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Autore: Jeremymarsh    02/06/2022    2 recensioni
"La sera in cui Berenilde trovò quel bambino alto e magro di fronte casa sua, i suoi vestiti erano già da tempo logori, i capelli biondi bagnati e il viso troppo pallido anche per lui il cui incarnato non era mai stato scuro. Ai suoi piedi una piccola borsa il cui contenuto era rovesciato a terra e non ammontava nemmeno a un cambio; dalle impronte su di essa capì che probabilmente era stato proprio Thorn l’artefice del gesto, anche se ora sembrava il ritratto della tranquillità."
[Piccola raccolta di Missing Moments che esplorano il rapporto tra Berenilde e Thorn]
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Berenilde, Thorn
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Rimorso
 
 
Thorn chiuse di scatto il libro che stava leggendo fino a un secondo prima e lo rinfilò nello spazio vuoto tra gli altri con perfetta cura. Aveva sentito la porta aprirsi alle sue spalle, ma non si girò. Invece, aprì l’orologio da taschino e controllò le lancette: 7 minuti e 13 secondi di ritardo. Detestava i ritardatari.

Avrebbe dovuto essere di ritorno all’Intendenza a breve e odiava ancora di più l’idea di essere lui quello in ritardo; non era mai accaduto né voleva ci fosse una prima volta.

“Vi aspettavo,” mormorò prima ancora che l’altra persona potesse annunciarsi. Infine, si voltò e posò gli occhi sulla figura perfettamente agghindata di sua zia. Era ormai passata l’ora del tè ed era sicuro che oltre ad essersi intrattenuta in qualche fumoir, Berenilde avesse fatto anche cose che presupponessero un po’ meno ordine, ma ora, davanti a lui, nemmeno uno dei suoi capelli biondi era fuori posto.

“Thorn, sei sicuro di tutto ciò?” La sua facciata composta crollò dopo aver pronunciato quelle parole e non bastarono tutti i suoi forzi per ricomporla.

“Non è stata solo una mia idea, giusto? Vi volete forse tirare indietro?”

“No, ma, se i piani non andassero come previsto ci sarebbe molto in ballo. E io, Thorn, non vorrei che ti accadesse nulla; non per mano sua.” Ormai, non riusciva più a nascondere l’agitazione.

“Imparerò a leggere il suo libro e ristabilirò in questo modo il nome della famiglia,” tagliò corto lui che non aveva tempo né voglia di discutere oltre l’argomento. Era tutto deciso e aveva anche già trovato la candidata adatta per aiutarlo durante il processo.

La donna si avvicinò piano al nipote e posò una mano pallida e tatuata sulla quella di lui priva di marchi – emblema del suo stato di bastardo – ma piena di cicatrici. I suoi occhi chiari riflettevano chiaramente la paura e la preoccupazione che, allo stesso tempo, erano sintomo dell’amore che Thorn ancora, a volte, faticava a riconoscere.

“Non dovete dubitare di me, zia. Vi ho mai deluso?” le chiese tagliente, incontrando il suo sguardo. Non poteva sapere come avrebbe reagito a seguito di una risposta negativa, ma aveva sempre portato a termine ogni suo compito e raggiunto ogni obiettivo che si era posto, anche il più difficile; Berenilde non aveva motivo di tentennare. Leggere il libro di Faruk sarebbe solo stato il passo più grande che avesse mai compiuto.

“No, però…” Si bloccò nell’osservare il sopracciglio di lui alzarsi, poi riprese: “Questo intero piano cambierà per sempre la tua vita, più quella di un’altra persona, una che per giunta non ha nulla a che fare con gli inganni di questa corte o i meccanismi della nostra arca.”

“Non dovete preoccuparvi,” la rassicurò ancora mentre metteva finalmente via l’orologio che aveva tenuto stretto nel pugno fino a quell'istante. “È una mia responsabilità prendermi cura di voi e della famiglia ora; rimedierò a ciò che è accaduto a causa della mia nascita e delle azioni di mia madre,” concluse prima di superarla e dirigersi verso l’uscita a grandi falcate.

Non vide gli occhi pieni di timore – e rimorso – che seguirono ogni suo movimento o le labbra che si aprirono e chiusero meccanicamente in cerca di parole che non sarebbero mai state pronunciate. E mentre Thorn tornava ai suoi impegni da Intendente, Berenilde riprendeva la sua vita di corte, chiedendosi in cuor suo se ciò che avevano fatto non aveva, in realtà, rovinato ancor di più il rapporto complicato tra lei e colui che aveva sempre considerato un figlio.





 
N/A: Buon giovedì a tutti 💖. Questa volta ho cercato di raccontare un momento subito precedente all'arrivo di Ofelia al Polo. Spero vi sia piaciuto e se avete in mente qualche scena tra Thorn e Berenilde che non è mai stata raccontata ma vi piacerebbe leggere accolgo con piacere qualsiasi suggerimento. L'ispirazione di un fanwriter lavora su tutto 😆. 

Vi abbraccio tutti, a presto 💖.

 
   
 
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