Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |      
Autore: jarmione    06/06/2022    1 recensioni
“Che c’è, angelo?” domandò sbuffando e rimettendosi gli occhiali a posto “Perché Satana mi hai svegliato?”
“Perché non stai bene e devi subito metterti a letto”
[...]
Azraphel fece un profondo respiro e si avvicinò ancora di più a Crowley, che continuava a ghignare “Ti farò passare quel sorriso, demone”
“Ah sì? E come?”
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Storia scritta per il 200 summer prompts indetta sul gruppo Facebook “Non solo Sherlock – gruppo eventi multi fandom”

Prompt usati:

  1. Stai bruciando

  2. Lo sapevo, sei malato

  3. Pensare a cosa dire


 


 

Nel cuore della notte, all’interno della libreria del quartiere di Soho, a Londra, Azraphel stava ancora catalogando alcuni libri spuntati fuori grazie ad Adam dopo l’apocalisse mancato.

Erano, per lo più, libri di avventura scritti da autori molti famosi, tipo Jules Verne.

Sorrise, ricordandosi il modo in cui il suo amico Crowley era riuscito a convincerlo a scrivere il famoso libro 20.000 leghe sotto i mari.

Lo aveva portato fisicamente in mezzo all’oceano e glielo aveva mostrato, tanto che il povero Jules stava per lasciarci le penne per un infarto.

“Ehi, Crowley, guarda cosa ho trovato” disse, voltandosi verso il demone.

Quest’ultimo, che era stato incaricato da Azraphel ad archiviare i libri già catalogati, stava dormendo profondamente sulla scrivania lì accanto.

Non che ne avesse davvero bisogno, era un demone e non aveva la sensazione di sonno, ma avendo vissuto a contatto con gli umani per molto tempo aveva acquisito le loro abitudini.

Azraphel sospirò e alzò gli occhi al cielo, posando il libro che aveva in mano.

Decisamente non poteva contare su di lui per quel tipo di lavoro.

Si accorse che si era addormentato con ancora gli occhiali sul volto, i quali erano tutti storti a causa della posizione.

Si avvicinò e fece per levarglieli, ma si arrestò quando la sua mano sfiorò il volto del demone.

Non aveva mai avuto modo di toccarlo, quella era la prima volta e non si aspettava di certo di sentire la pelle del suo amico completamente bollente.

“Stai bruciando!” disse, ritraendo la mano.

Non faceva granché caldo nella libreria e fuori era parecchio ventoso.

Provò a toccarsi la fronte, per fare un confronto, venendo alla conclusione che lui era fresco mentre il demone no.

“Lo sapevo, sei malato!” esclamò, iniziando a scrollarlo appena per farlo svegliare “Crowley? Svegliati, Crowley”

Crowley mugugnò qualcosa di incomprensibile, emettendo poi uno sbadiglio molto sonoro e stiracchiandosi le braccia.

“Che c’è, angelo?” domandò sbuffando e rimettendosi gli occhiali a posto “Perché Satana mi hai svegliato?”

“Perché non stai bene e devi subito metterti a letto”

Crowley non capì e cercò una risposta guardandosi attorno, trovando la bottiglia di vino della sera prima vuota.

“Angelo, ti sei scolato l’altra metà?” domandò.

“Ma che centra!?”

“Centra perché se tu non avessi bevuto” indicò la bottiglia “Io non sarei stato svegliato nel cuore della notte a causa di qualcuno che dice che non sto bene!”

Azraphel dovette pensare a cosa dire per non farlo infuriare di più.

“I-io” deglutì “Per sbaglio ti ho sentito la fronte e sei...bollente”

Crowley rimase sbalordito, provò a sentirsi la fronte ma si sentiva fresco.

Ci pensò un attimo e alla fine scoppiò a ridere “Angelo, sei troppo divertente” Azrpahel lo lasciò calmare ed il demone riprese “Amico, sono un demone, arrivo dall’inferno, è normale che la nostra pelle in confronto alla tua è bollente” cercò di non ridere “Tu, piuttosto, sei un pezzo di ghiaccio...letteralmente e in tutti i sensi”

Azraphel non aveva idea di questo o meglio, non ci aveva mai pensato neanche lontanamente.

Arrossì lievemente, ma l’imbarazzo scomparve quando realizzò l’ultima frase detta dal demone.

“U-un pezzo di ghiaccio? Io?”

Crowley annuì “Oh sì, lo confermo e lo sottoscrivo”

Azraphel fece un profondo respiro e si avvicinò ancora di più a Crowley, che continuava a ghignare “Ti farò passare quel sorriso, demone”

“Ah sì? E come?”

Azraphel lo prese per il colletto della camicia e lo attirò a sé, chiudendo le sue labbra contro quelle del demone.

Quando si divisero, Crowley era talmente scioccato che non riuscì a parlare.

“Sono ancora un pezzo di ghiaccio?” domandò Azraphel accorgendosi, finalmente, di quello che aveva appena fatto “Oh cielo...Crowley, perdonami, io...non so cosa…” ma si zittì, perché le labbra del demone furono nuovamente posate sulle sue.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: jarmione