DA AUROR
A BABBANi : “Epilogo”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
le parti in corsivo (come in tutte le
ffc) sono ricordi
Il
caldissimo sole di agosto rischiarava le persiane blue e pulite della grande
casa gialla, in fondo alla strada. Il giardinetto, prima verdeggiante e
curatissimo, era, in quel momento, piuttosto mal trattato e rinsecchito a causa
della mancanza d’acqua.
Nell’aria
c’era un incredibile odore di mare e vacanze. L’unico rumore presente in strada
era il canto dei grilli che avevano scambiato il giorno per la notte.
Il
porticato della grande villa era ordinato e pulito come sempre. Il tavolino ed
il dondolo occupavano la zona più ad est dello spazio, in modo da essere
riparati dal sole e dal caldo.
Sdraiata
sul dondolo, con un abitino di cotone fresco e leggero, con gli occhi chiusi ed
i capelli, resi ancora più ricci dall’acqua del mare, tirati su in una coda,
c’era Hermione Granger. Aveva una mano sottile appoggiata con delicatezza sugli
occhi per ripararsi dal bagliore del sole, una bibita fredda appoggiata sul
tavolo ed un libro quasi terminato chiuso ed appoggiato sul pavimento le
facevano compagnia in quella terribile mattinata di caldo.
Erano
passati appena 4 mesi da quel terribile giorno di Maggio. Le ferite che aveva
sul viso erano completamente guarite, ma quelle che le avevano segnato il cuore
erano ancora vive e sanguinanti.
Se
solo ripensava a quello che era successo le venivano i brividi lungo la
schiena. Aveva visto un uomo morire e la disperazione di Angelia sgorgare come
un fiume in piena. Tutto l’aveva così tanto colpita da farla restare sotto
shock per un po’.
Al
posto di quella donna e quell’uomo potevano esserci loro due: Ron ed Hermione.
Già,
loro erano stati fortunati. Erano riusciti a tornare a casa mal ridotti ma pur
sempre salvi.
Continuare
a vivere non era stato affatto facile. C’erano gli amici a cui rendere l’ultimo
saluto, le lacrime che non lasciavano mai gli occhi e la voglia disumana di
poter cancellare tutto con un semplice colpo di bacchetta.
Questo,
però, non era possibile.
Hermione si sollevò a sedere, guardandosi
attorno. Si voltò a controllare la parete dietro di sé, notando il calendario
con diversi segni blue. Erano i giorni in cui Ginny avrebbe dovuto affrontare
l’ecografie e lei voleva esserci. Quella grande notizia che presto un nuovo
esserino avrebbe popolato le loro vite, aveva donato un po’ di pace a tutti,
dando loro il coraggio di tirare avanti tra una lacrima ed un sorriso, cercando di buttarsi tutto alle spalle. E
pensare che quella testa calda non voleva portare avanti la gravidanza. Se non
fosse stato per l’infermiera della base, nessuno avrebbe mai saputo nulla,
nemmeno Harry. Grazie al cielo tutto si era risolto per il meglio, almeno in
quel caso.
Hermione
afferrò la sua bacchetta: doveva iniziare i suoi esercizi. Al contrario di
Draco e Ron che avevano recuperato i loro poteri nel giro di pochi minuti, lei
aveva dovuto aspettare due mesi prima di poter riavere almeno una piccola parte
della sua scintilla magica. Hermione aveva natali babbani e quindi il suo avere
poteri era stato uno scherzo del destino. Per ritrovarli occorreva più tempo e
più sforzo.
-Dannazione…-
disse, quando il semplice incantesimo di levitazione non era riuscito.
-Devi
muovere il polso con più dolcezza, Hermione.-
La
voce di Ron le arrivò alle spalle, facendola sobbalzare.
Le
aveva detto che sarebbe stato tutto il giorno a Londra per sbrigare alcune
scartoffie nel loro ufficio, al quartiere generale.
Si
voltò per guardarlo negli occhi e, come ogni volta che posava il suo sguardo su
di lui, trattenne il respiro.
Ron
era appoggiato contro lo stipite della porta. La maglia bianca aderiva
perfettamente ai muscoli delle sue braccia, il colore dorato della sua pelle
abbronzata faceva contrasto con il rosso carminio dei suoi capelli corti, il
pantalone di tela beige aderiva con dispetto a quel fondoschiena tonico e
perfetto.
Hermione
inarcò un sopraciglio quando arrivò sul viso e notò la presenza di quel
pizzetto rossiccio che lo rendeva ancora più dannatamente sexy.
Gli
occhi di Ron, di quell’azzurro cielo così intenso, guizzarono di malizia,
quando la giovane si sistemò la scollatura dell’abito, scivolata più in giù del
dovuto.
-Il
mio autocontrollo ti ringrazia.- le disse con una voce più bassa e rauca del
normale.
Hermione
fece un sorrisetto, accavallando le gambe sotto la gonna bianca dell’abito.
Sapeva che non doveva lasciarsi andare, altrimenti Ron l’avrebbe convinta a
fare dell’altro, sicuramente molto più divertente, ma decisamente inutile per
ritrovare i suoi poteri.
-Chissà
perché ho l’impressione di aver già visto questa scena…- fece lei, sorseggiando
un po’ la sua bibita.
Ron
si sedette sul dondolo accanto a lei. La vide allontanarsi un po’ e questo lo
fece ridere.
-Sta
tranquilla. Rimango buono, buono qui per almeno dieci minuti. Il tempo
necessario per farti finire gli esercizi.- la rassicurò, sfiorandole il collo
con la mano fredda.
Hermione
vibrò come una corda di violino a quel tocco così amato. Le era mancato
mostruosamente in quelle poche ore di distacco.
Nell’ultimo
periodo, voleva sempre stare con lui: lasciarsi coccolare e rassicurare, fare
l’amore e pensare solo per un momento
che quello che le era capitato era stato solo un bruttissimo sogno.
Ron
avvertì quel fremito e non poté fare a meno di sospirare.
L’amava
così tanto che, pur di vederla sorridere e di passare un po’ di tempo con lei,
aveva lasciato il povero Draco a vedersela da solo con le scartoffie ed era
volato lì. Aveva fatto una piccola puntata a casa di Ginny ed Harry per
constatare l’ottimo stato di salute di sua sorella e poi si era smaterializzato
nel soggiorno della villa di NewFreedom.
-Quale
scena? Questa?- disse, prima di non poter più resistere e di lasciarle una
lunga scia di baci bollenti lungo la linea elegante del collo.
Hermione
socchiuse gli occhi per godersi a pieno quel contatto tanto bramato nelle
ultime ore. Rovesciò la testa di lato per permettere a Ron di arrivare sotto il
mento, vicino il lobo dell’orecchio, dove amava come una matta essere baciata.
-Non
questa…- replicò Hermione poco convinta. –Quella della bacchetta e del
wingardium leviosa…-
Ron
le morse dolcemente la pelle del collo, facendola sussultare.
La
pelle di quella ragazza era così profumata di primavera che non riusciva a
controllarsi quando era accanto a lei. Doveva per forza baciarla, per sentire più affondo quell’odore tanto
amato.
-Oh,
sì.- le rispose mentre la voltava per poter raggiungere le labbra. Congiunse la
sua bocca con quella di lei, gustando il sapore della granita alla mente che
Hermione aveva appena bevuto.
Le
mani del rosso cercarono un varco nell’abito: aveva la necessità di sentire la
morbidezza della pelle della sua ragazza sotto le dita. Quando, finalmente,
accontentò questo suo desiderio, continuò la sua frase. –Già da allora ero
completamente pazzo di te. Solo che tu non mi guardavi…-
Hermione
sussultò nel sentire le sue mani sulla pelle della pancia. Lo attirò
maggiormente a sé, passandogli le braccia intorno al collo ed incastrando di
nuovo le sue labbra con quelle di lui.
-Avevi
detto saresti stato buono per almeno dieci minuti…- gli ricordò, quando ebbe la
bocca di nuovo libera.
-Ho
mentito…-
Ron
scese a baciarle la pelle della scollatura, facendole desiderare che nessun
abito ricoprisse il suo corpo, riparandola, così, da quella deliziosa tortura.
-Dimmi
che starai sempre con me…- sussurrò lei, quando Ron la prese tra le braccia per
portarla in casa, lontano da occhi
indiscreti.
Il
rosso si fermò sulla porta. Il fiato corto e gli occhi scuriti dal desiderio di
amarla.
-Hermione,
io non ti lascerò mai…- le bisbigliò, dopo averle baciato il lobo
dell’orecchio.
Lei
annuì, rannicchiandosi contro il suo petto e cullandosi con quel profumo
pungente e pulito.
Arrivarono
nella loro camera e riuscirono a stento a togliersi i vestiti di dosso. Amarsi
era l’unico modo che conoscevano per cancellare quella sensazione di
responsabilità e di vergogna per essere ancora vivi. Un attimo su 24 ore per
non sentirsi in colpa per la loro fortuna sfacciata.
Ron
morse il labbro inferiore di Hermione, stringendola forte a sé. L’aveva sentita
aggrapparsi a quel contatto così intimo, in una maniera tanto disperata, che
non era riuscito a fare altro se non abbracciarla. Nascose il viso nell’incavo
della sua spalla e respirò profondamente l’odore di Hermione.
-Ti
amo…- sussurrò lui, tra un sospiro appagato ed un altro.
Lei
lo strinse di più a sé, facendolo aderire completamente al suo corpo e
desiderando di scomparire in quell’abbraccio così dolce che solo Ron era in
grado di darle.
Si
guardarono negli occhi per un solo momento.
Poi,
il rosso tolse con delicatezza delle ciocche di capelli dalle pozze di
cioccolato fondente che illuminavano il volto di Hermione, sorridendole.
Le
guance accaldate e la bocca arrossata per i mille baci che si erano scambiati,
la rendevano così bella.
Ron
non riuscì ad evitare di sfiorarle con le labbra la fronte, in un lungo e
dolcissimo bacio protettivo, che fece vibrare Hermione molto più di altri
decisamente più passionali di quello. Lei, però, non se ne meravigliò.
Ron
aveva questa capacità di farla emozionare semplicemente con uno sguardo dolce
od un sorriso da malandrino.
Fecero
l’amore e dimenticarono così per un solo intensissimo attimo quella sgradevole
sensazione che attanagliava loro lo stomaco e che impediva di respirare.
Ron
appoggiò la testa sul seno di Hermione, cullandosi con il respiro regolare
della donna. Restare abbracciati in quel modo, mentre lei gli accarezzava i
capelli, era una delle cose più belle della sua vita. Sentirla viva e protetta
tra le sue braccia, gli faceva capire che tutto il resto poteva ancora avere un
senso.
-Sei
stato a trovare gli altri?- domandò Hermione, continuando ad accarezzarlo.
Ron
annuì contro la sua pelle, baciandole piano il braccio che lei aveva attorno al
suo collo.
-Ho
delle belle notizie, sai?-
Hermione
sorrise distesa. –Che aspetti a dirmi tutto?-
Lui
rise a fior di bocca, sporgendosi in avanti per ricevere un bacio sulle labbra.
-Ma
sei un ricattatore…- lo riprese e, con un falso sbruffo infastidito,
glielo concesse.
-Allora…-
iniziò Ron, voltandosi per appoggiare la schiena contro il corpo di Hermione e
crogiolarsi in quell’abbraccio. –Angelia torna a NewFreedom con Anne. Le accuse
contro di lei sono cadute, quindi, non c’è alcun bisogno che rimanga a Londra.-
Hermione
sorrise, stringendolo contenta. –Che bello, niente più solitudine.-
-
Lily sta meglio. Si è ristabilita completamente. Il medimago ha detto che ha
avuto una ripresa eccezionale, pensavano che i suoi poteri non sarebbero più
tornati ad un livello così alto ed invece si sbagliavano. Si vede che è una
bambina speciale.-
La
donna fece un piccolo rumore col naso, continuando ad accarezzare i corti fili
di rubino di Ron. Quei capelli avevano un profumo così inebriante, da farla
sorridere senza motivo.
-Ridi?-
domandò, sentendola muoversi dietro di lui. Hermione gli diede un bacio sul
collo nudo.
-Sì.-
Ron
si voltò di scatto, facendola sdraiare nuovamente sotto il suo corpo. Sentì
quelle forme generose schiacciate contro il suo petto ed arrossì leggermente.
Le accarezzò con una dolcezza estrema i capelli mossi e morbidi e le domandò:
-Posso
sapere il motivo?-
Hermione
si morse le labbra, in un atteggiamento da bambina dispettosa. –Mi dovrai
costringere…- sussurrò, sollevandosi sulla schiena per raggiungere l’orecchio
del giovane mago.
Ron
fu scosso da un brivido che partì dal battito accelerato del suo cuore per
diramarsi in tutto il corpo, dopo aver avvertito quel respiro caldo sulla
pelle.
-Non
mi provocare…-
Di
nuovo, giocarono assieme: baciandosi, coccolandosi senza mai sfiorarsi le
labbra.
-Mi
stai punendo?- chiese Hermione tra un risolino e l’altro. Sapeva benissimo che
Ron conosceva l’amore sviscerato che nutriva per i suoi baci sulla bocca.
Ron
si fermò, continuando a tenerla ferma sotto il suo corpo. Le passò un dito sul
labbro inferiore, accarezzandolo con gentilezza. In un tocco leggero che a
stento Hermione riusciva a percepire.
La
donna socchiuse gli occhi quando finalmente, Ron si chinò per accontentare la
sua richiesta.
Le
diede un bacio da mozzare il fiato: tanto passionale quanto amorevole. Un tocco
costante e seducente, un profumo intenso e inebriante. Ecco, cos’era che le
faceva perdere la testa: il modo di essere di Ron così contrastante. Poteva
comportarsi da impetuoso ed immaturo o da riflessivo e gentile.
All’inizio,
questo le aveva dato un po’ di fastidio, ma poi era stato proprio questo suo
comportamento a farla innamorare. Sapere che dopo un’azione strana ne poteva
compiere una incredibile.
-Ti
amo…- sussurrò, finalmente, quando Ron scese a baciarle il collo.
L’uomo
si bloccò, puntando i suoi occhi azzurri in quelli scuri di Hermione. Non era
la prima volta che lei lo diceva ma, sentirselo dichiarare dopo tanto tempo,
era stato emozionante. Vero, dopo quella brutta esperienza, Hermione non glielo
aveva più espresso. Certo, Ron sapeva
che lo amava ma averne la certezza era tutta un’altra cosa.
La
strinse con ossessività a sé, godendo della sua vicinanza.
-Ti
amo come un matto, Hermione.-
Ron
continuò a fissarla e fu come fulminato da un’idea che gli ronzava nella mente:
muta e silenziosa ma che, in quel momento, aveva iniziato ad urlare
tacitamente.
Quelle
parole l’ avevano fatta arrossire fino alla cima dei capelli: il cuore iniziò a
batterle nel petto forte, forte, quando lo vide alzarsi ed inginocchiarsi, nudo,
di fronte al suo letto.
Ron
le accarezzò di nuovo i capelli, passando le sue dita più fresche sulle guance
arrossate e sorridendo divertito. Scese con la sua mano, sfiorandole le spalle
e le braccia, fino ad afferrarle la mano sinistra, quella del cuore.
-Vuoi
sposarmi?-
Stop! Non vi arrabbiate, non mi uccidete e non mi
linciate. Non ho potuto rivelare tutto, altrimenti il sequel su che elementi lo
faccio?
Mi è sembrato giusto dedicare questo epilogo alla mia
coppia preferita. I momenti love, love di questi due mi fanno sempre sciogliere
e spero che non abbia usato troppo zucchero. ^___^
Va beh, cmq DAAB adesso è proprio finita . Mando un
bacio a tutti quelli che l’hanno seguita dall’inizio. Grazie.
Angéle^__^