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Autore: Padmini    28/05/2022    2 recensioni
Con questa storia voglio modificare in modo drastico il Film e la Serie Boruto, che non mi stanno piacendo per niente. Alcuni personaggi verranno eliminati, altri avranno un destino diverso, lo scoprirete leggendo. Spero che vi piaccia!
dal Primo Capitolo
La voce di Boruto gli arrivò come una ventata d’aria fresca, suo figlio era lì, era lì per salvarlo! Con uno sforzo indicibile riuscì a voltare appena la testa, la vista era sfocata, ma riconobbe in qualche modo le sagome di Sasuke, gli altri Kage e … Boruto? Sì, era proprio lui, ma per caso indossava la sua vecchia giacca? Quella logora e strappata di quando era bambino? Non riuscì a trattenere un sorriso, anche se Boruto aveva barato, anche se aveva meritato la squalifica per ciò che aveva fatto, era fiero di lui, si era rialzato e aveva continuato, sfidando la vergogna, sfidando la sconfitta, aveva affrontato tutto quello per venirlo a salvare.
“Papà!”
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Boruto Uzumaki, Himawari Uzumaki, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Ciao a tutti!

 Vorrei iniziare questa fanfiction con una premessa: non mi piace la piega che sta prendendo la serie Boruto, per questo ho deciso di scrivere questa fanfiction.

Ad essere sincera non so esattamente come sia la trama, mi sono persa per strada molti personaggi e situazioni, ma una cosa in particolare non l’ho apprezzata: la morte di Kurama.

Per porre rimedio a questo avvenimento, ho deciso di modificare leggermente la trama, a partire dall’interruzione dell’esame dei Chunin: dal rapimento di Naruto tutto sarà diverso, la storia si svolgerà tra due mondi diversi e presto capirete il perché (le parti in corsivo sono riferite all’altro mondo). In pratica faccio iniziare la serie cambiando la fine del film Boruto, senza tener conto della serie e non terrò conto nemmeno di un altro personaggio che si vede all’inizio del film.

Ci saranno anche altre modifiche, ma le scoprirete leggendo. Spero che vi piaccia, fatemi sapere <3
Un abbraccio,
Mini



Prologo - Una vacanza Interrotta


 

Quella mattina Kakashi si era alzato presto, il tempo era mite, un caldo sole illuminava la valle e riscaldava piacevolmente, mentre una fresca brezza muoveva appena i capelli. Tutto era placido, gli uccellini cantavano e lui e Gai si godevano il meritato riposo.

Erano trascorsi quasi tre mesi da quando erano partiti dal villaggio della Foglia e non lo rimpiangevano. Ogni tanto gli mancavano gli amici, ma dopo tanti anni di stress e battaglie avevano capito che godersi quella pace non aveva prezzo.

Gai si era svegliato anche prima di lui, non era ancora sorto il sole, probabilmente era andato a passeggiare, così Kakashi si era alzato leggermente dopo, aveva fatto colazione ed era andato ad immergersi nelle vasche termali per godersi il tepore dell’acqua e il fresco del vento.

Se ne stava lì, occhi chiusi, respiro lento, completamente rilassato, il suo udito era pur sempre quello di un ninja, e in quel silenzio il rumore delle ruote della sedia a rotelle di Gai non riuscì a sfuggirgli. Dalla sua posizione lo vide, non sembrava sereno, e la cosa lo turbo. Kakashi si alzò, si vestì e lo raggiunse rapidamente in giardino.

“Gai, c’è qualcosa che non va?” chiese, ma l’uomo rimase in silenzio “è successo qualcosa?”

Gai prese un profondo respiro, poi scosse la testa.

“Non lo so, te lo giuro, non lo so, ma siamo stati convocati a Konoha con urgenza. Anzi, tu sei stato convocato, ma ovviamente verrò con te. Deve essere successo qualcosa di grave.”

“Ti ha convocato Naruto?” chiese l’ex Hokage.

“No” rispose Gai, scuotendo la testa “Mi ha chiamato Shikamaru”

Un brivido lo fece tremare e Kakashi capì che non aveva a che fare con la goccia che, caduta dai sui capelli, gli aveva attraversato la schiena.

“Prepariamoci per partire” disse semplicemente “MI occuperò io delle valigie"

In meno di due ore erano in viaggio verso il villaggio, con la testa piena di domande a cui non potevano dare risposta.

 

Il viaggio fu relativamente breve, ma per i due ninja fu eterno. Il paesaggio scorreva rapidamente fuori dal finestrino del treno, ma i loro pensieri rimanevano impigliati ai rami degli alberi, ai fili elettrici, alle nuvole. Cos’era successo? Quale catastrofe poteva essere tanto devastante da richiedere il suo rientro?

Da quando Kakashi conosceva Naruto, lo aveva sempre visto come una persona solare, allegra, sempre positiva, da quando era diventato Hokage aveva visto lentamente svanire quel sorriso, ucciso dalle responsabilità e dalla preoccupazioni che gli dava la famiglia, in particolare il figlio maggiore. Aveva passato in rassegna ogni problema che potesse essere capitato, magari qualcuno aveva creato zizzania durante l’esame di selezione dei Chunin? Sapeva che era in corso ma, nonostante ci fosse in mezzo anche Boruto, non aveva avuto voglia di tornare solo per lui, tanto sapeva che sarebbe andato bene. Allora cosa poteva essere successo? Qualche crisi con qualche paese straniero che magari aveva barato durante gli esami? La sua mente viaggiava frenetica senza riuscire a trovare una soluzione.

L’ansia di Kakashi era evidente, tanto presente da irritare perfino Gai.

“Che ti prende? Eh? Ti scoccia di essere stato richiamato dalla vacanza? D’altra parte eravamo lì da mesi, no?”

“No, non è questo …” mormorò lui, anche se in parte era vero, aveva ormai dimenticato la fretta e partire d’urgenza lo aveva destabilizzato.

“Allora parla, qual è il problema?”

Kakashi sbuffò.

“Va bene, va bene, in parte hai ragione. Sono in pensione, no? Naruto dovrebbe riuscire a cavarsela anche senza di me, senza contare che con lui c’è Shikamaru, uno dei ninja più intelligenti al mondo! Mi chiedo quale possa essere l’emergenza che richiede anche la mia presenza!”

Un brivido gli corse lungo la schiena, ricordava bene quando il Terzo Hokage era stato richiamato dal suo pensionamento, ma si rifiutava categoricamente di credere che … 

“Certo, mi fa piacere che mi considerino ancora abbastanza in gamba da poter risolvere problemi al di fuori della loro portata, ma …”

“Vedrai che non sarà niente di grave” mormorò Gai, dandogli una pacca sulla spalla, ma con uno sguardo che tradiva il fatto che nemmeno lui credesse fino in fondo alle sue parole. Calò un silenzio imbarazzato che mise a disagio perfino Gai, il quale non trovò di meglio da fare che tirare fuori il cestino con il pranzo che si erano portati dietro.

“Dai, è ora di pranzo, no? Vedrai che dopo aver mangiato tutto sarà più chiaro e anche tu ti tranquillizzerai, poi faremo un pisolino e quando ci sveglieremo saremo a Konoha.”

Kakashi temeva che fosse difficile per lui potersi rilassare con tutti quei pensieri che gli vorticavano in testa, ma annuì e decise di pensare positivo. Dopo pranzo i due, assuefatti dal cibo, si addormentarono, e si svegliarono giusto in tempo, quando infine il treno giunse a destinazione.

 

Quando arrivarono a Konoha non persero tempo, si recarono immediatamente nel palazzo che ospitava l’ufficio dell’Hokage, impazienti di vedere Naruto.

Tra le strade del villaggio si percepiva una strana tensione, quel sospiro di sollievo dopo un grande spavento, infatti Kakashi e Gai non ci misero molto a trovare i resti dell’arena in cui si era svolto l’esame per la selezione dei Chunin. Al posto della costruzione c’era un enorme cratere e tutto intorno degli operai che cercavano di capire come poter ricostruire, aiutati anche da Yamato.

“Hai visto? Ci deve essere stato un attentato, probabilmente a causa di qualche paese straniero, Naruto avrà bisogno della tua esperienza come diplomatico, no?”

Kakashi rise.

“Naruto sarà anche impulsivo e spesso parlava a sproposito quando era giovane, ma è cresciuto parecchio, più di quanto noi saremmo disposti ad ammettere, e non ha certo bisogno del mio aiuto per placare gli animi di nazioni in conflitto. Non ho mai conosciuto nessuno che sia in grado come lui di unire le persone. Se nel mondo dei ninja vige la pace che ci ha addirittura permesso di andare in pensione è grazie soprattutto ai suoi sforzi diplomatici, non dimenticarlo. è in nome suo che si è combattuta la quarta guerra mondiale dei ninja, è grazie a lui che i Kage ora collaborano e non complottano più l’uno contro l’altro.”

Gai aprì la bocca per parlare, ma non ebbe nulla da obiettare, Kakashi aveva ragione.

“Magari sta male” ipotizzò “Magri è rimasto ferito e ti chiederanno di sostituirlo finché non si riprende! Anche Tsunade rischiò grosso quando entrò in coma, ricordi? Fu allora che ti nominarono Sesto Hokage!”

Kakashi impallidì, se Gai avesse avuto ragione … No, non aveva intenzione di prendere nuovamente quel posto, ma se fosse stato per un breve periodo avrebbe anche potuto …

“Per poco!” confermò Gai “Vedrai che sarà per poco! Quando Tsunade si riprese ottenne indietro anche il titolo di Quinto Hokage, no?”

Kakashi annuì ancora, ma sentì l’ansia salire man mano che si avvicinavano al Palazzo dell’Hokage e si acuì quando entrarono. Se per le strade si percepiva la tensione che era certamente dovuta all’incidente che aveva provocato quel cratere, all’interno del palazzo si percepiva aria di lutto.

Nell’atrio incontrarono Sakura, che si propose di accompagnarli.

“Sto andando anch’io da Shikamaru” disse “Lui e Tsunade vi stanno aspettando.”

Lui e Tsunade? Che ne era stato di Naruto?

Kakashi si voltò verso Gai che gli sorrise e sussurrò “Hai visto? Naruto sicuramente sta male e vogliono che tu lo sostituisca!”

Kakashi annuì, ma qualcosa gli disse che la situazione era ben più grave. In effetti, perché chiamare indietro un ex Hokage per la malattia di quello in carica? Shikamaru non era lì apposta per sostituirlo in quei casi? 

Quasi corsero tra i corridoi e le scale, in preda al panico, seguiti a ruota da Sakura, e finalmente giunsero di fronte alla porta. Avevano paura, sapevano che dietro quella barriera di legno c’era una bomba pronta ad esplodere, il problema era quale fosse la natura di quella bomba. Era qualcosa di risolvibile o si stavano per ritrovare di fronte a una Quinta Guerra Mondiale dei Ninja?

Aprì lentamente la porta, di fronte a lui c’era la scrivania dell’Hokage ma … dov’era Naruto?

“Ah, Kakashi, Gai. Grazie per essere tornati così in fretta” li accolse Shikamaru, voltandosi quando li sentì entrare “Ciao, Sakura. Sai se  è stato contattato il giornalista per la diretta?”

“Sì, sarà qui tra un paio d’ore” rispose lei.

Accanto alla sua sedia vuota c’erano a destra Shikamaru e a sinistra Tsunade. C’era qualcosa che non quadrava. Dov’era Naruto? Si avvicinarono lentamente. Giornalista? Diretta? Cos’era successo?

“Sa perché è stato convocato?” chiese Shikamaru, con una certa urgenza.

“No, tranquillo, nessuno sa nulla.”

Shikamaru annuì, prese un profondo respiro, sia per il sollievo che per prepararsi per ciò che stava per dire ai due.

“Ti chiediamo scusa per averti richiamato così di fretta” iniziò Shikamaru “Ma è successo qualcosa che …” chiuse gli occhi, una lacrima attraversò rapidamente la sua guancia ma lui non si scompose “Abbiamo bisogno che tu riprenda la carica di Hokage, in via definitiva o almeno fino a quando non verrà eletto l’ottavo. Potremmo aspettare l’elezione, ma siamo in crisi e abbiamo bisogno di qualcuno a capo del villaggio.”

Kakashi e Gai si scambiarono uno sguardo allarmato, decisamente non erano preparati a una simile evenienza, poi tornarono a guardare i due e videro qualcosa che prima non avevano notato. Shikamaru, Tsunade e perfino Sakura indossavano al braccio destro una fascia nera.

“Naruto …” cominciò Kakashi, ma fu incapace di continuare, impallidì e iniziò a tremare, vedendo materializzare il pensiero che più di tutti lo aveva tormentato durante il viaggio.

 
   
 
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