Harry Potter, 'Ti ho vista volare' di LadyPalma su EFP Fanfiction

A D., che mi ha suggerito la ship per scherzo
e che ha ritrovato questa storia dopo un anno di dimenticanza

Prompt per la challenge "May the inspiration be with you" indetta da PinguinaMati sul forum "Writing Games - Ferisce più la penna": 31 maggio: Storia su una coppia su cui non avete MAI scritto
Coppia: Marge Dursley/Arabella Figg
Ambientazione: terzo libro (e oltre)

Ti ho vista volare

«Ti ho vista volare».
Non dice altro mentre s’avvicina sorpresa a quel fenomeno inedito che è planato nel suo giardino. Ne ha viste di magie, Arabella, e ne ha viste di persone volare, ma mai così: non librandosi in aria come una mongolfiera umana, non diventando una magia senza essere una maga. Perché Marge ha volato per metri, ha visto il cielo sempre più vicino, ha urlato fino a divorarlo tutto e ricadere allora senza fiato a terra, riducendosi a una poltiglia tremante.
Ed è allora che Arabella dice quella frase, raccogliendola a fatica e ammantandola con una coperta logora che la fa tremare un po’ meno. E poi Arabella dice anche altro come un fiume in piena, parla della magia e di Hogwarts e di Harry, mentre aspetta che arrivino gli Auror a fare il loro dovere – tanto se deve dimenticare tutto, allora perché limitarsi?
«E t-tu anche tu sei una spostata come loro?»
Arabella si acciglia a quella domanda, eppure non può evitare di sorridere.
«No, io non sono capace di fare magie» afferma, ed è la prima volta che dirlo le sembra un sollievo.

«Dovete per forza modificare tutto della sua memoria, Kingsley?»
«Certamente, Arabella, non possiamo permettere che lei…»
«Potrebbe, diciamo, essere caduta per sbaglio nel mio giardino, ma, ecco, dovete per forza cancellare anche me?»

Marge dimentica di aver volato, ma ricorda benissimo di essere finita a terra in un giardino e che la stramba vicina di Vernon le ha parlato a lungo. Ha parlato dei suoi gatti, ricorda, e qualcosa sui bulldog, forse: ha un’immagine stampata di Squarta accoccolato contro un micio, sa di non averla immaginata. Come sa che solo quello è un motivo un po’ debole in fondo per spiegare l’insolito desiderio che prova di rivederla o, peggio, l’improvvisa frequenza con cui si reca in Privet Drive con tutti e dodici i suoi cani.
È un problema che non si pone, però, non finché quella ficcanaso di Petunia le chiede come mai la sua destinazione è sempre a qualche metro più in là della famiglia. E allora deve rispondere, e quasi non si accorge che la risposta mese dopo mese cambia…
È che Squarta va molto d’accordo con i gatti della tua vicina zitella.
La signora Figg mi sta dando consigli per i bulldog.
Ormai Arabella è un’amica.
Impara a farti gli affari tuoi, Petunia, e tieni fuori il naso da quelli miei e di Campanellino*!
…Perché cambia quello che prova per quella donna: curiosità, rispetto, amicizia, chissà.

«Oh Vernon, la cara Marge e la Figg… Penso che loro due…»
«Loro due cosa, Petunia?»
«È possibile che abbiano una… relazione? Caro, tua sorella ha mai mostrato certe inclinazioni?»
«Inclinazioni? Non esiste questa robaccia nella mia famiglia: l’omosessualità!»

Arabella spende otto ore a sorvegliare Harry Potter, per le restanti sedici non esistono più solo i suoi gatti – ma una dozzina di cani e una donna scorbutica che dice cattiverie e la critica sempre e guarda la tv a tutto volume.
«Ti ho vista volare» dice semplicemente, ogni volta che una delle due chiede perché non si siano ancora ammazzate.
Marge non lo sa che vuol dire, ma annuisce comunque, sgranocchiando rumorosamente croccantini per gatti come fossero pop corn e accocolandosi contro di lei, come fa ancora Squarta con i gatti.
E nella sua testa una risposta che non capisce, e non ricorda, e non dice mai, ce l’ha.

(«Mi hai vista planare, Campanellino, mi hai vista anche planare».)

*Bell come abbreviativo di Arabella significa anche “campana”; ho voluto creare un’associazione con i campanellini che in genere vengono attaccati ai collari dei gatti.