La nebbia fitta blocca la vista.
L'uomo non riesce a vedere ciò che ha intorno.
È circondato dell'oscurità che, in certi punti, assume sfumature grigiastre.
L'uomo è bloccato, non riesce a proseguire oltre.
È prigioniero nel limbo.
Dei ricordi colorano il nero che lo avvolge.
Una nave si proietta davanti a lui, una nave pirata fatta di legno e musica.
Nella sua mente riaffiorare una melodia, la melodia che era nata dalla sua immaginazione.
Qualcuno sta suonando 'Il liquore di Binks' la sua canzone.
Solo una persona poteva conoscere quelle note, e quella persona era proprio lui.
Oltre alla sua voce, ne sente altre. Sono più risate che cori.
Le riconosce, le riconosce tutte.
Sono i suoi compagni di viaggio, i suoi amici che non ci sono più.
Sono tutti morti per mano di pirati sconosciuti che li avevano aggrediti una volta varcata la soglia del Triangolo di Florian.
L'oscurità si tinge di scarlatto, il sangue dei suoi amici cola intorno a lui.
Ricopre i loro volti stanchi, allontana la vita.
La musica si interrompe per lasciare posto alle grida di dolore.
L'uomo urla insieme a loro, nonostante non abbia più né corpo né vita può sentire il dolore.
"Perdonami Yooki, non sono stato in grado di proteggerli, non sono stato alla tua altezza" dice tra le lacrime.
Il sangue scende verso il basso, lentamente abbandona la parete dell'oscurità per scoprire un volto.
I capelli biondi illuminano la  prigione, il sorriso beffardo apre le porte di quella gabbia.
Davanti all'uomo appare il volto di Calico Yooki, il suo vecchio capitano.
L'uomo era malato e se ne era andato per curare la sua malattia.
Fiducioso aveva lasciato la sua ciurma nelle mani dell'uomo morto.
Ma lui aveva fallito, non era stato capace di proseguire la Rotta Maggiore.
La morte lo aveva bloccato.
Il volto sparisce. l'uomo allunga la mano per afferrarlo ma invano.
Al suo posto compare una balena, Lovoon.
Quello strano mammifero che lo aveva seguito per tutto il loro viaggio. Che fine aveva fatto? Era morta anche lei?
Ormai è da tempo che non la vedeva più.
Ogni cosa che lo riguarda è sbiadita.
È destinato a scomparire per sempre.
L'uomo si accascia a terra e inizia a piangere, si dispera.
Ma, poi, qualcosa lo blocca. Nel suo volto non sente scorrere le lacrime.
Si tocca il viso, è duro e freddo.
La pelle sembra sparita.
Impaurito porta le mani davanti ai suoi occhi ed urla.
Il bianco delle dita si contrappone all'oscurità.
Non c'è carne intorno alle sue falangi, solo ossa.
Lui è diventato uno scheletro, ciò che resta di lui sono solo ossa e vestiti strappati.
Non solo i suoi ricordi, ma anche lui sta spiadendo.
Il suo volto irriconoscibile come quello dei suoi compagni.
L'uomo grida, piange senza versare lacrime, urla.
La morte sta cancellando ogni cosa.
Ha tramutato la musica in silenzio, l'azzurro del mare in nero antracite, la felicità in dolore, la libertà in prigione.
Ormai non c'è più nulla. Il tempo sta portando via le memorie, la sua musica che nessuno più suonerà.
La morte gli ha scavato dentro e si è fermata all'osso.