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Autore: pattydcm    22/05/2022    0 recensioni
Fox non si sarebbe mai aspettato che il suo incarico sotto copertura sarebbe stato del tutto messo in secondo piano dall'arrivo di Mirco Neigo nella sua vita. Il giovane, infatti, lo coinvolgerà in un'avventura ai limiti della realtà, portandolo a diventare la guida vivente di un guardiano di anime.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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29  Pericolosa bellezza
 
L’inconsapevolezza delle persone che lo circondano è la cosa che Mirco più di tutte invidia. Non hanno la benchè minima idea di essere circondate da anime erranti, alcune delle quali appartengono a persone che in vita hanno pure conosciuto. Anime che osservano, giudicano, agiscono anche sul loro umore e, se sono tanto motivate, persino sulla loro stessa esistenza terrena.
Eppure loro non le vedono. Addirittura buona parte di queste persone non crede che esistano e vorrebbe davvero tanto poter essere come loro. Invece eccolo qui, seduto a questo tavolo imbandito a festa dove si beve, si mangia e si ride forte. Il suo stomaco, però, è chiuso come poche altre volte lo è stato. Quella stanza e gli orrori che contiene tornano prepotenti agli occhi della memoria stringendogli l’addome sempre più.
<< Sei un Guardiano di anime, Mirco. Non hai pensato a cosa accadrebbe se ti muovessi da qui per andare in giro per il mondo? >> gli aveva chiesto Alex, quando aveva annunciato alle sue guide di voler diventare un reporter di viaggi, smontato il suo entusiasmo. Allora aveva pensato fosse uno dei tanti moniti imposto con l’obiettivo di tarpargli le ali. Oggi, però, si rende conto di quanto la prima tra le sue guide avesse ragione.
Nei diciotto anni vissuti esclusivamente a Vallepiana era entrato in contatto con anime spaventose per lui ancora giovane, ma tutto sommato gestibili e dalle richieste poco complesse. Quando ha iniziato a viaggiare da casa a Torino per frequentare l’Università ha notato come le caratteristiche delle anime che a lui si presentavano fossero cambiate. Erano più nervose, dal passato complicato e spesso vittime di morti violente. Inoltre, il numero di quelle che gli chiedevano aiuto era aumentato, portandolo a non avere davvero un attimo di tregua. Non era mai entrato, però, in contatto con vittime di omicidi efferati come quelle che ha percepito in quel palazzo.
Alex stava evidentemente cercando di metterlo in guardia da questo pericolo. Ci sono luoghi che fungono da catalizzatore per le energie negative e quel palazzo sembra proprio esserlo. Solo adesso, però, Mirco si sta rendendo conto di come muovendosi per il mondo rischi di incontrare situazioni non solo tristi o fastidiose, ma anche pericolose.
“Cosa dovrei fare, quindi? Rinunciare ai miei sogni e rinchiudermi nell’azienda di famiglia a lavorare la terra e allevare animali?” si chiede come allora .
<< Sei un Guardiano. E’ questo il tuo compito >> gli aveva risposto Alex ed è convinto che glielo ribadirebbe ancora oggi nonostante tutto. Lui, invece, resta fermo sulle sue convinzioni. Se allora non aveva dubbi a riguardo, oggi, invece, ne ha parecchi e sono tutti seduti al suo fianco.
Anche i piatti di Rio vengono portati via quasi del tutto intatti. Non ha detto una sola parola su quella terrazza. Lo ha afferrato per il polso e portato via da lì, come se questo bastasse a liberarlo dai suoi doveri. Non può sapere, pero, che dal momento in cui è entrato in contatto con queste anime intrappolate nel vecchio convento persino il vento caldo che proviene dal mare gli riporta l’eco del loro lamento straziante, della continua ricerca di aiuto e pietà che non è mai giunta. Sente sulle spalle il peso di dover essere questa sorta di cavaliere senza macchia, né paura che giunge in loro soccorso con tanto di spada sguianata e bianco destriero. Peccato che di macchie e paure ne abbia a bizzeffe e al suo fianco di bianco ci sia solo Rio.
“E per fortuna che ci sei” pensa, volgendo lo sguardo a lui che si sforza di tenere su la maschera di Valerio Rossi. Mirco è sicuro che dietro il silenzio nel quale si è chiuso ci sia il costante lavorìo della sua mente indagatrice. Il modo in cui Marco gli gravita attorno glielo conferma. Dialogano tra loro in quel modo misterioso persino a lui che hanno un custode e il suo protetto e deve ammettere che un po’ lo invidia. Perché per quanto soffocante sapesse essere, in questo momento gli manca la continua presenza invadente di Alex nei suoi pensieri.
Il presidente della Pro Loco irrompe nel ristorante accompagnato dalle venti ragazze che parteciperanno al concorso di Miss Bagno Calo. Saluta il sindaco a gran voce e con lo stesso tono chiassoso presenta alle concorrenti ‘i due giornalisti della famosa rivista’. Alcune di queste erano presenti anche nel gruppetto che li ha circondati solo poche ore prima in spiaggia e, come allora, tornano a tentare in tutti i modi di attirare l’attenzione di Rio.
<< Il mio collega va un po’ in crisi quando c’è troppa gente >> aveva detto alle fans accorse all’ombrellone, che, con suo stupore, erano rimaste intenerite dalla spiegazione che ha dato a quella fuga a gambe levate verso la cabina. È più che sicuro che nessuno abbia mai trovato tenere le sue espressioni imbambolate né tanto meno sapere che sono causate da una ‘crisi epilettica’ e deve ammettere di essere parecchio infastidito da questa situazione e sì, anche invidioso. Non ha idea di quale sia il vero volto di Rio, ma che sia alto, atletico e obiettivamente attrente è indubbio, caratteristiche che lo mettono al centro dell’attenzione oscurando del tutto il suo assistente.
<< Non sembrano essere tutte indifferenti a quello sfigato del suo assistente >> si intromette il custode, dandogli di gomito.
Gli indica con un cenno del capo una ragazza dai lunghi capelli nerissimi, i lineamenti sensuali e la pelle abbronzata. A quanto pare sembra davvero interessata solo a lui e non manca di regalargli un sorriso al quale Mirco risponde imbarazzato. Inizia così uno scambio di sguardi capace di distoglierlo dal richiamo costante delle anime che invocano il suo aiuto. Un gioco per lui nuovo e che deve ammettere essere piacevole, fatto di soli sorrisi e ammiccamenti capaci, però, di risvegliare gli ormoni provati dall’astinenza causata da queste ormai tre settimane di viaggio.
<< Occupati tu degli scatti. Io mi tolgo di torno >> gli sussurra Rio, per poi affrettarsi a seguire il sindaco approfittando della conclusione della cena.
Così, Mirco si ritrova di colpo circondato dagli occhioni curiosi delle aspiranti Miss e sommerso dalle loro domande. Abituato com’è ad essere al centro dell’attenzione altrui a causa delle sue crisi inquietanti, battuta dopo battuta scopre quanto sia piacevole esserlo per la notorietà imprevista che hanno ottenuto a conti fatti esclusivamente grazie a lui. Le ragazze, però, non gli pongono alcuna domanda su questi strani accadimenti. Sono interessate esclusivamente alla rubrica, alla pagina Facebook che sta riscuotendo sempre più successo, a come funzioni il mondo dello spettacolo e alle opportunità che il finire sulla loro rivista potrebbe offrire loro.
In redazione Rio lo aveva messo in guardia su come si sarebbero potuti ritrovare circondati da ragazzine desiderose di diventare famose e ingenuamente convinte che possa bastare una foto con loro per poter realizzare questo sogno. Mirco, però, aveva trovato assurda una simile situazione, giudicando il suo tutor esagerato e ancora una volta sta sbattendo il muso contro la sua ingenuità.
Negli sguardi languidi e nelle moine di queste aspiranti Miss scorge la falsa illusione che davvero il comparire su una rubrica insulsa come la loro possa aiutarle a spiccare il volo. Dal modo in cui gli si stringono contro per questi selfie, poi, si rende conto di quanto sarebbe davvero facile persino per un novellino come lui ottenere particolari favori in cambio di false promesse. Ora comprende perché Rio lo avesse minacciato di rispedirlo a casa senza pensarci due volte se lo avesse colto in atteggiamenti equivoci con una qualunque donna durante la loro permanenza nei luoghi che visitano. Quando, poi, alzando lo sguardo incontra nuovamente quello della bella ragazza dai lunghi capelli neri con la quale si è perso in un silenzioso scambio di sorrisi, si rende conto di quanto persino il suo proclamarsi felicemente fidanzato e fedele alla sua amata potrebbe suonare come una scusa facilmente raggirabile.
L’assessora alle Pari Opportunità, una donna massiccia e dal cipiglio di un generale, giunge a salvarlo proponendo una foto di gruppo con le Miss e gli organizzatori del concorso. La richiesta viene accolta con piacere da tutti quanti, così come quella di raggiungere il vicino pub sulla spiaggia per un brindisi di buon augurio.
 << Posso avere anche io un selfie con te? >>.
Uno sciame di farfalle impazzite si scatena nella pancia di Mirco quando si rende conto che la richiesta ormai ridondante per lui questa sera questa volta giuge dalla silenziosa brunetta. Era rimasta in disparte fino ad ora e il modo in cui distoglie lo sguardo imbarazzata dinanzi al suo ‘sì, certo!’ porta lo sciame ad agitarsi ancora di più.
Contrariamente alle sue colleghe, la ragazza gli consegna lo smartphone e lui si rende conto di come gli tremino le mani solo quando tenta di scattare la foto. Si è stretta a lui come fossero soliti stare l’uno tra le braccia dell’altra da sempre.
Mi resterà il suo profumo addosso” pensa, inebriato dalla fragranza accattivante di lei che per un istante lo porta a temere che Nikky sentendola possa mostrarsi gelosa. Lei, però, e a moltissimi chilometri di distanza da dove lui ora si trova e le parole di Rio gli esplodono nella testa forti al punto da bloccare il fuoco che pian piano gli si sta propagando dentro.
<< Questa è meglio se non la pubblichi. La mia ragazza altrimenti mi ucciderà >> esclama, nel tentativo estremo e un po’ ingenuo di salvarsi da lei e dalle ire del suo tutor.
<< Allora vorrà dire che la terrò per me e pubblicherò questa >> ribatte lei, scattando un selfie più formale che subito posta tra i commenti della pagina. << Se ho capito bene ti chiami Mirco. Io sono Selvaggia >> aggiunge porgendogli la mano.
Il nome particolare di lei lo porta velocemente a sostituire il monito di Rio con scene decisamente hot di un improbabile scambio di effusioni tra loro, mentre le stringe la mano forse con un po’ troppa forza.
<< Mi fai compagnia durante il brindisi? >> gli propone intrecciando le dita con le sue.
Lo stupore deve essere fin troppo visibile sul suo volto, dato il modo in cui lei sorride. Non riesce a credere che questa bellissima donna sembri davvero non avere alcuna voglia di lasciarlo andare via. Ha trascorso anni a fantasticare su Nikky, convinto che non avrebbe mai potuto destare il suo interesse ed ecco che questa sera per ricevere le attenzioni di questa bellissima ragazza gli è bastato un cartellino al collo col nome di una famosa rivista e il compito di aggiornare una pagina che sta riscuotendo molto successo su un noto social media. Sicuramente, però, sarà anche lei interessata solo alla possibilità di divenire famosa grazie alla rubrica che gestisce e di vedersi rispedito a Torino con la prospettiva di ricominciare il praticantato altrove non ne ha per nulla voglia.
<< Non partecipo all’evento, mi dispiace. Il mio lavoro inizia ufficialmente da domani >> fa spallucce rammaricato del dispiacere che vede nascare sul volto di lei.
<< Beh, proprio perché non sei ancora ufficialmente a lavoro potresti concederti una serata di svago, non credi >> insiste lei, stringendosi nelle spalle, gesto che mette in mostra il seno fin troppo perfetto sul quale Mirco si sforza di non far cadere lo sguardo.
<< Potrei. Il mio capo, però, mi ucciderebbe >> dice inclinando appena la testa di lato, cosa che la fa sorridere.
<< Se ne va della tua vita allora è meglio di no. Avremo modo di rivederci >> aggiunge avvicinandosi a lui per posargli un bacio sulla guancia così studiatamente lento e sensuale da fargli salire il sangue alla testa (e non solo quello). Si allontana, poi, per raggiungere le sue colleghe lasciandolo lì ad ammirare il suo ancheggiare.
Oddio, ho bisogno di una doccia gelata!” pensa, sforzandosi di distogliere lo sguardo da lei, dalle sue curve e dai sorrisi che ancora gli regala quando si volta verso di lui.
Prende il cellulare intenzionato a chiamare Rio per ricongiungersi a lui e trova un suo messaggio su Whatsapp.
 
C’è un volo per Torino che parte domani da
Lamezia alle dieci e mezza.
Ho salvato la prenotazione.
Valuterò l’acquisto in base a quanto sarai
capace di convincermi di aver fatto il
bravo ragazzo
Ci vediamo in hotel

 
 Imprecando, Mirco corre a perdifiato verso il Miramare pensando alle giuste parole da usare per convincere Rio della sua innocenza. Lo scorge seduto al tavolino in balcone e si affretta a salire col cuore che gli batte forte nel petto. Raggiunge il balconcino e resta sulla soglia.
<< Vostro onore, sono innocente! >> esclama, affannato.
<< Non credo proprio >> ribatte Rio, alzando appena lo sguardo a incontrare il suo.
<< Come non lo credi? Guardami, troverai solo la verità sul mio volto!  >> esclama sporgendo il viso verso di lui. << Lei mi ha proposto di seguirla al pub e io le ho detto che non potevo >>.
<< Veramente le hai detto che il tuo capo ti avrebbe ucciso se ti fossi concesso dello ‘svago’ con lei >> si intromette Marco comparendo appoggiato alla ringhiera del balcone.
<< Mi hai fatto spiare? >> chiede inorridito a Rio, scatenando la risata irriverente del custode.
<< E ho fatto bene. Ti avessi lasciato a briglia sciolta saresti già infrattato da qualche parte in compagnia di quella tizia per poi morire di sensi di colpa per aver tradito la tua donna >>.
<< Non sono il tipo da fare cose simili >> sbuffa, distogliendo lo sguardo nel vano tentativo che non gli legga in viso quanto in effetti ci abbia pensato. << E comunque non puoi chiedere al tuo Custode di fare questo tipo di lavoretti sporchi per tuo conto >>.
<< Ti ricordo, sottiletta, che grazie a te al momento non sono più il suo Custode. E comunque non me lo ha chiesto lui. La mia è stata una candidatura spontanea >>.
<< Te la potevi risparmiare! Sono felicemente impegnato e intelligente abbastanza da non cadere nei giochetti di una ragazzina in cerca di notorietà >>.
<< Certo, come no? Se sei fedele come dici, allora perché le hai lasciato intendere che ci saresti stato molto volentieri? >> lo affronta chinandosi verso di lui a mostrare il sorriso scettico. << Quella ti ha messo gli occhi addosso perché ha capito che rispetto a lui ti può raggirare come vuole e credo che informarla dell’esistenza della tua ragazza le abbia reso la caccia ancor più interessante >>.
<< Ma davvero? Quindi, sentiamo, sei anche tu bravo come lui a leggere il prossimo o quella che parla è solo l’invidia? >>.
<< Vale, direi che può bastare così >> si intromette Rio, alzandosi in piedi per frapporsi tra lui e il fratello che sebbene non possa vedere deve aver sentito essere prossimo all’attacco, dopo la battuta infelice che gli ha appena fatto. Marco, infatti, lo guarda furente e per quanto si renda conto di aver esagerato, Mirco non vuole retrocedere di un solo passo dalla sua linea di difesa.
<< Siete due idioti! >>  esclama, alzandosi dalla sedia per poi rientrare in stanza e da lì chiudersi in bagno. Solo dopo una lunga sequela di imprecazioni si rende conto di aver agito come un bambino capriccioso. Prova un profondo disagio nel rendersi conto di essere totalmente impreparato a questo tipo di situazioni. Ha sempre e solo avuto occhi per Nikky e per nessun’altra fino ad ora. Nessuna che fosse possibile e disponibile, almeno, e sentire di essere così eccitato all’idea di rivederla e magari sì anche di poter avere qualcosa in più da lei lo manda in confusione.
Lei non sa chi sono. Non sa della mia epilessia. Ci sta provando solo perché sono un giornalista? E chi se ne frega!” pensa accarezzando dalla patta dei pantaloni l’erezione che è tornata a proporsi. “No, ma che sto facendo?” si blocca di colpo alzando le mani.
Fuori da questa porta ci sono il suo tutor e il suo fastidioso Custode e non può pensare di lasciarsi andare a qualosa di così personale come la masturbazione con loro lì presenti. Si butta allora sotto il getto gelido della doccia e lì resta finchè i bollenti spiriti e l’arrabbiatura non si placano. Si riveste piano e facendosi coraggio apre appena la porta, scorgendo Rio seduto sul lato del letto rivolto al balconcino. Non c’è traccia di Marco, ma sa che potrebbe apparire da un momento all’altro.
<< Sei davvero bravo. Le tue foto sono molto belle >> dice il suo tutor, che sta guardando i suoi scatti dalla Reflex. << Anche il soggetto non è male >> aggiunge, voltandosi verso di lui che, rosso come un gambero, lo raggiunge, sedendosi al suo fianco. Restano in silenzio, l’uno a scorrere gli scatti l’altro a digerire l’imbarazzo.
<< Credo di doverti ringraziare >> ammette finalmente Mirco. << Non sono abituato a questo genere di cose >>.
<< Lo so >>.
<< Te lo ha detto la tua guida? >> .
<< Te l’ho letto in faccia, Mic >> risponde continuando a scorrere le foto. << Marco è stato brusco, ma purtroppo ha ragione. Quella ci ha presi di mira fin da subito. Ci è gironzolata attorno quando siamo arrivati in paese, si è avvicinata al gruppetto della spiaggia e poco fa ha avuto modo di osservarci da vicino. Ha visto che io non mi concedo minimamente a nessuno e si è aggrappata con tutte le forze al tuo averla subito notata, mettendo in bella vista la mercanzia e i suoi occhietti da cerbiatta >> dice mostrandogli uno zoom di una foto di lei.
<< Gran begli occhietti >> sospira Mirco, che ovviamente non è quelli che sta guardando. << Me lo spieghi come diavolo fai ad essere così impassibile? >>.
<< Non ho interesse per una donna mossa dall’unico scopo di usarmi per ottenere qualcosa che non posso darle. Persone simili non hanno il minimo rispetto per loro stesse e di conseguenza neppure per il prossimo. Non mi piace essere considerato così troglodita da perdere la testa dinanzi a un paio di tette  >>.
Mirco si rende conto, invece, di essere attirato dalle tette che il suo tutor riesce a ignorare. Pensa sia normale, dopo tutto, ma il punto di vista che gli è stato appena proposto aumenta il suo imbarazzo. In effetti è uno strano concetto quello della bellezza. Un fattore soggettivo che, però, si cerca di oggettivare con regole, canoni e stili e tutti, uomini e donne, fanno i salti mortali per rientrare in questi. Spesso, poi, accade che le persone ritenute belle esteriormente risultino essere brutte e marce dentro. Che ci sia una sorta di legge cosmica in tutto questo? Una spartizione errata delle qualità che porta a far viaggiare di pari passo bellezza e malvagità da un lato, bruttezza e bontà dall’altra? Ovviamente, come in tutte le regole ci sono le dovute eccezioni, fatto sta che in quel gruppetto di ragazze ce ne sono alcune che se potessero farebbero fuori tutte le altre concorrenti per ottenere il semplice titolo di Miss Bagno Calo. Quello che dovrebbe essere solo un gioco finisce col divenire rischioso, perché la bellezza data in mano a chi guarda solo al vantaggio che questa porta può diventare pericolosa.
Nel momento in cui Mirco formula questo pensiero, le immagini spaventose della sala torture del vecchio convento gli ricompaiono davanti agli occhi e il dolore di queste anime lo invade. L’eco della loro sofferenza lo raggiunge. Le sente implorare pietà. Gridare da innumerevoli anni ininterrottamente. Prova sulla propria pelle il dolore delle torture che sono state inflitte loro e che lo portano a gridare a sua volta, incatenato per le mani ad una lunga catena che penzola dal soffitto. I bracciali di queste manette sono incandescenti e gli bruciano i polsi strappandogli altre grida.
<< Ehi, Mirco, avanti riprenditi! >>.
Sbatte svelto le palpebre, incredulo del ritrovarsi sul balconcino della loro stanza. Rio gli tiene ancora stretti i polsi ed è sulla sua spalla che Mirco posa la fronte, esausto.
<< Ancora loro? >> gli chiede e il ragazzo avverte il calore del diaspro che il suo tutor ha al collo e che deve averlo messo in guardia.
<< Come ci sono finito qui? >> gli chiede guardandosi attorno.
<< Hai detto qualcosa sulla bellezza pericolosa e ti sei alzato dal letto per venire qui. Ti sei sporto dal balcone è ho temuto che ti buttassi giù, per questo ti ho afferrato. Non avevo capito fossi in trance finchè non ti ho guardato in viso >>.
<< Ho gridato? >> gli chiede e il suo tutor scuote il capo, incuriosito.
Mirco si appoggia alla ringhiera del balcone. Nonostante l’ora tarda, molte persone passeggiano tranquille lungo la strada. Ragazzetti che ridono divertiti, coppiette che camminano mano nella mano, bambini ancora svegli che giocano rincorrendosi. Vivono sereni una placida nottata che a lui, però, non è concessa. Gli spiriti con i quali è entrato in contatto lo cercano. Non potendo muoversi verso di lui lo chiamano a gran voce, invocando il suo aiuto.
<< Non posso abbandonarli >> sussurra, volgendo lo sguardo al vecchio convento. << Ci sono luoghi che sorgono su punti che attirano energie negative. Dei catalizzatori, diciamo così. Il convento abbandonato sembra essere uno di questi. Luoghi simili attirano le menti malate come quella di questo efferato assassino >>.
<< Chissà da cosa era mosso quel pazzo furioso >> si chiede Rio, appoggiandosi alla ringhiera.
<< Dalla bellezza >> risponde Mirco, cogliendolo di sorpresa. << Mi è venuto in mente questo concetto poco fa e ha scatenato le loro voci obbligandoti a fare i salti mortali per tenermi  >>.
<< Quale concetto? >>.
<< Le vittime di questo assassino erano tutte apparentemente belle: begli uomini e belle donne. Il cuore di queste persone, però, non lo era e lui le ha punite accanendosi su di loro con crudeltà. Ho sentito il loro dolore, la loro sofferenza, la disperazione, la paura >>.
Rio scuote il capo, contrariato.
<< Che tu veda i morti e debba aiutarli, suona già come una cosa strana, ma, dopo quanto ti ho visto fare, posso cercare di accettarne l’idea. Che, però, tu debba anche rivivere sulla tua pelle il dolore degli spiriti che ti si mostrano, che tu debba patirne la stessa sofferenza e la stessa paura, no, questo proprio non riesco ad accettarlo >>.
<< Giusto o no è ciò che sono >>.
<< E la tua vita, allora? Devi solo chinare il capo e tirare avanti e per cosa? >>.
<< Nulla >> risponde Mirco sorridendo. << Potessi li manderei tutti a fanculo senza pensarci due volte, ma più li ignoro più ne arrivano. E poi alcuni sono così innocenti. Con che cuore potrei lasciarli al loro triste destino? >> ribatte volgendo lo sguardo al mare. La risacca canta il suo canto solitario, che sale dall’immensa distesa colore dell’inchiostro, che solo nelle notti di luna piena rende visibile la sua presenza.
<< Vale. Domani apriremo ufficialmente l’inchiesta che ti porterà a compiere il tuo dovere in sicurezza. Non metteremo piede lassù finchè non sarò sicuro che non ci sia il rischio di incontrare questo simpatico psicotico con delirio di onnipotenza >> dice Rio, passando la mano tra i capelli. << Che ne dici di andare a letto? >> gli propone sbadigliando e lui contagiato lo imita e insieme entrano nella stanza.
Avanti, vieni fuori!” esclama non appena Rio si chiude in bagno per la doccia.
Marco compare accanto alla porta d’ingresso, scuro in volto e con le braccia incrociate al petto.
Scusami per ciò che ho detto prima. Mi sono comportato da idiota”.
<< Idiota? Io direi da stronzo, insensibile ed egoista >> puntualizza il custode e Mirco manda giù il boccone amaro. << Questa storia della bellezza. Non mi piace per nulla, sottiletta >>
Neanche a me” concorda lui sedendosi sul letto. “Sono, però, troppo stanco per parlarne. Guarda. Gliel’ho fatta stamattina di ritorno dalla nuotata e l’ho mandata praticamente subito ad Ylenia” gli dice in tono complice, mostrandogli il cellulare.
<< Ma tu sei fuori! >> ride Marco, guardando incredulo la foto di un bellissimo primo piano di suo fratello con i capelli umidi e lo sguardo rivolto all’infinito. “‘Mirco ti ringrazio, ma temo che si arrabbierà se ti scopre. È molto riservato’. Cristo, questa ragazza è quasi più ligia alle regole di lui! Senti, scusami per aver fatto la spia >> aggiunge, evitando accuratamente di incrociare il suo sguardo.
“Come ho detto a tuo fratello, credo di dovervi ringraziare. Mi sarei davvero messo nei guai e, anzi, è bene ci stia attento in futuro. E poi, caspita, se quella spiata è servita a portarti a chiedermi scusa è la benvenuta!” ribatte ironico e il ragazzino alza gli occhi al cielo.
<< Posso sempre rimangiarmelo, se vuoi? >> dice strappandogli una risata.
<< Mi sono perso qualcosa? >> chiede Rio uscendo dal bagno con i soli boxer addosso.
Mirco si affretta a oscurare il cellulare e riporlo sopra il comodino .
<< Tuo fratello a quanto pare ci tiene all’esistenza: mi ha chiesto scusa >> dice ricevendone un dito medio da parte del ragazzo.
<< Non ci credo! Piuttosto che scusarsi Marco avrebbe preferito tagliarsi la mano destra >> ride Rio sdraiandosi sul letto.
<< Chissà come mai proprio la destra >> puntualizza Mirco, riprendendosi la sua rivincita sul giovane Custode.
   
 
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