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Autore: John Spangler    18/05/2022    3 recensioni
Chi mai riuscirebbe a resistere davanti al suo piatto preferito? Anche se ci suggeriscono di aspettare, non possiamo fare a meno di assaggiarne un pò.
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Un assaggio

Freddo. Questa è la prima cosa che avverto appena capisco di essere sveglio. E umidità. Sono in un posto freddo e umido.

Dove diavolo sono?

L'ultima cosa che ricordo è una forte sensazione di calore e un rumore assordante. Prima di questo, una voce profonda e piena di rabbia che grida qualcosa...ordini? Sì, ordini. Ricordo anche un rumore di spari, e degli odori terribili. Sudore, sangue, merda, puzza di bruciato.

Dove diavolo ero? E' lo stesso posto in cui mi trovo adesso?

Altri ricordi. Immagini, stavolta. Un paesaggio apocalittico. Crateri. Tracce di cingolati. Elicotteri e aerei che volano in massa. Gruppi di uomini armati che marciano.

Soldati. Sono un soldato, quindi? Ero in guerra? Contro chi?

Decido di provare ad aprire gli occhi. Mi riesce a fatica. E' come...come provare a muovere una gamba addormentata. Anche il resto del mio corpo dà questa impressione.

Sento un rumore liquido. Finalmente riesco a sollevare le palpebre. Mi accorgo di essere immerso fino alle spalle in un liquido che sembra acqua, solo un pò più scuro. Sono nudo.

Che razza di posto è questo?

C'è poca luce. Mi guardo attorno. E'...non so come definirlo. Sembra l'interno di un qualche tipo di vasca, o magari una capsula. Tipo quelle nuove crio-cose che stavano mettendo sulle astronavi da esplorazione. E' lì che mi trovo, allora?

Guardo in basso e vedo una specie di tubo nero collegato alla mia pancia, proprio in corrispondenza dell'ombelico. E questo che cazzo è?

Faccio per staccarlo quando sento un rumore tutt'attorno a me. Bip. Bip. Bipbipbipbiiiipppp...

E adesso?

Davanti a me si forma una linea di luce. Un pò alla volta si espande fino a...

No, un attimo. E' un coperchio. Un coperchio che si sta aprendo. Allora sono davvero in una capsula!

Il tubo nero si stacca da solo. Provo a muovermi. Stessa cosa delle palpebre. Riesco ad allungare le mani fino ad appoggiarmi ai bordi della capsula. Faccio uno sforzo e mi tiro sù.

Sento una voce in una lingua sconosciuta provenire dalla mia destra. Ma che...

Un rumore che mi sembra di riconoscere, poi mi sembra di vedere il luccichio di qualcosa di metallico.

Una sensazione di calore al collo, poi abbasso lo sguardo.

Faccio in tempo a vedere del sangue che mi esce da una ferita.

Poi più niente.

XXXXXX

Il generale Hroyh rinfoderò la sua spada cerimoniale senza neanche preoccuparsi di pulirla.

"Eccellenza, era proprio necessario?"

Rivolse un'occhiata di sdegno allo scienziato. "Dottore, devo forse ricordarle chi è che comanda qui?" Come si permetteva? Era solo un membro giovane della casta scientifica, puzzava ancora di uovo. Non spettava certo a lui mettere in dubbio le azioni di un componente anziano della casta militare. Gonfiò l'ampio petto e mise ben in mostra la cresta craniale, agitando minacciosamente la possente coda.

Lo scienziato esitò prima di rispondere, le scaglie del volto che si scurivano per il timore. "N-no di certo, è solo che...poteva almeno aspettare che il soggetto uscisse del tutto dalla vasca di clonazione."

"Hmpf." Hroyh guardò il cadavere decapitato dell'umano. La testa era scivolata all'esterno della vasca, ma il resto del corpo era ancora dentro. Il liquido gestazionale stava già assumendo una colorazione rossastra.

"E' un problema?"

"Naturalmente no, la vasca si pulisce praticamente da sola, e il materiale disperso può essere sempre riciclato. Però..."

"E allora non c'è nulla di cui discutere." Lo scienziato si affrettò ad annuire. "Piuttosto...come procede la ricostruzione mentale? Se non sbaglio c'erano stati dei problemi all'inizio."

"Effettivamente sì, ma ormai io e i miei colleghi li abbiamo quasi del tutto risolti. L'unico problema ancora persistente è che i cloni mantengono sempre qualche ricordo degli originali. Nulla di serio, per fortuna."

Il generale annuì, grattandosi distrattamente il mento. "Ottimo. L'importante è che siano schiavi ubbidienti. L'imperatore ha dato disposizioni precise al riguardo." Che ricordassero qualcosa della loro vita precedente non sarebbe stato un problema, anzi. Avrebbe evidenziato ancora di più la loro sconfitta.

Un brontolio proveniente dal suo stomaco lo spinse a guardare di nuovo il cadavere. Le sue narici fremettero e emise un leggero ringhio che fece indietreggiare lo scienziato.

"Desidera essere lasciato solo, generale?"

"Non sarà necessario. Lo porterò nei miei alloggi." Si chinò e raccolse la testa dell'umano. "Prima però, un assaggio..."

Dal palmo della mano destra del generale spuntò un artiglio tozzo e appuntito. Hroyh lo conficcò nel retro della testa umana e praticò uno squarcio che arrivò fino all'osso. Senza troppi sforzi rimosse ciò che aveva davanti fino a scoperchiare del tutto il cranio.

Una luce famelica gli brillò negli occhi mentre calava le fauci e iniziava a divorare il cervello. Si accorse a malapena dello scienziato che lo fissava con malcelato disgusto. Lo ignorò. Le buone maniere durante il pasto erano roba da damerini della casta nobiliare. Un soldato seguiva il suo istinto, senza preoccurarsi di dover dare una buona impressione.

Smise di mangiare e si leccò le zanne soddisfatto. Era passato un sacco di tempo da quando aveva mangiato un umano. Ora non avrebbe più dovuto ricorrere a surrogati.

Prese il resto del cadavere e lasciò il laboratorio, senza più curarsi dello scienziato.


AN: Spero che la storia vi sia piaciuta, care forme di vita a base di carbonio! Se è così, spero vorrete lasciarmi un commento. Alla prossima!
  
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