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Autore: jarmione    25/05/2022    1 recensioni
Perché quei maledetti goblin e le altre creature, amiche di Sarah, potevano andare nella sua stanza e starle accanto, mentre lui si doveva accontentare di restare lì limitandosi ad osservare da lontano?
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Era vero, non aveva mai ascoltato una delle loro conversazioni anche se sapeva che lui era stato uno degli argomenti, ma, dopo quel piccolo gesto da parte della sua preziosa, aveva finalmente una certezza: Sarah lo aveva perdonato.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jareth, Sarah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hola!

Avevo scritto questa shot per una challenge indetta sul gruppo Facebook “Non solo sherlock - gruppo eventi multifandom”

Alla fine ho deciso di pubblicarla anche su questo sito, esternamente alla challenge, sistemandola un po’ e rendendola…“umana”

Spero vi piaccia


 


 

La coltre di nubi nere, che aveva coperto il cielo per quasi tre ore, si stava pian piano diradando lasciando modo agli abitanti della città di uscire e muoversi liberamente.

Solo poche gocce ancora cadevano sull’asfalto, ma erano per lo più derivanti dalle frasche degli alberi, mossi dal vento che delimitavano la strada.

Appollaiato su uno dei rami, Jareth osservava la casa di Sarah davanti a lui.

Non gli era importato nulla del diluvio che, fino a pochi minuti prima, lo aveva letteralmente travolto e quasi fatto cadere dall’albero.

Voleva restare lì, voleva vederla, assicurarsi che stesse bene come faceva ormai da tempo.

Perché quei maledetti goblin e le altre creature, amiche di Sarah, potevano andare nella sua stanza e starle accanto, mentre lui si doveva accontentare di restare lì limitandosi ad osservare da lontano?

Più volte aveva provato ad avvicinarsi per ascoltare le conversazioni che avvenivano fra i suoi sudditi e la sua preziosa, ma non era mai riuscito a sentire nulla.

Cosa si stavano dicendo?

Perché lui non poteva sentirli?

Si ridestò dai suoi pensieri quando vide la finestra della camera di Sarah aprirsi e lei che faceva capolino.

“Hoggle, guarda” disse rivolta al nano dietro di lei “Non piove più”

-Come sei bella, mia preziosa- pensò Jareth, mentre vedeva Sarah parlare con le altre creature del suo regno e queste ultime andarsene via pian piano, salutandola calorosamente e promettendole di tornare.

Finalmente erano andati tutti via, così Jareth poteva ammirarla in tutto il suo splendore e senza nessun goblin che gli si parasse davanti agli occhi.

Sarah rimase ad osservare lo specchio della sua toletta per un minuto abbondante, sistemandosi un poco i capelli.

Lo specchio rifletteva la finestra aperta e ciò che stava fuori.

Attraverso il suo riflesso, Jareth vide la sua preziosa sorridere e poi voltarsi in direzione della finestra.

Fece qualche passo e si appoggiò al davanzale continuando a sorridere...in sua direzione.

Jareth sussultò e sentì le penne arruffarsi.

Sarah mosse appena la mano destra in un segno simile ad un saluto, per poi chiudere la finestra per non far entrare troppo freddo.

Il re sentì il suo piccolo cuore di barbagianni battere forte e, per non cedere alle tentazioni di volare fino alla finestra e bussare, decise di spiccare il volo e tornare nel suo regno.

Era vero, non aveva mai ascoltato una delle loro conversazioni anche se sapeva che lui era stato uno degli argomenti, ma, dopo quel piccolo gesto da parte della sua preziosa, aveva finalmente una certezza: Sarah lo aveva perdonato.

  
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