Yao osserva la figura farsi più nitida e ingrandirsi. Non ci aveva fatto caso all’inizio, ma una forza lo tiene incollato a quel profilo. Gli sembra famigliare quasi, bagnato dai raggi del sole al tramonto.
Yao non osa sperare. Non più ormai. Sospira e si copre gli occhi dal sole alzando un braccio verso l’alto. Ormai lui e lo sconosciuto sono a pochi metri.
Con gli occhi riparati può finalmente riconoscere i lineamenti conosciuti e amati.
I lineamenti sono più maturi, i capelli hanno qualche striatura di bianco e gli occhi sono segnati da anni che non devono essere stati facili nemmeno per lui, ma è fin troppo facile ritrovare lui, esattamente come è nei suoi ricordi e nei suoi sogni.
Si guardano per un tempo che nessuno dei due riesce a decifrare. Si fissano negli occhi, non riuscendo a pronunciare una parola.
Yao apre la bocca, ci prova, ma viene interrotto. Si ritrova avvolto nelle braccia dell’altro prima che possa finire di pronunciare il nome, entrambe le braccia avvolte intorno al collo, il viso che si accoccola nel suo incavo, il respiro che gli solletica la pelle. Yao non pensa, il suo corpo reagisce d'istinto e di slancio, avvolge a sua volta quel corpo famigliare. Entrambe le braccia cingono la schiena e lo slancio è così impetuoso che solleva l'altro da terra. Kiku non protesta, avvolge solo le gambe attorno alla vita di Yao con una naturalezza che è sempre stata loro e che il tempo non è riuscito a cancellare. Yao per sorreggere il peso e non cadere deve fare due passi indietro e appoggiarsi all’albero. Il viso affonda nei capelli corvini, ritrovando il profumo che non ha mai abbandonato i suoi ricordi.
“Kiku…” riesce a pronunciare alla fine, sussurrandolo vicino all’orecchio dell’amato. E Kiku sorride, un brivido gli percorre il corpo sentendo quella parola detta da Yao. Gli avvicina le labbra alla guancia, il sorriso ancora presente sul volto
“Te lo avevo promesso” gli sussurra Kiku all’orecchio, la voce spezzata ma carica di speranza. “Ti avevo promesso che ti avrei cercato.
Yao trattiene a malapena un singulto, i ricordi che mai lo hanno abbandonato lo travolgono e premono per uscire, la mancanza e il vuoto di quegli anni (troppi anni) senza Kiku pesano come macigni.
Lo stringe più forte. Kiku è lì. Con lui. Sta bene. Questo solo importa.
“Mi hai trovato.” Sussurra, facendo aderire l’intera schiena all’albero e lasciandosi cadere lentamente per terra, i loro corpi ancora avviluppati in un groviglio scomposto, l’abbraccio non ancora sciolto.
“Mi hai trovato” ripete mentre un fremito gli percorre il corpo, e gli prende il volto tra le mani, aprendo la bocca in un sorriso. Anche Kiku sorride, e per un attimo il tempo si riavvolge, riportandoli a quell’estate del 1928, a quella notte del 1939.
Due anime erranti che si sono ritrovate.

Angolino di May
Allora… innanzitutto ringrazio Nariko_koi per aver letto in anteprima questa… specie di cosa in anteprima. È stata proprio la sua Long Non Toccare Niente che mi ha ispirato questo piccolo salto nel futuro. Volevo vedere questi due insieme, okay, l’epilogo mi ha distrutto! Spero per voi che abbiate letto le note iniziali e che non abbiate letto questa cavolatina prima della storia originale perché altrimenti mi sentirei in colpa per avervi fatto spoiler.
Coomunque, ringrazio Nariko_koi anche per avermi fatta avvicinare a questa ship e a questi personaggi che ho sempre dato per scontato. In realtà ho visto che mi piace sia leggerne che scriverne (nonostante i problemi di OOC per cui chiedo venia, davvero!). È la prima NiChu o ChuNi che scrivo… sono stupita anche io!! XD
L’ho scritta di getto appena finito l’epilogo, diciamo che è stata tipo una terapia! XD
Ovviamente non posso che dedicarla a Nariko_koi ringraziandola ancora tantissimo!
Al solito, pomodori marci e critiche sono ben accetti!
Mata ne!
May