano avuto ancora modo di parlare più in profondità di come era stata la sua vita, o di che genere di genitore fosse Alastor, e sicuramente nemmeno quel momento era molto adatto.
-È più dura di quanto pensassi…- ammise Daimonas mettendosi a sedere. -Anche tu hai dovuto seguire questi allenamenti?-
-No, la mia forza non è sufficiente ad essere di grande utilità per nostro padre, perciò mi dedico ad altre mansioni.-
-Oh, capisco…-
Non gli suonava molto bene quel concetto di utilità, ma non voleva farsi idee negative nei confronti del padre senza averlo prima conosciuto meglio.
L’utilità non doveva per forza influenzare il suo affetto ed i suoi modi verso i propri figli.
-Sarà meglio che torni in camera. Grazie per il fazzoletto.- disse riuscendo finalmente a rialzarsi, avviandosi assieme alla ragazza verso la porta.
-Di nulla, per qualsiasi cosa sentiti pure libero di chiamarmi.-
 
 
 
 
 
 
 
 
Il fine settimana era terminato, ed il resto del gruppo era stato costretto a fermare momentaneamente le ricerche di Daimonas, almeno durante le ore di scuola.
I loro tentativi erano stati un completo fallimento, dopo gli attacchi subiti l’ansia ed il panico era presto entrato nelle menti di molti di loro, impedendo di chiudere occhio la notte o di fare qualsiasi genere di attività da soli.
Jack in particolare sembrava essere quello più preoccupato di tutti, ma si era rifiutato di dare spiegazioni se prima non si fossero radunati tutti in un unico luogo, per questioni di sicurezza aveva specificato.
Per questo motivo oltre a dovere trovare Daimonas si erano ulteriormente divisi per cercare anche Lighneers, che aveva ignorato tutte le loro chiamate e messaggi.
L’occasione di trovarlo almeno si era presentata proprio a scuola, infatti perfino Lighneers si era presentato, superando rapidamente i cancelli d’ingresso per raggiungere la classe.
In una scuola normale l’avrebbe evitato, ma lì con tutti i problemi potevano creargli non era decisamente il caso.
Come per gli altri, anche lui non aveva ottenuto alcun risultato. Aveva ispezionato la città in lungo ed in largo, chiesto informazioni a chiunque ma nulla.
Non aveva chiuso occhio, e le borse sotto gli occhi unite al suo sguardo arcigno non invogliavano certo gli altri studenti ad avvicinarsi, questo comunque non impedì a qualcuno di raggiungerlo e di sbatterlo contro la parete tenendolo per il collo della camicia.
-Ora tu ci dici tutto quello che sai o giuro che ti faccio saltare i denti.-
Se lo sguardo di Lighneers incuteva timore non era nulla in confronto a quello di Astral, che non appena aveva visto il ragazzo aveva sentito montargli dentro la rabbia e non aveva potuto trattenersi.
Assieme a lui c’era anche Khal, decisamente più calmo, che tentò di gestire la situazione.
Se non altro era una buona scusa per apparire gentile con entrambi.
-Astral, non c’è bisogno di tutto questo.-
-Sì invece! È una serpe che scappa alla prima occasione!-
In un altro momento probabilmente Lighneers gli avrebbe tirato una testata dritta sul naso, ma voleva sentire dove voleva andare a parare.
-Sentiamo, che cosa saprei?-
Il suo sarcasmo non aiutò certo Astral a calmarsi, che stringendolo con più forza lo sollevò di qualche centimetro da terra. -Tu lo sapevi. Conoscevi quel dannato simbolo sul cane. Sapevi che centrava con Daimonas!-
-Ed a questa mirabolante conclusione ci sei arrivato con il tuo cervelletto o ti ha aiutato il complottista qua vicino?- ribatté l’altro per nulla intimidito.
-Devi ammettere che non hai dato la migliore delle impressioni l’altro giorno.-
Al commento di Khal Lighneers mosse lentamente gli occhi verso di lui, storcendo le labbra in una smorfia di disgusto.
-Oh sì, tutto questo è molto conveniente per te, non è vero?-
Gli altri magari potevano avere dimenticato gli sguardi che lanciava ad Ailea, ed i suoi modi di fare nei confronti di tutti, ma lui no.
Rimaneva lo psicopatico che pur di isolare la ragazza aveva lasciato quasi bruciare vivo Daimonas, e le sue doti di attore non avrebbero mai cancellato tutto questo.
-Smettila di cazzeggiare e dimmi dov’è Daimonas!- urlò Astral strattonandolo sul muro.
-Perché credi che io lo sappia?!-
-Perché sei stato tu a scrivere quella lettera! Credi veramente che siamo così idioti? Sei talmente pieno di te che hai usato metà foglio per dirci di starti lontano!-
Istintivamente Lighneers si morse le labbra, irritato non avesse funzionato, ma non intendeva comunque ammetterlo.
-Io non so proprio niente!- rispose spintonando via Astral, costringendolo a lasciarlo. -Credi abbia tempo per mettermi a scrivere delle stupide letterine? Non lo spreco nemmeno per sapere cosa volete dirmi al cellulare!-
Ignorando qualsiasi loro parola il ragazzo si diresse verso la classe della professoressa Mustang, dove la donna aspettava di iniziare la lezione di italiano.
Appena entrato Lighneers sentì su di sé gli sguardi di molti suoi compagni, e temeva di sapere il perché.
Astral era stato solo il portavoce di un pensiero comune.
-Non perdiamo tempo. Ho già scritto alla lavagna le pagine da cui cominciare gli esercizi. Se siete in grado di leggere, muovetevi. Altrimenti state zitti.-
La professoressa non sembrava di buon umore, ma era più pacata del solito. Parlare durante la sua lezione comunque rimaneva fuori discussione, perciò molti si dovettero accontentare di fissare il ragazzo, per il dispiacere di Ayame che, pur sapendo non lo guardavano con lo stesso sentimento suo, ne era leggermente infastidita.
Tra questi altri non mancava Ailea, tanto impaziente di sapere la verità da faticare perfino a stare ferma.
La mano di Khal che accarezzava la sua non servì a calmarla, e certamente si prospettava un’ora decisamente lunga.
Come il ragazzo anche Lacie cercava di calmare il fratello, per evitare si alzasse da un momento all’altro scatenando il putiferio. Assieme a lei Seraph faceva del proprio meglio per gestirlo, bloccandogli la visuale su Lighneers, non sapevano però quanto sarebbero potute andare avanti così.
La tensione era talmente pesante che Rahu, ignara del perché si stessero comportando in quel modo tanto diffidente con un amico, evitava perfino di sollevare lo sguardo.
Stavolta tra gli sguardi che attanagliavano il verde c’era anche quello di Milton. Se veramente poteva sapere qualcosa su Daimonas, doveva dirglielo.
Avevano sprecato due giorni interi a cercarlo, doveva a tutti delle spiegazioni.
Naturalmente c’era anche chi non voleva avere assolutamente niente a che fare con Lighneers, come Grace, contraria fin dal principio a cercarlo, convinta fino al midollo non li avrebbe mai aiutati.
Una persona simile non era degna di fiducia.
In parte era anche la preoccupazione di altri, come di Nadeshiko, o Ryujin, Johanna e Yume, che temevano più che altro il ragazzo si sarebbe rifiutato di aiutarli visto il brutto caratteraccio si ritrovava.
Annabelle aveva cercato di difenderlo, ma il fatto di avere praticamente solo Ayame ad aiutarla non aveva giovato. C’erano troppe toppe nel suo passato per permettere che tutti si fidassero completamente di lui, e perfino chi un tempo gli era stato vicino, come Zell e Vladimir, faticavano a farlo.
Tra quelli che ci provavano di più c’erano sicuramente Hope, con ben poca gioia da parte di Alexander, Cirno e Sammy, Lighneers tuttavia era perfettamente in grado di mettere anche la loro pazienza alla prova, e lo dimostrò quando, invece che confrontarli, scivolò immediatamente via dalla classe, sgattaiolando fino a quella di inglese.
-Non ci provare!- gridò Ailea lanciandosi al suo inseguimento, mancandolo per un soffio.
-Oh ma guardateli! Non vi facevo così impazienti di iniziare le interrogazioni!- sorrise allegra la professoressa, venendoli entrare di corsa.
-Esatto. Io sono il primo.- annuì Lighneers avvicinandosi alla cattedra. -E sarà un’interrogazione molto, molto, molto, molto, molto lunga.-
-Io giuro che gli torco il collo…- disse Ailea a denti stretti.
-Mettiti in fila.- rispose Astral sedendosi in prima fila.
Come aveva promesso, l’interrogazione di Lighneers fu esageratamente lunga, perfino quando ormai la professoressa esasperata voleva chiuderla, dandogli un ottimo voto, lui pretendeva di più, esibendosi in un logorante monologo senza capo ne coda, che gli permise di perdere tempo per tutta la durata della lezione.
All’arrivo della professoressa Anshu la Mustang non ebbe nemmeno la forza di insultare l’abito con cui si era presentata a scuola.
Anche la lezione di latino concesse al ragazzo un po’ di tempo in più, ma allo scadere dell’ora questo allo stesso modo finì, e stavolta gli altri non gli permisero di andarsene.
-Lighneers, ho bisogno di parlare con tutti voi.- si affrettò a bloccarlo Jack, afferrandogli la spalla prima che si alzasse.
-Non potevi mandare un messaggio?-
-Li hai ignorati tutti, come hai ignorato noi fino ad ora. Dicci cosa sta succedendo.- rispose Grace irritata.
-Ne so quanto voi.-
Disperata Milton si sedette accanto a lui, prendendogli la mano. -Lighneers, ti prego. Vogliamo trovare Daimonas. Hai scritto tu la lettera, vero? Devi sapere qualcosa.-
-Io non ho fatto niente. È dalla scorsa settimana che non vedo Daimonas, quando ha sclerato di fronte alla classe. Io non so niente.-
Di fronte alle sue parole Astral perse nuovamente la pazienza, sbattendo entrambe le mani sul banco del ragazzo. -Smettila di mentire! Potrebbe essere in pericolo, e tu sai solo fare l’idiota!-
-Non penso stia mentendo.-
La voce di Jack spezzò gli animi, facendo voltare tutti verso di lui.
La classe ora era vuota, c’erano solo loro, ed il ragazzo era seduto alla cattedra in modo tutti potessero sentirlo.
-Come sarebbe a dire? Come fai a sapere non sta mentendo?- chiese Grace stufa di tutti quei misteri.
-Perché temo che il potere che ci troviamo di fronte sia più grande di tutti noi.-
Mille ricordi affollarono la sua mente, ricordi dolorosi che sperava di avere cancellato, del periodo in cui era morto, o per meglio dire, di quanto era stato strappato alla morte.
A malapena sapeva da dove cominciare, ed ammettere che i suoi dubbi fossero veri lo terrorizzava.
-Conosco il marchio sulle divise delle persone che ci hanno attaccato. Tra quelli come me è un simbolo di terrore.- cominciò lentamente, sentendo le mani che tremavano.
Annabelle confusa prese parola. -Scusa ma… cosa intendi con quelli come te?-
Era da poco in quel gruppo, e non era a conoscenza di tutti i segreti che accompagnavano i suoi amici, ormai però la consideravano tutti una persona degna di fiducia, perciò era inutile negarle la verità.
L’unica di cui potevano non essere sicuri era Rahu, non avevano tempo però per chiederle di uscire, ed in verità ormai poteva essere compromessa tanto quanto loro.
Mostrandole la mano Jack sfilò a poco a poco i fili sul polso, facendo sobbalzare le ragazze quando l’arto cadde a terra. Rahu sentendo una fitta di nausea distolse lo sguardo per un’istante.
Tornando a guardare Jack rischiò di svenire notando che la mano si stava muovendo da sola.
-Demoni. Io e Daimonas siamo entrambi demoni.-
Non era mai sceso nel dettaglio su quell’argomento. Sapevano tutti la sua storia, e del fatto non fosse completamente umano, ma un demone… era una novità non così semplice da digerire, viste le implicazioni.
-Quindi i tipi che ci hanno attaccati…- disse infatti Vladimir, pallido in volto.
-Anche loro sono dei demoni.- annuì Jack riattaccandosi la mano.
-Fermi fermi fermi… state facendo sul serio?!- li bloccò Rahu immediatamente.
Ryujin capendo le sue difficoltà la prese per mano, cercando di calmarla.
-Ra-ra… questo mondo è ricco di cose non siamo neanche in grado di comprendere, alcune purtroppo spaventose… altre amiche, e certe volte un po’ tutte e due.-
-Ma… ma demoni? Pensate davvero che fossero demoni?-
La loro forza bruta, le loro sembianze inumane e quegli strani poteri erano prove a sufficienza per credergli, eppure rimaneva così difficile per lei.
Annabelle purtroppo non era da meno, ma si limitava almeno per il momento al silenzio, cercando di comprendere.
-Come fai a conoscere quel simbolo?- intervenne Vladimir sfregandosi le tempie.
-Perché anche coloro che mi hanno riportato in vita l’avevano.- ammise Jack socchiudendo gli occhi. -Ho conosciuto il loro mondo, terrificante, crudele e spietato. Vedono gli umani come dei miseri insetti e non danno alcun valore alle loro vite, per questo sono scappato.-
-Credi che ti stiano dando la caccia?- chiese Hope preoccupata. -E Daimonas è con loro?-
Erano entrambe domande molto difficili a cui dare risposta, ma il ragazzo ci provò comunque.
-Se avessero voluto farmi fuori lo avrebbero fatto molto prima. Non sono io il bersaglio principale… o almeno non lo ero.-
-Quindi è con loro.- concluse Johanna stringendo con forza l’orlo della gonna dalla paura. -Cosa gli staranno facendo?-
-Purtroppo non ne ho idea, forse nulla. Daimonas è molto forte, gli farebbe comodo avere qualcuno come lui dalla loro parte.- ipotizzò Jack sperando di avere ragione.
-Quindi potrebbero averlo ingannato. Sembra plausibile.- concordò Vladimir.
-Ma Daimonas non è così stupido! Non seguirebbe mai qualcuno di tanto orribile!- protestò Cirno alzandosi in piedi sul banco.
Sospirando Jack abbassò lo sguardo. -Temo sia colpa mia… dopo che abbiamo… discusso… me ne sono andato, lasciandolo solo. Potrebbero avere approfittato di un momento di difficoltà per ingannarlo.-
Il pensiero era terrificante, e purtroppo tremendamente reale.
Quanto era stato stupido.
-Ok, quindi dove andiamo adesso, e chi dobbiamo prendere a calci?- intervenne Ailea, non mostrando il minimo di paura. -Abbiamo affrontato un sacco di pazzoidi, e ne siamo sempre usciti in qualche modo. Riporteremo a casa Daimonas, costi quel che costi.-
-Ha ragione, non importa chi siano.- annuì Seraph pronta a partire. -Jack, puoi guidarci?-
Gli animi di tutti stavano riprendendo vigore e fiducia, ma l’espressione vuota del ragazzo rischiò presto di fare crollare ogni speranza.
-No… io non so dove si trova…-
Il silenzio piombò nuovamente nella stanza.
L’ennesimo vicolo cieco, avevano ottenuto qualche informazione in più ma non potevano farci nulla.
-Ma sai chi è al comando, vero?- chiese speranzoso Zell.
Nuovamente Jack si prese qualche istante prima di rispondere, scavando tra le proprie memorie.
-Alastor. Tra i demoni è considerato un dio, per gli uomini, se ce ne fossero per raccontarlo, sarebbe il diavolo in persona.-
Alle sue parole il volto di Milton era ormai diventato pallido.
La rosa tra i suoi capelli era ancora del suo colorito vivo, perciò sapeva che Daimonas stava bene, ma pensare che potesse trovarsi vicino ad un essere tanto potente la preoccupava a morte.
L’intervallo sarebbe durato ancora pochi minuti, troppo pochi per trovare risposta a tutte le domande che avevano.
-Se hanno già Daimonas, perché stanno cercando di ucciderci? Non avreste notato la sua assenza, o comunque non avreste cominciato a cercarlo, se non avessero attaccato.-
L’intervento di Lighneers contribuì ad appesantire l’intera stanza.
Ailea, Zell, Astral, Grace, Seraph e Ryujin si voltarono verso di lui suggerendogli con lo sguardo di tacere, alcuni più aggressivamente di altri, Jack però non volle ignorare la sua domanda.
-Forse vogliono evitare abbia un motivo per tornare da noi.-
-Dici che potrebbe tornare?- la domanda di Yume era carica di scetticismo. Se veramente tutte le informazioni che aveva dato erano vere difficilmente allora lo avrebbero lasciato andare facilmente.
-Daimonas è la persona più forte che io conosca. Penso abbia qualche possibilità.- annuì Jack aggrappandosi a quella speranza.
-Noi però micca possiamo stare qui ad aspettarlo nya.- ribatté Lacie incrociando le braccia.
-E se catturassimo uno dei demoni? Magari possiamo scoprire qualche informazione per trovarlo.-
La proposta di Nadeshiko era sensata, tuttavia viste le difficoltà avevano avuto semplicemente a sopravvivere non sembrava così fattibile.
Il suono della campanella mise fine alla loro conversazione, presto gli studenti sarebbero tornati nelle classi, e non era il caso di farsi sentire mentre parlavano di demoni, Jack tuttavia non si toglieva dalla mente l’idea di Nadeshiko, chiedendosi se fosse veramente tanto impossibile.
-Dopo le lezioni aspettate all’uscita. Forse c’è un modo per affrontarli.-
   
 
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