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Autore: LadyYuna94    08/06/2022    1 recensioni
Durante l'ultima finale mondiale in Russia che vide i Bladebreakers vincitori, l'avvento del Team delle Tenebre ha gettato nel caos il mondo del Beyblade e non solo, seminando distruzione e morte. Da quel momento, ogni anno un Beyblader chiamato il Prescelto parte con quattro accompagnatori, definiti Guardiani, per un lungo viaggio europeo, il Cammino, che lo vedrà impegnato in dieci match volti a prepararlo a sconfiggere i quattro nemici sovrannaturali. Elena Tornatore, sorella minore del campione italiano Gianni, a dieci anni dalla comparsa dei blader della Morte, intraprende il Cammino scegliendo come suoi Guardiani gli ex campioni del mondo: Takao, Rei, Max e il Professor Kappa e parte alla volta dell'Egitto con il suo inseparabile Beyblade Vulpilyon.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max Mizuhara, Nuovo personaggio, Professor Kappa, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 38:

Elena stava preparando le ultime cose per il viaggio in Giappone, in vista del matrimonio di Takao a cui aveva promesso di prendere parte, mentre la pioggia non smetteva di scendere. La giovane odiava quando la bellezza del panorama che ammirava dal suo balconcino veniva offuscata dai lampi e dalla pioggia battente e sperò che il volo di quella sera non subisse ritardi, o peggio, venisse cancellato.
Gli sposi avevano chiesto ai loro amici di anticiparsi di almeno due giorni, sia per evitare appunto problematiche legate allo spostamento (in particolare per Max che viveva praticamente dalla parte opposta del globo rispetto a Takao) e anche perché Hilary voleva conoscere meglio Elena ed Emily, nonostante quest’ultima l’avesse già vista agli incontri anni prima, senza mai però stringere un vero e proprio legame d’amicizia.
Takao aveva accennato ad Elena che la sua futura moglie era una ragazza con un carattere per certi versi particolare e faceva amicizia molto difficilmente, dato che dovevano presentarsi delle pseudo sconosciute al matrimonio, voleva prima scambiarci quattro chiacchiere. Ad Elena non creava alcun problema quella condizione, anzi si trovò a pensare che probabilmente nei panni di Hilary avrebbe fatto la stessa cosa.
Lasciò vagare la mente mentre riponeva con cautela in valigia l’abito lungo che aveva scelto per la cerimonia e pensò che probabilmente non ci sarebbe stato nessuno sconosciuto da invitare nel suo caso, perché al contrario di quello che aveva sempre immaginato nel suo futuro, da quando era tornata dal suo Cammino Elena aveva definitivamente accantonato l’idea del giorno più bello della sua vita. La giovane blader sapeva che a ventun anni nessuno di certo ha le idee chiare sull’amore e sulla vita in generale, ma lei aveva una sola certezza, unica e incrollabile: non avrebbe mai amato nessun altro uomo come aveva amato Rei. Neanche se fosse nata una seconda volta.
Persino Adele aveva capito che il suo stato d’animo era strettamente legato ad una questione di cuore. "Soltanto una donna che soffre per amore piange nel silenzio della notte..." così le aveva detto un giorno la sua tata, ma ogni volta che la donna provava a parlarne e cercava di farla aprire, lei cambiava argomento o prendeva ad essere quanto più evasiva possibile. In più di un’occasione, Elena aveva realizzato che si stava comportando esattamente come aveva fatto Rei all’inizio nei suoi riguardi e capì le sue ragioni, per la prima volta. Non voleva dare agli altri il peso delle sue preoccupazioni e si sentì sciocca per aver discusso con lui riguardo la sua freddezza tante volte e avrebbe dato tutto ciò che aveva per tornare indietro e non sprecare quel tempo prezioso che aveva avuto a disposizione con lui.
Quando uscì di casa erano ormai le venti e, nonostante avesse rifiutato più volte durante la giornata, Adele si offrì comunque di accompagnarla all’aeroporto, per evitarle di prendere freddo e con la paura di un nuovo temporale.
Elena in macchina era silenziosa, osservava fuori dal finestrino la città che iniziava a prepararsi all’arrivo delle feste natalizie. Quello era il periodo dell’anno che lei amava di più, nonostante di festività spensierate e come una normale famiglia non li viveva da anni, ormai. Ricordava quanto amava addobbare l’imponente albero di Natale nel salone di casa insieme a Gianni e il suo momento preferito era quando suo fratello la prendeva sulle spalle e le lasciava mettere gli addobbi sui rami più alti.
Quando era partita per il suo viaggio l’estate precedente, si era convinta che quello sarebbe stato il Natale più bello della sua vita, dopo tanto tempo, il Natale della rinascita, quello in cui sarebbe tornata la normalità. Per certi versi quello che stava per arrivare era decisamente un Natale bellissimo, ma non perfetto come lo aveva immaginato Elena. Nella sua mente, l’immagine fiabesca di lei e Rei che scartano i regali a mezzanotte per poi finire a fare l’amore sul pavimento accanto al fuoco del camino, le infuse un indicibile calore e chiuse gli occhi per poter godere ancora di quella visione, nel silenzio della sua anima.
Adele l’aveva accompagnata fino al gate e aveva insistito per aspettare che si imbarcasse, ma Elena le aveva chiesto di tornare a casa prima possibile visto che era buio e minacciava nuovamente di piovere e non voleva stare in pensiero. Alle ventidue e trenta, la giovane era già in viaggio da un’ora abbondante e sentendo gli occhi decisamente pesanti, pensò di addormentarsi e sperò di riuscire a dormire almeno per la metà del viaggio, ricordando i battibecchi tra lei e Rei seduti in aereo, mentre andavano a New York da Max.
Se solo fosse possibile tornare indietro con le lancette, pensò mentre si addormentava...

La cosa che Elena più odiava al mondo era il jet-leg.
Amava viaggiare quanto odiava quella fastidiosa sensazione del fuso orario che si traduceva in un pesante mal di testa, che di solito le durava qualche ora prima di riprendersi completamente, con l’aiuto di un’aspirina.
Prese un taxi e raggiunse l’hotel di cui Max le aveva mandato la posizione tramite GPS e tenne bene a mente di ringraziare, come prima cosa, il suo ex Guardiano e sua moglie per essersi preoccupati di prenotare una stanza anche per lei.
Dopo aver posato i bagagli, Elena si fece una doccia veloce, si cambiò d’abito e si risistemò il trucco, poi diede un’occhiata al costosissimo orologio che le aveva regalato Gianni in occasione del suo ultimo compleanno e uscì dalla stanza, quindi raggiunse la zona lounge dell’hotel e lì c’era la famiglia Mizuhara al completo.
Elena sorrise vedendo Max che sorseggiava un caffè macchiato, mentre teneva David sulle ginocchia che sembrava stesse lì lì per addormentarsi. Rivedere il biondo nella hall di un hotel fece sentire Elena come in un déja-vu, quella scena di Max che beveva il caffè leggendo le notizie sportive sul suo smartphone, la giovane l’aveva vista tutti i giorni per mesi.
- Ciao, ragazzi- esordì allegra avvicinandosi ai divanetti dove i coniugi si erano accomodati
- Elena, che piacere vederti- disse Emily alzandosi e andandola a salutare
- Sai, non ti avevo riconosciuta senza occhiali- confessò Elena
- Beh, per le occasioni importanti metto le lenti a contatto, ma siccome le sopporto poco, mi sto abituando già da adesso così domani non farò un disastro. A proposito, mi piacerebbe avere una mano da te domattina, sai non sono esattamente un asso con il trucco e parrucco- ammise l’ex campionessa All Starz.
- Messaggio ricevuto- disse Elena sorridendo
David e Judy salutarono con la manina, ricordando di aver visto quella ragazza qualche tempo prima, soprattutto la bambina.
- Come stai, darling?- chiese Max abbracciandola, con un sorriso così allegro che Elena non poté fare a meno di ricambiarlo
- Bene, non mi lamento- rispose Elena, scrollando le spalle. Max ed Emily si scambiarono un’occhiata complice, ma Elena parve non notarlo.
- A che ora ci aspetta Hilary?- chiese la ragazza
- Mi ha mandato l’indirizzo del ristorante dove pranzeremo, mi sa che è già lì- disse Emily inarcando le sopracciglia
- Andate, io credo che porterò i ragazzi di sopra a fare un pisolino, sono distrutti e anche io- confessò Max, per poi sbadigliare.
- Poi ho appuntamento con Takao e il prof per stasera, credo staremo fuori a cena, non mi aspettare in piedi- disse Max ad Emily e poi le scoccò un tenero bacio sulla fronte.
- Non fare molto tardi, non vorrei rischiare di arrivare dopo la sposa, domani- disse Emily, guardando Max con la coda dell’occhio. Lui le fece un sorriso rassicurante e poi le due donne si avviarono all’appuntamento con Hilary.
Durante il tragitto, le campionesse di Beyblade parlarono tanto e di tutto e nonostante si fossero viste soltanto una volta in vita loro, le due sembravano andare stranamente molto d’accordo, vista la diversità di carattere che le contraddistingueva.
- Andare ai matrimoni mi fa tornare in mente il mio- cominciò ad un certo punto Emily con aria trasognata, Elena la guardò cercando di nascondere la malinconia per qualcosa che sapeva bene non avrebbe mai avuto, dietro un sorriso emozionato.
Anche lei amava andare ai matrimoni, immaginando il giorno in cui sarebbe toccato a lei, ma evitò di dirlo per un motivo sconosciuto.
- Raccontami- la incoraggiò Elena
- Beh, io e Max ci siamo sposati che eravamo due ragazzini, a volte stento a credere che siano passati tutti questi anni.- raccontò la ragazza dai capelli ramati, con uno sorriso
- Ci odiavamo quando ci siamo conosciuti. Davvero, non lo sopportavo, era una gara continua per avere l’approvazione di sua madre, discutevamo per ogni minima sciocchezza, ma dopo quei mondiali, Max cambiò e io mi resi conto che aveva bisogno di qualcuno che gli stesse vicino-
Elena annuì lasciandola continuare.
- Me ne innamorai perdutamente. Nonostante quello che aveva vissuto, cercava sempre di essere allegro, di trovare il lato positivo in tutto e decisi di non farmelo scappare.- ammise Emily, facendo l’occhiolino ad Elena, che fu pervasa per un attimo da un senso di tristezza.
Anche lei si era innamorata perdutamente e il suo rimpianto più grande e ciò che la tormentava più di ogni altra cosa ogni giorno era che le era stata negata la possibilità di condividere il resto della sua vita con l’uomo che amava.
- Ma basta parlare di me, dimmi di te- propose Emily
- Non c’è molto di cui parlare- rispose Elena alzando le spalle ed Emily capì che la ragazza non si sentiva esattamente a suo agio ad aprirsi su quell’argomento, ma il modo in cui l’americana la fissava di sottecchi, come se volesse scrutare i suoi pensieri, fece un pochino innervosire la giovane italiana, ma cercò di cacciare quella sensazione e cambiò argomento, con la scusa di osservare le vetrine. Fortunatamente, il ristorante in cui la futura signora Kinomiya le aspettava era a nemmeno cento metri da lì ed Elena si salvò in corner.
Quando entrarono notarono subito una giovane donna seduta da sola, che si guardava intorno in attesa di qualcuno, non c’erano dubbi riguardo al fatto che quella fosse Hilary. Emily indicò il tavolo, riconoscendo la ragazza dai capelli castani portati sulle spalle e i grandi ed espressivi occhi dello stesso colore.
Già, loro due si conoscevano, sarò io quella a cui verrà fatto il terzo grado, pensò Elena.
- Emily e tu devi essere Elena!- disse lei sorridendo e alzandosi in piedi in uno scatto, quando le due si avvicinarono al tavolo
Dopo le presentazioni di rito, Hilary non smetteva di osservare le sue ospiti.
- Che bello, Emily ti trovo bene, non indossi più quei grossi occhialoni che ti coprono il viso!- disse entusiasta la ragazza
Elena cercò di soffocare una risatina, ma dal modo in cui Emily aveva stretto gli occhi a due fessure faceva presagire che avrebbe risposto male ad Hilary da un momento all’altro. La moglie di Max non ebbe tempo di replicare, perché lo sguardo di Hilary si spostò su Elena e prese ad esaminarla.
- Tu invece sembri molto più adulta- disse indicandola
- E questo è un bene o un male?- chiese cauta Elena, prendendo posto accanto ad Emily
- Decisamente un bene!-
Takao non aveva esagerato quando aveva detto che la sua fidanzata era una maniaca del controllo di prima categoria, ma sul fatto di non riuscire a fare facilmente amicizia, Elena aveva forti dubbi, si conoscevano solo da qualche minuto e già le stava simpatica.
Probabilmente era il suo essere molto diretta e senza peli sulla lingua che poteva mettere in difficoltà chi non la conosceva bene, ma per il resto Hilary sembrava in gamba.
Era briosa, quasi iperattiva, probabilmente l’ansia da vigilia del matrimonio che hanno un po’ tutte le spose stava influendo molto, ma fatto stava che quell’allegria contagiosa ad Elena piacque tantissimo e si trovò a pensare che quella era probabilmente la prima volta in vita sua, in cui andava fuori con delle amiche e parlava di argomenti leggeri e superficiali come il make-up, gli abiti e le diete sponsorizzate dalle star che promettevano risultati miracolosi in pochi giorni.
L’unica compagnia che Elena aveva avuto per tutta la sua vita erano stati Gianni e i suoi amici e poi Marco e si rese conto con rammarico che avrebbe davvero avuto bisogno di una presenza femminile nella sua vita. Ringraziò mentalmente Takao e Max per avergli dato la possibilità di conoscere Hilary ed Emily che non solo la stavano aiutando a distrarsi, ma potevano capire il suo stato d’animo se si fosse toccato l’argomento Beyblade, che per il momento, veniva accuratamente evitato.
Il pranzo era passato tranquillo, anche se Elena aveva toccato poco cibo, giustificandosi con le ragazze di avere un po’ di bruciore di stomaco e al momento del dolce, a cui però la giovane non seppe dire di no, Hilary diventò di colpo seria.
- Vi ho invitate a pranzo per un motivo- cominciò osservando Emily ed Elena
- Non era solo perché non volevi avere due estranee al tuo matrimonio?- chiese Emily con un sorrisetto
- Anche, ma il punto è un altro- rispose Hilary
- Vedete, non ho molte amiche donne- ammise lei in imbarazzo
- Non ho sorelle, né cugine con cui ho rapporti stretti. E le colleghe di lavoro sono insopportabili, le ho invitate al ricevimento solo per fare scena- confessò alle due ragazze.
- Hilary, dove vuoi arrivare?- chiese Emily, che era sempre molto diretta nelle situazioni, notò con piacere Elena.
- Beh, volevo chiedervi se fosse un problema per voi farmi da damigelle- chiese arrossendo.
Un silenzio imbarazzante aleggiò per qualche secondo a quel tavolo, ma una vocina nella testa di Elena le diceva già da quella mattina che quel pranzo a tre tutto al femminile nascondeva un secondo fine bello e buono.
- Capisco che per voi sia un po’ imbarazzante e vi chiedo scusa per il pochissimo preavviso e so anche che ci conosciamo davvero poco, ma vorrei avere delle donne fidate come voi al mio fianco domani- disse la ragazza, con sincerità.
- Emily, tu sei la moglie di uno dei migliori amici di Takao e Max è importante per lui quanto per me- disse guardandola negli occhi, poi il suo sguardo si spostò su Elena.
- E tu, hai fatto sì che Takao avesse di nuovo uno scopo nella vita, gli hai restituito la gioia di lanciare il suo Bey e lo hai fatto tornare sano e salvo da me, credo ti spetti un posto d’onore alla cerimonia- continuò, un po’ emozionata.
Elena ed Emily si scambiarono un’occhiata e poi sorrisero ad Hilary.
- Se non abbiamo alternative...- disse l’americana alzando le spalle
- Accettiamo- rispose sicura Elena, interrompendo Emily che non era esattamente entusiasta di stare al centro dell’attenzione su tacchi vertiginosi e avvolta in vestiti scomodi.
Hilary scoppiò a piangere dalla contentezza, le due blader sedute al tavolo con lei non sapevano se quella reazione fosse dovuta alla sua gratitudine nei loro riguardi per aver accettato la sua proposta, o perché aveva semplicemente avuto un crollo di nervi pre matrimonio.
Non lo scoprirono mai, ma erano convinte fosse la seconda opzione.

 

   
 
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